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Operazioni di conversione e differenze tra obbligazioni cum warrant e obbligazioni convertibili
Un'operazione di questo genere ha successo solo se esiste una previsione di rialzo nelle quotazioni delle azioni. La conversione può essere diretta o indiretta: nel primo caso a fronte di emissione di obbligazioni della società Alfa vengono attribuite azioni della società stessa, invece nel secondo le obbligazioni sono sottoposte al giudizio di un'agenzia di rating, che valuta il rischio di insolvenza della società emittente.
97- Che differenza esiste tra obbligazioni cum warrant e obbligazioni convertibili?
Le obbligazioni cum warrant prevedono, oltre alla normale obbligazione, un'opzione che conferisce il diritto di acquistare o sottoscrivere altri titoli a condizioni vantaggiose. Il warrant è distinto dall'obbligazione e chi lo detiene può anche venderlo. Invece, le obbligazioni convertibili consentono ai possessori di scegliere, in un determinato momento della vita del prestito, se rimanere obbligazionisti o diventare azionisti.
Secondo un predefinito rapporto di cambio. Un'operazione di questo genere ha successo solo se esiste una previsione di rialzo nelle quotazioni delle azioni.
Cosa sono i junk bond?
I junk bond sono un'obbligazione con un basso livello di affidabilità, cioè obbligazione spazzatura. Queste obbligazioni, comportando un rischio più elevato, hanno anche rendimenti più elevati della media del mercato. Ancora oggi il mercato delle obbligazioni spazzatura ha un ruolo che permette alle aziende di medie dimensioni di ottenere finanziamenti che potrebbero non essere disponibili a causa del rischio troppo elevato.
Quali sono i rischi connessi alle obbligazioni?
I rischi connessi alle obbligazioni sono: rischio d'interesse, riguarda la possibilità che il prezzo del titolo diminuisca a seguito di variazioni dei tassi di interesse; il rischio di credito (o rischio emittente), che è legato alla possibilità che l'emittente sia inadempiente.
In tutto o in parte, nel pagamento degli interessi e/o del capitale; il rischio di liquidità si riferisce alla difficoltà di vendere rapidamente ed economicamente (cioè senza perdite in termini di prezzo) le proprie obbligazioni prima della scadenza; il rischio di cambio che si corre se si investe in titoli denominati in valuta diversa da quella domestica ed è legato alla variabilità del rapporto di cambio tra le due valute.
Come si leggono le quotazioni azionarie?
Il prezzo dei titoli azionari è solo uno dei dati che chi gestisce i mercati azionari mette a disposizione degli investitori per seguire l'andamento dei propri investimenti. Nelle tabelle che riportano le quotazioni azionarie, si trovano tipicamente le seguenti informazioni. Alcuni esempi per leggere le quotazioni azionarie sono:
- ULTIMO PREZZO: vale a dire il prezzo attuale a cui viene scambiato il titolo in questione;
- CHIUSURA: l'ultimo prezzo a cui il titolo è stato
scambiato il giorno precedente;
APERTURA Il prezzo del titolo prima della transizione del giorno
DENARO Il prezzo più alto che al momento qualcuno è disposto a pagare
LETTERA Il prezzo più basso a cui qualcuno è disposo a vendere il titolo
VARIAZIONE GIORNALIERA La differenza tra il prezzo del momento e quello di chiusura del giorno precedente
MINIMO E MASSIMO Il prezzo più basso e quello più alto a cui il titolo è stato scambiato durante la giornata corrente
MINIMO E MASSIMO A 52 SETTIMANE Il prezzo più basso e il prezzo più alto a cui il titolo è stato scambiato nell'ultimo anno
VOLUME Il numero di titoli scambiati nell'attuale giorno di contrattazione. Permette di capire se il volume odierno è insolitamente alto o basso.
VOLUME MEDIO Il volume medio di azioni scambiate. Permette di capire se il volume odierno è insolitamente alto o basso.
MARKET CAP Il valore complessivo delle azioni circolanti
RAPPORTO P/E Il rapporto tra prezzo delle azioni e l'utile per azione EPS I profitti dell'azienda negli ultimi 12 anni
DIVIDENDO Il dividendo annuale espresso in valore assoluto
DIVIDENDYIELD Il rapporto tra dividendo annuale e il prezzo corrente del titolo.
101-Cosa è il P/E?
101-Il P/E, in italiano il rapporto prezzi/ utili, è uno degli indicatori più popolari utilizzati per verificare se un'azione è sovrastimata o sottostimata dal mercato. Si tratta in sostanza del rapporto fra il prezzo corrente di un'azione ad una certa data e l'utile per azione conseguito nell'ultimo esercizio. Se il P/E è elevato si può pensare che il mercato si aspetta un futuro incremento degli utili; oppure che il mercato ritiene che la società abbia un basso rischio di default.
102-Quali diritti assegnano le azioni ordinarie? E le azioni di risparmio?
102-Le azioni ordinarie di una società costituiscono la tipologia
più semplice di azionario. L'acquisto di titoli e il possesso di una o più azioni ordinarie attribuisce i seguenti diritti:
- la percezione dei dividendi, distribuiti dalla società;
- la possibilità di esprimere il proprio voto nelle assemblee;
- la possibilità di consultare determinati libri sociali;
- la possibilità di impugnare le delibere assembleari invalide.
Le azioni di risparmio invece attribuiscono a chi le possiede soltanto diritti patrimoniali e nessun diritto amministrativo. Questo vuol dire che chi possiede solo azioni di risparmio non avrà diritto di partecipare (e di votare) alle assemblee sociali ordinarie e straordinarie, ma godrà di un dividendo minimo garantito (si ha diritto alla distribuzione dell'utile pari ad almeno il 5% del valore nominale dell'azione). Sono una tipologia di azioni create evidentemente per attrarre gli interessati solo a poter contare su un lucro.
sicurorisparmiatoridal loro investimento in acquisti azionari.
103-Quali sono gli oneri e i diritti assegnati all'azionista?
103-L'azionista è un socio, e non un creditore della società e quindi partecipa all'attività economica dellasocietà stessa sopportandone i rischi in caso di perdite. Rischi, peraltro, che sono limitati al valore delleazioni possedute. I diritti dell'azionista sono:
- la percezione dei dividendi, se distribuiti dalla società;
- la possibilità di esprimere il proprio voto nelle assemblee;
- la possibilità di consultare determinati libri sociali;
- la possibilità di impugnare le delibere assembleari invalide.
In genere le azioni hanno valore e uguali diritti.le società, nello statuto, possono prevedere diverse categorie di azioni, con diritti amministrativi edeconomici differenziati:
- Le azioni di risparmio
- Le azioni privilegiate
- Le azioni a voto plurimo
- Le azioni a voto maggiorato
- Le azioni dirisparmio
- Le azioni privilegiate
- Le azioni a voto plurimo
Le azioni dirisparmio non danno diritto di voto ma hanno dei privilegi di natura economica in genere riferiti alla distribuzione dividendi.
Le azioni privilegiate prevedono una prevalenza nella distribuzione dei dividendi a fronte della limitazione del diritto di voto alle sole assemblee straordinarie.
Le azioni a voto plurimo prevedono la possibilità, per le società non quotate, di creare statutariamente azioni con diritto di voto plurimo. Anche le società quotate possono avere azioni a voto plurimo nel caso in cui tale categoria fosse già presente prima della quotazione.
Le azioni a voto maggiorato: gli statuti delle società quotate possono prevedere che sia attribuito un voto maggiorato, fino a un massimo di due voti, per ciascuna azione appartenente al medesimo soggetto.
Per un periodo continuativo non inferiore a due anni.
105-Esporre il modello uniperiodale e la sua generalizzazione multiperiodale
105- il modello uniperiodale, che prevede che l'investitore acquisti l'azione, la mantenga in portafoglio per un certo periodo ottenendo dei dividendi e che successivamente la rivenda. Per calcolare il prezzo corrente di un'azione usiamo la seguente formula: P0= Div1/(1+ke) + P1/(1+ke); P0 = prezzo corrente delle azioni; Div1= dividendo corrisposto alla fine del primo anno; ke= rendimento richiesto sugli investimenti in capitale di rischio; P1= prezzo alla fine del primo periodo, cioè prezzo di vendita presunto delle azioni. Esso può essere generalizzato per un numero qualunque di periodi e il concetto rimane invariato. Il modello generalizzato dei dividendi prevede che P0= Σ Dt/(1+ke)^t. non è sempre facile esporre questo tipo di modello, perché, se un'azione non paga dividendi o li paga in modo irregolare.
,il metodo fornisce risultatipoco attendibili. In alternativa ,a volte si usa l’indice P/E(price earnings). Se il P/E è elevato si può pensareche il mercato si aspetta un futuro incremento degli utili; oppure che il mercato ritiene che la società abbiaun basso rischio di default.
106-Quale soggetto fissa il prezzo di mercato?
106-A parte il caso di chi decide di acquistare azioni di società (generalmente di piccole dimensioni)direttamente dalla società stessa o dai suoi azionisti, il luogo dove sono negoziati i titoli azionari è ilmercato azionario. I “mercati” operanti in Italia possono essere suddivisi in tre categorie: 1)Mercatiregolamentati 2)Sistemi multilaterali di negoziazione ("MTF") 3)Internalizzatori sistematici. Il piùimportante mercato regolamentato azionario è gestito da: Borsa Italiana S.p.A. Le persone fisiche (o anchele società) che vogliono compravendere titoli, devono rivolgersi
ad intermediari autorizzati, cioè essenzialmente banche e società di intermediazione mobiliare, i quali inseriranno per loro conto nei sistemi di negoziazione gli ordini di acquisto e vendita di azioni. La Borsa Italiana è una società privata, che gestisce il mercato secondo logiche imprenditoriali. Essa si articola in diversi mercati: - MTA, mercato telematico azionario - Mercato expandi - MTAH, mercato trading after hours. 107- Quale vantaggio trae un soggetto ad acquistare un'azienda ad un valore superiore a quello corrente? 107-108- Che ruolo ha l'informazione nella determinazione dei prezzi di mercato? 108-109- Che forme può assumere l'asta? 109- le forme che può assumere sono: fisica, telematica, a chiamata e continua. ASTA FISICA: È presente un banditore che raccoglie e incrocia gli ordini dei partecipanti al mercato, i quali devono essere fisicamente presenti nel medesimo luogo nel medesimo istante. ASTA TELEMATICA: Ipartecipanti non si incontrano in un luogo fisico; possono inviare le loro proposte negoziali attraverso un computer da ogni parte del mondo e un sistema provvederà alla formazione di un book di neg