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O
)
2
N
l’ingresso:
E quindi anche lo stesso si può fare per
S
2
S = q
O
2 m
q 2
l l’incertezza
8) Analogamente è possibile calcolare di misura, ovvero la deviazione standard
l’uscita l’ingresso,
sia per che per ossia:
S S
q q
O l ∑(m ∗ q + q − q )
2
= I O
N
S
q
O
= m
’,
O
Pertanto se in uscita allo strumento otteniamo il valore q possiamo determinare il ±k ∗ S
’= (q ’-q)/m q con k
corrispondente valore in ingresso q con un incertezza di l
I O
fattore di copertura (1, 2 o 3);
9) Si possono calcolare anche le varianze di m (detta deriva di sensibilità) e di b (detta
deriva di zero) mediante le seguenti relazioni:
2
N ∗ S
S =
2 I
N ∗ ∑ q − ( ∑ q )
I
m 2 2
S ∗ ∑ q
2 2
q I
O
S =
2
b I
N ∗ ∑ q − ( ∑ q )
I
2 2
q
O l’accuratezza
Che permettono di identificare della stima dei valori misurati mediante la
l’incertezza
retta ai minimi quadrati, ovvero di linearità. lOMoAR cPSD| 9679654
Descrivere le principali caratteristiche statiche; riportare schemi e grafici per rendere
più chiare le definizioni
Le principali caratteristiche statiche di uno strumento di misura sono:
l’insieme
1) Campo di misura: è dei valori su cui lo strumento può fare una misura. Per cui
in base al campo di valori di una grandezza che ci interessa misurare andremo a scegliere il
campo di misura dello strumento. 10
In campo dinamico si usa il dB per definire il campo di misura: dB= 20*log (MAX/min).
2) Portata o Fondo Scala: è il più grande valore che lo strumento può misurare, ovvero in
pratica è il limite superiore del campo di misura. Spesso le altre caratteristiche statiche
vengono espressi in termini % della portata (o fondo scala) nella seguente notazione: %fs.
dell’ingresso
3) Risoluzione: indica la più piccola variazione
che lo strumento riesce a rilevare e quindi misurare. Se ad
esempio un voltmetro ha una risoluzione di 0,2V vuol dire che
potrà cogliere variazioni di tensione in ingresso maggiori od
uguali di 0,2V.
4) Sensibilità: è il rapporto tra la variazione della grandezza
in uscita rispetto alla variazione della grandezza in ingresso,
dq
O
S =
ossia in buona sostanza equivale alla pendenza dq
l
all’interno
della curva di taratura in ogni suo punto del
campo di misura. Se la curva di taratura è un segmento di q
O
lin
S =
retta allora lo strumento è lineare e la sensibilità q
l
dell’ingresso.
è costante per ogni valore
5) Soglia: è il più piccolo ingresso misurabile.
6) Ripetibilità: è il grado di
concordanza tra una serie di misure
consecutive della stessa grandezza
in condizioni ambientali equivalenti.
Essa viene espressa come
deviazione standard s del campione
di misure efettuate. lOMoAR cPSD| 9679654
l’incertezza
Si possono inoltre definire di ripetibilità come il doppio (fattore di copertura 2)
±2s,
della deviazione standard ed il campo di ripetibilità come la diferenza tra il valore massimo ed il valore minimo del campione.
l’attitudine
7) Stabilità: è a fornire valori di lettura diferenti tra loro in letture eseguite
indipendentemente sullo stesso misurando in un intervallo di tempo definito.
8) Isteresi: proprietà di fornire valori di lettura diversi in
corrispondenza di una medesima grandezza quando
questa viene fatta variare per valori crescenti e per valori
decrescenti. Le isteresi sono generalmente dovute ad
irreversibilità interne come attriti meccanici i dissipazioni
di energia elettrica o magnetica. Essa è data dalla
diferenza massima tra la curva di carico (fase
sull’asse dell’uscita,
crescente) e quella di scarico (fase decrescente) in genere al 50% del fondo scala.
9) Linearità: è la misura della massima deviazione dei punti di taratura dalla retta
interpolante dei minimi quadrati, ossia: lOMoAR cPSD| 9679654 Pag. 20 N° 01 (Lez. 11)
Descrivere e disegnare alcune curve di taratura che diverse da quelle lineari, per esempio bilineare, parabolica o
sigmoide
1) Curva di taratura bilineare-> se la distribuzione delle coppie ingresso-uscita (q , q )
I O
ottenuta durante la taratura statica si presenta come nel seguente grafico:
Essa non è approssimabile mediante una singola retta ricavata con la tecnica della regressione ai minimi quadrati, ma sono necessarie 2
rette interpolanti diverse nei 2 intervalli consecutivi, ossia:
Si dice dunque che la curva di taratura è bilineare, e si ha complessivamente: un’incertezza di
Tale distribuzione presenta linearità a percentuale della lettura
costante (A).
lOMoAR cPSD| 9679654
2) Curva di taratura parabolica-> se la distribuzione delle coppie ingresso-uscita (q , q )
I O
ottenuta durante la taratura statica si presenta come nel seguente grafico:
lOMoAR cPSD| 9679654
Essa non è approssimabile mediante una retta ricavata con la tecnica della
regressione ai minimi quadrati, ma è necessaria una polinomiale (che nel caso della distribuzione in esame risulta essere una parabolica). Tale
distribuzione presenta un’incertezza di linearità a percentuale del fondo scala (B).
3) Curva di taratura sigmoide-> se la distribuzione delle coppie ingresso-uscita (q , q )
I O
ottenuta durante la taratura statica si presenta come nel seguente grafico:
Essa non è approssimabile interamente mediante una retta ricavata con la tecnica della regressione ai minimi quadrati, ma soltanto
nell’intervallo centrale, ossia:
un’incertezza
Tale distribuzione presenta di linearità combinata A+B. lOMoAR cPSD| 9679654
Pag. 21 N° 01 (Lez. 12)
Riportare l'equazione del modello generale di uno strumento di misura e descrivere
il significato di funzione di risposta in frequenza
- L’equazione del modello generale di uno strumento di misura è
Equazione del modello generale di uno strumento di misura:
un’equazione diferenziale lineare a coefficienti costanti della seguente forma:
d q
n O d q
m I
a + a d q d q
+ b
n-l m-l
O I
n m-l
dt
n-l
dt m
n + ⋯ + a q = + ⋯ + b q
dt dt
n-l o O o I
m-l
b
m n d
n
D =
l’operatore
Sostituendo dunque diferenziale si ottiene:
dt
(a D + a D + ⋯ + a )q = (b D + b D + ⋯ + b )q
n n-l n n-l
n n-l o O n n-l o I
O I i i
Dove i termini q e q sono funzioni del tempo, mentre i termini a e b sono costanti reali dipendenti dalle caratteristiche del sistema in
oggetto.
In definitiva è dunque possibile ricavare la legge che mette in relazione l’uscita con l’ingresso come quest’ultime, detta
rapporto di
Funzione di Trasferimento Operazionale, ossia:
q b D + b D + ⋯ + b
n n-l
n n-l o
O (D) = a D + a D + ⋯ + a
n n-l
n n-l o
q
I l’uscita dell’ingresso
E dunque per ricavare in funzione si usa:
b D + b D + ⋯ + b
n n-l
n n-l o n-l
q = ∗ q
O I
o
a D + a D + ⋯ + a
n-l
n
n
- Funzione di risposta in frequenza: La funzione di risposta in frequenza (od anche detta funzione di trasferimento sinusoidale) di un
sistema avente Funzione di Trasferimento Operazionale:
q b D + b D + ⋯ + b
n n-l
n n-l o
O (D) = a D + a D + ⋯ + a
n n-l
n n-l o
q
I jω,
Si ottiene sostituendo D= ossia:
q
O (jω) q b (jw) + b (jw) + ⋯ + b
I n n-l
n n-l o
= a (jw) + a (jw) + ⋯ + a
n n-l
n n-l o
Che rappresenta in sostanza la risposta del sistema ad un ingresso sinusoidale del tipo:
q = A e
jwt
i i lOMoAR cPSD| 9679654
Da cui:
Dq = d(A e )
jwt
i dq dt i jwt
= i
= jwq → D = jw
i =
dt i
jwA e
La funzione di risposta in frequenza può essere inoltre espressa in termini di ampiezza e fase:
q q
O O
A∠ → (jw) ∠ (jw)
q q
I I
Dove: q
O
A = (jw)
- l’ampiezza
è (o modulo) equivalente al valore assoluto del rapporto tra le
q
l
dell’uscita dell’ingresso;
ampiezze e lOMoAR cPSD| 9679654
q
O O I
= ∠ (jw) = −
- dell’uscita
è la fase equivalente alla diferenza tra la fase e
q l
dell’ingresso.
quella
Pag. 22 N° 06 (Lez. 13)
Descrivere il procedimento per ricavare la funzione di risposta in frequenza di un sensore del I ordine e
riportarne il grafico in termini di ampiezza e fase
Un sensore del I ordine è un sensore che dal punto di vista dinamico può essere descritto dalla seguente equazione diferenziale lineare a
da un’equazione diferenziale in cui i
coefficienti costanti del I ordine, ovvero termini di ordine superiore al I si annullano, ossia:
dq O
a + a q = b q
o I
dt
l o O 0
Dividendo entrambi i membri per a si ottiene: b (1)
o
a dq = q
+ q
l O
a dt
o a
O I
o
Dove: è la
b
o
K = COST
ANTE DI
a
l
a r =
o SENS
a IBILIT
o r
A
STATI
CA è la
COST
ANTE DI
lOMoAR cPSD| 9679654
TEMP O
l’operatore
Volendo dunque sostituire alla (1) i suddetti simboli e sostituire anche
n d
n
D =
diferenziale , si può scrivere:
dt
rDq + q = Kq → q (rD + 1) = Kq
O O I O I il rapporto tra l’uscita e l’ingresso, ossia:
Da cui si ricava la Funzione di Trasferimento Operazionale del sensore del I ordine come
q K
O
G(D) = (D) =
q rD + 1
I
Se il sensore viene sottoposto ad un ingresso canonico sinusoidale si ricava la Funzione di
jω,
Risposta in Frequenza, sostituendo D con per cui:
q K K
O
G(jw) = (jw) = = ∠arctg(−rw) 2 2
I
q jrw + 1 √r w + 1 Volendo infine
rappresentare tale risposta in termini della sua ampiezza adimensionalizzata rispetto a K e della sua fase, in
funzione della frequenza
jω,
adimensionalizzata si ottengono i seguenti grafici: lOMoAR cPSD| 9679654 Nell’intervallo rossa, l’ampiezza vale 1 e
tra lo 0 e la linea
pertanto per qualsiasi valore della frequenza, l’uscita si
dall’ingresso
ottiene a meno della costante di sensibilità
statica K; la fase invece ha un andam