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Le differenti democrazie di Peter Schumpeter e Robert Dahl
Mentre per Schumpeter la democrazia è vista come uno strumento istituzionale attraverso il
quale ogni cittadino ha la possibilità di decidere attraverso una competizione che ha per
oggetto il voto popolare, per Dahl essa è caratterizzato dalla continua capacità di risposta del
governo alle preferenze dei suoi cittadini, considerati politicamente uguali.
Evidenziare le tre macroaree prodotte dallo studio comparato della democrazia:
La prima macroarea riguarda l’interrogativo cognitivo, che studia i modi di applicazione delle
garanzie democratiche, i metodi di comparazione e divergenza in merito ai vari campi. La
seconda macroarea è quella dell’interrogativo interpretativo che studia i nessi causali alla
base del modello, ovvero la tendenza ad avvicinarsi a un determinato modello. La terza
macroarea è quella dell’interrogativo normativo, in merito alla possibilità che possa esistere
un modello di democrazia che possa essere più vicino alle aspirazioni in quanto consente
performance più elevate e concrete.
Omogeneità e differenze tra Sieyès e Rousseau
Le omogeneità tra i due personaggi riguardano soprattutto il secondo punto enunciato da
Sieyès, cioè quello che porta un individuo a relazionarsi solo con un gruppo ristretto, e
potrebbero ispirare progetti pericolosi per la società fino alla istituzione di nuove
corporazioni. Anche per Rousseau il fulcro della discussione è l’interesse comune, mentre
la differenza sta nella considerazione della volontà di tutti e la volontà generale (che
riguarda
l’interesse comune). Egli rifiuta inoltre la rappresentanza in quanto la sovranità non può
essere rappresentata e la sua visione prevede una democrazia attiva da parte dei
cittadini che si realizza con la partecipazione diretta alla res pubblica.
Si evidenziano i punti di forza e quelli di debolezza del partito unico
I punti di forza del partito unico si identificano in una ordinata organizzazione ed
autonomia, che prevengono così l’eventualità di un’ascesa personale, e di conseguenza la
superiorità effettiva dello stesso rispetto al singolo. Nonostante manifestino una vita più
longeva e stabile rispetto alle altre forme autoritarie, anche nella gestione del partito unico
troviamo dei partiti fantoccio, dove le libertà sono solo formalmente garantite, ma nella
realtà si verificano spesso soprusi e minacce operative ai partiti di opposizione.
Si evidenzino i punti di forza e quelli di debolezza delle dittature personali. Le dittature
personali sono la tipologia più conosciuta di autoritarismo. In questo sistema il dittatore
riduce il potere delle forze armate, prevenendo così eventuali golpe, impone forti limiti al
parlamento e si impadronisce anche del potere giudiziario, neutralizzando così eventuali
oppositori politici (tra i più famosi ricordiamo quelli di Gheddafi in Libia e Saddam Hussein
in Iraq). Alcuni di essi (vedi il Camerun di Blya) hanno una vita longeva, grazie anche ad
accorgimenti, quali rinnovare costantemente la cerchia di fedelissimi e insinuare
malcontento tra fazioni interne in modo da distogliere l’attenzione su di sé.
Esaminare le categorie categoriali e quelle continue di regime
Le tipologie categoriali considerano le autocrazie tutte ugualmente autoritarie, a
prescindere dal grado di imposizione e si dividono in: regimi personali (controllo politico di
una sola persona), regimi a partito unico (partito egemonico), regimi militari (controllo
politico delle forze armate) e monarchie (controllo del potere da parte di una famiglia
reale). A differenza delle prime, le tipologie continue distinguono i regimi tra democratici e
autoritari, studiando anche il grado di autoritarismo nei diversi regimi. Tra questi
ricordiamo: regimi ibridi (i governanti vengono affiancati da istituzioni che quasi mai
rispettano, detenendo di fatto quasi pieni poteri), autoritarismi elettorali (il potere viene
deciso attraverso elezioni che risultano poi pilotate) e regimi autoritari competitivi
(nonostante la formale indipendenza di istituzioni come la magistratura stampa e mass
media in generale il tutto è sempre limitato e controllato dal governo centrale al potere).
Esaminare i casi di Legittimità dei regimi autocratici
La legittimità è quel carattere fondamentale che un regime deve avere per giustificare il suo
potere agli occhi della popolazione, onde evitare di ricorrere sempre alla repressione.
Questa è più forte quando si riesce a vantare un buon livello economico e una forte
modernizzazione. Essi possono inoltre inculcare nelle masse principi ideologici e religiosi,
ottenendo cosi una forte legittimazione e obbedienza dalle masse.
Quali sono le limitazioni che possono operare nei confronti del potere politico ?
Le limitazioni che operano nei confronti del potere politico sono 3 e sono: - limitazioni
conseguenza dell’esistenza e della regolare validità di garanzie
dirette =>
costituzionali e norme giuridiche politiche non scritte;
- limitazioni indirette => necessitano di mezzi di compromesso e di accordo tra potere
politico e interessi economici, religiosi e culturali dall’altra;
- limitazioni naturali =>fanno riferimento alla struttura e alle tradizioni del paese come la
famiglia che rappresenta l’unità sociale primaria.
Il totalitarismo come regime anti pluralista
Il totalitarismo prevede l'anti pluralismo poiché intende costruire una società basata su
elementi originali, dove non sono previste fonti alternative, in cui si vuole apportare un
nuovo ordine non solo nello stato, ma anche nella società. Esso infatti combatte la
società moderna in quanto pluralista e portatrice di elementi di libertà, in contraddizione
ai valori del sistema totalitario che non rinuncia alla violenza per legittimare il suo status.
Differenze tra movimenti sociali e gruppi di interesse
I movimenti sociali, sono flussi di attività che trasferiscono istanze ai policy-maker tramite
manifestazioni di piazza o eventi mediatici. Essi possono coinvolgere molti individui, ma
solitamente si compongono di piccoli gruppi. I gruppi di interesse invece sono gruppi più
attivi e duraturi, dotati di un loro statuto e formalmente riconosciuti che comunicano le
loro istanze ai policy maker partecipando attivamente nelle arene legislative ed esecutive.
Gli elementi della partecipazione politica
I principali elementi che caratterizzano la partecipazione politica sono: l’affluenza al voto, al
all’impegno politico,
finanziamento delle campagne elettorali, alla violenza nelle strade,
all’organizzazione dei sindacati, alle occupazioni, alla promozione di petizioni, all’attacco
alle forze di polizia.
Descrivere pregi e difetti del paradosso dell’azione collettiva
L’azione collettiva si verifica quando un individuo cerca di perseguire i propri interessi
minimizzando il proprio sforzo, non contribuendo così alla produzione di benefici per la
collettività. Nonostante questo comportamento, Olsen afferma che i benefici o incentivi
selettivi, sono sempre superiori ai freeriders, ovvero quando gli incentivi prevalgono sui
costi di partecipazione si avrà la mobilitazione politica.
Quali sono i principali meccanismi che influenzano l'affluenza alle urne ? I meccanismi che
influenzano l’affluenza alle urne sono: il voto obbligatorio (nelle democrazie che prevedono
questo tipo di sistema l’affluenza è maggiore); le regole elettorali (a sistema maggioritario o
a sistema proporzionale); i requisiti di registrazione (i casi in cui gli elettori devono
registrarsi per tempo portano inevitabilmente a una diminuzione dell’affluenza); la
tempistica delle tornate elettorali ( se vi sono diverse elezioni lo stesso giorno l’affluenza
sarà maggiore, mentre conseguentemente sarà minore quando vi saranno tornate elettorali
differenti e vicine nel tempo).
Quali sono i fattori della partecipazione politica ?
I principali fattori della partecipazione politica sono: le risorse (ciò che ognuno può investire
in politica sia esso tempo da dedicare alla stessa, il livello di istruzione e il reddito
personale); il reclutamento (lo stimolo dato dal coinvolgimento associativo in cui si ritrovano
persone persone con interessi simili e le cui attività non implichino necessariamente un forte
investimento del tempo); gli orientamenti ( il ritrovarsi all’interno di un gruppo con ideologie
simili e l’approfondimento della politica vista anche nel contesto normativo e istituzionale);
gli stimoli contestuali (riguardanti il grado di coinvolgimento degli individui a seconda degli
argomenti trattati e a seconda della loro localizzazione).
Quali sono gli effetti contestuali che consentono la partecipazione politica ? Gli effetti
contestuali che consentono la partecipazione politica si dividono in 4 livelli e sono: livello
micro (le reti familiari e amicali che influenzano la partecipazione); livello Meso (l’individuo
è coinvolto in associazioni e partiti con organizzazione capillare); livello macro (l’azione da
parte di diverse forze politiche che hanno il potere di incoraggiare o scoraggiare il
coinvolgimento alla partecipazione politica); la natura dei sistemi dei partiti (l’individuo può
scegliere tra i maggiori partiti o tra una pluralità di partiti che più si avvicini alle proprie
idee).
Definizione del partito politico di Huckshorn
Per Huckshorn il partito politico è un gruppo autonomo di cittadini che ha lo scopo di
avanzare candidature e competere a elezioni cercando di acquisire il controllo governativo
attraverso la copertura di cariche pubbliche e l’organizzazione del governo.
Il coordinamento dei partiti politici
Il coordinamento dei partiti politici ricopre un ruolo fondamentale nella struttura degli
stessi. Esso riveste la funzione di disciplina e comunicazione all’interno del gruppo
parlamentare che sia a sostegno o in opposizione allo stesso ed è importante anche nei
confronti della società poiché organizza e analizza l’attività politica dei cittadini a livello
collettivo. Differenze tra i partiti di massa ed i partiti elettorali
I partiti di massa sono quei partiti che si caratterizzano per la presenza di leader e di un
ufficio centrale di partito per fare proselitismo, avere seguito, vincere le elezioni ed
acquisire incarichi politici; a differenza dei partiti quadro essi perseguono gli interessi solo
di un gruppo definito o ceto sociale. I partiti elettorali o pigliatutto, sono quei partiti che
pongono alla loro base la ricerca di un consenso quanto più largo, inglobando al loro
interno diverse correnti (l’ideologia passa in secondo piano) cercando così di accaparrarsi
quanti p