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Due corpi di massa m =2 Kg ed m = 3 Kg, connessi tra loro mediante
1 2
una cordicella leggera, sono trascinati, su di un piano orizzontale liscio, da
un terzo corpo di massa m = 1 Kg (ad essi collegato tramite un’altra
0
cordicella che scorre nella gola di una carrucola di massa trascurabile) che
cade per effetto della gravita (figura).
Calcolare l’accelerazione del sistema e le tensioni sulle cordicelle esprimendole
in chilogrammi peso (KgP). Si trascurino gli attriti.
Conviene analizzare separatamente le
forze che agiscono sulle tre masse. Su
m agiscono: la tensione , la forza
T
1 1
peso m g e la forza normale N
1 1
dovuta alla reazione del piano
orizzontale
Poiché il corpo non può accelerare lungo la direzione della verticale (il
corpo ed il piano sono rigidi) deve essere verificata la condizione:
Sul piano orizzontale agisce invece la forza:
Analizziamo ora la situazione che interessa il corpo di massa m 2
Anche per esso e ovviamente nulla la
somma delle forze verticali. Cioè:
Sul piano orizzontale agisce invece la forza (perche il sistema non e in
F
2
equilibrio e si sposta verso destra ). Tale forza e espressa dalla somma
delle due tensioni:
Si osservi che la tensione deve essere la stessa che
T 1
compare nell’equazione (1) perché riferita alla
medesima cordicella. Infine analizziamo il caso del
corpo di massa m ove le forze agiscono soltanto
0
lungo la verticale
Possiamo scrivere:
Si osservi che la tensione T e la stessa contenuta nell’equazione (2) dato
0
che essa viene trasmessa ad m attraverso la carrucola di massa
0
trascurabile. Tenendo opportunamente conto (mediante l’uso del segno
meno )dei versi delle forze (vedere le figure ), dopo aver osservato che il
sistema si muove verso destra (per le masse m ed m ) e dall’alto in basso
1 2
(per la massa m ), possiamo concludere che il problema si risolve per
0
mezzo del seguente sistema scalare:
Applichiamo ora al primo membro delle (4) il secondo principio della
dinamica (F= ma) osservando che tutti e tre i corpi, essendo tra loro
connessi dalle cordicelle,debbono muoversi con la medesima accelerazione a.
In tal modo otteniamo il sistema risolvente:
Sommando membro a membro le (5) e dividendo per la somma delle masse
si deduce l’accelerazione del sistema:
Sostituendo il risultato della (6) nella prima delle (5) ricaviamo:
ed infine, utilizzando l’ultima delle (5):