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Perché scegliere un portagioie Diddl?
Perché c'è chi si avventa sull'oggetto in altri più piccoli e specchio superiore, e unacompro?desiderato dirigendosi alla cassa senza il mini-inferiore, due cassettini affiancati, assolve almo dubbio e, invece chi, esitante, si sofferma a compito che gli dà il nome: portagioie, dedica-osservarlo con sguardo perso? Probabilmente to alla custodia di orecchini, bracciali, anelli,perché quando si guarda un prodotto si prova a collane. Il target a cui si rivolge è giovane, ra-immaginare la propria vita come se lo si aves- gazze tra gli otto e i venticinque anni, apparte-se già.
Mi piace davvero? Mi ci vedo? È nel mio stile?
Vale quando si tratta di scegliere un altro vestito, come anche un gioiello o un sopram- schiere di fan di tutte le età e da tutto il mondo.
Nei primi due casi immaginiamo come Il
Il contesto di adattamento dell'oggetto è quello di indossarlo noi stessi o, se è un regalo, alla persona a cui vorremmo donarlo. Ad esempio, potrebbe stare bene indossato nella classica cameretta privata di una studentessa, magari posto su un comodino o nello scaffale all'ingresso di casa. Potrebbe anche essere posizionato di fronte a una specchiera da visitare giornalmente nel prepararsi a uscire. Si tratta di un oggetto versatile che riesce a incontrare i gusti dei più piccoli senza sembrare troppo infantile agli occhi di una giovane venticinquenne.
Diddl, nato il 24 agosto del 1990 dalla matita del tedesco Thomas Goletz, fin dalla sua messa sul mercato nel 1991, ebbe un successo enorme tra i giovani che potevano permettersi di averli. Volevo quella marca per puro gusto personale o perché
Il micesso strepitoso, e, fino a sette anni anni fa, avrebbe pisizionato in una fasciabiografia degli og-spopolava nelle librerie, cartolerie e negozi precisa? (lagetti - Kopytoff)di giocattoli come prodotto di alta qualità a Bordieu,dal forte engagement grafico. Ogni ragazzina Secondo Pierre le per-che volesse farsi rispettare conosceva i Diddl sone preferiscono certi oggetti a secondae aveva almeno qualche gadget (dai prodotti di della loro collocazione socioculturale, e que-cancelleria, all'oggettistica, peluche, ecc), ol- gli stessi oggetti, a loro volta, testimonianotre a telefonino e computer traboccanti di im- e riproducono tale collocazione. Allo stessomagini abbiate a frasi melense. Diddl, topoli- modo, il possedere dei beni targati Diddl, cheno dalle grosse zampette e adorabili orecchie, in quegli anni cavalcavano la cresta dell'onda,simboleggia l'amicizia, l'amore, la cura e la significava posizionarsi socialmente in un tipocondivisione. È coccolone.dolce da guardare, di famiglia medio-agiata. Senza rendermeneadorabile, da collezione, ed é stato sponsor di conto, il mio gusto era quindi condizionato dalnumerosi concorsi europei sulla creativitá. gusto comune dei miei coetanei: le classifica-Notai il portagioie in un negozio di giocattoli zioni oggettive vengono a coincidere con quel-durante l'inverno del 2008. In quell'occasione, le soggettive, permettendo al sistema costitui-io, allora quattordicenne, e mia sorella mino- to di promuovere la "naturalizzazione" dellare implorammo nostro padre di acquistare per (dal Sassatelli).propria arbitrarietánoi un portagioie a testa: lei scelse il modello Diddl era una marca che andava di moda, in-blu con cassetto singolo e lucchetto, io scelsi dipendentemente dall'oggetto acquistato, e ri-questo. Visto il prezzo poco abbordabile di en- spondeva a due precise esigenze. Avere queltrambi, mio padre storse le labbra all'idea di portagioie.Nel momento in cui l'avevo visto, alleggerire il portafoglio, chiedendoci più volte rispondeva al bisogno effettivo di spostare i gioielli dalla scatoletta di cartone anonima che
Ma sicure che vi serva? Lo userete? Sicuro?
Avevo effettivamente bisogno di avevo a casa a quel prodotto nato apposita-
Ma vi piace? un cofanetto per i gioielli, certo, anche se non mente per assolvere alla funzione. Mi servi-
necessariamente uno così costoso. Ma amavo i va un portagioie, come tutte
Diddl, tutti li amavano. Ovunque mi voltassi, i le persone che si rispetti-
negozi pullulavano di quei topini spropor- no (standardizzazione
chic - Simmel).
Ma nonche e un diario, quando avrei voluto riempirmi era un portagio-
la stanza di quei gadget così belli e colorati. Ma ie qualsiasi, era
soprattutto, avere Diddl testimoniava di appar-
tenere a uno status preciso, quello dei teena- 36361Elaborato sociologia dei consumi | Micieli
Diletta 2016/2017, quello dei Diddl, non tutti lo avevano, ma sicuramente a molti sarebbe piaciuto averlo. Era un oggetto che in un certo senso poteva differenziarmi da chi, invece, non se lo sarebbe potuto permettere (differenziazione vicino al mio letto. Nell'arco dei successivi nove anni, quello scrigno ha viaggiato con me nei miei estenuanti traslochi, visitando più e più stanze. I viaggi turbolenti da uno scatolo all'altro e il sovraccarico di oggetti che aumentavano di valore solo per me, mi facevano sentire importante, speciale, unica. Come se il mio essere fosse legato a ciò che possedevo. Ma oggi mi rendo conto che è stato un errore. Ci siamo convinti che siano le cose che possediamo a riflettere ciò che siamo, dai nostri gusti e interessi allo status sociale. Ciò porta all'impoverimento emotivo e culturale dell'essere umano, dando più importanza al materiale che al valore intrinseco delle persone (Simmel).
Anno in anno al suo interno, lodo invece potere al mercato consumistico che hanno reso oggetto di sporadiche riparazioni, induce a bisogni che noi non abbiamo (Mar- ammaccature e crepe. Ma é solo il mio scri-cuse). Ai tempi delle elementari, agli inizi del gno ad essere così, lo stesso oggetto che dopo 2000, avere zaini, astucci e quaderni targati tanti anni potrei trovare adesso in una cartoleria o sullo store ufficiale online, non sarà mai uguale, non sarà mai un oggetto vissuto che ha stiche, ci si riuniva in gruppetti e iniziava un viaggiato in alcune delle città più famose d’Italia, o che sia stato oggetto di contesa tra due via bluetooth tramite cellulare. Gli stessi blog sorelle, che abbia sopportato una tale mole di al tempo molto utilizzati, cianfrusaglie o che abbia lo stesso valore
affetto-MSN Messenger,traboccavano di ed con i famosi tivo che può avere quello di un dono da padre agif emoticon e assorbimento - Mil-topini. La moda trasferisce quindi significati figlia (appropriazioneler).alle merci, ma successivamente il valore ori- Pur essendo stato riducibile a un prezzoginale viene rielaborato dalle persone che ne originario, una volta che mio padre lo acqui-entrano in possesso attraverso attività rituali stà, non appena varcai la soglia della porta, loscambiocome quella dello e del successivo sentivo già mio. È un aggettivo forte cheMiopossesso (rituali di consumo McKracken).- designa possesso, l’esclusiva su quel prodottoIl portagioie è frutto di un regalo, seppur scelto che è tuo e di nessun altro. Seppur progettatoda me, che non appena uscito dal e destinato in ambito commerciale a contenerenegozio ho pron- esclusivamente gioielli, i cassetti del mio por-tamente sottoposto tagioie hanno ospitato ditutto e di più nell’arco degli anni: una mascherina da notte, i bulloni del parabrezza del mio scooter, una delle cover del mio defunto telefono e un set di cacciaviti. Quante delle persone che hanno acquistato lo stesso identico oggetto in qualche lontana ed espeduta parte del mondo possono dire di aver4