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K compreso fra 0.8 e 0.9
06. Come viene definita l’Unita di Carico (UdC)
Numero totale di articoli disposti o contenuti in modo da poter essere prelevati o spostati come un solo
soggetto che, al momento dello scarico, manterra la sua disposizione iniziale per un successivo spostamento
Lezione 004
01. Le scaffalature mobili possono essere
rotanti
02. I magazzini intensivi meccanizzati o automatizzati
sono serviti a mezzo di trasloelevatori
03. Nei magazzini intensivi meccanizzati o automatizzati l’altezza e la larghezza degli scaffali dipende
dal sistema di carico e scarico dei materiali
Lezione 005
01. Nel caso di ciclo semplice - layout longitudinale con banchina di carico e scarico in posizione centrale, Il
layout che minimizza il percorso medio r è caratterizzato da
una larghezza uguale alla profondità
02. Nel caso di ciclo semplice - layout longitudinale longitudinale con banchina di carico e scarico
posizionata all’estremita, la configurazione ottimale del magazzino a quella in cui=
la base a doppia rispetto all'altezza
03. Nel caso di ciclo semplice - layout longitudinale con banchina di carico e scarico in posizione centrale, la
percorrenza media r
corrisponde ai due cicli semplici di immissione e di prelievo
04. Dati la potenzialita di magazzino P, n=numero corridoi, m=lunghezza della scaffalatura in n di vani pallet
h= n di livelli di stoccaggio verticale, il numero di vani per ciascuno degli h-strati a dato da=
l=P/h
05. Considerando l'area del magazzino A = a*b nel caso di ciclo semplice, il percorso medio totale r per ogni
UdC, puo essere ricavato ipotizzando che i vani abbiano tutti la stessa probabilita di accesso dalla seguente
formula
r=a+2b
06. Come viene definito il CUS (coefficiente di utilizzazione superficiale)
n di pallet stoccabili a magazzino per singolo m2
07. Dati n=numero corridoi a= ampiezza del modulo unitario, m=lunghezza della scaffalatura in n di vani
pallet, v=ampiezza vano portapallet, la lunghezza del magazzino nel caso di layout trasversale a definita
come
l=n*a
08. Nei magazzini longitudinali con banchina di carico e scarico in posizione centrale, a parita di carico
a minore l'interferenza dei mezzi di movimentazione all’interno dei corridoi di accesso
09. Dati n=numero corridoi, m=lunghezza della scaffalatura in n di vani pallet h= n di livelli di stoccaggio
verticale, Come viene definita la potenzialita di magazzino
P=2nmh
Lezione 006
01. Nel caso di layout trasversale –cicli semplici, come viene definita la percorrenza media r
corrisponde ai due cicli semplici di immissione e di prelievo, ossia alla somma di due viaggi di andata e due
viaggi di ritorno
02. Nel caso di layout longitudinale –cicli combinati in un solo corridoio, la percorrenza media rcc1
si calcola aggiungendo alla percorrenza media ottenuta nel caso di cicli semplici, la percorrenza D(xi,xj)
attesa per il trasferimento tra due generici vani, quello di stoccaggio e quello di prelievo, situati nello stesso
corridoio.
03. Nei magazzini serviti da carrelli elevatori il tempo impiegato per il ciclo di movimentazione dipende
anche da
durata del ciclo di sollevamento/abbassamento delle forche
04. Nei magazzini serviti da carrelli elevatori dati P= potenzialita media del singolo carrello, z = quantita di
UdC da movimentare, il numero di mezzi di movimentazione richiesti a dato da
N=z/P
Lezione 007
01. Un magazzino automatizzato e formato da
corridoi su ognuno dei quali affacciano due scaffalature servite da uno e un solo trasloelevatore
02. Optando per la soluzione con celle a doppia profondita
Si rinuncia alla selettivita unitaria
Lezione 008
01. Nei sistemi di stoccaggio automatizzati le prestazione di un trasloelevatore
si calcolano come Pm=numero di UdC movimentate/unita di tempo
02. Per cosa viene utilizzata la metodologia Bozer e White
Impiega un approccio di tipo probabilistico per il calcolo delle prestazioni di un trasloelevatore
Lezione 009
01. L'allocazione casuale delle udC in magazzino ha il vantaggio di
Accorciare i percorsi e i tempi di ciclo dei mezzi operativi
02. L'indice di rotazione di un magazzino a definito come
IR=(numero di UdC in uscita dal magazzinoin T)/(giacenza media in T)
03. Quale fra i seguenti corrisponde ad un reale criterio di allocazione delle merci all’interno del magazzino
basato sulla facilita di accesso ai vani
05. Nel caso di allocazione casuale delle udC in magazzino, dato il numero di celle mediamente occupate nel
periodo tj dagli n articoli Xj la potenzialita ricettiva puo essere definita
PR=K*sommatoria(Xj)
06. L'indice di accesso di un magazzino a definito come
IA=(numero di UdC movimentate in T)/(numero di celle dedicate)
07. Il coefficiente correttivo K presente nella formula per il calcolo della potenzialita ricettiva dipende anche
da
grado di saturazione delle scaffalature
Lezione 010
01. Se ho una curva cumulata ABC movimentazione-spazio dedicato di tipo 40/20 significa che
che il 40% delle movimentazioni riguarda il 20% dei vani
02. La regola di prelievo Fi-Fo prevede che
si prelevi l’unita di prodotto presente da piu tempo
03. Per definire i corridoi di prelievo nei magazzini uno dei criteri a quello di
equilibrare i carichi di lavoro ai trasloelevatori
04. Il criterio di immissione COL prevede che
per l’operazione di immissione viene scelto il vano vuoto piu vicino al punto di partenza del trasloelevatore
05. L'algoritmo euristico Minimun Travel Between prevede che
si abbini a ogni operazione di stoccaggio di un’operazione di prelievo
06. La zona di stoccaggio a costo nullo
a tale che l’operazione di immissione effettuata all’interno di tale zona non aggiunge nulla alla componente
variabile del ciclo semplice facente capo al punto di prelievo P
07. Uno dei principi base della movimentazione dei materiali è
il principio del minimo tempo terminale
08. Il principio del carico unitario definisce che
i singoli materiali da movimentare dovrebbero essere aggregati in opportune unita base di carico che
devono avere tutte le stesse dimensioni di base
09. Il principio del dei sistemi integrati e del flusso dei sistemi definisce che
il sistema di trasporto deve essere integrato con altri sistemi nello stabilimento ed a necessario integrare il
flusso di materiali con il flusso di informazioni.
Lezione 011
01. I trasportatori a coclea sono adatti a trasportate
materiali in polvere o aventi piccola granulometria, non abrasivi, non collanti o viscosi
02. I trasportatori a coclea hanno i seguenti svantaggi
Resistenza di attrito elevata
Lezione 012
01. Quale fra i seguenti parametri è necessario per la progettazione di un impianto di trasporto
pneumatico?
il rapporto tra il volume d’aria occorrente nell’unità di tempo e il volume di materiale da trasportare nella
stessa unità di tempo.
02. In un impianto di trasporto pneumatico, per distanze di percorrenza: L<100 m ci deve essere una
sovrapressione rispetto alla p atmosferica di almeno
0.01 bar
03. In un impianto di trasporto pneumaticol'entità della sovrapressione rispetto alla p atmosferica
può arrivare fino a 0.8 bar
04. Uno dei principali vantaggi del trasporto pneumatico consiste
risparmio nell'acquisto di materiali sfusi anziche confezionati
05. Nei trasportatori a nastro la velocita del nastro dipende
dalle caratteristiche chimico-fisiche del materiale trasportato, dalla larghezza del nastro e dalle condizioni di
lavoro
06. Dati k =costante che dipende dalle unita di misura adottate, q = carico distribuito sul nastro (kg/m2); B =
larghezza del nastro (m), v = velocita del nastro, variabile in genere fino a 1 m/s, la potenzialita di trasporto
a definita come
Q = k q B v
Lezione 013
01. Nei carrelli AGV di piu comune impiego la velocita massima di trasporto a di
1,2 m/s
02. Nei carrelli AGV di più comune impiego massa massima del carico trasportato è di
2000 kg/carrello
03. Nei carrelli AGV di piu comune impiego il tempo min di presa/rilascio carico a di
20 secondi
Lezione 014
01. Dati NM=numero di missioni necessarie per evadere gli ordini, DAMP=durata attesa della singola
missione di picking, DAS=durata attesa delle attivita di sorting, la stima del tempo di lavoro giornaliero nel
caso dello stock di picking si calcola come
TLG=(NM*DAMP)+DAS
02. Lo stock di picking puo essere collocato
ovunque tranne che nella stessa scaffalatura dello stock generale
03. identificare l'ordine temporale corretto di esecuzione dell' allestimento degli ordini
1. elaborazione liste di prelievo; 2.picking; 3.sorting 4.formazione colli; 5.consolidamento ordini
Lezione 015
01. Dati N=i numero totale di ordini da evadere, TSL= tempo di sorting per linea NMLO=numero medio di
linee per ordine, la durata dell'attività di sorting DAS è data da
DAS=N*TSL*NMLO
02. I dispenser automatici A-Frame V-Frame hanno una potenzialità di prelievo
fino a 3000 pezzi/ora
03. I dispenser automatici A-Frame V-Frame sono adatti per articoli
di forma parallelepipeda regolare
Lezione 016
01. Nel caso di order picking
La missione dei singoli picker consiste nell’evasione di un ordine completo o di una frazione di ordine
02. Fra gli aspetto negativi del back picking si può annoverare
Maggiori possibilità di errore da parte dei picker
Lezione 017
01. Nella tipologia di percorso transversal con numero di corridoi pari da visitare
L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre interamente, uscendo dalla parte
opposta rispetto a quella di entrata
02. Nella tipologia di percorso return
L’operatore entra nei corridoi in cui deve effettuare i prelievi e li percorre fino alla posizione di prelievo piu`
lontana
03. Nella tipologia di percorso mid point return
L’area di picking viene divisa trasversalmente in due parti uguali. In ciascuna parte l’operatore effettua i
prelievi mediante percorsi di tipo return. La missione viene completata da due percorsi di tipo traversal
04. Nella tipologia di percorso transversal con numero di corridoi dispari da visitare
L’operatore percorre interamente tutti i corridoi da visitare meno quello connotato dal massimo Largest-
Gap, tale corridoio viene percorso con tecnica Return
Lezione 018
01. Nel caso di stock di picking dati: NM= numero di missioni necessarie per evadere gli ordini= 15
DAMP durata attesa della singola missione di picking= 10min DAS= durata attesa delle attività di sorting=
20min, il TLG tempo di lavoro giornaliero è uguale a
450 minuti
02. VAP valore atteso del percorso della missione di picking dipende dal
valore atteso del percorso all’interno dei corridoi di lavoro e dal valore atteso del percorso all’esterno dei
corridoi di lavoro
Lezione 019
01. L’ Imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione e