Sì
07. Spiegare quali sono le innovazioni stilistiche e narrative nel romanzo a cavallo tra Ottocento e
Novecento.
La letteratura accolse gli impulsi del Positivismo assecondando il bisogno di verità e oggettività. Riflesso
letterario della cultura positivistica fu il Naturalismo,corrente letteraria che si sviluppa in Francia e che
dominerà la letteratura europea per circa un trentennio.
Con il Naturalismo, che si sviluppa in Francia tra il 1870 e il 1890 circa, l9arte si apre al vero, deve cioè
riprodurre quanto più possibile il reale, evitando ogni intervento personale che porterebbe alla
<falsificazione= del dato naturale. Gli scrittori naturalisti analizzano gli ambienti sociali, registrano le
condizioni di vita con rigorosa oggettività e scrupolo documentaristico, offrendo un ritratto fotografico della
società francese. Il romanzo naturalista viene teorizzato da Zola Émile Zola nel <Romanzo sperimentale=
(1880). Il romanziere deve indagare le leggi dell9agire umano ponendo una distanza nei confronti della
materia narrata. Questo significa che i fatti e i comportamenti dovranno essere essere rappresentati con
assoluta impersonalità, con l9atteggiamento diagnostico.
La psicologia è sottoposta alle stesse leggi meccanicistiche della fisiologia: le passioni, le convinzioni e in
generale l9atteggiamento del singolo individuo dipendono dalla eredità genetica (race), dall9ambiente
(milieu), dal momento storico (moment).
Il romanzo naturalista è un documento umano delle categorie sociali più emarginate che popolano l9ambiente
urbano.
Quando i personaggi prendono la parola, bisogna far sentire la loro voce, pertanto il linguaggio dovrà
rispecchiare il loro livello culturale e sociale (uso di termini gergali o dialettali).
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La voce narrante scompare quasi completamente proprio perché l9autore si limita a registrare le azioni e i
dialoghi dei personaggi oppure sceglie la focalizzazione interna (in questo caso prevale il discorso indiretto
libero).
L9idea di una narrativa realistica, impersonale e scientifica che non lascia trapelare nessun intervento né
giudizio da parte del narratore viene condivisa dalla corrente verista, che si diffonde in Italia fra il 1875 e il
1890 soprattutto a opera di scrittori siciliani come Luigi Capuana (1839 - 1915) e Giovanni Verga (1840 -
1922), il più importante scrittore verista
italiano, che tuttavia prende le distanze dai dettami del naturalismo rifiutando lo scientismo di É. Zola e dei
suoi seguaci.
Il Verismo accoglie il criterio di una rappresentazione dei fatti impersonale e oggettiva, tuttavia, a differenza
del naturalismo francese 3 che rappresentava ambienti metropolitani e classi sociali legate alle grandi città
(dal proletariato all9alta borghesia) 3, privilegiava la descrizione di ambienti regionali raccontava della gente
di campagna, vale a dire dei ceti sociali che in quel momento costituivano la fetta più ampia della
popolazione italiana. I luoghi e i temi prediletti dal Verismo furono dunque la piccola provincia, la
campagna, il mondo dei pescatori con la loro miseria, l9arretratezza, gli stenti e le ingiustizie sociali.
Il mondo dei poveri e dei vinti verghiani aveva tuttavia alcuni elementi in comune con la precedente
tradizione manzoniana: tra questi, la dolorosa rassegnazione davanti alla storia e al proprio destino, un
pessimismo sociale cupo e ineluttabile.
Se nei Promessi sposi di Manzoni troviamo un narratore onnisciente, moralisticamente al centro della
vicenda, con il verismo il criterio di impersonalità viene ottenuto attraverso un narratore eterodiegetico (o
esterno, è un narratore che non prende parte alle vicenda che espone; nella prossima lezione verrà ripreso
questo concetto). Lo scrittore si annienta all9interno del testo, in questo modo il lettore viene immesso
direttamente nella realtà narrata, senza la mediazione del narratore, che non presenta, non spiega, non
racconta gli antefatti in modo che <la storia sembrerà così essersi fatta da sé=. Il narratore regredisce al
livello del mondo che narra e con esso condivide il punto di vista, la lingua, i valori dominanti, la visione del
reale; frequenza è l9uso del discorso diretto e indiretto libero.
Contemporaneamente al Naturalismo, negli ultimi due decenni dell9Ottocento si delinea una tendenza di
segno opposto che vede i suoi massimi esponenti in Francia e in Gran Bretagna: l9Estetismo. L9Estetismo si
lega al più vasto movimento della cultura e del gusto che va sotto il nome di Decadentismo, termine
dispregiativo coniato dalla critica di indirizzo naturalistico e realistico per indicare una nuova generazione di
poeti considerati al di fuori della norma sia nella produzione artistica sia nella pratica di vita, un termine che
venne assunto da questi stessi poeti, fieri di ribadire la propria diversità e la propria estraneità nei riguardi
della società. Il poeta P. Verlaine fu uno dei principali esponenti e teorici di questa nuova visione della vita e
dell9arte.
I decadenti rifiutano le tendenze positivistiche e materialistiche della società borghese, adottando un
atteggiamento anticonformista e anticonvenzionale. Il poeta decadente porta all9estremo alcuni temi trattati
dal romanticismo come il sogno, l9immaginazione e la fantasia; tuttavia sostituisce al poeta vate del
romanticismo il poeta veggente che che giunge all9ignoto attraverso un immenso «sregolamento di tutti i
sensi» (A. Rimbaud).
L9Estetismo, che come detto si inserisce all9interno del movimento decadente, aderisce a un gusto e un
atteggiamento che mettono in primo piano i valori estetici, considerando la vita come ricerca e culto del
bello, come creazione artistica dell9individuo.
Questa tendenza si manifesta nella seconda metà dell9Ottocento, anzitutto in Inghilterra, con il 8primitivismo9
(desiderio di ritorno allo stato di natura e in generale valorizzazione delle epoche passate) di D.G. Rossetti e
con i romanzi di Oscar Wilde; in Francia l9esteta per antonomasia è J.-K. Huysmans (1848-1907) , autore del
romanzo À rebours , mentre in Italia è G. D9Annunzio (1863-1938).
L9esteta è un individuo animato dall9ansia di bellezza, spesso cinico ed egoista, disprezza tutto ciò che è
borghese e banale, esalta l9eleganza, manifesta forme di snobismo e superomismo. L9Estetismo si concentra
sugli aspetti sensoriali della bellezza dell9arte; il bello viene considerato come la fonte primaria di piacere e
diventa una forma di edonismo.
I romanzi stranieri più rappresentativi dell9estetismo sono À rebours di J.-K. Huysmans (1848-1907) e The
picture of Dorian Gray dell9inglese O. Wilde (1854-1900), che esprimono una sovrapposizione tra arte e vita,
per cui l9arte diventa un vero e proprio stile di vita: l9esteta modella la propria vita come un9opera d9arte e
l9esistenza diventa pura ricerca del piacere estetico. Questa sovrapposizione tra arte e vita nel romanzo di
Huysmans, Des Esseintes , è incarnata da un eroe negativo che si isola per ricercare la bellezza e infine
approda alla nevrosi. Quello di O. Wilde, invece, è un personaggio esteta che, al contrario di Des Esseintes,
si immerge nel mondo, vuole sperimentarne tutte le sensazioni, ma non appartiene veramente alla vita 3 dopo
una sorta di patto col demonio, c9è uno scambio col suo ritratto che mostrerà i segni della decadenza fisica e
morale del personaggio, il quale resta invece giovane e bello, per poi morire con un pugnale conficcato nel
cuore, vecchio e avvizzito, mentre il suo ritratto è tornato giovane. Des Esseintes e Dorian Gray
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rappresentano il fallimento dell9esteta e del connubio vita e arte che si consuma in una atmosfera di
decadimento.
In Italia il connubio tra vita e arte e l9edonismo inteso come ricerca del piacere vengono rappresentati nei
romanzi di G. D9Annunzio (1863-1928) che esalta una concezione dell9uomo di tipo vitalistico ed
estetizzante attraverso la teoria del superuomo (Il piacere , 1889; Il fuoco , 1900)
Il superuomo 3 un concetto che viene ripreso da Nietzsche, ma viene epurato dei contenuti filosofici 3 è
l9esteta con una particolare sensibilità verso la ricerca del piacere, che afferma la sua superiorità rispetto alle
masse, alla morale e alle norme sociali. Se l9esteta si estranea dalla vita sociale, l9ambizione del superuomo è
quella di essere una guida, un vate, un profeta.
Nei romanzi dell9Estetismo le forme narrative si allontanano sempre più dal modello naturalistico. Il
narratore rimane esterno alle vicende (extradiegetico) e onnisciente, i fatti vengono narrati dal punto di vista
del protagonista (focalizzazione interna), ma la storia non è costituita da azioni o eventi, l9intreccio perde
importanza per lasciare spazio agli stati d9animo del personaggio e alla descrizione dei suoi stati interiori.
Lezione 003
01. Una caratteristica del Verismo è:
il riferimento a figure mitologiche
la descrizione dei sentimenti nella descrizione delle classi sociali
l'uso del principio dell'impersonalità
la descrizione degli stati d'animo dei personaggi
02. In relazione ai romanzi dei primi decenni del Novecento, indicare quale delle seguenti affermazioni è
falsa:
I personaggi non sono eroi
Il tempo viene rappresentato come una entità oggettiva
Il narratore non è onnisciente
Il narratore si concentra sulla psicologia dei personaggi
03. Se una storia viene raccontata da un narratore onnisciente, che conosce cioè tutti i fatti e che legge i
pensieri e gli animi dei personaggi e li giudica, avremo una focalizzazione:
interna
mista
zero
esterna
04. Se il narratore è onnisciente nel racconto prevale la focalizzazione:
mista
esterna
interna
zero
05. Quando il narratore assume il punto di vista di un personaggio avremo un racconto a focalizzazione:
interna
mista
zero
esterna
06. Se una storia viene raccontata da un narratore onnisciente, che conosce cioè tutti i fatti e che legge i
pensieri e gli animi dei personaggi e li giudica, avremo una focalizzazione:
zero
esterna
interna
mista
07. La focalizzazione esterna si ha:
se il narratore ne sa più dei personaggi
se il narratore possiede solo informazioni generiche rispetto alla storia
se il narratore ne sa meno dei personaggi
se il narratore ne sa quanto i personaggi
08. Riconoscere la focalizzazione nel seguente brano:
"Un trapezista - come si sa quest'arte che si pratica in alto nelle cupole dei grandi palcoscenici di varietà è
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una delle più difficili tra tutte quelle in cui gli uomini possano cimentarsi - all'inizio soltanto per la ricerca
della perfezione, in seguito anche per abitudine divenuta tirannica, aveva regolato la sua vita in modo da
restare giorno e notte sul trapezio, per tut
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