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(PA)
02. Le peculiarità dell'organizzazione sindacale nel lavoro pubblico sono:
i sindacati dei dipendenti pubblici sono persone giuridiche di diritto pubblico
i sindacati dei dipendenti pubblici sono associazioni non riconosciute con una determinata soglia di
rappresentatività
non esiste il pluralismo sindacale: ossia vi è una sola sigla sindacale per ciascun comparto
esiste il pluralismo sindacale: ossia vi sono più sigle sindacali per il medesimo comparto
03. Il riparto di giurisdizione nelle controversie di lavoro pubblico è il seguente:
il Tribunale Ordinario (GO) si occupa di tutte le controversie di lavoro promosse dai dipendenti pubblici
contrattualizzati nei confronti della PA di appartenenza e delle procedure concorsuali per progressioni
orizzontali [La risposta non è corretta in quanto laddove c'è una procedura selettiva o concorsuale la
giurisdizione è del GA]
il TAR (GA) si occupa di tutte le controversie di lavoro promosse dai dipendenti pubblici contrattualizzati nei
confronti della PA di appartenenza
il TAR (GA) conosce di tutte le controversie di lavoro promosse dai dipendenti pubblici non privatizzati nei
confronti della PA di appartenenza e delle procedure concorsuali per progressioni verticali
il Tribunale Ordinario (GO) conosce di tutte le controversie di lavoro promosse dai dipendenti pubblici non
privatizzati nei confronti della PA di appartenenza
04. Le tipologie di contratto collettivo nel pubblico impiego sono:
accordi intercompartimentali, contratti collettivi nazionali di lavoro e accordi decentrati
accordi intercompartimentali, accordi nazionali di comparto e accordi decentrati
accordi intercompartimentali, accordi nazionali di comparto e contratti aziendali
accordi interconfederali, accordi nazionali di comparto e accordi decentrati 12
Lezione 023
I contratti collettivi sono applicabili ai soli dipendenti pubblici iscritti alle organizzazioni sindacali di riferimento?
si applicano a tutti i dipendenti pubblici solo in talune parti (ad es. procedimento disciplinare)
si, solo per la disciplina economica-normativa
sì, valgono solo per gli iscritti
no, si applicano erga omnes
02. Quali soggetti pubblici sottoscrivono i contratti collettivi nel pubblico impiego?
i singoli ministeri e/o amministrazioni centrali o locali
l'agenzia di rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN)
la Presidenza del Consiglio dei Ministri
nessun soggetto è legittimato alla stipula, non operando i CCNL in questo settore
03. Nel pubblico impiego è ammessa la contrattazione collettiva?
si, ma solo con riferimento a particolari istituti (ferie, permessi, festività)
no, in ragione della natura pubblica del datore di lavoro
si, ma solo per i singoli comparti (Ministeri, Enti locali, etc.)
si, a decorrere dalla privatizzazione del pubblico impiego
04. Nel pubblico impiego esistono accordi decentrati, quali?
sì, ma solo nei settori del pubblico impiego non privatizzato
sì, in tutti i settori del pubblico impiego privatizzato
no, mai
sì, ma solo per le Agenzie Fiscali (Demanio, Territorio, Entrate, Riscossione)
Lezione 024
01. Le attuali organizzazioni sindacali possono svolgere anche attività sportiva, ricreativa, di arte e di spettacolo?
si, sempre
no, mai
sì, ma con il limite dello scopo non lucrativo
sì, ma con il limite dell'attività politica
02. Le obbligazioni contratte dal sindacato sono a carico:
ne risponde direttamente il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
del sindacato stesso nei limiti di capienza del suo patrimonio ed in via sussidiaria di coloro i quali hanno agito in
nome e per conto dello stesso
degli iscritti che hanno agito in nome e per conto del sindacato
dei singoli lavoratori iscritti
03. Il patrimonio delle attuali O.S. è formato da:
da un contributo erogato da parte dello Stato
da un contributo di tutti i lavoratori
dalle quote versate dagli iscritti
da un contributo erogato da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
04. Le attuali O.S. hanno natura giuridica di:
comitati
enti pubblici non economici
associazioni non riconosciute
enti pubblici economici 13
Lezione 025
01. Esiste una nozione legale di lavoro subordinato?
sì, è l'art. 2082 c.c.
no [Il codice civile non detta una nozione di lavoro subordinato, ma qualifica il prestatore di lavoro subordinato
all'art. 2094]
sì, è l'art. 2222 c.c.
sì, è l'art. 2094 c.c.
02. Gli elementi distintivi del lavoro subordinato sono:
l'assoggettamento al potere direttivo, di controllo e disciplinare del datore
l'erogazione di una retribuzione oraria fissa e continuativa
il coordinamento con il committente
la c.d. eterodirezione
03. Nella qualificazione del lavoro subordinato prevale il nomen iuris o la reale natura del rapporto?
prevale sempre la reale natura del rapporto
prevale sempre il nomen iuris
deve sussistere sia il nomen iuris conforme che il reale svolgimento del rapporto
il nomen iuris può essere utilizzato come indice presuntivo ma non decisivo [rientra tra gli indici “sussidiari”, in
quanto concorre con altri indici, di subordinazione utilizzati dalla giurisprudenza più recente]
04. Può essere qualificata come lavoro subordinato anche una collaborazione etero-organizzata dal committente?
sì, sempre
alle collaborazioni etero-organizzate dal committente si applica la disciplina del lavoro coordinato e
continuativo
no, mai
alle collaborazioni etero-organizzate dal committente si applica la disciplina del lavoro subordinato
Lezione 026
01. La prestazione di lavoro si qualifica di fatto quando:
è resa senza contratto
è resa sulla base di un contratto stipulato verbalmente
è resa sulla base di un contratto nullo o annullabile [ex art. 2126 c.c.]
è resa senza il versamento della contribuzione previdenziale
02. Dà diritto alla retribuzione una prestazione di lavoro di fatto resa in violazione di norme imperative?
sì, ma solo se si tratta di norme imperative poste a tutela del lavoratore
sì, ma solo se non si tratta di disposizioni inderogabili di legge
sì, sempre
no, mai
03. Si può considerare come prestazione di lavoro di fatto il lavoro gratuito?
sì, sempre
occorre che il rapporto di lavoro si sia esplicato in violazione di disposizioni inderogabili di legge
no, mai
occorre che il rapporto di lavoro si sia svolto su una base contrattuale nulla o annullabile
04. Nella prestazione di lavoro di fatto è come se la nullità o l'annullabilità del contratto non producessero effetto?
dipende dal tipo di annullabilità, per incapacità di agire o per vizi della volontà
no
sì, ma solo per le retribuzioni 14
sì [per il periodo in cui il rapporto ha avuto esecuzione, salvo che la nullità derivi da illiceità dell'oggetto o della
causa, ex art. 2126, 1° comma, c.c.]
Lezione 027
01. Il patto di prova può essere apposto al contratto di apprendistato?
sì, ma solo dopo decorso l'intero periodo di prova
sì, sempre
no, mai
sì, ma solo se il patto di prova non è finalizzato alla verifica dell'idoneità al conseguimento della qualifica finale
di inquadramento
02. La cessazione del rapporto di lavoro durante il periodo di prova dà diritto al TFR?
sì, ma solo se è decorsa la durata minima pattizia del periodo di prova
sì, ma solo se è decorso l'intero periodo di prova
no, mai
sì, sempre
03. Durante il periodo di prova il licenziamento è libero?
sì, sempre, ma con il preavviso
sì, sempre, purché sia decorsa la durata minima, pattuita tra le parti, del periodo di prova
il datore di lavoro deve dimostrare l'esito negativo della prova
sì, sempre, purché sia decorso l'intero periodo di prova
04. In quale fonte giuridica è stabilita la durata del periodo di prova?
può anche essere frutto dell'accordo delle parti in deroga alla previsione dei contratti collettivi (CCNL) [ma non
in deroga ai 6 mesi massimi previsti dalla L. 604/1966]
nel codice civile
nei contratti collettivi (CCNL)
in nessuna fonte, ma è sempre frutto dell'accordo delle parti
Lezione 028
01. In che cosa differisce il potere direttivo dagli obblighi di diligenza e di obbedienza?
la violazione degli obblighi di diligenza e di obbedienza dà luogo ad inadempimento contrattuale del lavoratore
ex art. 1218 c.c.
il potere direttivo ha natura conformativa del quomodo della prestazione lavorativa del dipendente
gli obblighi di diligenza e di obbedienza sono previsti dall'art. 2104 c.c. che li regolamenta
la violazione degli obblighi di diligenza e di obbedienza dà sempre luogo ad infrazione disciplinare da parte del
dipendente
02. In cosa consiste l'obbligo di fedeltà del lavoratore?
per tutta la durata del rapporto non trattare affari per conto proprio o di terzi in concorrenza (c.d. differenziale)
col datore di lavoro
non fare concorrenza sleale al proprio datore di lavoro
divieto di concorrenza, di divulgazione di notizie aziendali riservate o di uso pregiudizievole delle stesse
avere il senso dell'azienda, collaborando col datore di lavoro
03. Le sanzioni disciplinari irrogabili al lavoratore sono solo quelle previste dalla legge?
la misura massima delle sanzioni disciplinari previste dalla legge (multa: entro 4 ore di retribuzione;
sospensione dal servizio: non superiore a 10 giorni lavorativi) è inderogabile [anche questa risposta non dice
una cosa sbagliata, ma non è quella che più risponde alla domanda]
oltre alle sanzioni disciplinari previste dalla legge possono essere irrogate anche quelle contemplate dal c.d.
15
codice disciplinare contenuto nel contratto collettivo
sì
no. il datore di lavoro può scegliere liberamente la sanzione disciplinare più adeguata
04. Il datore di lavoro deve contestare l'addebito al lavoratore con immediatezza?
sì, ma comunque entro un termine ragionevole secondo correttezza e buona fede contrattuale
l'immediatezza va intesa in senso relativo e dipende dalla complessità degli accertamenti
sì, sempre
no, mai
Lezione 029
01. La mansione del lavoratore può essere modificata unilateralmente dal datore