Anteprima
Vedrai una selezione di 16 pagine su 75
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 1 Paniere Diritto costituzionale  Pag. 2
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 6
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 11
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 16
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 21
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 26
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 31
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 36
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 41
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 46
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 51
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 56
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 61
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 66
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Diritto costituzionale  Pag. 71
1 su 75
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DOMANDE RISPOSTA APERTA DIRITTO COSTITUZIONALE

La rigidità costituzionale:

• L’ordinamento giuridico Italiano, ovvero tutte le leggi e le norme che esistono,

trovano fondamento all’interno di un unico testo legislativo fondamentale: la

Costituzione. In essa sono sanciti tutti i principi fondamentali che reggono la

Repubblica, ed essa prevale su qualsiasi altra legge o norma che non può di fatto

andare in contrasto con la Carta Costituzionale. Ad essa sono sicuramente

attribuite delle caratteristiche quali la rigidità e la sua rigidità sta nel fatto che per

modificarla non è sufficiente l’approvazione di una normale legge che

chiederebbe solamente la maggioranza semplice delle due camere, bensì per

procedere alla sua modificazione è necessario un procedimento definito

aggravato. In sostanza per modificare gli articoli della Costituzione occorre porre

in essere una speciale procedura di revisione che va ad incidere sul testo

costituzionale, modificando, sostituendo o abrogando le disposizioni in esso

contenute. Il procedimento, comporta quindi a norma dell’articolo 138 che le

leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da

ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di

tre mesi e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna

camera nella seconda votazione. Le stesse leggi sono sottoposte a referendum

quando entro tre mesi dalla loro pubblicazione ne facciano richiesta un quinto

dei membri di una Camera, cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.

In quest’ultimo caso la legge sottoposta a referendum non viene promulgata se

non è approvata dalla maggioranza dei voti validi, resta da specificare che non si

procede a referendum nella misura in cui la legge venga approvata nella

seconda votazione da ciascuna delle camere a maggioranza di due terzi dei suoi

componenti.

Il rapporto tra le fonti del diritto dell’Unione Europea e il diritto interno italiano

• La normativa comunitaria entra a far parte del nostro ordinamento giuridico

sulla base dell’art. 11 della Costituzione che permette all’Italia di trasferire e

limitare sfere di sovranità nazionale a favore di un ordinamento che assicuri la

pace e la giustizia fra i popoli. L’effetto dell’adesione del nostro Stato alla

Comunità Europea e all’Unione Europea, postula che il sistema giuridico italiano

si compone quindi di norme derivanti da fonti del diritto italiano e di disposizioni

derivanti da fonti del diritto comunitario (in special modo gli atti vincolanti, cioè i

regolamenti, le direttive e le decisioni). La coesistenza tra le norme comunitarie e

quelle nazionali non è sempre pacifica, di fatto può capitare che ci siano

contrasti e contraddizioni tra queste e che chi si trovi ad applicarle, ovvero il

giudice, debba conoscere quale delle due ed in base a quale criterio ritenere

prevalente. Sul punto è più volte intervenuta la Corte Costituzionale, la quale ha

affermato la prevalenza delle disposizioni di diritto comunitario su quelle

incompatibili di diritto nazionale, e la necessaria disapplicazione da parte del

giudice della fonte interna contrastante. In realtà le fonti normative comunitarie

possono derogare, nelle materie di competenza esclusiva della Comunità stessa

anche a norme costituzionali, salvo sempre il limite dei principî supremi

dell’ordinamento giuridico italiano

I controlimiti

• Si definiscono "controlimiti" tutti i rafforzamenti della capacità di una

Costituzione (già di per sé rigida) di resistere a modificazioni; essi sono una

elaborazione sostanzialmente giurisprudenziale, affidati al controllo del giudice

delle leggi. In Italia i controlimiti stabiliti dalla Corte costituzionale sono quelli dei

principi supremi dell’ordinamento costituzionale e dei diritti inalienabili della

persona. Si tratta di una clausola di salvaguardia contro eventuali difformità ai

principi e diritti proclamati dall’Unione non coincidenti con quelli con quelli

supremi sanciti dalla Costituzione italiana.

Il cammino comunitario della corte costituzionale

• Quando l’Italia ha aderito alla Comunità Europea ha accettato che gli atti

normativi comunitari entrassero direttamente nel proprio ordinamento senza

l’intermediazione del legislatore nazionale. Dal punto di vista della Corte di

Giustizia l’effetto diretto comporta la prevalenza del diritto comunitario su

quello interno. Dal punto di vista della nostra Corte Costituzionale, l’idea stessa

che le norme comunitarie si potessero confrontare con le norme italiane in

termini di rapporto gerarchico appariva non accettabile. è la Costituzione che

consente a limitare la sovranità ai soli fini di promuovere e favorire la pace.

Occorre rilevare che la disposizione non consente le limitazioni “per qualsiasi

motivo” ma solo se il fine della limitazione sia riconducibile alla pace.

Ragionando “a contrario” si deve concludere che, non si potrebbe validamente

operare alcuna limitazione. Potrebbe pertanto sembrare una forzatura il

“passaggio dall’articolo 11”, in quanto il testo dell’articolo (richiamando i fini di

pace e giustizia tra le nazioni e non gli interessi economici) sembra guardare più

all’ONU che alla Comunità economica. La Corte Costituzionale ha letto nell’art. 11

un consenso costituzionalmente previsto alla cessione di parte della sovranità

per aderire, in condizioni di parità alla Comunità Europea . Il problema

interpretativo appare oggi superato con la riforma del titolo V. Il “passaggio

dall’art.11” non diventa più l’unica strada da percorrere per giustificare

costituzionalmente questa cessione parziale di sovranità, in quanto il nuovo art.

117 contiene un esplicito riferimento agli obblighi comunitari.

Il rapporto tra diritto internazionale e il diritto interno italiano

• L’articolo 10 della Costituzione regola i rapporti che intercorrono fra il diritto

internazionale e il diritto interno italiano. Detto articolo stabilisce la volontà della

nostra Repubblica di rispettare il diritto internazionale. Ci si riferisce in

particolare alle cdd. "consuetudini internazionali", ossia regole di condotta non

scritte rivolte a tutti i soggetti della comunità internazionale e che ne regolano i

rapporti per la convivenza pacifica tra i vari Stati. Le consuetudini internazionali

L’Italia apre quindi ideologicamente alla comunità internazionale, impegnandosi

ad emanare leggi che non contrastino con le norme generalmente accettate da

tutti gli altri popoli. Grazie all’articolo 10, il diritto internazionale entra

automaticamente a far parte del nostro ordinamento, senza bisogno di una

legge di recepimento come invece succede per i trattati internazionali.

Il disposto e l’interpretazione dell art.11 Cost

• La norma in esame costituzionalizza il principio secondo cui l'Italia ripudia la

guerra in tutte le sue forme, riferendosi principalmente alla guerra offensiva,

ammettendosi dunque implicitamente la guerra difensiva, in caso di attacco

militare da parte di una Forza straniera. L'articolo in esame dispone inoltre che

l'Italia accetta limitazioni di sovranità all'interno del proprio territorio solo se

necessarie al perseguimento della pace e della giustizia tra le Nazioni, tramite

accordi con le stesse. Tali limitazioni non riguardano solamente l'attività

normativa dello Stato, ma anche quella giurisdizionale ed amministrativa, di tal

ché i cittadini possono venir sottoposti, oltre che all'autorità nazionale, anche a

quella straniere, ove vi siano specifici trattati in merito. L'articolo 11 viene oramai

da tempo invocato come norma che ammette l'adesione dell'Italia all'Unione

Europa, soprattutto quando entrano in gioco Direttive self-executing. La Corte

Costituzionale ha letto nell’art. 11 un consenso costituzionalmente previsto alla

cessione di parte della sovranità per aderire, in condizioni di parità alla Comunità

Europea. Il problema interpretativo appare oggi superato con la riforma del

titolo V. Il “passaggio dall’art.11” non diventa più l’unica strada da percorrere per

giustificare costituzionalmente questa cessione parziale di sovranità, in quanto il

nuovo art. 117 contiene un esplicito riferimento agli obblighi comunitari.

Il processo di integrazione europea

• Il percorso di integrazione europea è segnato da quattro tappe principali:

1) l’introduzione di forme di cooperazione intergovernativa in settori

determinati, diffuse tra gli Stati dell’Europa occidentale nel periodo

immediatamente successivo alla fine della Seconda guerra

mondiale;

2) lo sviluppo del metodo comunitario (a partire dal 1950 con la

“Dichiarazione Schuman”), che si concretizza nell’istituzione di tre Comunità

europee in settori specifici:

a) la produzione di carbone ed acciaio (CECA);

b) l’energia atomica (CEEA o Euratom);

c) il mercato comune in generale (CEE);

3) la progressiva valorizzazione del metodo comunitario, realizzata mediante

l’unificazione degli organi delle tre Comunità europee, l’allargamento a nuovi

Stati membri, l’ampliamento degli ambiti di intervento comunitario ed il

rafforzamento dei poteri delle istituzioni comunitarie. Tale fase è segnata da una

serie di tappe intermedie:

➢ Atto Unico Europeo (1986);

➢ Trattato sull’Unione Europea o Trattato di Maastricht (1992);

➢ Trattato di Amsterdam (1997);

➢ Trattato di Nizza (2001);

4) la riconduzione del processo di integrazione europea ad un ente unitario

(l’Unione europea, che sostituisce la Comunità europea), per effetto dell’entrata

in vigore del Trattato di Lisbona (1° dicembre 2009), che segue la battuta

d’arresto dovuta al fallimento del progetto di Costituzione europea.

Le fonti del diritto derivato dall’Unione Europea

• Vi sono tre fonti per il diritto dell’Unione Europea, diritto primario (deriva dei

trattati), derivato (derivano dalla legislazione istitutiva dei trattati) e

complementare (fonti non scritte). Il diritto derivato comprende gli atti unilaterali

che si suddividono in due categorie:

Quelli elencati nell’articolo 288 TFUE, regolamenti (obbligatorio in tutti i suoi

elementi e direttamente applicabile in ciascun stato membro), direttiva (vincola

solo lo stato a cui è rivolta indicando il risultato da raggiungere, lasciando allo

stato destinatario la competenza in merito alla forma e mezzi), decisioni

(obbligatoria in tutti i suoi elementi, vincola il destinatario che può essere uno

stato me

Dettagli
A.A. 2022-2023
75 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher formaggiodiletta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Podetta Marco.