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L'espressione di Colburn-Chilton è indipendente dal fattore di attrito
La teoria del film è valida per elevati numeri di Reynolds e di Peclet
L'espressione di Colburn-Chilton può essere applicata anche quando il numero di Prandtl è maggiore di 0.5
È una analogia tra lo scambio termico e quello di quantità di moto che permette di determinare uno dall'altro.
02. Lo spessore dello strato limite termico è minore di quello della quantità di moto quando:
il numero di Reynolds è elevato e il numero di Prandtl è minore di uno
Il numero di Peclet termico è maggiore del numero di Reynolds
nessuna delle altre
Il numero di Peclet è molto piccolo
03. Quale affermazione non è corretta?
Lo scambio termico convettivo è prevalente fuori dallo strato limite termico quando il numero di Peclet termico è elevato
Lo scambio termico conduttivo nello strato limite termico è trascurabile quando il numero di Prandtl è molto elevato
Il numero di Nusselt dello strato limite termico è circa unitario quando il numero di Peclet è molto piccolo
Lo strato limite termico non è presente quando il numero di Peclet termico è molto piccolo
04. L'analogia di Colburn-Chilton
è valida anche per piccoli valori del numero di Reynolds
nessuna delle altre
è valida per valori del numero di Prandtl maggiori di 0.5
permette di determinare il numero di Nusselt dal fattore di attrito e non il viceversa
05. Quale affermazione è corretta?
Il numero di Nusselt nello strato limite termico è indipendente dal numero di Peclet
Lo strato limite termico è presente anche per piccoli numeri di Peclet
Il numero di Nusselt nello strato limite termico può essere minore di 1 per piccoli numeri di Reynolds
Lo spessore dello strato limite termico dipende dal numero di Peclet
06. Lo spessore dello strato limite termico è maggiore di quello della quantità di moto quando:
Il numero di Peclet termico è maggiore del numero di Reynolds
Il numero di Reynolds è molto piccolo
il numero di Reynolds è elevato e il numero di Prandtl è minore di uno
nessuna delle altre
07. Lo strato limite termico:
nessuna delle altre
è caratterizzato da flussi termici diffusivi trascurabili
si forma per valori bassi del numero di Peclet termico
ha un profilo di temperatura uniforme
08. Spiegare l'analogia di Colburn-Chilton
09. Descrivere la relazione tra lo strato limite termico e lo strato limite della quantità di moto
© 2016 - 2021 Università Telematica eCampus - Data Stampa 11/10/2021 22:15:09 - 34/50
Set Domande: FENOMENI DI TRASPORTO
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tomassetti Sebastiano
10. Descrivere lo strato limite termico
8. L'analogia di Colburn-Chilton è una analogia tra lo scambio termico e di quantità di moto la quale, una volta noto uno dei due
permete di determinare l'altro.
La versione più semplice è la teoria del film e si riferisce agli strati limite di quantità di moto e di energia termica che si formano
a contatto di una parete da parte di un fluido che la sfiora con numeri di Re e Peclet molto elevati.
9. Se il numero di Re è molto elevato ci sono due strati limite in prossimità del corpo sfiorato dal fluido:
lo strato termico e lo strato limite della quantità di moto.
Lo strato limite della quantità di moto si determina a prescindere dalla temperatura e ha uno spessore= L*Re^-1/2
Invece lo strato limite termico può essere all'interno di quello della quantità di moto o all'esterno, a seconda delle condizioni:
-esterno, quando Pe<Re, Pr<1
-interno, quando Pe>Re, Pr>1
Nel caso in cui Re è molto piccolo, lo strato limite della quantità di moto non c'è.
Se anche il numero di Peclet è molto piccolo, non c'è lo strato termico e c'è solo il flusso termico conduttivo.
Se il numero di Peclet è molto grande c'è uno strato limite termico.
10. Lo strato limite termico è un piccola regione vicino alle pareti del corpo, di un certo spessore, in corrispondenza della quale
si ha una brusca variazione di una grandezza fisica, che può essere la velocità, la temperatura, o la concentrazione.
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Set Domande: FENOMENI DI TRASPORTO
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tomassetti Sebastiano
Lezione 029
01. L'equazione di conservazione delle moli di un componente i-esimo in una miscela:
nessuna delle altre
è indipendente dal tempo
presenta un termine che rappresenta la divergenza dal flusso molare del componente
è indipendente dalle moli del componente 'generate' per unità di volume e di tempo
02. Quale affermazione non è corretta?
Il coefficiente di diffusione binaria di un componente in un altro è uguale a quello del secondo componente nel primo
Il flusso massico di un componente di una miscela è indipendente dalla diffusione massica
Il numero di moli totali di una miscela non si conserva
La velocità molare media di una miscela è diversa dalla velocità massica media della miscela
03. Nell'approccio usato in ingegneria chimica, il flusso molare del componente i-esimo di una miscela:
presenta un termine definito dall'equazione di Fick
è indipendente dalla diffusione del componente
è indipendente dal coefficiente di diffusione binaria
dipende dalla velocità media molare del componente stesso
04. All'interfaccia tra due fasi:
il rapporto di partizione è indipendente dalle condizioni termodinamiche
il flusso massico è discontinuo
le composizioni di un componente nelle due fasi sono diverse
le composizioni di un componente nelle due fasi sono sempre uguali
05. Quale affermazione non è corretta?
La legge di Fick esprime la tendenza a restaurare l'equilibrio chimico
La diffusione nel trasporto di massa è un fenomeno irreversibile
Per le miscele liquide conviene usare le grandezze molari
Nel caso diluito, velocità media della miscela coincide con quella del solvente
06. Ricavare l'equazione di conservazione della massa di un sistema multicomponente
07. Definire il flusso molare di un componente in sistema multicomponente secondo l'approccio usato in ingegneria chimica
08. Descrivere le condizioni al contorno nel trasporto di massa
7. In ingegneria cimica si utilizza un approccio dove si scorpora, in due parti, il flusso molare del componente relativo al numero
di moli che attraversano l'unità di superficiente nell'unità di tempo Na=cava :
Na= cava= cav* + Ja, dove v* è la velocità molare media
si ricava Ja=ca(va-v*) e indica come il flusso relativo Ja è dovuto al fatto che le molecole di tipo a possono avere
una velocità media diversa dalla velocità media della miscela.
Nel caso di miscela binaria, allo stesso modo si può scrivere il flusso di B come:
Nb=cbv* + Jb
sommando Na+Nb= cv*, si dimostra che la somma dei flussi relativi deve essere nulla Ja=-Jb
8. Le condizioni al contorno nel trasporto di massa, più comuni sono:
-concentrazione fissata
-flusso fissato
-il flusso massico viene imposto continuo ma le composizioni delle due fasi sono diverse tra loro determinando un
rapporto di partizione alfa
-alle interfacce solido-liquido si applica la legge di newton, dove il flusso alla parete è proporzionale alla differenza tra la
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Set Domande: FENOMENI DI TRASPORTO
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tomassetti Sebastiano
Lezione 030
01. Il flusso molare di una specie A in un film stagnante in condizioni stazionarie:
è inversamente proporzionale alla differenza di concentrazione di A nel film
è costante
nessuna delle altre
è indipendente dal coefficiente di diffusione binaria
02. Il numero di Sherwood è:
è il rapporto tra il flusso molare (o massico) diffusivo e quello totale
è inversamente proporzionale al coefficiente di diffusione binaria
nessuna delle altre
espresso in metri © 2016 - 2021 Università Telematica eCampus - Data Stampa 11/10/2021 22:15:09 - 37/50
Set Domande: FENOMENI DI TRASPORTO
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tomassetti Sebastiano
Lezione 031
01. Il numero di Sherwood per la diffusione con reazione chimica omogenea del prim'ordine:
è indipendente dal numero di Damkohler
è proporzionale al quadrato del numero di Damkohler
è inversamente proporzionale al numero di Damkohler
nessuna delle altre
02. I problemi di diffusione con reazione chimica omogenea del secondo ordine:
presentano una soluzione analitica in tutte le condioni
presentano un fronte di reazione solo per elevati numeri di Damkohler
nessuna delle altre
presentano un soluto ed un solvente
03. Quale affermazione non è corretta?
I risultati dei problemi di diffusione con reazione chimica omogenea del prim'ordine sono dipendenti dalla velocità di reazione
Nel caso di diffusione con reazione chimica omogenea del secondo ordine, è presente un fronte di reazione solo per elevati numeri di Damkohler
Nel caso di diffusione con reazione chimica omogenea del prim'ordine, il numero di Sherwood è indipendente dal numero di Damkohler
I problemi di diffusione con reazione chimica omogenea del secondo ordine sono solitamente risolvibili in modo numerico
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Set Domande: FENOMENI DI TRASPORTO
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tomassetti Sebastiano
Lezione 032
01. Una gocciolina d'acqua (pressione di vapore pvap = 3169.1 Pa) di forma sferica con raggio R = 1 mm viene spruzzata in una atmosfera di aria secca a p = 1
atm e T = 25°C, dove evapora. Supponendo che attorno alla gocciolina si formi uno strato di aria stagnante di spessore 0.1 mm, si calcoli il flusso di vapor d'acqua
considerando coefficiente di diffusione D = 2.5*10^-1 cm^2/s.
02. Consideriamo un tubo dove è presente un film stagnante gassoso lungo delta_z = 5 cm a T = 75 °C e p = 1 atm, composto da una miscela di naftalene e azoto.
In particolare, all'estremità libera del tubo è presente dell'azoto (MWB = 28), mentre all'altra estremità ci sia del naftalene (MWA = 128) che ha pressione di
vapore pvap = 717.5 Pa. Considerando che il naftalene diffonde a causa di una differenza di concentrazione con coefficiente di diffusione D = 8*10^-2 cm^2/s e
che l'azoto non è solubile ne