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FENANTRENE (IPA) MATRICE SEDIMENTO LACUSTRE
Prima di procedere all'analisi del Fenantrene è necessario fare un'indagine bibliografica per capire qual è la natura chimica del composto da trattare per scegliere il metodo d'analisi migliore. Inoltre, è importante effettuare un corretto campionamento: il campione deve essere omogeneo e rappresentativo. Il campionamento deve avvenire non solo in superficie, ma anche in profondità, in modo tale da analizzare anche la profondità del lago omogeneamente in tutta la sua estensione. Il campione presenta una matrice solida, per cui sarebbe opportuno estrarre il fenantrene con estrazione solido-liquido, per esempio utilizzando un estrattore Soxhlet. Siccome nell'analisi, si deve ottenere un unico analita, in questo caso il fenantrene, è necessario procedere con una separazione in colonna (ad esempio in gas cromatografia) per l'eliminazione di altri interferenti, che possano creare.
problemi nell'interpretazione dei risultati. Il nostro analita ha una struttura altamente lipofila, essendo costituito da tre anelli aromatici, per cui non è necessaria la derivatizzazione; inoltre non è così grande da aver bisogno di metanolisi o idrolisi. I rilevatori che si possono utilizzare sono due, a seconda dello scopo dell'analisi: il FID, essendo il fenantrene un composto combustibile, appartenendo agli idrocarburi policiclici aromatici; oppure la spettroscopia di massa, tecnica universale, che ha come risultato uno spettro caratteristico di ogni sostanza.
DDT Prima di procedere all'analisi del DDT è necessario fare un'indagine bibliografica per capire qual è la natura chimica del composto da trattare per scegliere il metodo d'analisi migliore. Da questa ricerca e dall'analisi sulla sua struttura chimica, si può dedurre che il composto è quasi insolubile in acqua ma ha una buona solubilità.
nella maggior parte dei solventi organici, nel grasso e negli olii. Inoltre, è importante effettuare un corretto campionamento: il campione deve essere omogeneo e rappresentativo. Il campionamento deve avvenire non solo in superficie, ma anche in profondità, in modo tale da analizzare anche la profondità dell'ago omogeneamente in tutta la sua estensione. Il campione presenta una matrice solida, per cui sarebbe opportuno estrarre il DDT con estrazione solido-liquido, per esempio utilizzando un estrattore Soxhlet. Siccome nell'analisi, si deve ottenere un unico analita, in questo caso il DDT, è necessario procedere con una separazione in colonna (ad esempio in gas cromatografia) per l'eliminazione di altri interferenti, che possano creare problemi nell'interpretazione dei risultati. Il nostro analita presenta i fenili ed i Clelettronegativi, che gli conferiscono un carattere sufficientemente apolare per cui la derivatizzazione nonè necessaria; inoltre non è così grande da aver bisogno di metanolisi o idrolisi. Il rilevatore che si può utilizzare è un rilevatore ECD, in quanto è adatto per la rilevazione di composti organoalogenati, permettendo un’elevata selettività.MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)
Prima di procedere all’analisi del monossido di carbonio è necessario fare un’indagine bibliografica per capire qual è la natura chimica del composto da trattare per scegliere il metodo d’analisi migliore. Il monossido di carbonio è il gas più rappresentativo dell’inquinamento atmosferico. A livello chimico è una molecola che si trova sottoforma di gas con un piccolo peso molecolare ed una natura apolare, nonostante sia presente il carbonio e ossigeno che conferirebbero alla molecola un carattere polare. Per il campionamento, essendo un composto che si trova in una matrice gassosa, si può utilizzare
Un campionatore gravimetrico, che è caratterizzato da una pompa che aspira un flusso d'aria costante e lo fa passare in un filtro che intrappola queste particelle disperse nell'ambiente. Essendo un composto di natura volatile, si potrebbe fare un'estrazione liquido-liquido, ma si potrebbe rischiare di perdere del campione; per cui si potrebbe effettuare direttamente la Gas cromatografia per l'analisi diretta, in quanto viste le sue caratteristiche chimiche non necessita né di derivatizzazione né di degradazione chimica. Come rilevatore si potrebbe usare lo spettrometro di massa, essendo un composto volatile e fornendo, lo strumento, uno spettro caratteristico di ogni sostanza.
ACIDO PROPIONICO FORMAGGIO STAGIONATO
Prima di procedere all'analisi dell'acido proprionico è necessario fare un'indagine bibliografica per capire qual è la natura chimica del composto da trattare per scegliere il metodo d'analisi migliore.
L'acidopropionico è un acido carbossilico, presente in natura come composto liquido. A livello chimico è unamolecola che presenta delle caratteristiche chimico-fisiche intermedie tra quelle degli acidi grassi a cortacatena e quelle degli acidi grassi a catena più lunga, inoltre, è miscibile con l'acqua ma diviene immiscibilese si aggiungono dei Sali. Per il campionamento, essendo un composto che si trova in una matrice solida, sideve applicare il principio secondo il quale il campione deve essere omogeneo in tutte le sue parti e deveessere significativo del campione da cui è stato prelevato; per cui il campionamento non deve avvenire soloin superficie, ma anche in profondità. Essendo un composto immerso in una matrice solida, si potrebbe fareun'estrazione liquido-liquido, per esempio utilizzando acqua e acido. Nell'analisi deve prevedere un soloanalita, per cui, è necessario procedere con una separazione in
colonna (ad esempio in gas cromatografia) per l'eliminazione di altri interferenti, che possano creare problemi nell'interpretazione dei risultati. L'analita che deve essere rivelato, ha una struttura chimica idrofila, in quanto presenta una catena carboniosa ed il COOH (gruppo carbossilico), che gli conferisce questa caratteristica; per cui è necessaria la derivatizzazione (in particolare la metilazione, impiegata per gli acidi carbossilici). D'altra parte, a livello di peso l'analita non è cosi grande da necessitare di degradazione chimica. Come rilevatore si potrebbe usare lo spettrometro di massa, in grado di costituire uno spettro caratteristico da inserire nei database, oppure il FID, essendo adatto per la rilevazione degli acidi carbossilici, in quando prodotti combustibili. ANIDRIDE CARBONICA MATRICE ARIA ATMOSFERICA Prima di procedere all'analisi dell'anidride carbonica è necessario fare un'indagine bibliografica perCapire qual è la natura chimica del composto da trattare è fondamentale per scegliere il metodo d'analisi migliore. L'anidride carbonica è un gas indispensabile per la vita e per la fotosintesi delle piante, ma al tempo stesso è una delle maggiori responsabili dell'effetto serra.
A livello chimico, è una molecola che si trova sotto forma di gas con un piccolo peso molecolare ed una natura apolare, nonostante sia presente il carbonio e ossigeno che creano un momento di dipolo conferendo alla molecola carattere polare. Tuttavia, nell'insieme, questi due momenti magnetici, avendo direzione opposta, si annullano conferendo, infine, un carattere apolare alla molecola.
Per il campionamento, essendo un composto che si trova in una matrice gassosa, si può utilizzare un campionatore gravimetrico, che è caratterizzato da una pompa che aspira un flusso d'aria costante e lo fa passare in un filtro che intrappola queste particelle disperse nell'ambiente.
Essendo un composto di natura volatile, si potrebbe fare un'estrazione liquido-liquido, ma si potrebbe rischiare di perdere del campione; per cui si potrebbe effettuare direttamente la Gas cromatografia per l'analisi diretta, in quanto viste le sue caratteristiche chimiche non necessita né di derivatizzazione (essendo apolare) né di degradazione chimica (avendo una piccola massa molecolare). Come rilevatore si potrebbe usare lo spettrometro di massa, essendo un composto volatile e fornendo, lo strumento, uno spettro caratteristico di ogni sostanza, oppure il rilevatore TCD, particolarmente adatto per i gas.
HMF MIELE VASETTO
Prima di procedere all'analisi dell'HMF è necessario fare un'indagine bibliografica per capire qual è la natura chimica del composto da trattare per scegliere il metodo d'analisi migliore. Inoltre, è importante effettuare un corretto campionamento: il campione deve essere omogeneo e rappresentativo.
Il campionamento deve avvenire non solo in superficie, ma anche in profondità, in modo tale da analizzare anche la profondità del vasetto omogeneamente in tutto il suo volume. Il campione presenta una matrice solida, per cui sarebbe opportuno estrarre l'HMF con estrazione solido-liquido, per esempio utilizzando un estrattore Soxhlet. Siccome nell'analisi, si deve ottenere un unico analita, in questo caso l'HMF, è necessario procedere con una separazione in colonna (ad esempio utilizzando l'HPLC) per l'eliminazione di altri interferenti, che possano creare problemi nell'interpretazione dei risultati. Il nostro analita ha una struttura altamente lipofila, essendo originato dalla degradazione dello zucchero, per cui è necessaria la derivatizzazione; inoltre non è così grande da aver bisogno di metanolisi o idrolisi. L'HMF è una molecola molto stabile per cui non sono necessari molti accorgimenti per il suo mantenimento.corretto esito dell'analisi, tranne il rilevatore che deve essere un rilevatore UV, che presenta un picco a 276nm.
3,4,4TRICOLORO-1-1-BIFENILE SUOLO CONTAMINATO
Prima di procedere all'analisi del 3,4,4tricoloro-1,1-bifenile è necessario fare un'indagine bibliografica per capire qual è la natura chimica del composto da trattare per scegliere il metodo d'analisi migliore. Inoltre, è importante effettuare un corretto campionamento: il campione deve essere omogeneo e rappresentativo.
Il campionamento deve avvenire non solo in superficie, ma anche in profondità, in modo tale da analizzare anche la profondità del suolo omogeneamente in tutta la sua estensione. Il campione presenta una matrice solida, per cui sarebbe opportuno estrarre il 3,4,4tricolo-1,1-bifenile con estrazione solido-liquido, per esempio utilizzando un estrattore Soxhlet. Siccome nell'analisi, si deve ottenere un unico analita, in questo caso il 3,4,4-tricoloro-1,1-bifenile.
è necessario procedere con una separazione in colonna (ad esempio ingas cromatografia) per l’eliminazione di altri interferenti, che possano creare problemi nell’interpretazione dei risultati, visto che il nostro terreno è anche contaminato. Il nostro analita ha una struttura.