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01. INSERZIONE ARON DI DUE WATTMETRI
NON CONSENTE DI MISURARE LA POTENZA ATTIVA DI SISTEMI TRIFASE A TRE CONDUTTORI
CONSENTE DI MISURARE LA POTENZA ATTIVA DI SISTEMI TRIFASE A QUATTRO CONDUTTORI
CONSENTE DI MISURARE LA POTENZA ATTIVA DI SISTEMI TRIFASE A TRE CONDUTTORI
CONSENTE DI MISURARE LA POTENZA APPARENTE DI SISTEMI TRIFASE A TRE CONDUTTORI
02. Misure elettriche e strumenti di misura
03. Misure di potenza nei sistemi trifase
02. I principali strumenti di misura utilizzati per la misura delle grandezze elettriche sono:
- voltmetro, misura la tensione in continua e alternata, deve essere collegato tra i due punti su cui si vuole misurare la tensione
(collegato in parallelo);
- amperometro, misura la corrente in continua e alternata, deve essere collegato in serie al lato in cui si vuole conoscere la
corrente circolante;
- wattmetro, misura la potenza in continua e alternata, per ogni fase il circuito voltmetrico deve essere collegato in parallelo al
carico e quello amerometrico in serie;
- multimetro, misura la resistenza, tensione, corrente e conduttanza in continua e alternata, si seleziona la misura e la portata
dello strumento tramite un selettore.
03. Nei sistemi trifase si può misurare la potenza in diversi modi, innanzitutto bisogna capire se il sistema è a 3 o 4 conduttori,
i 4 conduttori sono costituiti dalle 3 fasi più il neutro.
In quest'ultimo caso si utilizzano tre wattmetri collegati tutti con un polo su di una fase distinta e l'altro a neutro, la somma del
valore dei tre wattmetri è la potenza attiva del sistema, nella stessa comfigurazione se si utilizzano tre varmetri si misura la
potenza reattiva.
Nel caso il sistema sia a 3 conduttori, si utilizzeranno 3 wattmetri per misurare la potenza attiva, prendendo come riferimento una
fase oppure un solo wattmetro ma bisognerà ricreare il carico resistivo dei due wattmetri mancanti aggiungendo due resistori di
adeguata R.
Oppure si può utilizzare il metodo a 2 wattmetri chiamato anche inserzione Aron in cui si fa coincidere il centro stella con una delle
tre fasi. Utilizzando in questa configurazione due varmetri si misurerà la potenza reattiva,
Set Domande: ELETTROTECNICA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Infante Gennaro
Lezione 030
01.
Nel circuito in figura:
è possibile considerare il circuito equivalente monofase
tutte vere
non è possibile considerare il circuito equivalente monofase
il circuito è simmetrico e squilibrato
02.
Nel circuito in figura, supponendo l’utilizzatore di natura ohmmico-induttiva:
con il tasto T chiuso non si può rifasare il carico
con il tasto T chiuso si può rifasare il carico
con il tasto T aperto si può rifasare il carico
tutte false Set Domande: ELETTROTECNICA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Infante Gennaro
03. PER RIFASARE A cos fi=1 UN CARICO OHMICO-CAPACITIVO TRIFASE CHE ASSORBE UNA POTENZA REATTIVA Q E' NECESSARIA UNA
POTENZA REATTIVA QL
QL=R+I
QL=P
TUTTE FALSE
QL=Q
04. PER RIFASARE A cos fi=1 UN CARICO OHMICO INDUTTIVO TRIFASE CHE ASSORBE UNA POTENZA REATTIVA Q E' NECESSARIA UNA
POTENZA REATTIVA QC 06. Dato un sistema simmetrico ed equilibrato per rifasare un carico trifase si può
QC=Q utilizzare una terna di condensatori collegati in parallelo al carico stesso,
I tre condensatori possono essere collegati tra loro a triangolo o a stella, anche in questo
QC=P caso si può avere un rifasamento totale (rimozione totale della potenza reattiva) oppure
TUTTE FALSE un rifasamento parziale (rimozione parziale della potenza reattiva).
QC=R+I 05. Dato un sistema simmetrico ed equilibrato per rifasare un carico monofase si può
utilizzare un condensatore collegato in parallelo al carico stesso.
05. Rifasamento parziale di carico monofase Il funzionamento di tale condensatore serve per ridurre la potenza reattiva in modo da
passare dalla configurazione normale del carico alla configurazione del carico più il
06. Rifasamento parziale di carico trifase condensatore rifasatore.
Grazie a questa tecnica si consuma meno corrente, è presente una minore caduta di
tensione e le perdite di potenza per effetto Joule sulla linea diminuiscono.
07.
Per il circuito trifase riportato in figura, in cui sono noti
V=380 V (terna simmetrica alla sequenza diretta, valore efficace)
P =5 kW , cosfi =0,6, f=50 Hz, costo Wa=0,15 €/kW∙h, costo Wr=0,25 €/kVAR∙h,
U U
con il tasto T chiuso provvedere al rifasamento totale determinando il valore di C .
Y
Set Domande: ELETTROTECNICA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Infante Gennaro
08.
Per il circuito trifase riportato in figura, sono noti
E =220+j0 V (terna simmetrica alla sequenza diretta, valore efficace)
1
Z =0,1+j0,1 Ω, Z =10+j10 Ω, Z =20+j20 Ω,
L 1 2
determinare il circuito equivalente di Thevenin trifase alla sezione S.
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INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Infante Gennaro
Lezione 031
01. NEI SISTEMI SIMMETRICI CON TERNE ALLA SEQUENZA DIRETTA
LA TERNA DELLE TENSIONI CONCATENATE E' IN ANTICIPO DI UN ANGOLO DIPENDENTE DAL CARICO SULLA TERNA DELLE TENSIONI
STELLATE
LA TERNA DELLE TENSIONI CONCATENATE NON E' IN ANTICIPO DI 30° SULLA TERNA DELLE TENSIONI STELLATE
LA TERNA DELLE TENSIONI CONCATENATE E' IN RITARDO DI 30° SULLA TERNA DELLE TENSIONI STELLATE
LA TERNA DELLE TENSIONI CONCATENATE E' IN ANTICIPO DI 30° SULLA TERNA DELLE TENSIONI STELLATE
02. DATA UNA TERNA GENERICA DI VETTORI ESSA
PUO' ESSERE SEMPRE OTTENUTA SOMMANDO TRE TERNE ALLE SEQUENZE DIRETTA, INVERSA E OMOPOLARE
NON PUO' ESSERE SEMPRE OTTENUTA SOMMANDO TRE TERNE ALLE SEQUENZE DIRETTA, INVERSA E OMOPOLARE
PUO' ESSERE SEMPRE OTTENUTA SOMMANDO DUE TERNE ALLE SEQUENZE DIRETTA E INVERSA
PUO' ESSERE SEMPRE OTTENUTA SOMMANDO TRE TERNE ALLE SEQUENZE DIRETTA
03. LE TERNE ALLA SEQUENZA OMOPOLARE
NON ESISTONO IN PRATICA
HANNO I TRE VETTORI CON STESSA FASE E DIVERSO MODULO
HANNO I TRE VETTORI IDENTICI
HANNO I TRE VETTORI CON STESSO MODULO E DIVERSA FASE
04. Scomposizione alle sequenze di terne
05. Terne alla sequenza diretta-inversa-omopolare
04. Una terna di vettori con moduli e sfasamenti diversi tra loro (ovvero una terna asimmetrica) può essere anche vista come la
somma di tre terne: una diretta, una inversa ed una omopolare.
Questo tipo di considerazione è utilizzata in presenza di guasti nei circuiti trifase che risultano squilibrati.
05. Le terne che normalmente si considerano sono del tipo diretto, ovvero i tre moduli delle fasi coincidono ed i tre vettori sono sfasati
di 120° in ritardo tra di loro.
Altri tipi di terne sono quella:
- inversa, caratterizzata dai tre moduli uguali e dalla terza fase in anticipo di 240° sulla seconda fase;
- omopolare, caratterizzata da tre moduli uguali e nessun anticipo o ritardo nello sfasamento. I tre vettori sono in fase.
10. Per essere considerato ideale un trasformatore deve avere avvolgimenti in rame con resistenza nulla,nì
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INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Infante Gennaro
Lezione 032
01. IL CIRCUITO EQUIVALENTE DI THEVENIN PER I SISTEMI TRIFASE
PUÒ ESSERE CALCOLATO SOLO PER CARICHI R-C
NON PUÒ ESSERE MAI CALCOLATO
PUÒ ESSERE CALCOLATO UTILIZZANDO LE REGOLE VISTE PER LA CONTINUA E LA MONOFASE
PUÒ ESSERE CALCOLATO SOLO PER CARICHI R-L Set Domande: ELETTROTECNICA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Infante Gennaro
Lezione 033
01. UN CIRCUITO RLC PARALLELO E' IN RISONANZA QUANDO:
LA PARTE IMMAGINARIA DELL'AMMETTENZA E' DIVERSA DA ZERO
LA PARTE IMMAGINARIA DELL'AMMETTENZA E' NULLA
IN NESSUN CASO
NESSUNA DELLE ALTRE
02. IN UN CIRCUITO R-L-C PARALLEO IN CONDIZIONI DI RISONANZA, A PARITA' DI CORRENTE
L'IMPEDENZA E' MASSIMA
NESSUNA DELLE ALTRE
LA TENSIONE E' MASSIMA
LA CORRENTE E' MASSIMA
03. IN UN CIRCUITO R-L-C SERIE IN CONDIZIONI DI RISONANZA, A PARITA' DI TENSIONE
NESSUNA DELLE ALTRE
L'IMPEDENZA E' MASSIMA
LA TENSIONE E' MASSIMA
LA CORRENTE E' MASSIMA
04. IN UN CIRCUITO R-L-C PARALLELO PER VALORI DI PULSAZIONE OMEGA MAGGIORI DELLA PULSAZIONE DI RISONANZA
IL CIRCUITO E' OHMICO-INDUTTIVO
IL CIRCUITO E' PURAMENTE OHMICO
IL CIRCUITO E' OHMICO-CAPACITIVO
NESSUNA DELLE ALTRE
05. UN CIRCUITO RLC SERIE E' IN RISONANZA QUANDO:
LA PARTE IMMAGINARIA DELL'IMPEDENZA E' NULLA
NESSUNA DELLE ALTRE
IN NESSUN CASO
LA PARTE IMMAGINARIA DELL'IMPEDENZA E' DIVERSA DA ZERO
06. IN UN CIRCUITO R-L-C PARALLELO
ALL'AUMENTARE DELLA FREQUENZA AUMENTA LA TENSIONE
ALL'AUMENTARE DELLA FREQUENZA DIMINUISCE LA TENSIONE
NESSUNA DELLE ALTRE
ALL'AUMENTARE DELLA FREQUENZA LA TENSIONE RIMANE COSTANTE
07. LA RISONANZA DI UN CIRCUITO R-L-C SERIE SI PUO' OTTENERE
IN NESSUN CASO
NESSUNA DELLE ALTRE
VARIANDO LA FREQUENZA DI ALIMENTAZIONE
VARIANDO LA TENSIONE DI ALIMENTAZIONE Set Domande: ELETTROTECNICA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Infante Gennaro
08. LA RISONANZA DI UN CIRCUITO R-L-C PARALLELO SI PUO' OTTENERE
VARIANDO LA TENSIONE DI ALIMENTAZIONE
NESSUNA DELLE ALTRE
VARIANDO LA FREQUENZA DI ALIMENTAZIONE
IN NESSUN CASO
09. IN UN CIRCUITO R-L-C SERIE PER VALORI DI PULSAZIONE OMEGA MAGGIORI DELLA PULSAZIONE DI RISONANZA
NESSUNA DELLE ALTRE
IL CIRCUITO E' PURAMENTE OHMICO
IL CIRCUITO E' OHMICO-INDUTTIVO 10.
IL CIRCUITO E' OHMICO-CAPACITIVO
10. IN UN CIRCUITO R-L-C SERIE
ALL'AUMENTARE DELLA FREQUENZA DIMINUISCE LA CORRENTE
NESSUNA DELLE ALTRE
ALL'AUMENTARE DELLA FREQUENZA LA CORRENTE RIMANE COSTANTE
ALL'AUMENTARE DELLA FREQUENZA AUMENTA LA CORRENTE
11. Circuiti risonanti serie
12. Circuiti risonanti parallelo
13. Coefficiente di risonanza
11. Il circuito risonante serie è formato da un generatore e da una resistenza, un induttore ed un condensatore posti in serie.
L'impedenza totale vale: Z=R+j(wL-(1/wC))
Il circuito è in risonanza solo quando la parte immaginaria dell'impedenza è nulla; in questa condizione il modulo dell'impedenza
è minimo (prossimo allo zero) e coincide con il valore della resistenza. Di conseguenza la corrente è massima.
Il circuito non è in risonanza quando la sua parte immaginaria è diversa da 0, si può avere un comportamento:
- ohmico-capacitivo se w<wr (corrente in anticipo sulla tensione);
- ohmico-induttivo se w>wr (corrente in ritardo sulla tensione).
12. Il circuito risonante parallelo è formato da un generatore e da una resistenza, un induttore ed un condensatore