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QUALSIASI RAPPRESENTAZIONE DELL’ELLISSOIDE SUL PIANO È DEFORMATA
Le rappresentazioni utili nella pratica dovranno avere deformazioni contenute entro
determinati limiti e si dovrà tener conto del fatto che le deformazioni sulla carta varieranno
da punto a punto. Per caratterizzare le deformazioni bisogna riferirsi ad elementi infinitesimi
e ricavare quelle di elementi finiti tramite integrazione.
Le deformazioni delle figure trasformate tramite le equazioni della carta vengono espresse
mediante i moduli di deformazione. Per conoscere le caratteristiche di una rappresentazione
cartografica è necessario e sufficiente esaminare il comportamento dei moduli di
deformazione. Abbiamo un modulo di deformazione lineare ml, un modulo di deformazione
areale mA e un modulo di deformazione angolare delta.
Il modulo di deformazione lineare ml = dsr/dse rapporto fra lunghezze di arco infinitesimo
sulla rappresentazione (carta) e corrispondente arco infinitesimo sull’ellissoide.
Il modulo di deformazione areale mA = dsigmar/dsigmae rapporto tra area infinitesima sulla
rappresentazione e corrispondente area infinitesima sull’ellissoide.
Il modulo di deformazione angolare delta = alfa’ – alfa. Differenza fra l’azimut della
trasformata di arco e meridiano sulla rappresentazione e corrispondente angolo tra arco e
meridiano sull’ellissoide.
56.16 Descrivere le carte in base al loro modulo di deformazione
“Proiettare” su un piano la superficie terrestre, sferica, non è possibile senza deformarla. Le
carte geografiche sono perciò sempre approssimate e, in genere, vengono realizzate in modo
che venga rispettato esattamente uno (o due) dei seguenti elementi:
- gli angoli tra le diverse direzioni. Se il modulo di deformazione lineare m, pur variando da
punto a punto gli angoli rimangono invariati. Le carte che rappresentano esattamente gli
angoli tra le direzioni sono dette carte isogone o conformi. Sono importanti per la navigazione
aerea o marittima;
- il rapporto tra le superfici. Quando si conservano i rapporti fra aree infinitesime si hanno le
carte equivalenti, utili per indicare i confini tra diverse aree (proprietà , Stati ecc.);
- minimizzare tutte le deformazioni, senza annullarne nessuna (carta afilattica). se sono
presenti tutti i tipi di deformazione, ognuno dei quali è però mantenuto nei limiti più ristretti
possibili, rispetto all’errore di graficismo.
56.17 Come è definita una rappresentazione analitica.
Per stabilire la rappresentazione dell'ellissoide sul piano è necessario definire principalmente
le due funzioni che esprimono la corrispondenza biunivoca fra la posizione di un punto P
sull'ellissoide, data dalle coordinate geografiche fi e lambda, e la posizione del corrispondente
punto P' sul piano, data dalle coordinate piane ortogonali N ed Edette equazioni della carta o
equazioni di corrispondenza e le relative funzioni inverse.
Secondariamente si definiscono i moduli di deformazione in funzione di fi e lambda, o meglio
in funzione di N ed E. Infine si definisce il reticolato geografico ovvero la determinazione delle
linee che sulla rappresentazione indicano le trasformate dei meridiani e dei paralleli ed in
particolare la definizione dell'angolo gamma che la tangente alla trasformata del meridiano in
un punto P forma con l'asse N.
57.06 Descrivere la rappresentazione di Lambert.
Nella proiezione conica pura i meridiani si trasformano in rette formanti tra di loro angoli
proporzionale alle rispettive differenze di longitudine, mentre i paralleli si trasformano in
circonferenze concentriche il cui raggio è funzione della sola latitudine.
Lambert pensò di modificarla, in modo da ottenere una carta conforme, lasciando inalterata la
generazione proiettiva dei meridiani e modificando i raggi delle circonferenze, immagini dei
paralleli, tramite una relazione analitica funzione della sola latitudine.La Carta di Lambert è
una proiezione modificata derivata da una proiezione conica generalmente secante.Il modulo
di deformazione in tale carta è funzione solo della differenza di latitudine dal parallelo di
tangenza, che è equidistante, per cui è costante su ogni parallelo.Nella azimutale equivalente
di Lambert, che ha il punto di osservazione all'infinito, i meridiani sono rettilinei e
perpendicolari all'Equatore (sono semirette radiali a distanza costante, equidistanti su uno o
due paralleli base), i paralleli invece si infittiscono a mano a mano che si avvicinano al Polo, il
quale risulta essere un segmento e non un punto (sono archi di circonferenze concentriche a
distanza crescente verso i poli).
57.07 Perchè importante la rappresentazione di Mercatore?
La Carta di Mercatore è derivata dalla proiezione per sviluppo cilindrica retta, che si ottiene
proiettando su di un cilindro tangente all'Equatore il reticolo formato sulla sfera dai meridiani
e dai paralleli, adottando il centro della Terra quale punto di vista.
Lo scopo della rappresentazione del Mercatore fu quello di realizzare una mappa in grado di
agevolare il tracciamento di rotte nautiche lungo le superfici terrestri. Per fare ciò la terra
venne suddivisa in una serie di linee rette orizzontali (paralleli) e verticali (meridiani), e ogni
parallelo è tracciato in modo da tagliare tutti i meridiani sullo stesso angolo retto. In altre
parole, meridiani e paralleli si incrociano sempre a 90 gradi. Tale sofisticazione è in grado di
generare un sistema di coordinate per la navigazione: tracciata una “lossodromica” (linea
retta che taglia i meridiani) sarà possibile raggiungere una data destinazione mantenendo
costante l’angolo sulla bussola.
Se un vantaggio immediato dovuto alla proprietà di isogonia della carta è l’estrema e
sorprendente efficacia di un suo impiego in campo nautico, l’effetto collaterale che ne
scaturisce consiste, però , nella duplice perdita di equidistanza ed equivalenza.
La proiezione di Mercatore è quindi di grande importanza proprio per la proprietà che le linee
della longitudine, le linee della latitudine e le lossodromiche compaiono tutte come linee rette
sulla mappa.
57.8 Come si possono rappresentare in cartografia l’Antartide o l’Artico?
La proiezione stereografica polare è l'unica proiezione pura che mantiene la conformità ed il
suo utilizzo cartografico si manifesta nella realizzazione della cartografia delle calotte polari,
ponendo quindi il piano tangente ai polie con il centro di proiezione sull’altro polo, da cui
prende il nome di stereografica polare. In tale proiezione i meridiani sono rappresentati da
rette uscenti dall'origine delle coordinate cartografiche N ed E formanti tra loro angoli uguali
alle rispettive differenze di longitudine, mentre i paralleli si trasformano in circonferenze
concentriche con il centro nell'origine degli assi; i raggi di queste circonferenze sono
ovviamente maggiori dei raggi dei rispettivi paralleli e tale diseguaglianza aumenta
all'allontanarsi dall'origine degli assi a causa dell'aumento delle deformazioni. Il modulo di
deformazione può considerarsi uguale ad 1 nei dintorni del polo e tende ad aumentare col
diminuire della latitudine.
Questa rappresentazione viene utilizzata per latitudini maggiori a 80 gradi.
Un pregio fondamentale di tale carta è che la ortodromia tra due punti è rappresentata dalla
retta congiungente; unendo così i due punti sulla carta con una retta si possono misurare gli
angoli di rotta da tenere per seguire il percorso minimo e sono gli angoli, sempre diversi, che
la retta forma con i meridiani.
58.12 Descrivere la rappresentazione di Gauss.
Dato un sistema geodetico e scelta la rappresentazione che si intende adottare, ovvero
l'insieme delle due funzioni f e g, si procede al calcolo delle coordinate piane e ortogonali dei
vertici trigonometrici che costituiscono, l'ossatura sulla quale verranno appoggiati tutti i
rilievi relativi ad un dato territorio. La rappresentazione di Gauss, scelta per la cartografia
ufficiale italiana, si può inizialmente immaginare come derivata dalla proiezione dei punti dal
centro dell'ellissoide di riferimento su un cilindro tangente ad un meridiano, detto meridiano
centrale: in realtà la rappresentazione si ottiene unicamente con un procedimento
matematico (le funzioni f e g) e non attraverso un procedimento geometrico e proiettivo,
anche se, per la propria similitudine con la proiezione cilindrica, la rappresentazione di Gauss
viene definita cilindrica modificata o pseudocilindrica.
La cartografia di Gauss è conforme, e pertanto gli angoli misurati sulla carta corrispondono
perfettamente con i corrispondenti angoli misurati sul terreno; le lunghezze misurate sulla
carta sono invece deformate rispetto a quelle misurate sulla superficie di riferimento.
Osservando una proiezione di Gauss si può notare che la trasformata del meridiano centrale è
un segmento di retta, come questo venga rappresentato senza subire alcuna deformazione, e
come invece la deformazione cresca rapidamente allontanandosi dal centro. Per limitare le
deformazioni, le rappresentazioni cartografiche usualmente utilizzate limitano l'estensione
del fuso (porzione di ellissoide compresa tra due meridiani) che viene rappresentato in un
unico sistema.
58.13 Che cosa è la riduzione alle corde in cartografia?
Il cosiddetto piano di Gauss viene utilizzato in sostituzione dei calcoli geodetici sulla
superficie dell’ellissoide. Questi si riducono allora a semplici operazioni sul piano, con l'ausilio
della geometria analitica e della trigonometria piana. I risultati vanno però opportunamente
corretti tenendo conto per le distanze del modulo md. Per gli angoli è necessario tenere in
conto che si conservano, essendo la trasformazione conforme, gli angoli tra le geodetiche e gli
angoli tra le trasformate delle geodetiche; tale angolo non coincide però con l’angolo tra le
corde, che deve essere opportunamente corretto dell’angolo di riduzione alle corde.
Dato un arco di geodetica sull'ellissoide definito dai suoi estremi P1, P2, questo si rappresenta
nella carta di GAUSS in un arco di linea P1G, P2G.
Per tale arco di trasformata le lunghezza della corda P1G- P2G è praticamente uguale alla
lunghezza dell'arco di trasformata.
L'angolo che la tangente in P1G all'arco di geodetica trasformata forma con la corda è dato da:
epsilon12=1/(6*fi*N)*(N1-N2)*(2E1+E2)
analogamente l'angolo P2G
epsilon12=1/(6*fi*N)*(N2-N1)*(2E2+E1)
L'angolo epsilon si chiama RIDUZIONE ANGOLARE ALLA CORDA.
Gli angoli di riduzione alla corda crescono con la distanza dal meridiano centrale e, se questi
sono abbastanza piccoli e le geodetiche non eccessivamente lunghe, tali angoli possono essere
trascurati nelle operazioni topografiche di media precisione
58.14 Che cosa è la convergenza del meridiano?
Si chiama convergenza di un meridiano l’angolo gamma formato dalla tangente alla
trasformata del meridiano in un punto con la parallela all'asse delle ordi