L’
25. informazione culturale e museale in Italia. Come comunicano i musei
• I direttori dei musei intervistati da News-Italia ritengono che nel valorizzare il patrimonio
culturale: La comunicazione rivesta un ruolo fondamentale
• Il ruolo di comunicatore all'interno dei musei: Spesso non è occupato da esperti in comunicazione
museale
• Nel campo museale italiano si avverte la necessità di: Formazione e definizione di specifiche skills
per il comunicatore museale
• In generale nei percorsi formativi e nelle esperienze professionali di chi si occupa della
comunicazione all'interno dei musei italiani si notano: Background diversificati, non sempre inerenti
l'ambito della comunicazione museale
• In generale, le strategie di comunicazione adottate dai musei puntano a: Raggiungere nuovi
pubblici
• Giornalisti, critici e professionisti sono ritenuti: Molto importanti nel ruolo di mediatori e influencer
culturali
• Le attività comunicative dei musei privati: Godono di maggiore autonomia rispetto ai musei statali
• Per poter sviluppare azioni più efficaci di audience development e di monitoraggio dei pubblici:
Spesso manca una figura dedicata
• Negli approcci di comunicazione integrata dei musei la televisione è: Un medium meno utilizzato,
soprattutto per i costi elevati
• I musei italiani cercano di raggiungere nuovi pubblici soprattutto: Attraverso strumenti e linguaggi
contemporanei, propri della rete
26. La comunicazione di massa
• Il processo della comunicazione di massa: si basa su un flusso di comunicazione ad una via.
• La mercificazione delle forme simboliche, secondo Thompson, indica: a valorizzazione economica
a cui sono soggetti i prodotti dei media.
• La piramide di McQuail rappresenta: i diversi livelli di comunicazione sulla base delle forme di
organizzazione sociale.
• Il tema del luogo si riferisce: ad uno spazio fisico e simbolico.
• Un aggregato stabile di persone che condivide gli stessi valori: gruppo
• Il concetto di massa secondo Blumer: risale all'epoca moderna.
• Tra le metafore della mediazione, il filtro rappresenta: la selezione di particolare aspetto di un
evento.
• Alla base della piramide di McQuail troviamo: la comunicazione intrapersonale.
• La cultura di massa è associata alla: cultura popolare.
• Il rapporto media e società è stato analizzato rispetto: alle dimensioni di potere, integrazione,
acculturamento l’analisi
• Extra. Nella piramide di McQuail, delle comunicazioni a livello macrosociale è
dell’informazione
maggiormente rivolta ad analizzare: controllo ed efficienza della trasmissione
27. La nascita dei mezzi di comunicazione di massa
• La stampa a caratteri mobili risale: al XV secolo.
• Il codex era: un libro rilegato con una copertina robusta.
• Il primo giornale si caratterizzò per: uscita regolare, base commerciale, finalità diversificate, carattere
pubblico.
• Il giornale rappresentò la risposta ai bisogni: della borghesia urbana delle professioni e del
commercio.
• Il primo cinematografo fu costruito da: i fratelli Lumière.
• I passaggi fondamentali nella storia del cinema furono: americanizzazione, nascita della tv,
separazione del film dalla sala cinematografica.
• La radio negli anni '20 si trasformò grazie a: tecnologia broadcasting.
• L'invenzione del transistor comportò: la miniaturizzazione della radio e l'uso oltre le mura
domestiche.
• La televisione nei suoi primi sviluppi in Italia svolse un ruolo: pedagogico ed educativo.
• Il sistema radiotelevisivo si connota per: alto livello di regolamentazione, distribuzione dal centro alla
periferia, legame della tv nazionale con i centri di potere.
28. La teoria ipodermica
• La teoria ipodermica si colloca storicamente: nel periodo tra la I e la II guerra mondiale.
• La teoria ipodermica: È un approccio "globale" ai mezzi di comunicazione.
• L'"uomo massa" è contrapposto: all'uomo colto.
• L'isolamento degli individui di una massa: È fisico e normativo.
• Il modello comunicativo della teoria ipodermica si basa su: Meccanismo Stimolo/Risposta.
• La definizione "bullet theory" si riferisce al fatto che: gli individui raggiunti dalla propaganda
possono essere manipolati e indotti ad agire.
• La psicologia behaviorista studia il comportamento umano: attraverso il metodo dell'esperimento e
dell’osservazione.
• Il modello di Lasswell si basa sullo schema: chi, dice che cosa, attraverso quale canale, a chi, con
quale effetto.
• Nel modello di Lasswell quali aspetti del processo comunicativo di massa sono impliciti:
asimmetria, intenzionalità della comunicazione, isolamento ruoli emittente e destinatario.
• Il modello di Lasswell è definito anche: Il modello delle 5 W.
• Extra. Nel modello di Lasswell (5 W): Ogni variabile definisce e organizza un settore specifico della
ricerca
• Extra Nel periodo in cui si diffonde teoria ipodermica gli effetti: sono dati per scontati
L’approccio
29. della persuasione.
• La teoria empirico-sperimentale o "della persuasione" afferma che: È possibile ottenere una
persuasione del pubblico se il messaggio è adeguato alle caratteristiche dell’audience.
• Il meccanismo alla base dell'approccio empirico sperimentale introduce tra stimolo e risposta:
variabili psicologiche.
• I fattori relativi all'audience sono: interesse ad acquisire informazione, esposizione, percezione
• e memorizzazione selettiva.
• Per variabile interveniente si intende: fattori che possono ostacolare o facilitare il flusso della
comunicazione dai media al pubblico.
• Il focus principale della teoria empirico-sperimentale è: la persuasione.
• Il caso della Guerra dei Mondi dimostrò: l'importanza dei fattori di mediazione.
• La capacità di valutare uno stimolo, capirne le caratteristiche, valutarle e reagire in modo
appropriato, secondo Cantril, si può definire: abilità critica.
• Lo studio sui Cartoons di Cooper e Jahoda studiò: pregiudizio razziale.
• L'effetto di assimilazione rientra nel meccanismo di: percezione selettiva.
“primacy"
• L'effetto rientra nelle ricerche su: ordine delle argomentazioni.
• Extra. Le reazioni di panico generale dal programma di Orson Welles furono studiate da: Cantril
• Extra. Il meccanismo per cui, nel corso del tempo, la memorizzazione seleziona gli elementi
ritenuti più significativi per il soggetto a scapito di quelli più difformi o culturalmente distanti:
Effetto Bartlett l’efficacia
• Extra. Effetto latente (con il passare del tempo può aumentare del messaggio, anche se
era quasi nulla subito dopo l’esposizione al messaggio): Sleeper effect
L’approccio
30. degli effetti limitati
• Il focus della teoria degli effetti limitati è: mettere in relazione i processi di comunicazione di massa
con le caratteristiche del contesto sociale.
• Nella teoria degli effetti limitati l'influenza è: quella che passa attraverso i rapporti comunitari.
• Secondo Lazarsfeld l'attrattiva di un programma è data da: analisi del contenuto, caratteristiche
degli ascoltatori, studi sulle gratificazioni.
• Il concetto di leader d'opinione è attribuibile a: Katz e Lazarsfeld.
• Gli effeti limitati: implicano: processo mediato di influenza in cui dinamiche sociali e comunicative si
intrecciano.
• Il Two step flow of communication venne elaborato all'interno di uno studio su: le decisioni di voto
in occasione della campagna presidenziale del 1940.
• Per Two step flow of communication si intende: il flusso di comunicazione a due livelli.
• La situazione comunicativa della teoria degli effetti limitati è: naturale.
• Le categorie di leader d'opinione locale e cosmopolita furono introdotte da: Merton.
• Il leader d'opinione locale è: polimorfico.
• Extra. In un contesto di maggiore diffusione dei mass media, la comunicazione interpersonale
assume la caratteristica di: opinion sharing
• Extra. Il leader cosmopolita si orienta verso temi più: impegnati
Il funzionalismo e l’approccio “usi e gratificazioni”
31.
• Alla base della teoria funzionalista delle comunicazioni di massa troviamo: funzioni
• La situazione comunicativa analizzata dalla teoria funzionalista si può definire: situazione
"normale"
• Il modello AGIL è attribuibile a: Parsons
• La teoria struttural-funzionalista prende in considerazione: l'azione sociale
• L'"inventario" delle funzioni di Wright ha l'obiettivo di: leggere i rapporti media/società
• Alla base dell'approccio "usi e gratificazioni" c'è la teoria: funzionalista
• Secondo l'approccio "usi e gratificazioni" nel processo di trasmissione delle informazioni il
destinatario: È un soggetto comunicativo
• Secondo Lasswell, le funzioni delle comunicazioni di massa sono: fornire informazioni, fornire
interpretazioni, esprimere valori culturali e simbolici
• Nella classificazione dei bisogni che i massa media possono soddisfare, i bisogni integrativi-
sociali: rafforzano i contatti interpersonali (famiglia, amici...)
• Per disfunzione "narcotizzante" si intende: la sostituzione del contatto mediato all'azione e alla
decisione Adattamento all’ambiente, perseguimento dello scopo, integrazione,
• Extra. Acronimo AGIL:
latenza
32. Teoria critica e teoria culturologica.
• La teorica critica si identifica con: Scuola di Francoforte
• Per la teoria critica l'industria culturale è: sistema in cui "ogni settore è armonizzato in sé e tutti fra
loro"
• Secondo la teoria critica il consumatore è: oggetto dell'industria culturale
• I media per la teoria critica sono: strumenti di riproduzione di massa
• Implicitamente la teoria critica nella descrizione del processo comunicativo richiama: la teoria
ipodermica
• La cultura di massa è per la teoria critica: strumento di controllo psicologico
• L'oggetto di studio principale della teoria culturologica: cultura della società contemporanea
• L'esponente principale della teoria culturologica è: Morin
• Nella dinamica standardizzazione/innovazione, l'innovazione fa riferimento a: consumo culturale
• Nella teoria culturologica, la tendenza della cultura di massa ad omogeneizzare i contenuti si
definisce: sincretismo
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