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SEDEBAT AD PEDES CAPI/TIS NOSTRI QUANTO HUMI/LIUS SEDEBAT TANTO AM/PLIUS CAPIEBAT.CUM FLUIT / ENIM AQUA AD HUMILITATEM
La trascrizione corretta è pedes eius, lacrimis cepit riga/re pedes eius et capillis capi/tis sui tergebat et osculaba/tur pedes eius et unguento.
In un documento non deve mai mancare Data e luogo.
La dispositio è una sezione del testo di un documento.
In un'edizione di un documento l'apparato critico è bene che, per quanto ridotto, vi sia.
Gli statuti sono un tipo di libro di contenuto documentario.
L'imbreviatura è il testo abbreviato di un documento.
La minuta è la versione abbreviata e incompleta alla base dell documento.
Il monogramma firmato è la firma autografa dell'imperatore.
I privilegi sono documenti pubblici di concessione da parte di un'autorità.
Il documento pubblico è un documento emesso da una cancelleria, in forma solenne.
Con il termine copia autentica si indica un documento redatto da un pubblico.
ufficiale e autenticato sulla base dell'originale
I caratteri estrinseci del documento sono
Elementi del documento relativi alla fattura materiale ed aspetto esterno
Un documento, in senso diplomatico, è
L'attestazione scritta di un'azione giuridica secondo determinate forme
L'autore di un documento è
Colui che promuove l'azione giuridica e richiede il documento
Il rogatario di un documento è
Lo scrittore del documento
L'indizione è
Un ciclo di 15 anni
I sigilli si trovano
Nei documenti pubblici
La roboratio è
La convalida di un documento pubblico
I subscriptores sono
Coloro che appongono la propria firma sul documento
Il regesto è
Un breve riassunto del documento
Per publica fides si intende
La nuova autorità riconosciuta ai notai dal sec. XII
Il registro delle imbreviature è
Un libro dei notai
La corsiva notarile è
La scrittura dei documenti dal sec. XII
La curiale è
La scrittura della cancelleria
pontificiaLa minuscola diplomatica èLa scrittura dei documenti imperiali dal sec. IXIl protocollo èLa sezione iniziale di un documento
01. Lo studio degli aspetti formali di una scrittura si pone in una prospettiva sincronica o diacronica?
Lo studio degli aspetti formali di una scrittura si pone in una prospettiva sincronica. In una prospettiva sincronica, ossia considerando undato tipo di scrittura in un preciso momento, è possibile vedere quali sono gli elementi dell'analisi della scrittura, quali aspetti vadanoconsiderati e perché. La scrittura viene considerata essa stessa, e non in funzione del testo che trasmette, fonte di storia.
Nello studio dei diversi tipi di scrittura, in una prospettiva rivolta all'analisi formale, il paleografo deve tenere in considerazione alcuni aspetti generali che permettono di interpretare la scrittura come un sistema grafico e che permettono di capire l'evoluzione grafica da un sistema all'altro. Tali
aspetti sono:- La morfologia
- Il modulo, il Doctus, il peso della lettera, l'angolo di scrittura e il tipo di supporto
- La morfologia delle lettere, cioè la forma che esse hanno, come è tracciata dallo strumento scrittorio sul supporto.
- Il modulo delle lettere, cioè le dimensioni. L'altezza o la larghezza della lettera non sono dati che possono essere assunti come valori assoluti, perché ovviamente sono condizionati dal tipo di supporto. Ciò comporta che anche la grandezza delle lettere sia diversa. Pertanto le dimensioni rilevate (in decimi di millimetri) vanno messe in relazione le une alle altre: si parlerà di rapporti modulari, per esempio altezza / larghezza della lettera, oppure di rapporto tra aste / corpo della lettera.
- Ductus della lettera: significa il numero, la successione e la direzione dei tratti che costituiscono ogni singola lettera. In alcuni manuali il termine ductus
è sostituito con tratteggio.
- Peso della lettera: per scrittura ‘pesante’ si intende una scrittura contrastata, in cui c’è una forte differenza di spessore dei tratti, con la successione (sempre non casuale, bensì ispirata a canoni estetici) tra tratti ampi e larghi e tratti sottili o di frego. Per avere una tale scrittura va utilizzata una penna temperata larga, meglio se sbiega (punta mozza). Una scrittura non pesante presenta tratti tutti dello stesso spessore, ed è facilmente realizzabile con una penna a punta fine.
- Angolo di scrittura. L’angolo di scrittura o ‘angolo dei grassi’ è l’angolo formato dal tratto di maggior spessore e il rigo di scrittura. Inizialmente i paleografi hanno inteso indicare con angolo di scrittura l’angolo formato dalla punta della penna e il supporto. In realtà è impossibile, partendo dalla scrittura, risalire alla posizione della penna rispetto al supporto,
Perché troppe variabili condizionano quest'angolo. Ciò che la scrittura può indicare è semplicemente l'angolo formato dal suo tratto di maggiore spessore con la linea sulla quale si svolge la scrittura. Nelle scritture librarie canonizzate, dove ogni movimento è frutto di apprendimento e non è lasciato spazio all'iniziativa personale, perché il copista si deve uniformare al modello, l'angolo di scrittura è generalmente costante. In questo modo, in una scrittura pesante, tutti i tratti di maggior spessore avranno la medesima inclinazione, e questo è un aspetto che il paleografo è tenuto ad osservare.
Supporto. Scrivere su un supporto morbido, quali il papiro, la pergamena e la carta, comporta una tecnica molto diversa e porta a realizzazioni diverse rispetto alle incisioni epigrafiche su pietra, ma anche alla scrittura, con uno stilo aguzzo, sulla cera delle tavolette cerate. Il paleografo, inoltre,
non deve mai tralasciare i caratteri estrinseci della scrittura, ovvero:- Il tipo di testo scritto
- il tenore del testo
- l'assetto del testo
03. Datazione topica e datazione cronica: cosa sai dire in merito a ciò?
Per datazione topica si intende il luogo in cui è stato redatto il manoscritto. Per cronica il tempo...
04. Cosa si intende per scrittura libraria e scrittura documentaria.
La scrittura latina in età romana nasce bipartita: da un lato abbiamo la tradizione libraria, cioè la scrittura dei libri o dei monumenti (ma in questo secondo caso è oggetto dell'epigrafia), in cui le lettere sono tracciate in modo posato, tratto dopo tratto, secondo un modello canonizzato e stilizzato, e sono ripetute sempre uguali a sé stesse. La scrittura libraria per eccellenza dell'antichità è la Capitale, una scrittura Maiuscola, il cui alfabeto corrisponde alla nostra Maiuscola comune. Essendo maiuscola,
La scrittura è compresa in un sistema lineare, per cui tutte le lettere poggiano sulla riga di scrittura, e sono comprese entro una riga idealmente tracciata parallela alla riga di scrittura.
I caratteri alfabetici della scrittura CAPITALE sono alla base di tutte le scritture che si svilupperanno nel tardo antico e poi dal tardo antico verranno ereditate dal Medioevo. L'effetto è di una scrittura pensante perché lo strumento utilizzato per scrivere era un pennino tagliato piuttosto largo che rende questo effetto.
Le scritture librarie canonizzate che il Medioevo eredita dalla tarda Antichità sono la Capitale, nelle sue varianti epigrafica o monumentale e rustica o libraria e l'Onciale.
Dall'altro abbiamo la tradizione corsiva della scrittura 'usuale' (di cui ci restano solo sporadiche e parziali tracce) e documentaria: qui sono frequenti legature, semplificazioni e dissimilazioni di tratti, che fatalmente portano all'alterazione.
della morfologia delle lettere. Questo è l'ambito in cui la scrittura è più viva e in cui si origina il cambio grafico. Nell'ambito della tradizione documentaria trovano spazio le scritture d'uso comune, che partano dall'alfabeto capitale ma lo alterano nell'esecuzione corsiva. Il ductus tuttavia è comune, ma mentre nell'ambito librario la riproposizione del medesimo canone porta a fissità, nell'ambito corsivo l'esecuzione stessa porta a nuove morfologie di lettere, a sperimentazioni, selezioni, alternanze e coesistenze, che determinano una grande varietà grafica. La realizzazione corsiva dell'alfabeto capitale origina la Corsiva romana antica, una scrittura corsiva maiuscola.
05. Analisi diacronica e sincronica della scrittura. Lo studio degli aspetti formali di una scrittura si pone in una prospettiva sincronica. In una prospettiva sincronica, ossia considerando un dato tipo di scrittura in un
preciso momento, è possibile vedere quali sono gli elementi dell'analisi della scrittura, quali aspetti vadano considerati e perché. La scrittura viene considerata essa stessa, e non in funzione del testo che trasmette, fonte di storia. Nello studio dei diversi tipi di scrittura, in una prospettiva rivolta all'analisi formale, il paleografo deve tenere in considerazione alcuni aspetti generali che permettono di interpretare la scrittura come un sistema grafico e che permettono di capire l'evoluzione grafica da un sistema all'altro. Tali aspetti sono:- La morfologia
- Il modulo, il Doctus, il peso della lettera, l'angolo di scrittura e il tipo di supporto.