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Lezione 01
La zooantropologia studia:
- gli animali che vivono accanto all'uomo
- il mondo degli animali come separato da quello degli uomini
- il modo in cui le culture umane "pensano" gli altri organismi viventi
- il modo in cui le culture umane "pensano" gli altri animali
E Seneca sono:
- Lucrezio
- l'uno cinico, l'altro stoico
- l'uno epicureo, l'altro scettico
- l'uno stoico, l'altro epicureo
- l'uno epicureo, l'altro stoico
Il patronus di Lucrezio si chiamava:
- Gaio Memmio
- Calpurnio Pisone
- Bitinio
- Gaio
- Gaio Gallico
Esiodo scrive un'opera che inaugura il genere:
- epicocomico
- didascalico
- tragicomico
Le "Epistole morali a Lucilio" sono:
- 142
- 138
- 124
- 146
Al tipo di opere che dedicano alle loro rispettive filosofie, Lucrezio e Seneca sono:
- rispettodei tradizionalisti
- dei puri imitatori
- dei puri dottrinari
- degli innovatori
È un antropologo che:
- Lévi-Strauss
- ha studiato per primo la zooantropologia degli antichi
- ha indagato
LEZIONE 00801. LUCREZIO: DE RERUM NOVARUM 1,1-20
“Madre degli Eneadi, gioia piena di uomini e degli dei,
Aeneadum genetrix, hominum divomque voluptas,
madre Venere, sotto gli astri che scorrono in cielo
alma Venus, caeli subter labentia signa
popoli il mare ricco di navi, e la terra che arreca
quae mare navigerum, quae terras frugiferentes
le messi: attraverso di te infatti ogni stirpe di viventi
concelebras, per te quoniam genus omne animantum
è concepita, e scorge, nata, la luce del sole:
concipitur visitque exortum lumina solis:
te, o dea, fuggono i venti, e le nubi del cielo
te, dea, te fugiunt venti, te nubila caeli
il tuo giungere: per te la terra creatrice
adventumque tuum, tibi suavis daedala tellus
sparge il suolo di fiori, per te sorride la piana del mare
summittit flores, tibi rident aequora ponti
e, tornato sereno, brilla il cielo di luce uniforme.
placatumque nitet diffuso lumine caelum.
Poiché, appena si schiude la vista di un giorno di 10nam simul ac species patefactast verna diei primavera et reserata viget genitabilis aura favoni, e, liberato, prende forza il soffio vivificante di Zefiro, aëriae primum volucres te, diva, tuumque nell’aria subito, gli uccelli te, o dea, e il tuo giungere significant initum perculsae corda tua vi. manifestano, toccati nel cuore dalla tua forza. inde ferae, pecudes persultant pabula laeta Quindi fiere e armenti balzano su pascoli fecondi et rapidos tranant amnis: ita capta lepore e attraverso fiumi impetuosi: così, preso da incanto te sequitur cupide quo quamque inducere pergis. ti segue con desiderio ogni animale, là dove lo spingi; denique per maria ac montis fluviosque rapacis se ancora per mari e monti e fiumi che trascinano frondiferasque domos avium camposque virentis case frondose d’uccelli e campi ricchi di verde, omnibus incutiens blandum per pectora amorem ma tutti instillando nel petto amore che seduce, fai sì che, efficis ut cupide
generatim saecla propagentnel desiderio, stirpe per stirpe continuino le20generazioni.”“Note1. arcaico per per 2. arcaismo perAeneadum= Aeneadarum; divom=arcaismo deorum. subter, sub,qui usato con l’accusativo. (da frux ‘messe’ + fero ‘produco’).3. =Frugiferentis frugiferentes‘dato che’, nesso causale tipico di Lucrezio, in particolare nei passi più didattici ed4. quoniam= (si tratta di un’anastrofe);esplicativi. Qui segue anziché anticipare forma nonper te animantum,‘regolare’ vorrebbe ma quest’ultima crea problemi sul pianoattesa: la declinazione animantium,— —, ovvero un ‘cretico’, impossibile dametrico (infatti costituirebbe una successione di sillabe Ufare entrare nello schema esametrico). 5. da part. pass. riferito a 7.exortum, exorior, genus. daedala,rimanda al mitico Dedalo, costruttoredaidàllo ‘variare’grecismo di uso poetico; il verbo del
labirinto‘non appena’; “grafica”di Cnosso. 10. per sinalefe anchesimul ac patefactast=patefacta est,(prodelisione) da concorda con anziché con cui va logicamentepatefacio; verna, species diesinĭtum,(enàllage); 11. 13. da meno comune di =acc. digenitabilis=genitalis. initus,us initium; cordarelazione (lett. ‘quanto ai cuori’, cioè ‘nei cuori’). 14.persultant, laetāmen.qui transitivo; cfr.laeta,‘dal fascino’, ablativo di causa efficiente. 16.15. ha come sogg.amnis=amnes. lepore sequitur ecc.‘ciascuna fiera’, deducibile dal seguentesottinteso (fera) acc. fem. diquaeque quamque, quisque‘ciascuno’, ma qui=eam (riferito al di cui sopra). 17. 18quaeque montis=montes. virentis=virentes.lett. ‘scuotere dentro’. 20. quest’ultimo valepropāgo,are19. da +quatio, da +incutio, in pro pango,‘attecchire’, detto di piante.”
Il DRN nel I sec. a. C. e il presente proemio è divisibile in due sezioni: - l'inno a Venere; - quadro descrittivo "dipinto" da Lucrezio; - il proposito del vero e proprio corteo di organismi dell'energia di cui viventi che vengono elencati come protagonisti, ma anche come esecutori la dea popola mari e terre. "Venere è simbolo del principio vitale che ad ogni primavera, la stagione degli amori, si infonde nell'omne permettendo la propagazione delle generazioni di tutti gli esseri viventi genus animantium nel tempo. Venere si fonde con essi e vi penetra sotto forma di amore. Tutto il brano si esplica sul tema chiave del piacere (la dea è anzitutto voluptas hominum divomque, dell'attrazione v. 1) e sessuale attraverso cui gli realizzano la funzione generatrice propria animantia nella della dea. C'è dunque, già in questi primi versi, espresso il nucleo della fisica e della cosmologia epicurea, quello che troppo.superficialmente è stato chiamato materialismo e che è, in effetti, semmai, unche fa della terra un unico organismo vivente funzionante secondo certimaterialismo organico, esseri viventi (questo è l’“ordineprincipi che sono gli stessi per tutti, e dove tutto, cielo, mare, terra,di apparizione”, di entrata in scena), sono correlati. Mettendo Venere come protagonista del proemio,‘militanza’ filosofica.”Lucrezio compie un passo geniale che sposa tradizione e009LEZIONE01. Esattamente, il tema chiave nel proemio del DRN è:la forza del piacere come degenerativa della Naturail piacere come forza generativa della Naturail dolorepiacereil02. Ferae e pecudes nel proemio del DRN sono rispettivamente:gli animali selvatici e quelli domesticatigli animali domesticati e quelli selvaticii felini e le pecorele fiere e le feste03. Significativa nel proemio del DRN è la ripetizione dell'avverbio______rapidecupideavidetimide04.Lo stile di L. visto finora è caratterizzato:
- dall'uso di forme arcaiche
- dall'uso di allegorie
- di forme della lingua parlata