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RISPOSTE APERTE
Descrivere quali sono, secondo le teorie moderne, i diversi tipi di selezionenaturale e
11.
inche possono agire su una popolazione
Secondo le teorie moderne, i diversi tipi di selezione naturale possono essere:
stabilizzante,divergente, direzionale, dipendente dalla frequenza e sessuale.
Tutti questi tipi di selezione possono essere sintetizzate in un grafico in cui è possibile
dedurre che la maggior parte degli individui di una data popolazione e di un dato/specifico
carattere possono trovarsi nella zona intermedia.
-Stabilizzante: funziona sempre in una popolazione in modo continuo poiché elimina quegli
individui che hanno caratteri estremi e favorisce gli individui che hanno intermedi.
Finale: una popolazione più uniforme rispetto a quel carattere.
-Divergente: favorisce le popolazioni con individui aventi caratteri più estremi rispetto a chi
possiede gli intermedi.
Finale: due popolazioni che si divergono.
-Direzionale: aumento degli individui portando una caratteristica estrema, di conseguenza un
allele viene sostituito da un altro.
Finale: un cambiamento adattativo favorendo quella caratteristica specifica che risponde
aicambiamenti dell’ambiente.
-Dipendente dalla frequenza favorisce:
fenotipi meno comuni rispetto o diversamente a quelli più diffusi e comuni;
A) diminuizione degli alleli ed aumento di quelli comuni.
B)
-Selezione sessuale ha 2 forme:
Intrasessuale: in molte specie di animali avvengono delle lotte o cambiamenti tra membri dello
A)
stesso sesso per potersi accoppiare;
Interosessuale: entrambi i sessi agiscono nella scelta del compagno. (es. coda del pavone).
B) Descrivere secondo le teorie evoluzionistiche moderne cosa si intende perspeciazione
12.
ed adattamento
Differenziare il concetto di microevoluzione e macroevoluzione.
13.
speciazione allopatrica: Processo di speciazione che si verifica quando una popolazione
rimane isolata a causa della comparsa di una barriera geografica.. speciazione
simpatrica: Processo di speciazione dovuta a isolamento di tipo riproduttivo,in assenza di
barriere geografiche; è molto comune nelle piante.
Il processo di speciazione, che porta una popolazione di organismi a differenziarsi per
occupare tutte le nicchie disponibili attraverso un processo di radiazione adattativa, può
avvenire attraverso diversi meccanismi.
I modelli evolutivi sui quali concordano la maggior parte degli scienziati sono:
• speciazione geografica: definita anche allopatrica, si attua quando incidentalmente un esiguo
numero di individui di una data popolazione viene a trovarsi isolato a causa di una qualche
barriera;
• speciazione per poliplodia e simpatrica: è un processo di veloce diversificazione che si realizza, a
differenza di quanto accade nel caso della speciazione allopatrica, quando una nuova specie sorge
nello stesso luogo di residenza di quella genitrice.
Questa nuova classificazione porta due livelli di evoluzione:
-microevoluzione: piccoli cambiamenti rintracciabili fino ai livelli più bassi del gene e del
cromosoma;
-macroevoluzione: cambiamenti più complessi ad esempio comparsa di nuovi gruppi etc…
Tutto questo processo di speciazione ed evoluzione è connesso all’adattamento
della specie nella selezione. Individuo si adatta all’ambiente in cui vive a livello genetico,
fisiologico e culturale.
Il risultato finale di vari tipi di selezione naturale è l’adattamento della
popolazioneall’ambiente in cui vive. Le differenze che si riscontrano in popolazioni della
stessa specieche vivono in ambienti diversi sono dovuti all’azione della selezione, che agisce a
livello di popolazione e i cui risultati non sono sempre ottimali, per cui l’adattamento non è
maiperfetto.
La selezione consente alle popolazioni di risolvere nel miglior modo possibile i problemi di
adattamento che si presentano, ma essa può agire solo sul materiale che ha a disposizione,
per cui è necessario che sia presente una sufficiente varietà genetica all’interno di queste.
Rispetto ad un dato carattere l’individuo si adatta all’ambiente attraverso:
• Adattamento genetico: l’individuo è parte di un pool genico, nel quale un determinato fenotipo è
stato fissato dalla selezione che sono il risultato di cambiamenti adattativi che nel corso delle
generazioni, adeguano la popolazione all’ambiente. Si manifestano attraverso variazioni
morfologiche che si sono dimostrate funzionalmente più efficienti;
• Adattamento fisiologico: risposte immediate o a lungo termine come acclimatazione;
• Adattamento culturale: inteso come apprendimento.
Descrivere il concetto di deriva genica e su quali processi si fonda.
14.
Wright aveva scoperto un fenomeno detto deriva genetica. Accadeva che alcune popolazioni,
senza alcuna ragione selettiva ed adattativa, potevano accumulare mutazioni genetiche che
avrebbero portato ad un evoluzione casuale. In particolare, più la popolazioneè piccola più la
deriva sarà rapido ed influente poiché il dato casuale della variabilità rispettoalla popolazione
più numerosa si staccherà maggiormente dalla media. Quando una piccolaparte di
popolazione si stacca dalla specie madre e va ad occupare in un nuovo territorio: effetto del
fondatore.
Invece quando non c’è alcuna migrazione ma avviene a causa dei fenomeni non causati dalla
selezione naturale come crisi ambientali. Il loro campione causale dei geni viene trasmessi ai
loro discendenti: effetto collo di bottiglia.
La deriva genetica è importante per la speciazione, nella formazione
dell’isolamentoriproduttivo ed infine aiuta a contribuire ad alterare, modificare le frequenze
geniche. (risposta integrata con libro consigliato: la teoria dell’evoluzione – ebook – 1629)
Descrivere i concetti base della genetica di popolazione.
15.
Per genetica di popolazioni s’intende una popolazione caratterizzata dal proprio “pool
genico” che si forma dalla somma di tutti gli alleli e dei geni che si trovano negli individui
chela compongono. La selezione sceglie colui che la maggior possibilità di propagare i suoi
geniadatti alla discendenza. Per accadere questo ci devono essere delle condizioni: assenza di
mutazioni, immigrazione deve essere bilanciata dall’emigrazione, la grandezza della
popolazione, accoppiamento casuale e tutti gli alleli devono avere le stesse possibilità di
sopravvivere. Inoltre in una data popolazione ad ogni nuova generazione avviene una
ricombinazione dei geni che non modifica il pool genico. I fattori che possono modificare
questo equilibrio sono: mutazioni, flusso genico, deriva genetica ed accoppiamenti non
casuali.
Descrivere in che modo il lavoro di Mendel si sposa con la teoria evoluzionistica.
16.
Quando nella metà del 900’, tre genisti dimostrarono la congruenza tra teorie evoluzoniste
gli permettono di sopravvivere meglio e di riprodursi. Quindi più alta è l’ereditabilità di un
tratto maggiore sarà la sua risposta alla selezione. In sintesi, le varianti genetiche di
Mendelassociate a tratti più adattivi aumenteranno la loro frequenza nella popolazione. Quelle
svantaggiose diminuiranno fino a diventare invisibili alla selezione. Le teorie di Darwin
sullalezione naturale trovano conferma in Mendel sulle teorie dei geni.
Descrivere l'antropologia come disciplina che ha l'uomo come oggetto di studioe i campi di
interesse
Secondo etimologia del termine (discorso sull’uomo). L’Antropologia è lo studio di ciò che
cirende umani. (Homo Sapiens – Manzi). Studia l’uomo nel campo: biologico e fisico. E’ una
disciplina olistica e comparativa. E’ basata sulla ricerca e sull’evoluzione. E’ una scienza
sociale perché non si basa su un solo popolo, classe etc… Sono state identificate 2 grandi
branche: Antropologia culturale che si divide in etnologia ed archeologia, Antropologia
biologica o bioantropologia o fisica.
Descrivere i punti essenziali dell'antropologia fisica e in che modo degenera inrazzismo
04.
E’ lo studio delle caratteristiche fisiche della specie umana. Si divide: osteologia che
permette di riconoscere a livello qualitativo le ossa di uno scheletro umano; Antropometria
che studia le variazioni delle dimensioni dell’individuo in rapporto con l’origine etnica,
sesso,età e stato fisico.
Nel xix alcuni antropologi studiando i dati con l’utilizzo dell’antropometria, venne fuori il
concetto di razza ordinando la popolazione in base alla dimensione del cervello. Questi
studigiustificarono il razzismo e la superiorità di una razza rispetto ad un'altra.
Differenziare l'antropologia culturale dalla biologica (bioantropologia)
05. Descrivere i principi di base dell’antropologia biologica (bioantropologia)
04. Descrivere le differenze tra antropologia biologica (bioantropologia) e fisica
05.
Antropologia culturale studia aspetto psicologico, sociale ed economico. Studia l’essere
umano in un contesto socio-culturale. Per cultura, s’intendono i comportamenti,
adattamentifisici e biologici che permettono all’essere umano di adattarsi al mondo in cui
vive trasformandole secondo le proprie esigenze. Si evolve nel tempo perché si trasmette da
1 generazione all’altra mettendo a disposizione delle nuove risorse per raggiungere 1
scopo.Si divide in etnologia ed archeologia.
Antropologia biologica o bioantropologia è lo studio della biologia umana. Viene chiamata
anche fisica che tende a riflettere un interesse per la comparazione tra anatomie.
Riguardano relazioni tra specie umana ed i primati superiori o come uomo moderno ed i
nostri antenati ma anche dei resti fossili (Storia del pensiero Antropologico – Barnard). Si
propone come una disciplina di sintesi di ciò che conosce l’uomo. Si occupa di scoprire le
caratteristiche che distinguono ed hanno in comune l’uomo dagli altri esseri viventi, di
conseguenza prende in considerazione l’uomo singolo ed in gruppo con tutte le sue
caratteristiche. Comprende l’antropometria e la somatologia morfologica.
Lezione 005
03. Descrivere perché nel pensiero greco si riconoscono i germi della nascita delpensiero
antropologico.
Erodoto, il filosofo greco, descrive i costumi, le tradizioni e le abitudini dei diversi popoli
dell’antichità con cui era venuto in contatto. E’ considerato il padre della storiografia.
Anchein Ippocrate considerato il padre della medicina poiché si vede la nuova visione della
malattia causata dalle circostanze umane. L’opera antropologica di Ippocrate è un trattato
sui climi in cui evidenzia le differenze tra i popoli Asiatici ed Europei. Platone che nel suo
pensiero evidenzia che