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LESIONI MUSCOLARI
Sono 5 classi:
Contrattura muscolare: rappresenta un’alterazione del tono di tutto il
• muscolo o di una parte di esso, come reazione ad uno stimolo troppo
intenso e prolungato. Non vi è danno muscolare.
• Stiramento muscolare (elongazione): rappresenta una marcata e
• localizzata alterazione del tono muscolare senza interruzione delle fibre;
all’interno del muscolo si può apprezzare un ben definito “cordone”
doloroso.
• Strappo (Distrazione): è rappresentata da interruzione delle fibre
• muscolari e viene divisa in tre gradi.
I grado -il danno è localizzato a fibrille e filamenti senza perdita di
continuità del muscolo; generalmente l’area di lesione interessa nella
sezione del muscolo fino al 10%del contingente di fibre;
grado -si ha l'interruzione di una più estesa area di muscolo;
II
generalmente l’area di lesione interessa nella sezione del muscolo fino ai
2/3 del contingente di fibre;
grado -si ha la rottura di un'ampia porzione del ventre muscolare con
III
soluzione di continuo clinicamente evidente, con interessamento
superiore ai 2/3 della sezione trasversale del muscolo.
1-252. – 38-07. ESPONI TUTTO CIO CHE SAI DELLA PUBALGIA
La pubalgia è una sindrome dolorosa generica che interessala regione
addominale e inguinale fino alla zona interna delle cosce. Le cause possono
essere molto diverse e spaziano da patologie tendinee o muscolari, ossee o
articolari fino a quelle di tipo infettivo, tumorale, ecc. È una patologia da
sovraccarico, dovuta a micro traumi ripetuti dei muscoli adduttori o dei
muscoli retti addominali, che provoca infiammazione, dolore, limitazione
del movimento e contrattura muscolare. Ne sono colpiti in particolar modo gli
sportivi, che utilizzano con maggior intensità gli arti inferiori (calciatori,
tennisti, chi pratica equitazione), ma anche coloro che, pur non praticando
sport, presentano insufficienza della muscolatura addominale con
conseguente eccessivo sovraccarico dei muscoli adduttori. La diagnosi di
pubalgia avviene attraverso una visita specialistica fisiatrica o ortopedica, in
seguito alla quale vengono prescritti dal medico gli esami specifici quali
ecografia, risonanza magnetica o radiografia, per valutare la terapia più
appropriata.
Per garantire il recupero funzionale senza dolore, il riposo è la prima
accortezza da seguire. La cura può consistere in una terapia antinfiammatoria,
associata a terapie fisiche strumentali (Laserix, tecarterapia, onde d’urto,
CROsystem), e a un’attività riabilitativa, come gliesercizi fuori dall’acqua per
decontrarre la muscolatura e potenziare la muscolatura deficitaria, oppure una
terapia in acqua che favorisce il recupero articolare e muscolare.
1-293. – 41-07. IL TRATTAMENTO DELLA LESIONE "CUFFIA DEI
ROTATORI" 13
Il trattamento della rottura parziale della cuffia può essere conservativo o
chirurgico. Pag.
Il trattamento conservativoè generalmente progettato e monitorato per
consentire una buona autonomia nella vita di tutti i giorni ed una ripresa
sportiva, ed è impostato seguendo le cinque fasi della riabilitazione.
Il trattamento chirurgicoè riservato alle lesioni parziali che non rispondono alla
terapia conservativa prolungata per alcuni mesi, ed alle lesioni complete.
Queste sembrano avere invece una prognosi peggiore e quasi sempre
un’indicazione chirurgica.
42-04. DIFFERENZE TRA PILATES E FIOSIOTERAPIA
42-05. PARLA DELLA “POSIZIONE NEUTRA” NEL PILATES
1-278. – 43-03. QUANDO SI PRATICA LO STRETCHING
lo stretching statico fatto prima di un’attività fisica possa inficiare le
prestazioni.Affinché lo stretching sia davvero utile serve una sessione di
allungamento muscolare di almeno 5′ se non di più, e focalizzata sui
muscoli che sono davvero coinvolti nella prestazione atletica.
1-285. – 45-03. CAUSE DI LESIONI DEL LCA
La lesione del legamento crociato anteriore è più probabile che si verifichi nelle
seguenti situazioni:
cambio rapido di direzione,
• arresto improvviso durante una corsa,
• atterraggio da un salto in modo scoordinato,
• un trauma diretto sul ginocchio.
•
In genere, la rottura del legamento crociato posteriore richiede una forza
potente, maggiore rispetto a quella che serve per rompere il legamento
crociato anteriore. La lesione del legamento crociato posteriore è quindi più
probabile che si verifichi nelle seguenti situazioni
trauma diretto alla parte anteriore del ginocchio quando questo è flesso,
•
ad esempio quando il ginocchio piegato colpisce bruscamente il cruscotto
durante
un incidente d’auto, o la caduta sul ginocchio piegato negli sport.
movimenti di iperestensione.
•
Questi movimenti fanno sì che la tibia si muova troppo rapidamente sul
femore, mettendo in tensione l’articolazione del ginocchio e portando
potenzialmente alla rottura dei legamenti crociati.
1-275. – 44-07. L'UTILITA DELLA RIABILITAZIONE NELLA COXARTROSI
Il trattamento per le forme meno gravi, è sicuramente di tipo conservativo con
farmaci antinfiammatori e analgesici per alleviare il dolore. Vengono utilizzate
anche infiltrazioni di acido ialuronico che nutrendo la cartilagine articolare,
permettono una lubrificazione dell’articolazione e forniscono sollievo dal
dolore. Fondamentale è infine un ciclo di cure fisioterapiche, aventi lo scopo di
ridurre il dolore, migliorare la funzione articolare e l’autonomia nella
deambulazione, sia in termini di qualità dello schema del passo che di distanza
percorsa.
A questo scopo può essere molto utile la tecarterapia e una buona 14
kinesiterapia. Pag.
Soprattutto per l’artrosi di non grave entità, infatti, vengono spesso prescritte
delle terapie (kinesiterapia) per distendere la muscolatura presente nella zona
interessata e ridurre, così, le tensioni accumulate all’interno dell’articolazione
colpita.
1-253. – 37-07. IL TRATTAMENTO DELLA LUSSAZIONE DI SPALLA
Una volta accertato che un paziente è affetto da questa patologia, bisogna
stabilire come intervenire.
A seconda della gravità dei casi, l’ortopedico sceglie se procedere con un
intervento chirurgico oppure con una riduzione della lussazione.
La riduzione della lussazione altro non è che una tecnica standard utile,
soprattutto se la patologia si presenta per la prima volta, a riportare la testa
dell’omero nella sua posizione anatomica. In seguito a questa terapia, il braccio
viene immobilizzato per alcune settimane durante le quali è fondamentale
tenere sempre il polso e la mano in movimento. Una volta tolto il tutore, sarà
necessario svolgere degli esercizi di riabilitazione specifici.
la lussazione della spalla, soprattutto nei più giovani, può essere recidiva. In
caso di lussazione recidivante, lo specialista tende a procedere con un
intervento chirurgico per rendere stabile l’articolazione. Se le lesioni non sono
importanti o se i danni sono limitati alla capsula e ai legamenti, si procede in
artoscopia; qualora invece la lussazione abbia provocato un danno osseo
omerale o scapolare oppure a seconda dell’età, dell’attività sportiva e della
lassità articolare del paziente, sarà necessario ricostruire la parte danneggiata
con unintervento a “cielo aperto”.
Tra le due operazioni chirurgiche, la riparazione artroscopica è sicuramente
quella meno invasiva: riduce il dolore e le complicanze post operatorie, oltre a
rendere più celeri i tempi di recupero. Questo tipo di intervento viene eseguito
con l’impiego di telecamere e la creazione di piccoli fori nella pelle di circa 1
cm all’interno dei quali vengono inseriti strumenti di dimensioni
ridottissime che, grazie a delle mini ancore, riescono a rinsaldare i legamenti
della spalla.
0-05. – 1-294. ELENCA I TEST DI VALUTAZIONE
1-276. – 10-14. CHE COS'È LA DIADOCOCINESIA?
la capacità di compiere movimenti antagonistici alternati, in rapida successione,
quali la prono-supinazione delle mani o la flesso-estensione; può essere
definito come la capacità del sistema nervoso di interrompere un impulso
motorio e sostituirlo con quello opposto. Anche la tempistica nell’effettuazione
dell’inversione del movimento assume un ruolo importante.
1-290. – 9-10. DESCRIVI LA MANOVRA DI VALSAVA
La manovra di Valsalva aumenta la pressione nel distretto cefalico e quindi nel
naso, nei seni dei muscoli mascellari (su entrambi i lati del naso), nel cavo
orale, nellagola (faringe e laringe sopra e sotto le corde vocali) e nelle
trombe di Eustachio, che sono in comunicazionecon l'orecchio medio,
indirettamente per una pressione sulla staffa e quindi sulla finestra ovale
nell'orecchio interno, il petto, l’occhio, all'interno del cranio, nel liquido 15
cerebrospinale, nell'addome e nel retto.
La pressione all'interno del petto e dell'addome aumenta e preme sulle arterie Pag.
del petto, con conseguente aumento della pressione arteriosa media. Ciò
attiva il riflesso del barocettore e si traduce in un aumento dell'attività
parasimpatica e quindi in una caduta della frequenza cardiaca. L'aumento della
pressione intratoracicariduce anche la quantità di sangue che entra nell'atrio
destro.
Una riduzione del ritorno venoso porta ad una quantità minore di sangue che
viene espulsa dal cuore, il che comporta una diminuzione della pressione
venosacentrale e quindi ad una diminuzione della pressione arteriosa
media. Ciò attiva il baroriflesso, diminuisce l'attività parasimpatica e aumenta la
frequenza cardiaca, aumenta l'attività simpatica che costringe le arterie,
traducendosi in un lieve aumento della pressione sanguigna.
La pressione intratoracicadiminuisce, così le arterie intratoraciche si allargano,
il che comporta un breve calo della pressione sanguigna. Allo stesso tempo, il
sangue venoso riempie il CUORE.
Il cuore espelle il sangue nel sistema arterioso contro una maggiore resistenza
periferica, quindi la pressione sanguigna aumenta di nuovo. Ciò attiva il
baroriflesso e si traduce in un calo della frequenza cardiaca. Alla fine, sia la
pressione sanguigna che la frequenza cardiaca. Alla fine, sia la pressione
sanguigna che la frequenza cardiaca si normalizzano.
1-291. SPIEGA IL TEST DI LASEGUE
Viene messo in evidenza con la flessione della coscia sul bacino a gamba
estesa: il malato avverte un dolore vivo provocato dallo stiramento del nervo
sciatico che si irradia alla colonna vertebrale. Poiché l’arto infer