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FREUD: Mappa Concettuale circa il TRANSFERT
Freud parla di transfert, partendo da alcune considerazioni sul metodo delle libere associazioni e sulla sua validità.
Ogni paziente proietta inevitabilmente sulla persona dell'analista, tramite transfert, aspettative e rappresentazioni che traggono origine dalle interazioni con i genitori durante l'infanzia. Così, nel corso del trattamento, il paziente ama, odia, desidera, teme, invidia l'analista.
Allora può realizzarsi il Transfert.
1920 pubblica Al di là del principio di piacere?
TRANSFERT come ostacolo e come agente della cura.
Processo di arresto di richiamo alla MEMORIA consente:
Secondo Freud, solo una parte della libido derivante dalle esperienze del passato raggiunge il pieno sviluppo psichico, raggiungendo il livello cosciente. Ciò che resta viene rimosso e riposto nei complessi inconsci. Questa parte della libido, conservata nell'inconscio, è ciò che provoca il fenomeno del transfert.
Si sviluppa questa concezione.
del transfert:
Il transfert non viene più considerato come motivato dalla resistenza, ma dalla coazione a ripetere, a sua volta a servizio della pulsione di morte.
Tale metodo però, in alcuni momenti, si blocca ad opera di alcune circostanze, definite da Freud resistenze.
Lo Psicanalista riesce ad essere coinvolto in una relazione col paziente tramite transfert.
In conclusione, per Freud il transfert fu percepito come un fenomeno di scarica aderente al principio del piacere, consistente nello spostamento della pulsione agente in quel preciso momento da immagini infantili e soprattutto inconsce alla persona dell'analista. Il transfert cioè è solo un modo di ripetizione del passato, segnato dal conflitto edipico infantile, e la situazione presente non aggiunge nulla di nuovo in quanto, ai fini della scarica libidica, un oggetto vale l'altro.
L'analista deve essere consapevole di questi fenomeni per un semplice motivo: potrebbero diventare un ostacolo per
la
cura.
CONTROTRANSFERT
Il termine controtransfert venne introdotto da Freud in The Future Perspectives of Psychoanalytic Therapy del 1910. È descritto come la risposta emotiva dell'analista agli stimoli che provengono dal paziente, come risultato della sua influenza sui sentimenti inconsci dell'analista.
Teil paziente vuole "avere ragione", sostenere potere del proprio giudizio che afferma che "le cose sono andate come ho visto io e come dico io. Ed io ne sono la conseguenza vivente". "Avere ragione", la pretesa di avere ragione è una delle modalità con cui il paziente si avvicina alla analisi. Sempre. La quale cosa tradotta in termini economici significa che il paziente pone immediatamente al terapeuta la questione del "potere". Chi "sa" di più.sto
Può darsi che comunicare i sentimenti suscitati dal paziente all'analista generi una presa di coscienza degli stessi o di maggiore comprensione dell'iter della relazione terapeutica.
Per il paziente, (la resistenza) la sua
La mia missione è quella di avere
rag