PDM.
6 La governance delle istituzioni scolastiche
Il testo tratta della governance delle istituzioni scolastiche in Italia, focalizzandosi sul
Ministero dell'Istruzione come ente di governo centrale. Descrive la struttura
organizzativa del Ministero, composto da dipartimenti che si occupano di diverse
aree dell'istruzione e del personale scolastico. Viene inoltre citata la Conferenza
permanente dei capi Dipartimento e dei direttori generali come organismo per il
coordinamento delle attività. Vengono menzionati anche altri organismi collegati
all'amministrazione centrale, come il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e
l'Osservatorio per l'edilizia scolastica. Infine, si fa riferimento all'INVALSI e all'INDIRE
come enti che si occupano di valutazione e ricerca nel campo educativo.
Gli Uffici Scolastici Regionali (USR) sono enti che sostituiscono i vecchi
Provveditorati e Sovrintendenze scolastiche, con sede in ogni capoluogo di regione.
Si configurano come ministeri regionali con poteri autonomi sulla pianificazione delle
scelte educative e organizzative, vigilano sul rispetto delle norme sull'istruzione,
sull'efficacia dell'azione formativa e sull'osservanza degli standard.
Operano su ambiti territoriali provinciali, svolgendo funzioni di consulenza e supporto
per le scuole autonome. Gli ambiti territoriali hanno dimensioni inferiori alla provincia,
garantendo un'offerta formativa adeguata alla popolazione studentesca locale. Le
competenze in materia di istruzione sono suddivise tra Stato, Regioni, Province,
Comuni e Città Metropolitane, che hanno competenze specifiche in base alla legge
107/2015.
Il Consiglio di intersezione, proprio della scuola dell'infanzia, è composto dagli
insegnanti delle sezioni dello stesso plesso e dai docenti di sostegno, se presenti,
nonché da un rappresentante eletto dai genitori degli alunni iscritti; è presieduto dal
Dirigente scolastico (o da un docente da lui delegato).
Il Consiglio di interclasse, proprio della scuola primaria, è composto dai docenti dei
gruppi di classi parallele o dello stesso ciclo o dello stesso plesso. Ne fanno inoltre
parte un rappresentante eletto dai genitori degli alunni iscritti, per ciascuna delle
classi interessate, e i docenti di sostegno. È presieduto dal DS. Il Consiglio di classe,
proprio della scuola secondaria, è composto dai docenti di ogni singola classe (ivi
compresi i docenti di sostegno): si occupa dell'andamento generale della classe. E
presieduto dal Dirigente scolastico.
Inoltre, fanno parte del consiglio di classe:
- nella scuola secondaria di primo grado, quattro rappresentanti dei genitori eletti dai
genitori degli alunni iscritti; nella scuola secondaria di secondo grado ed artistica,
due rappresentanti eletti dai genitori degli alunni iscritti e due rappresentanti degli
studenti, eletti dagli studenti della classe.
I Consigli di intersezione, di interclasse e di classe hanno il compito di formulare al
Collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica e ad iniziative
ai sperimentazione, e di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti,
genitori e alunni.
Le competenze riguardanti il coordinamento didattico, i rapporti interdisciplinari e,
nella scuola secondaria e artistica, la valutazione periodica e finale degli alunni
spettano ai Consigli in parola con la sola presenza dei docenti (per alcune
competenze di carattere strettamente didattico viene dunque esclusa la
partecipazione dei genitori e degli alunni). Si tratta, in sostanza, di organi a
composizione differenziata, in relazione alle varie attribuzioni conferite dalla legge.
Spettano al Consiglio di classe anche altre competenze quali:
- le deliberazioni sull'accoglimento delle domande degli alunni che chiedono di
trasferirsi all'istituto nel corso dell'anno scolastico; le deliberazioni sulla possibilità di
iscrizione nell'istituto degli alunni provenienti da scuole italiane all'estero o da scuole
estere,
- la formulazione del giudizio analitico sul profitto conseguito dallo studente in
ciascuna delle materie studiate nell'ultimo anno di corso; il Consiglio delibera, infatti,
a maggioranza l'ammissione agli esami di maturità; nella scuola secondaria il
Consiglio di classe è competente anche a disporre le sanzioni disciplinari agli
studenti (fino alla sospensione non superiore ai 15 giorni). Le altre attribuzioni che
possono rientrare fra i compiti di studio e di collaborazione devono ricondursi
all'attività tipicamente consultiva, ragion per cui non hanno autonomia e rilevanza
esterna rinnovate all'inizio di ogni anno scolastico.
La durata degli organi in oggetto è di un anno, così anche le componenti elettive. Il
Collegio dei docenti e il Consiglio di circolo o d'istituto sono organi collegiali della
scuola che partecipano alla gestione e all'organizzazione
delle attività didattiche e amministrative. Il Collegio dei docenti è composto dal
personale insegnante e si occupa principalmente della programmazione educativa,
della valutazione degli alunni e dell'aggiornamento professionale. Il
Consiglio di circolo o d'istituto, invece, è composto da rappresentanti del personale
docente e non docente, dei genitori e degli studenti, e si occupa di approvare il
Piano triennale dell'offerta formativa, il bilancio, il
Regolamento di istituto e di promuovere iniziative educative e di prevenzione.
Entrambi gli organi svolgono funzioni deliberative, propulsive, consultive e di
valutazione, e si riuniscono regolarmente per discutere e prendere decisioni inerenti
alla vita della scuola.
Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi((DSGA)
Si tratta di un organo che non si trova in posizione di sotto-ordinazione rispetto al
nucleo operativo, ma lo supporta attraverso procedure tecniche e di analisi‹il DSGA,
Infatti, ha alle sue dipendenze il personale ATA.
La sua area di competenza si suddivide in: SGA, servizi generali, organizzando il
lavoro del personale non docente (collaboratori scolastici assistenti tecnici) per
l'erogazione dei servizi necessari alla quotidianità della vita scolastica; servizi
amministrativi.erogati dalla segreteria, suddivisi per settori: didattica, contabilità
etc…)
7 La cultura del rapporto scuola-territorio
Il testo tratta del concetto di territorio in relazione alla scuola, alla cultura e alla
politica in Italia. Si parla di un processo di decentralizzazione e riforma
amministrativa per migliorare i servizi nel Paese e coinvolgere i cittadini. La scuola
italiana sta evolvendo verso un maggiore grado di autonomia e partecipazione,
all'interno di un sistema che si articola come una rete di soggetti anziché essere
centralizzato. Il territorio è visto come un laboratorio potenziale di partecipazione e
dialettica locale, in cui si concretizzano le forme di convivenza e si coniugano la
cultura locale con quella globale. Si discute anche del regionalismo in Italia, in cui
sono state costituite le Regioni per dare poteri decisionali ad aree subnazionali, con
limitazioni. La Legge costituzionale del 2001 ha modificato questo quadro normativo,
rendendo la legislazione statale concorrente in materia di istruzione e formazione
professionale. Si parla del principio di sussidiarietà, che si basa sull'idea che le
decisioni debbano essere prese al livello più vicino ai cittadini, tenendo conto delle
dimensioni e delle potenzialità degli enti locali. Il principio si applica a tutti i livelli di
governo, includendo l'Unione
Europea, lo Stato, le Regioni e i
Comuni. L'obiettivo della sussidiarietà include l'apertura, la partecipazione, la
responsabilità, l'efficacia e la coerenza. Il testo discute anche del glocalismo, che
promuove l'idea di pensare globalmente e agire localmente, e dell'analisi del
territorio per comprendere la sua identità socio-culturale. Viene inoltre menzionata
l'importanza degli enti locali nell'offerta formativa e nel supporto alle istituzioni
scolastiche.
Infine, si parla dei centri di servizio e dei Centri intermedi di servizio, che giocano un
ruolo fondamentale nel migliorare l'efficienza e l'efficacia dei servizi offerti alle
comunità locali.
Tema da affrontare sono anche le principali forme di collaborazione interistituzionale
nel settore educativo. In particolare, si parla dei partenariati educativi, che
rappresentano un confronto tra soggetti diversi per cercare soluzioni comuni e
raggiungere obiettivi condivisi. Le istituzioni scolastiche possono promuovere o
aderire a partenariati a diversi livelli territoriale, regionale, nazionale ed europeo.
Queste collaborazioni sono regolate dall'articolo 8 del Regolamento
sull'autonomia scolastica e mirano a integrare la scuola con il territorio.
Si discute anche delle reti di scopo e delle reti di ambito, che consentono alle
istituzioni scolastiche di collaborare in modo più flessibile e coordinato. Inoltre, si
illustra il concetto di Piano educativo
territoriale, un accordo tra scuola, famiglie e territorio per migliorare un determinato
ambito dell'attività scolastica. Infine, si affronta il ruolo delle famiglie, in particolare
attraverso il Patto educativo di corresponsabilità, un contratto che sancisce la
condivisione di responsabilità nella formazione e educazione degli studenti tra la
scuola e le famiglie. Il Patto definisce i doveri e i diritti delle varie parti coinvolte nel
processo educativo.
8 Offerta formativa e programmazione
Il testo tratta dell'importanza dell'offerta formativa e della programmazione
nell'ambito
scolastico. Viene spiegato che il
Piano dell'offerta formativa (POF) è stato sostituito dal Piano triennale dell'offerta
formativa (PTOF) con la
Legge 107/2015. Il PTOF deve guardare ad un triennio anche per le risorse
finanziarie e serve a rilevare la situazione della scuola, evidenziando le linee di
sviluppo e individuando possibili scostamenti dagli obiettivi. Il
PTOF contraddistingue ogni istituto scolastico, presentandolo alla comunità
scolastica e agli altri attori del sistema. Viene spiegato come deve essere elaborato
e strutturato il PTOF e vengono indicate le possibili modifiche che possono essere
apportate durante l'anno in caso di criticità.
Il testo descrive gli obiettivi formativi che le istituzioni scolastiche possono inserire
nel Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) a seguito della legge 107/2015.
Questi obiettivi includono la valorizzazione delle competenze linguistiche,
matematiche, scientifiche, artistiche e musicali, nonché lo sviluppo della cittadinanza
attiva, delle competenze digitali e del pensiero critico. Inoltre, si dovrebbe lavorare
sulla prevenzione della dispersione scolastica e sulla valorizzazione
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Legislazione scolastica
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Didattica e legislazione scolastica
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Legislazione scolastica – Compendio
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TFA Legislazione scolastica