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II PARTE RISPOSTE APERTE

LEZ. N° 04 LE DIVERSE FUNZIONI DEGLI ISTITUTI BANCARI

Gli istituti bancari, oltre ad essere intermediari tra i risparmiatori e i soggetti che necessitano di

risorse per svolgere la propria attività, svolgono ulteriori funzioni. ° la funzione monetaria, che è

stata la prima funzione esercitata dagli Istituti bancari. Il contratto di deposito bancario conferisce al

risparmiatore il diritto a richiedere la restituzione immediata del denaro ceduto alla banca. Il denaro

depositato presso le banche, verrà utilizzato dalle stesse per concedere prestiti, dando così vita ad

un processo di moltiplicazione dei depositi. ° la funzione di liquidità, in quanto, le banche, mediante il

deposito di somme, consentono ai risparmiatori di porre in essere un investimento. Quale

corrispettivo del deposito, le banche solitamente riconosceranno airisparmiatori un interesse. ° La

riduzione dei costi di transazione nella valutazione delleiniziative imprenditoriali.

° La trasformazione delle scadenze. La funzione di trasformazione delle scadenze viene svolta dagli

istituti bancari, che possono conciliare le preferenze dei soggetti depositanticon quelle dei soggetti

che fanno ricorso al credito bancario. le banche non potranno concedere finanziamenti per una cifra

pari a quelle delle riserve monetarie in quanto dovranno, mediante la gestione delle scadenze,

garantire ai soggetti risparmiatori la possibilità di poter utilizzare il denaro depositato

LEZ. N°05 IL RUOLO DELLE BANCHE

Il capitale può arrivare agli imprenditori o agli altri soggetti interessati tendenzialmente tramite due

canali: ° attraverso il mercato; ° attraverso gli intermediari, in modo particolare un ruolo rilevante

spetta alle banche. A seconda del ruolo rivestito dalle banche o dai mercati finanziari si distinguono: °

sistemi con prevalenza delle banche: ° sistemi con prevalenza dei mercati. Tale distinzione è sempre

più attenuata soprattutto per effetto dell’innovazione finanziaria grazie alla quale, in sistemi

tradizionalmente banco-centrici, hanno preso via via sempre maggiore spazio i mercati e, viceversa,

nei sistemi mercato-centrici il ruolo delle banche (soprattutto le banche di investimento) si è

accresciuto notevolmente. Nel caso in cui gli imprenditori ricorrano all’intermediazionebancaria

al fine di ottenere il capitale necessario per la propria attività, il rischio di un eventuale mancato

rientro dei capitali graverà sull’Istituto bancario e non sul singolo risparmiatore che ha depositato in

banca il proprio denaro.

LEZ. N° 6 I MODELLI DI BANCA

In base alle diverse attività compiute dalle banche è possibile effettuare una classificazione (seppur

ancora generica) delle stesse. Banche ° “specializzate” e banche °“universali”. Nelle prime (banche

specializzate) rientrano tutti gli Istituti bancari che pongono in essere prevalentemente un’attività

tradizionale di intermediazione.

Vengono, invece, definite banche universali tutti quegli istituti che, oltre a svolgere un ruolo di

intermediazione classica, pongono in essere anche attività nel settore dei servizidi investimento. Tra

le banche che rientrano nella famiglia delle banche universali un particolare 1) tipo di modello è

quello della banca mista tedesca. Caratteristica precipuadi tale modello di banca è l’assunzione di un

rapporto duraturo con le imprese che ricorrono al finanziamento, tanto che è frequente il fenomeno

di acquisizione da parte dei soggetti investitori di partecipazioni nelle stesse banche. 2) il modello di

banca maggiormente diffuso nel Regno Unito è quello della banca commerciale che, come detto,

svolge prevalentemente l’attività bancaria “classica” rappresentata dalla raccolta di depositi e dalla

concessione dei prestiti. 3) Il modello bancario italiano si differenzia da entrambi i modelli tedesco e

inglese. Vale in questo caso, il Principio di specializzazione temporale ovvero occorre distinguere tra

aziende di credito, a cui era riservata l’operatività nel breve termine e istituti di credito speciale,

caratterizzati da un’operatività nel medio-lungo termine. Non vale più il Principio di separazione tra

banca e industria secondo cui la banca non può direttamente esercitare un’attività industriale e non

può avere il controllo di un’impresa industriale. Tale principio è stato abolito a seguito del

recepimento di una direttiva europea (con la l. n. 52 del 1996).

LEZ N° 07 IL MODELLO DI BANCA NELLE DIVERSE EPOCHE STORICHE

A partire dal XII secolo, si comincia a registrare una sempre maggiore diffusione di mercanti

specializzati in operazioni finanziarie come la concessione di crediti al fine di consentire il

differimento dei pagamenti. Nel medioevo si sviluppò una prima significativa attività bancaria. In un

primo momento tale attività era esercitata da Enti religiosi e consisteva prevalentemente nella

concessione di prestiti grazie ai proventi derivanti dalla gestione di beni immobiliari. In detto

contesto, infatti, le attività finanziarie rivestivano un ruolo marginale. La diffusione delle attività

finanziarie avvennesoprattutto grazie all’attività dei mercanti che lavoravano, soprattutto nelle

grandi città, con capitali propri e solo in misura minore con capitali derivanti dai depositi effettuati. I

“cambiavalute” erano soggetti che, soprattutto in periodi di crisi, offrivano il cambio di valute estere

con moneta locale e, applicando determinate tariffe per tali servizi, arrivavano a guadagnare cifre

significative. Nel XVI secolo, accanto all’attività dei mercanti, fu particolarmente significativo il ruolo

assolto da soggetti privati che prestavano denaro in cambio di interessi. In detto periodo va

registrata anche la nascita dei monti di pietà: istituzioni che effettuavano prestiti dietro pegno.

LEZ. N° 08 GLI ISTITUTI DI EMISSIONE E LO SVILUPPO DELLE BANCHE NEL 19 SECOLO

. Gli Istituti di emissione e lo sviluppo delle banche nel XIX secolo Gli Istituti di emissione si sono

sviluppati in seguito all’attività di alcuni intermediari a partire dalla seconda meta del XVII secolo,

soprattutto in Inghilterra. La Bank of England, infatti, rilasciava come prova della passività

sussistente un titolo al portatore che conferiva a quest’ultimo un diritto ad ottenere a vista un

pagamento in moneta di una cifra pari a quella riportata nel titolo. Proprio grazie agli Istituti di

emissione si è sviluppata in maniera significativa la creazione di moneta dal credito. L’Istituto

concedeva prestiti (soprattutto nella forma dello sconto di cambiali) così da mettere a disposizione

degli imprenditori mezzi di pagamento, rappresentati dai propri debiti verso il pubblico. All’inizio del

XIX secolo si affermarono quelle che possono essere definite come le banche di deposito. Tali istituti,

come visto, concedevano prestiti attraverso le risorse che pervenivano tramite la stipulazione dei

contratti di deposito; tali prestiti non rivestivano un’unicaforma e spesso consistevano in operazioni

di credito a breve termine come lo sconto di cambiali con il quale i commercianti potevano ottenere

una certa liquidità.

LEZ. N° 09 LA BANCA MODERNA IN ITALIA

La banca moderna in Italia Si suddivide lo sviluppo della banca moderna in Italia in diversi periodi. °

Un primo periodo comincia con l’unità d’Italia e termina nel 1926: anno in cui viene emanata la prima

legge bancaria (R.D.L. 7/9/1926 n. 1511 ed il R.D.L. 6/11/1926, n. 1830). In questo lasso di tempo, è

possibile constatare come l’impresa bancaria italiana fosse assoggettata al diritto comune. Non

sussisteva un diritto bancario volto a dettare norme specifiche. ° Un secondo periodo va dal 1926 al

periodo precedente all’emanazione della legge bancaria 19361938. Tali anni sono stati caratterizzati

dalla grande crisi economica che ha modificato in maniera significativa il ruolo degli istituti bancari.

Anche in Italia, venne unificata la competenza ad emettere i titoli di banca. Ciò avvenne nel 1926,

quando venne individuato nella Banca d’Italia l’unico soggetto autorizzato all’emissione di tali titoli.

Al contempo si assistette all’emanazione dei provvedimenti per la tutela del risparmio. Inoltre, venne

emanata la prima legge bancaria, caratterizzata dall’imposizione di particolari regole di gestione e

del controllo pubblico sulle banche affidato alla Banca d’Italia. A seguito della crisi del 29, seguì in

Italia un periodo di risanamento bancario che va dal 1931 al 1936, caratterizzato dalla creazionedi un

Ente pubblico (l’Istituto per la ricostruzione industriale) che in un primo momento rilevò le

partecipazioni azionarie detenute dalle tre maggiori banche di deposito italiane divenendo

l’azionista di controllo delle principali società industriali italiane e, di poi, acquistò azioni delle stesse

tre banche, diventando azionista unico di Banco di Roma, Banca Commerciale e Credito Italiano.

LEZ N° 10 DALLA LEGGE BANCARIA DEL 1936 AI PRIMI ANNI 90

Nel 1936 venne emanata una nuova legge bancaria che rimase inalterata fino al 1993, quandonacque

il Testo Unico Bancario. La legge era stata emanata per perseguire un obiettivo di stabilità e con linee

guida. Inoltre, serviva per dare allo Stato un controllo globale sul mercato

finanziario. Il periodo successivo che va dagli anni ’40 agli anni ’90, si caratterizza per la rigida difesa

del principio di separatezza tra banche e industria (art. 41). Negli anni settanta, si senti la ncessità di

modificare le regole del sistema bancario. Infatti si cominciò a registrare la nascita deiprodotti

finanziari e dei nuovi servizi di investimento. Si registrarono anche Antitrust, Consob e Covip. La

trasformazione avviene per mezzo della legge 30 luglio 1990 n. 218. Trattto di Maastricht 1992. Testo

Unico 1993. Tutela risparmio 2005. Market Abuse 2006. Recep Mifid

2007. Lezione

LEZ. 12 LE FONTI E IL DIRITTO BANCARIO

Le fonti dell’ordinamento italiano possono essere classificate secondo diversi criteri. In applicazione

del criterio gerarchico, al vertice ad un’immaginaria piramide gerarchica, si trovanola Costituzione e

le leggi costituzionali. Le fonti primarie del diritto gerarchicamente sotto- ordinate rispetto alla

Costituzione sono: - legge; - decreti legge; - decreti legislativi nazionali e leggi regionali. Fra le fonti

secondarie assumono particolare rilievo: - i regolamenti; - e, da ultimo. gli usi e le consuetudini.

Particolarmente importante è il ruolo della normativa europea nell’ambito del diritto bancario,

contenuta nei Trattati che hanno un valore in astratto assimilabile a quello delle costituzioni

nazionali. Nei trattati è dettata la disciplina delle fonti di diritto derivato che sono rappr

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Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JonnyCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto bancario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Corcioni Nicola.
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