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LINGUISTICA ITALIANA
SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE
Docente: Giola Marco
Lezione 002>05. Illustrate le principali caratteristiche che oppongono la lingua orale alla lingua scritta
La lingua parlata presenta caratteristiche articolate. Attraverso l'uso degli organi fonatori è possibile riprodurre suoni, intonativi e prosodici, veloci o lenti, con più o meno pause. Unitamente a tutti i tratti paralinguistici, quindi ai gesti del corpo, si ha inoltre l'interazione diretta col destinatario. Il messaggio orale implica una forte compartecipazione del destinatario all'atto linguistico, che in qualche modo colma le lacune testuali dell'atto prodotto dall'emittente, attraverso l'integrazione di elementi già noti e comuni all'emittente e al destinatario o di elementi presenti all'atto comunicativo. Un atto linguistico orale si svolge in uno spazio temporale così breve da potersi considerare come unitario.
dunque da definirsi sincrono. La scrittura invece, cerca di riprodurre queste caratteristiche attraverso i segni grafici, alfabeto nel nostro caso, elementi paragrafematici che tentano di riprodurre suoni, accenti, pause e silenzi. La scrittura quindi risulta inadeguata a riprodurre nel dettaglio gli aspetti fonetici intonativi. Essa vede emittente e destinatario separati nel tempo e nello spazio. Il testo scritto può essere utilizzato anche da altri destinatari oltre quello diretto. Possiamo sostenere quindi che la scrittura può attraversare tanto lo spazio quanto il tempo. L'atto linguistico scritto, si vede completamente attuato, con la sua ricezione, in uno spazio temporale dilatato e discreto, per questo potremo definirlo diacrono. Lezione 003>09. Elenca ed illustra gli assi di variazione della lingua Gli assi di variazione sono 5: variazione diacronica; variazione diatopica; variazione diastratica; variazione diafasica; variazione diamesica. La variazione diacronicaindica la variazione lungo l'asse del tempo, quindi dall'italiano antico al contemporaneo. La variazione diatopica esprime il variare della lingua in relazione allo spazio geografico, es. italiano centrale, settentrionale o dialetti. La variazione diastratica indica le variazioni della lingua condizionate dall'appartenenza a diversi strati sociali, es. colti, semicolti, giovani o adulti. La variazione diafasica indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto globale o particolare, es. linguaggio tecnico, formale, informale. La variazione diamesica indica la variazione condizionata dal mezzo fisico, quindi scritto o orale, con cui viene realizzato il messaggio linguistico. Questo quindi asse, si colloca trasversalmente ai precedenti. Lezione 004>10. Perché si dice che l'italiano è la continuazione diretta del fiorentino del Trecento? Il linguista Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907) hadimostrato che l'italiano è la continuazione diretta del fiorentino antico. Ci sono alcune caratteristiche fonetiche, alcune toscane (I-II), altre esclusivamente fiorentine (III-IV), che sono state accolte dall'italiano: I) l'esito -aio del lat. -ARIUM è del solo toscano, mentre tutti gli altri dialetti italiani hanno -aro; II) di tutte le varietà toscane è l'innalzamento di /e/ atona protonica a /i/: NEPOTEM > nipote, FENESTRAM > finestra, DESCENDO > discendo; III) la desinenza innovativa -iamo per tutte le coniugazioni (cantiamo, vediamo, partiamo), invece delle legittime continuazioni dal latino (per es. -amo, -emo, -imo, ora dei dialetti); IV) il fenomeno della anafonesi, che dopo che Ĭ e Ŭ lat. si erano evolute regolarmente in e e o, le ha ricondotte a i e u in particolari condizioni fonetiche. Lezione 005>12. Quali sono le maggiori principali aree dialettali italiane? E quali sono i loro tratti distintivi peculiari?centro-meridionali. I dialetti mediani sono quelli parlati nelle regioni dell'Umbria, delle Marche, del Lazio e dell'Abruzzo. I dialetti meridionali comprendono le varietà parlate in Campania, in Puglia, in Basilicata, in Calabria e in Sicilia. Infine, i dialetti centro-meridionali sono quelli parlati in Molise e in Sardegna. Ogni gruppo dialettale presenta caratteristiche fonetiche, lessicali e grammaticali proprie. Ad esempio, nei dialetti settentrionali si possono trovare influenze delle lingue celtiche e germaniche, mentre nei dialetti toscani si riscontrano tratti arcaici del latino. Nei dialetti centro-meridionali, invece, sono presenti influenze delle lingue greche e delle lingue romanze meridionali. Nonostante le differenze, tutti i dialetti italiani hanno in comune l'origine dal latino volgare e condividono alcune caratteristiche linguistiche. Inoltre, l'italiano standard si basa principalmente sul dialetto toscano, grazie alla sua importanza storica e culturale. La varietà linguistica presente in Italia è un patrimonio prezioso, che riflette la diversità e la ricchezza del paese.meridionali estreme. Tuttele varietà mantengono l'opposizione tra consonanti lunghe e brevi. Alcuni tratti ricorrono solo inalcune aree del dominio centro-meridionale. Per esempio, un fenomeno di natura fonetica cheinteressa gran parte delle varietà meridionali, tra cui il napoletano, è quello dell'indebolimentodelle vocali atone, specialmente a fine di parola, che si neutralizzano passando a un unico suono.
Lezione 006>06. Illustra il fenomeno della metafonesi e rammenta quali sono le aree dialettali italiane checonoscono questo fenomeno
La metafonesi è il fenomeno per cui il timbro delle vocali toniche medie (/ɛ/, /ɔ/) o basse (/e/, /o/)subisce un'alterazione per influsso delle vocali finali -i e -u latine originarie. La metafonesi infatti èmolto diffusa nei dialetti italiani, tanto nel Nord quanto nel Centro-Sud sebbene con caratteridifferenti pur nel generale funzionamento. Prevede l'innalzamento delle vocali toniche
medio-alteossia /e/ e /o/, che diventano rispettivamente /i/ e /u/ per influsso della vocale finale latinaoriginaria. La differenza fra dialetti settentrionali e centro-meridionali consiste nel fatto che lavocale finale che condiziona l'innalzamento è esclusivamente la -i nel Nord, mentre nel Centro-Sudagiscono sia la -i sia la -u.
Lezione 007>04. Il fenomeno dell'indebolimento può assumere differenti modalità concrete: sapresticollocarne qualche esempio nella realtà dialettale italiana?
I dialetti italiani offrono un copioso inventario di processi di indebolimento consonantico, alcunidei quali costituiscono tratti geolinguistici primari. Nell'Italia mediana, le occlusive sordeintervocaliche sono oggetto di un diffuso processo di indebolimento che determina lasonorizzazione parziale del suono: per es., la catena [lakkaˈteːna]. Un altro fenomeno diindebolimento, tratto di pronuncia peculiare del k territorio toscano, è la
Realizzazione spirantizzata delle occlusive intervocaliche sorde e sonore (gorgia toscana; toscani, dialetti), per cui abete è ➔ [aˈβeθe].
Lezione 008>03. Caratterizza i significati di "diglossia" e "bilinguismo"
La parola diglossia si riferisce a comunità che possiedono due varietà di lingua, che però, a differenza del bilinguismo, non sono percepite come equivalenti e non possono essere usate in tutte le circostanze. Una delle varietà in questi casi è una lingua standard, mentre l'altra è variante locale della lingua standard, cioè un suo dialetto. Si parla di bilinguismo quando un individuo o una comunità linguistica ha un repertorio formato da due lingue di pari rango, si tratta comunque di due lingue standard che svolgono uguali funzioni e godono di pari prestigio. In Italia è bilingue la provincia di Bolzano, dove tedesco e italiano svolgono ambedue il ruolo di lingua ufficiale.
04.
forma meno corretta e da una minore aderenza alle regole grammaticali e lessicali. Infine, l'italianopopolare è una varietà linguistica che si distingue per l'uso di espressioni e costruzioni tipiche del parlato informale e colloquiale, spesso caratterizzata da un forte accento regionale o dialettale. Questa varietà è utilizzata principalmente da parlanti appartenenti a strati sociali bassi e in contesti informali.Serie di tratti che, sono correlabili a una posizione socialmente bassa del parlante, viene comunemente indicata dagli studiosi come italiano popolare.
Lezione 009>04. Che cosa si intende per "varietà" di una lingua e "continuum"?
Le varietà linguistiche si classificano sulla base di quattro parametri fondamentali: il territorio in cui la variazione viene impiegata (diatopia), le caratteristiche sociali dei parlanti (diastratia), la situazione comunicativa (diafasia) e il mezzo tramite cui la lingua viene utilizzata (diamesia). I quattro parametri danno luogo a quattro assi, lungo i quali si distribuiscono i fenomeni che sono alla base delle varietà. Ogni asse è formato da un continuum con due estremità rappresentate da due varietà contrapposte. Fra le estremità poi c'è una serie di varietà che sfumano l'una nell'altra, avendo alcuni tratti in comune e differendo per altri.
All'interno
di solito si riferisce alle differenze di linguaggio che si verificano in base al contesto sociale o situazionale. Questo asse di variazione riguarda la scelta del registro linguistico appropriato in diverse situazioni comunicative. Ad esempio, in contesti formali come una presentazione accademica o un discorso ufficiale, si utilizza un registro più alto, caratterizzato da un linguaggio più complesso, formale e ricercato. Questo registro è associato a una varietà linguistica più prestigiosa. D'altra parte, in contesti informali come una conversazione tra amici o familiari, si utilizza un registro più basso, caratterizzato da un linguaggio più semplice, colloquiale e informale. Questo registro è associato a una varietà linguistica meno prestigiosa. Nel continuum di varietà linguistiche intermedie, si possono trovare variazioni di registro che si collocano tra questi due estremi. Ad esempio, in un contesto semi-formale come una riunione di lavoro, si potrebbe utilizzare un registro intermedio che combina elementi di formalità e colloquialità. Inoltre, la variazione di registro può anche essere influenzata da altri assi di variazione, come la variazione diastratica (differenze di registro basate sulla classe sociale, l'educazione o l'appartenenza a un gruppo sociale) e la variazione diatopica (differenze di registro basate sulla regione geografica o il luogo di provenienza). In conclusione, la variazione di registro è un aspetto importante della variazione linguistica e riflette la capacità di adattare il linguaggio alle diverse situazioni comunicative.La comunicazione è basata sul tipo di rapporto fra parlante e interlocutore, è correlata al grado di formalità relativa alla situazione.