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T RTD
I terminali utente (UT) sono modellabili da un bit-rate di sorgente, r (espresso in bit/s),
S(t)
che è non-negativo; r ) è limitato dal rate di picco (PR) della connessione.
S(t)
Il buffer della stazione di Terra (ES) è caratterizzato dalla dimensione B e dalla lunghezza
di coda q(t) (riempimento).
Il BoD Controller (nell’NCC), ha il compito di distribuire la capacità disponibile del canale
satellitare tra le connessioni in competizione. Le decisioni del BoD Controller vengono
prese sulla base:
• delle richieste di capacità rreq(t) provenienti dalle N ES sorgenti;
• delle decisioni del Connection Admission Control (CAC). Il compito del Connection
Admission Control è quello di decidere sull’ammissione di nuove connessioni ad alta
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priorità. L’ammissione di connessioni ad alta priorità implica che una certa porzione della
capacità totale della rete sia riservata in maniera statica; la capacità disponibile su
richiesta è quella rimanente;
• delle decisioni del modulo di congestion control, che è finalizzato ad evitare il trabocco
dei buffer su satellite.
LEZ 027
38. Descrivere il metodo di Eulero in avanti lOMoARcPSD|14508144
LEZ 028
39. Descrivere il metodo di Eulero all'indietro.
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40. Descrivere il metodo della trasformata bilineare (o metodo di Tustin).
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LEZ 029
41. Si descriva il comportamento di un mantenitore di ordine zero (ZOH) e si ricavi la relativa
funzione di trasferimento
Il segnale u(t) va in ingresso al sistema analogico che risponde con un segnale y(t), il quale
viene poi campionato con un intervalllo di campionamento T pari a quello della sequenza di
ingresso u[h]. Ingresso e uscita del dispositivo sono segnali campionati, il dispositivo è
quindi un sistema a tempo discreto.
Il metodo di discretizzazione basato sullo ZOH consiste nel passare dal dominio s al dominio
z associando alla funzione di trasferimento W(s) del processo la funzione di
trasferimento W(z) del dispositivo digitale costituito da ZOH, processo e campionatore. In
pratica ciò che occorre fare è:
1. determinare la funzione di trasferimento WZOH(s) dello ZOH;
2. calcolare la risposta impulsiva del sistema costituito dallo ZOH e dal processo posti in
cascata; lOMoARcPSD|14508144
3. calcolare la risposta impulsiva ad intervalli di tempo distanti T, in modo da ottenere la
risposta impulsiva nel dominio discreto;
4.trasformare la risposta impulsiva campionata ottenendo così la funzione di trasferimento
nel dominio z lOMoARcPSD|14508144
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LEZ 030
42. Si descriva il comportamento di un mantenitore di ordine uno (FOH), anche con l'ausilio
di grafici
La procedura di discretizzazione è la stessa vista in precedenza, con la differenza di dover
utilizzare la funzione di trasferimento del FOH in luogo di quella dello ZOH.
Questo metodo è generalmente più accurato del metodo basato su ZOH per sistemi
comandati da ingressi lentamente variabili (segnali smooth). Esso è anche noto con il nome
di triangle approximation o anche ramp-invariant approximation, poichè è libero da
distorsione per ingressi a rampa
LEZ 033
43. Si riporti una metodologia (proposta nel corso) di definizio del modello matematico di un
sistema.
Per modellizzare un sistema da controllare è necessario:
1. Definire il sistema in termini di elementi ed interazioni che siano determinanti ai fini
lOMoARcPSD|14508144
degli obiettivi che il sistema deve raggiungere. Gli elementi sono caratterizzati
dall’energia che accumulano, dissipano, trasformano o trasmettono ad altri elementi;
2. Definire le varibili del sistema (di ingresso, di uscita, disturbi, di stato);
3. Formulare un modello matematico basato sulla comprensione del comportamento
dinamico del sistema e risultante in un sistema di equazioni differenziali che regolano
il comportamento dinamico del sistema;
4. Introdurre delle ipotesi semplificative al fine di semplificare (linearizzare) il modello
matematico e renderne semplice la sua implementazione con software specialistico;
5. Risolvere le equazioni differenziali per le variabili di uscita, a partire da ipotesi
specifiche sui disturbi, sulle variabili di ingresso e sulle variabili di stato;
6. Verificare la correttezza delle soluzioni ottenute al fine di validare il modello;
7. Se necessario, ripetere l’analisi del sistema fino a quando il modello è validato.
LEZ 034
44. Enunciare i pro e i contro della linearizzazione.
Linearizzare un sistema non lineare ha l’indubbio vantaggio di semplificare l’analisi del
sistema, potendo sfruttare tutte le proprietà e i risultati teorici derivati per i sistemi
lineari.
Attraverso la linerarizzazione si può controllare un sistema nell’intorno del punto di lavoro
prescelto e, qualora alcuni parametri dinamici cambino nel tempo, oppure cambi il punto
di lavoro, si può sempre ricorrere ad un nuovo sistema linearizzato su cui applicare, in base
alla conseguente analisi, le leggi di controllo più opportune.
Il limite principale della linearizzazione consiste proprio nel suo limite di validità. Solo alcuni
sistemi non lineari possono essere linearizzati (la funzione che lega ingresso ed
uscita deve essere continua e derivabile). Inoltre nel caso in cui i valori nominali di
funzionamento del sistema contemplino un intorno molto ampio rispetto al punto di
lavoro, tale da vanificare la validità del sistema linearizzato nell’intorno del punto di
lavoro, è necessario condurre un’analisi accurata su più sistemi lineari che approssimino,
punto per punto, il sistema non lineare. E, conseguentemente, anche le leggi di controllo
da applicare dovranno tenere conto di tale comportamento ed essere robuste rispetto a
tutti i cambiamenti prevedibili delle condizioni operative.
LEZ 035
45. Riportare la formula matematica della trasformata di Laplace e della trasformata inversa
di Laplace lOMoARcPSD|14508144
LEZ 036
46. Mediante l'ausilio di uno schema a blocchi, si illustri la procedura di calcolo della
funzione di trasferimento di un sistema ad anello chiuso.
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LEZ 037
47. Commentare la differenza tra la modalità di controllo a catena aperta e la modalità di
controllo a catena chiusa e a controreazione.
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LEZ 038
48. Illustrare brevemente vantaggi e costi della controreazione.
Vantaggi della controreazione:
• Sensitività dei sistemi in catena aperta e controreazione: in un sistema a catena chiusa la
sensitività del sistema controllato a variazioni infinitesime del sistema da controllare può
essere diminuita aumentando il valore della guadagno di anello nelle frequenze di utilizzo
del sistema.
• Reiezione dei disturbi: nei sistemi ad anello aperto la presenza di un disturbo non può
essere attenuata, mentre in quelli a controreazione può essere ridotto l’errore dovuto ai
disturbi andando ad aumentare il guadagno di anello L(s), in particolare il fattore Gc(s), alle
frequenze tipiche del disturbo(in genere le basse frequenze)
• Attenuazione dei rumori di misura:non presente nei sistemi ad anello aperto, nell’anello
chiuso può essere ridotto rendendo piccolo il guadagno di anello nelle frequenze alte
dell’errore di misura.
• Controllo della risposta in transitorio: nei sistemi ad anello aperto non si può controllare
veramente poco(aggiungendo poli e zeri nel controllore), mentre in quelli a controreazione
il denominatore della funzione di trasferimento assume una forma diversa potendo avere
scelte molto più varie ed efficaci.
• Errore a regime: ad anello chiuso si può rendere molto piccolo in base al guadagno statico
presente nel guadagno d’anello che in genere è molto elevato e rende l’errore piccolo.
Costo della controreazione
Gli svantaggi principali dell’uso della controreazione sono:
• Aumento della complessità del sistema di controllo. In particolare il componente più
importante è il sensore, la cui scelta influenza moltissimo la qualità delle prestazioni
ottenibili. I sensori introducono rumore di misura e devono essere precisi, il loro costo
incide sensibilmente sul costo del sistema di controllo.
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• Perdita di guadagno del sistema controllato. Infatti nella catena aperta il guadagno di
anello è GcG, mentre in catena chiusa esso è ridotto a GcG / (1 + GcG). Quindi il guadagno
ad anello chiuso è ridotto di un fattore pari ad 1 / (1 + GcG), ovvero la sensibilità del sistema
ad anello chiuso. Questo significa che al fine di ottenere lo stesso guadagno del controllo a
catena aperta (ma con in più tutti i vantaggi descritti) è necessario avere un guadagno di
anello maggiore. Tale margine di guadagno in genere è garantito dai componenti che
erogano potenza al sistema (amplificatori e attuatori).
• Anche se il sistema ad anello aperto è stabile, il sistema ad anello chiuso può essere
instabile. Ciò è dovuto al fatto che la controreazione alimenta il sistema con un feedback
che può introdurre modi naturali instabili, tali per cui ad un ingresso limitato in ampiezza
corrisponde una uscita illimitata in ampiezza.
LEZ 039
49. Illustrare e commentare la relazione tra poli-zeri e la risposta a gradino.
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Risulta quindi chiaro come la risposta a gradino dipenda strettamente dai poli della
funzione di trasferimento del sistema.
Dato che specifiche e prestazioni di un sistema vengono espresse in funzione della risposta
a gradino (nel regime transitorio e a regime permanente), è facile comprendere che la
posizione dei poli e degli zeri della funzione di trasferimento è fondamentale per capire se
un sistema rispetti o meno le specifiche e le prestazioni date.
Un progettista esperto di sistemi sulla base di un modello matematico accurato del sistema
può prevedere gli effetti sulla risposta a gradino (e quindi all’impulso) e aggiungere,
cancellare o spostare i poli e gli zeri sul piano complesso fino a quando le specifiche e le
prestazioni desiderate saranno soddisfatto. L’aggiunta, la cancellazione e lo spostamento di
poli e zeri, ovviamente, è possibile grazie ad una opportuna sintesi del controllore, ovvero
della legge di controllo, la cui presenza può modificare la T(s) del sistema controllato.
Il progettista pertanto collocherà i poli affinché i modi ad essi associati soddisfino le
specifiche e le prestazioni e collocherà gli zeri in maniera tale da variare opportunamente
il peso relativo dei modi associati ai poli
LEZ 040
50. Qual è il signif