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SCIENZE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE E SPORTIVE
Docente: D'Alelio Roberto
Lezione 007
- "È l'organo che promuove l'interesse generale dell'Unione e adotta le iniziative appropriate a tal fine", stiamo parlando:
- del Consiglio Europeo
- della Commissione
- del Consiglio
- del Parlamento Europeo
- Quale organo dell'UE detiene l'indirizzo politico?
- La Commissione
- Il Parlamento Europeo
- In Consiglio
- Il Consiglio Europeo
- L'organo incaricato di far rispettare il diritto nell'interpretazione e nell'applicazione dei Trattati è:
- Il Consiglio
- La Commissione
- La Corte di giustizia europea
- La Corte dei Conti
- Quali sono le funzioni della Commissione?
- Legislativa: ha iniziativa legislativa e dispone di poteri normativi delegati e di esecuzione;
- Bilancio: presenta il progetto annuale di bilancio e gli dà esecuzione;
- Controllo: vigila sull'applicazione del diritto dell'UE (può intervenire in caso di disapplicazione di
Uno Stato con la procedura d'infrazione può ammonire gli stati in tema di politiche economiche e di bilancio (procedura di disavanzo eccessivo).
05. Quali sono gli organi dell'UE? Le istituzioni sono il Parlamento, il Consiglio europeo, il Consiglio, la Commissione europea, la Corte di giustizia dell'Unione europea, la Banca centrale europea e la Corte dei conti.
06. La Corte di Giustizia Europea. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha la funzione principale di garantire che la legislazione dell'Unione europea sia interpretata e applicata in modo uniforme in tutti i paesi dell'Unione. La Corte di giustizia è chiamata a pronunciarsi sull'interpretazione dei Trattati e degli altri atti delle istituzioni dell'Unione. Le giurisdizioni nazionali hanno la facoltà di sottoporre ad essa le questioni interpretative dalla cui risoluzione dipende la decisione della controversia pendente innanzi a loro. Inoltre, la Corte
è chiamata a pronunciarsi, ancheirrogando sanzioni pecuniarie, sulle violazioni degli Stati membri agli obblighi ad essi incombenti in virtù dei trattati: si tratta della cosiddetta procedura di infrazione.
Infine, la Corte svolge un controllo di legittimità sugli atti delle istituzioni europee.
La Corte di giustizia svolge un ruolo decisivo nello sviluppo del diritto dell’Unione europea e, in particolare, nella tutela dei diritti fondamentali.
Essa giudica:
- sui ricorsi presentati da uno Stato membro, da un’istituzione o da una persona fisica o giuridica;
- in via pregiudiziale (cioè prima che le norme vengano applicate nel corso di un processo il giudice nazionale può chiedere l’intervento della Corte), sull’interpretazione del dirittodell’Unione o sulla validità degli atti adottati dalle istituzioni;
- in altre situazioni previste dai trattati.
La Corte è composta da 27 giudici (uno per ogni Stato membro).
assistita da 8 avvocati generali. Il Tribunale è un organo che affianca la Corte per le controversie tra persone fisiche e giuridiche.
Set Domande: ISTITUZIONE DI DIRITTO PUBBLICO SCIENZE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE E SPORTIVE
Docente: D'Alelio Roberto
Lezione 008
01. Le fonti sulla produzione ci indicano:
- comportamenti umani non volontari o eventi naturali atti a produrre diritto
- quelle norme che individuano gli organi e le procedure di produzione del diritto
- atti normativi prodotti da organi o enti nell'esercizio di poteri attribuiti dall'ordinamento
- quegli strumenti idonei a far conoscere le fonti di produzione
02. Quale tra queste non rappresenta una via interpretativa delle fonti ?
- Analitica
- Testuale
- Autentica
- Analogica
03. La risoluzione delle antinomie può avvenire secondo quali criteri ?
- Analogia
- Criterio cronologico, gerarchico, della competenza
- Criterio cronologico, gerarchico, analogico
- nessuna delle tre risposte precedenti è corretta
04. Le fonti di
cognizione sono: quelle indicate nella Costituzione, nel Codice Civile e nel Codice Penale; gli organi giurisdizionali, in quanto incaricati di far applicare il diritto; i documenti, redatti dalla pubblica autorità o da privati, che riproducono il testo di una norma; i documenti ufficiali che riproducono il testo delle norme giuridiche. 05. Quali sono i caratteri che assicurano la coesistenza tra varie fonti all'interno dell'ordinamento? Unità, coerenza, completezza. 06. Quali sono i criteri per risolvere le antinomie? Le antinomie e le lacune rappresentano, per l'ordinamento, un dato con il quale fare i conti, effetto ultimo del problema della sovrabbondanza o della carenza di norme a fronte della richiesta reale e delle esigenze concrete della società. Le antinomie vere e proprie possono essere risolte soltanto dall'interprete e quindi in.buona misura dal giudice, utilizzando dei criteri di risoluzione logicamente enucleati o positivamente disposti dall'ordinamento che permettono di stabilire quale sia la norma da eliminare o da disapplicare tra le due in contrasto, e in che modo e con quali conseguenze, tale eliminazione o disapplicazione debba avvenire. I criteri per la risoluzione delle antinomie nel nostro ordinamento si possono ridurre a quattro: 1) criterio cronologico: fa sì che, in caso di contrasto, prevalga la norma più recente rispetto a quella temporalmente precedente, in quanto presuntivamente ritenuta più aderente all'attuale assetto dell'evoluzione sociale. 2) criterio della specialità: il criterio cronologico è limitato dal criterio della specialità, non vale, cioè, ove le norme in contrasto siano una generale e una speciale. In forza del criterio della specialità, infatti, la norma speciale viene preferita a quella generale e, dunque,1) criterio cronologico: stabilisce che, in caso di conflitto tra due norme, prevale quella più recente nel tempo.
2) criterio della specialità: prevede che, in caso di conflitto tra una norma generale e una norma speciale, quest'ultima venga applicata anche se precedente nel tempo rispetto a quella generale.
3) criterio gerarchico: postula che, fra due norme in contrasto, prevalga quella posta da fonte gerarchicamente soprardinata.
4) criterio della competenza: il criterio gerarchico, fondato sulla superiorità di un tipo di fonti rispetto ad un altro, non sempre consente di superare l'antinomia eventualmente accertata: non è applicabile, infatti, specialmente con riferimento alle ipotesi di ripartizione e separazione delle competenze normative, per le quali, invece, è necessario ricorrere al criterio della competenza.
A differenza del criterio cronologico e di quello della specialità, che si limitano a consentire la scelta della norma applicabile al caso in questione, senza comportare l'eliminazione della norma incompatibile, l'applicazione del criterio gerarchico, e molto probabilmente di quello di competenza, comportano l'invalidazione della norma inferiore incompatibile.
07.
Cos'è l'attività interpretativa? La creazione e la soluzione delle antinomie comporta un'attività interpretativa la quale mira a ricavare le norme dalle disposizioni degli atti al fine di ricostruirne il loro effettivo significato. Le vie interpretative possono essere distinte in: 1. Interpretazione letterale o testuale: attraverso il quale si attribuisce alle disposizioni il significato proprio delle parole, così come risulta dall'uso comune e dalle connessioni sintattiche fra le stesse. 2. Interpretazione teleologica: secondo il fine o l'intenzione del legislatore che l'ha formulata. 3. Interpretazione logico-sistematica: secondo la connessione tra la disposizione da interpretare con altre disposizioni ed in relazione ai principi fondamentali dell'ordinamento. 4. Interpretazione analogica: quando occorre rimediare a vuoti o lacune normative si utilizza l'analogia che consiste nell'applicare a un caso non previsto una disciplina prevista per casi simili. 5. Interpretazione autentica: quando il legislatore interviene direttamente per chiarire il significato di una norma attraverso un atto normativo successivo.Il legislatore interviene con una legge volta proprio a chiarire il significato di una disposizione di dubbio significato.
10/618. Che differenza sussiste tra abrogazione e annullamento di una norma ?
L'annullamento consiste nella rimozione di una norma dall'ordinamento giuridico ed ha effetti erga omnes ed ex tunc (effetti retroattivi) ossia riguarda anche le situazioni giuridiche sorte prima di esso.
Di solito l'annullamento di una norma è disposto dalla Corte Costituzionale, per incompatibilità della norma con la costituzione e per vizi o di legittimità o di merito.
L'abrogazione consiste nella delimitazione dell'efficacia temporale della norma più risalente nel tempo senza tuttavia che si abbia alcuna incidenza sulla validità di quest'ultima. La norma abrogata è, infatti, ancora presente nell'ordinamento, ma dispiega la sua efficacia solo per i fatti anteriori all'avvenuta abrogazione, ossia
precedenti al momento dell'entrata in vigore della norma successiva di pari grado. L'abrogazione può essere espressa tacita o implicita. Quindi la differenza sostanziale tra abrogazione e annullamento sta nella loro efficacia nel tempo, la prima en nunc e il secondo ex tunc.
9. Cos'è l'analogia? L'analogia interviene in caso di lacune normative nell'ordinamento. In questo caso l'interprete può intervenire in due modi:
- analogia legis, quando la lacuna può essere colmata rinviando alla disciplina dettata per un caso simile;
- analogia iuris, quando la lacuna non può essere colmata con casi simili in quanto mancano norme apposite, occorre ricorrere ai principi generali dell'ordinamento giuridico, ricavabili per via interpretativa dalle norme giuridiche vigenti. L'analogia conosce limiti per le leggi penali e per le leggi speciali.
10. Cosa sono le fonti e come vengono classificate? Le fonti del diritto sono
L'insieme delle norme che disciplinano una determinata società o comunità umana, dobbiamo definire le fonti del diritto come i fatti che producono le norme o regole di condotta e le regole costitutive, dai quali si ricava il diritto oggettivo. Dalle fonti di produzione vanno distinte le fonti di cognizione, consistenti in atti scritti, formati da pubbliche autorità, ma privi di contenuto normativo, esclusivamente rivolti al fine di realizzare condizioni di conoscibilità del diritto oggettivo vigente. Fonti di produzione sono solo quelle che dettano le regole che vanno a comporre il diritto oggettivo. Esse si distinguono a loro volta in fonti di produzione in senso stretto e in fonti sulla produzione. Essendo il diritto oggettivo l'insieme delle norme che regolano la condotta dei consociati e delle norme costitutive della comunità stessa, sono fonti di produzione del diritto oggettivo quelle fonti che pongono le regole di condotta e le norme costitutive.
Sono invece fonti sulla produzione quelle che regolano altre fonti, ossia che dettano norme che riguardano altre fonti. All'interno delle fonti di produzione.