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FEM
69) CONDIZIONI DI IDEALITA’ PER UN TRASFORMATORE
quando le perdite nel nucleo sono nulle, cioè quelle per isteresi quelle per correnti parassite e quelle nel
ferro sono nulle e la riluttanza nel nucleo è nulla
LEZIONE 42
71) BILANCIO ENERGETICO TRASFORMATORE REALE
l'energia entrante è uguale a quella uscente aumentata dell'energia dissipata internamente sotto forma di
Per il principio di conservazione dell'energia, fra la potenza assorbita e la potenza erogata esiste la relazione:
P1=P2 + Pp = P2 + Pfe + Pcu
calore. Su un piatto della bilancia si deve mettere la potenza, Pa, che il trasformatore preleva dalla linea che
La quale ci indica che il trasformatore deve assorbire potenza capace di bilanciare oltre alla Potenza erogata
anche la Potenza perduta del ferro Pfe e quella perduta nel rame.
lo alimenta; sull'altro piatto, la potenza, Pu, che il trasformatore fornisce al carico e quella, Pp, trasformata
P1 è la Potenza assorbita e P2 la Potenza erogata.
in calore all'interno del trasformatore: nel ferro, Pfe, per effetto delle correnti parassite e dell'isteresi
magnetica del nucleo, nel rame, Pcu, per la resistenza dei conduttori degli avvolgimenti (effetto joule). Il
bilancio è dunque Pa=Pu+Pp, con Pp=Pcu+Pfe.
72) DIAGRAMMA VETTORIALE TRASFORMATORE REALE SOTTO CARICO
il diagramma vettoriale rappresenta le grandezze elettriche del funzionamento del trasformatore sotto carico.
Esso corrisponde al circuito equivalente relativo al trasformatore reale.
I0=Iu+Ia
I1=I0+I1'
V2=Z*I2
Z=R+jX
K= E1\E2=I2\I1
73) CIRCUITO EQUIVALENTE TRASFORMATORE REALE
In un trasformatore reale:
• la permeabilità del circuito magnetico non è infinita;
• sono presenti dissipazioni energetiche (perdite);
• gli avvolgimenti primario e secondario non sono perfettamente accoppiati.
Nel ferro del nucleo si instaurano delle correnti parassite, dovute alle forze elettromotrici indotte dal flusso
magnetico alternato, che producono perdite termiche; sempre nel ferro, i domini magnetici che oscillano
sotto l'azione del flusso alternato, producono perdite di calore per l'attrito reciproco.
74) TRASFORMATORE REALE A VUOTO
Il trasformatore funziona a vuoto quando è alimentato alla tensione V1 e non alimenta alcun carico. In
questo caso la macchina assorbe dalla rete una corrente chiamata corrente a vuoto I0, essa è costituita
dalla corrente magnetizzante in fase con il flusso, e dalla corrente attiva (Ia) legata alle perdite di potenza
nel ferro. Anche in questo caso, a causa della variazione del flusso concatenato con le N1 ed N2 spire degli
avvolgimenti, nascono due forze elettromotrici indotte E10 ed E20.
LEZIONE 43
75) TRASFORMATORI DI MISURA AMPEROMETRICI
In molti casi pratici è necessario misurare una tensione o una corrente che assume valori molto grandi
rispetto alle portate degli strumenti a disposizione. In tal caso si interpone tra la linea su cui si deve
misurare la grandezza e lo strumento di misura un trasformatore di misura.
I trasformatori TA sono caratterizzati da una corrente primaria e da una corrente secondaria. In condizioni
ideali (assenza della corrente I0) valgono le seguenti relazioni K=I2/I1. Nella realtà la corrente I0 c’è e
questo comporta che la relazione scritta in precedenza non è più vera.
I TA vengono realizzati utilizzando particolari costruttivi atti a ridurre la corrente a vuoto.
76) TRASFORMATORI DI MISURA VOLTMETRICI
In molti casi pratici è necessario misurare una tensione o una corrente che assume valori molto grandi
rispetto alle portate degli strumenti a disposizione. In tal caso si interpone tra la linea su cui si deve
misurare la grandezza e lo strumento di misura un trasformatore di misura.
I TV sono caratterizzati da una tensione primaria V1 e da una tensione secondaria V2. In condizioni ideali
(assenza di cadute di tensione sugli avvolgimenti primario e secondario) valgono le seguenti relazioni
K=V1/V2. Nella realtà le cadute di tensione sugli avvolgimenti ci sono e questo comporta che la relazione
scritta in precedenza non è più vera ma, essendo K=E1/E2, ed essendo V1>E1 e V2.
I TV vengono costruiti utilizzando accorgimenti costruttivi atti a ridurre le cadute di tensione sugli
avvolgimenti.
77) PARALLELO DI TRASFORMATORI MONOFASE
Per fornire sufficiente potenza al carico, è necessario che due o più trasformatori funzionino in parallelo.
Diremo che due trasformatori sono in parallelo quando sono collegati ad una stessa linea dalla quale
prelevano energia e a loro volta forniscono energia al carico U attraverso una stessa linea. il
funzionamento è PERFETTO quando ogni macchina fornisce alla linea una potenza apparente proporzionale
alla sua potenza di targa.
78) FUNZIONAMENTO IN CORTO CIRCUITO
Funziona in corto circuito quando i morsetti secondari sono chiusi in cortocircuito Zu=0, ed il primario è
alimentato alla tensione V1. Questa è una condizione di funzionamento di guasto. Mancando l’impedenza
del carico, se la tensione primaria è quella nominare, le due correnti saranno elevate. Se non si interrompe
subito il circuito di alimentazione ci sarà il danneggiamento della macchina.
Immaginiamo di applicare ai suoi morsetti primari la tensione di corto circuito Vcc definita come quel valore
di tensione da applicare ai morsetti primari (o secondari) con i morsetti secondari (o primari) in corto
circuito per far si che circolino nei due avvolgimenti le due correnti nominali. Generalmente Vcc è
dell’ordine di 4%-7% della tensione nominale.
LEZIONE 44
79) GRUPPI DEI TRASFORMATORI TRIFASE
nel collegamento in parallelo di due (o più di due) trasformatori trifase è necessario che essi appartengono
allo stesso gruppo. Definiamo lo spostamento angolare fra l’alta e la bassa tensione come l’angolo α
compreso tra le rette uscenti dai centri N ed n dei diagrammi delle tensioni dell’alta e della bassa tensione e
passando per due vertici omonimi. L’angolo α dipende da come sono collegate le fasi e da come sono
avvolti gli avvolgimenti sulle colonne.
Definiamo come gruppo il numero che si ottiene dividendo α per 30°, avremo quattro gruppi 0-5-6-11.
• GRUPPO “0”: con collegamento stella-stella e triangolo-triangolo e avvolgimenti nello stesso verso,
spostamento angolare di 0°;
• GRUPPO “5”: con collegamento stella-triangolo e triangolo-stella e avvolgimenti in verso opposto,
spostamento angolare di 150°;
• GRUPPO “6”: con collegamento stella-stella e triangolo-triangolo e avvolgimenti in verso opposto,
spostamento angolare di 180°;
• GRUPPO “11”: con collegamento stella-triangolo e triangolo-stella e avvolgimenti nello stesso
verso, spostamento angolare di 330°;
80) TRASFORMATORI TRIFASE E RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE
Il rapporto di trasformazione trifase Kt, è definito come il rapporto tra le tensioni concatenate primario e
secondaria.
• Collegamento stella-stella: il rapporto di trasformazione coincide con il rapporto spire.
• Collegamento stella-triangolo: il rapporto di trasformazione coincide con il rapporto spire
moltiplicato per
• Collegamento triangolo-triangolo: il rapporto di trasformazione coincide con il rapporto spire.
81) PROVA IN CORTO CIRCUITO DI TRASFORMATORE TRIFASE
Questa prova è utilizzabile per valutare alcuni parametri del circuito equivalente della macchina. Viene
misurata la potenza assorbita Pcc. Mediante calcolo è possibile determinare il cosϕcc, ed i valori Req’’ ed
Xeq’’ (fondamentali nella valutazione del circuito equivalente della macchina). I calcoli vanno eseguiti con
riferimento alla corrente I1N. La prova deve essere eseguita alla frequenza nominale (f=50 Hz) alimentando
il trasformatore da un lato con una Vcc in grado di far circolare negli avvolgimenti primario e secondario le
correnti nominali. I morsetti dell’altro avvolgimento vanno cortocircuitati. La Pcc misurata, visto il valore
nominale delle correnti I1 ed I2 ed il basso valore della tensione (e quindi delle perdite nel nucleo), coincide
con le perdite di potenza nel rame della macchina.
82) PROVA A VUOTO DI TRASFORMATORE TRIFASE
È importante per la valutazione di alcuni parametri del circuito equivalente della macchina. Nella sua
esecuzione si misura la corrente a vuoto I0, la potenza assorbita a vuoto P0.
Mediante calcolo è possibile determinare il cosϕ0, ed i valori di R0 e X0 relativi al cappio parallelo. La prova
deve essere eseguita alla frequenza nominale (f=50 Hz) alimentando il trasformatore da un lato alla
tensione nominale e lasciando aperti i morsetti dell’altro lato. La potenza P0, visto il valore nullo della
corrente I2, coincide con le perdite di potenza nel ferro nel nucleo.
LEZIONE 45
83) CIRCUITO EQUIVALENTE DELLA MACCHINA ASINCRONA
Ogni fase del motore asincrono può essere rappresentata attraverso un circuito equivalente costituito da:
• R1 ed R2 sono le resistenze degli avvolgimenti dello statore e del rotore;
• X1=ω*L1 è la reattanza di dispersione statorica che tiene conto del flusso generato dalla fase
statorica che non si concatena con il rotore;
• X2(s)=ω2(s)*L2=s*ω1*L2=s*X2(1) è la reattanza di dispersione rotorica. Siccome la pulsazione
rotorica dipende dallo scorrimento anche la reattanza dipenderà da s.
Quando lo scorrimento è uguale a zero, il numero di giri al minuto del campo magnetico rotante n1 è
uguale al numero di giri al minuto del rotore n2, la resistenza variabile R(s) è infinita (circuito rotorico
aperto). In questa situazione si ha che le due correnti sono uguali a zero. Questo funzionamento è
paragonabile al funzionamento del trasformatore a vuoto.
Quando invece lo scorrimento è uguale a 1, il rotore è bloccato e la resistenza variabile R(s) è uguale a 0 (il
circuito rotorico è in corto circuito). Questo implica che le due correnti sono massime, e la macchina
assorbirà una corrente I1 massima. Questo funzionamento è paragonabile al funzionamento in corto
circuito del trasformatore.
Le correnti negli avvolgimenti sono dell’ordine delle 8/10 volte quelle nominali. In condizioni di
funzionamento normali la macchina assorbe dalla rete una corrente necessaria e sufficiente affinché la
coppia motrice resa all’asse bilanci la coppia resistente applicata dal carico all’asse.
84) MACCHINA ASINCRONA ASPETTI COSTRUTTIVI
La macchina asincrona è una macchina elettrica rotante che può funzionare sia da motore, trasformando
energia elettrica in meccanica, o da generatore, trasformando energia meccanica in energia elettrica.
È costituita da una parte fissa, lo statore, costituito da un pacco di lamierini impaccati tra loro e collegati
alla carcassa. Questi hanno forma