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IL RING DI VIENNA

Dopo i moti rivoluzionari del 48 alcuni fattori risultano determinanti per la trasformazione urbana

della città. Fa questi:

- L’ascesa della borghesia liberale

- Il passaggio del regine assolutistico alla monarchia costituzionale

- La straordinaria crescita della città come centro motore dell’impero asburgico Pag. 13

(La popolazione raddoppia nei trent'anni successivi al 1840, raggiungendo gli 850mila abitanti nel

1870, e crescerà ancora fino a 1.643.000 nel 1900) sono i fattori determinanti di una

trasformazione urbana di largo respiro.

A Vienna l'anacronistica divisione fra la città vecchia, l'anello difensivo e i sobborghi, oltre

all'aumento della popolazione arrivata a mezzo milione di abitanti, collocano verso la metà del XIX

secolo il momento propizio per il cambiamento.

Le mura di cinta che circondavano il centro storico ormai non rispondevano più a vere esigenze

militari e dato il rapido sviluppo della città all'epoca, era diventato una necessità impellente il fatto

di sfruttare gli spazi liberi - e poco utilizzati - delle mura e dei glacis.

Uno dei più strenui difensori della demolizione è Christian Friedrich Ludwig von Förster che perora

la causa del rinnovamento artistico e tecnico della città, scrivendo sui quotidiani, e insistendo sulla

inutilità della divisione della città. Occorre amalgamare il tessuto urbano, demolendo i bastioni, e

unificarlo con una Ringstrasse (strada anulare), dotata di una corona di edifici pubblici e

commerciali, con musei e teatri tanto necessari al buon funzionamento, quanto all'immagine dello

stato assolutistico che Francesco Giuseppe e i suoi consiglieri stanno erigendo: un viale

dell'impero, un cordone di pietra preposto a racchiudere la monarchia degli Asburgo. Ci sono

petizioni affinché l'opera non sia realizzata: essa comporta scavi, rumori, traffico, profitto per

pochi ed è poi la dimostrazione che il potere dello stato prende il sopravvento su quello dei

viennesi. Nel dicembre 1857 un editto imperiale stabilisce la demolizione della prima cinta

muraria e una nuova utilizzazione del Glacis.

Nel 1857, quando la città contava ben 600.000 abitanti, il compito di elaborare il primo progetto di

ristrutturazione fu affidato a funzionari statali. Prevede tre elementi che rimarranno costanti nelle

elaborazioni successive: la piazza d'armi a nord ovest, la residenza imperiale a sud la poligonale

aperta di viale albera e un gran viale alberato, appunto il Ring. Una petizione degli architetti

viennesi al Ministero degli Interni propone di scegliere i progettisti utilizzando un sistema di

concorsi. Ottenuto il placet dell'imperatore, che lascia lo spirito assolutistico dell'opera, Pag. 14

raccomandando che la capitale sia non solo ingrandita, ma anche abbellita, viene istituito un

fondo per l'ampliamento della città. Viene bandito un primo concorso. Si decide poi di destinare i

quattro quinti del terreno del Glacis a monumenti, spazi pubblici, strade e parchi, riservandone

solo un quinto all'edificazione privata. Il corso del Danubio dovrà essere imbrigliato fra due

banchine e regolarizzato. Edifici pubblici come un nuovo Ministero della Guerra, un ufficio per il

mare sciallo della d'opera, gli archivi imperiali, la biblioteca, il città, un teatro municipio, nonché

musei, gallerie, mercati e l'edificio del parlamento dovranno trovare una sistemazione adeguata

tutt'intorno al Ring, utilizzando il sedime dei fossati, correrà un vialone di almeno 50 metri di

larghezza, affiancato da strade pedonali per vetture a cavallo, destinato a e collegare edifici

alternati a spazi aperti, organizzati come piazze e giardini.

La carreggiata centrale, ampia 27 metri, vedrà dunque convergere le esigenze dei militari, che

postulano la necessità di rapidi spostamenti di truppe da un capo all'altro del Ring, con quelle

monumentali e celebrative del ceto borghese emergente. Si deve poi provvedere a sistemare

convenientemente le strade della città vecchia, collegandole con le nuove arterie.

Infatti Vienna nel 1857 disponeva in un'area relativamente centrale di ampie zone non edificate

che erano situate immediatamente al di fuori delle mura: i glacis. Queste zone verdi separavano i

quartieri allora periferici dal centro storico chiamato oggi Innere Stadt.

I primi tre anni vedono sorgere edifici monumentali fortemente espressivi dei valori

dell'assolutismo dinastico. L'unità del potere politico con quello religioso, in un luogo di cerniera

fra la città vecchia e i sobborghi viene celebrata nella Neue Freie Presse.

Il concorso ha un buon successo: vengono presentati ben 84 progetti provenienti da tutto il

mondo. I commissari adottano una linea moderata e di compromesso, assegnando molti premi ex

aequo. Il progetto più ambizioso premiato insieme ad altri è quello di Förster che mira a una

riorganizzazione globale della capitale, tenendo conto soprattutto del problema dei trasporti.

Oltre a risistemare la città vecchia e ad attrezzare con passeggiate, viali, parchi la zona del Ring,

egli propone di regolare il corso del Danubio e di attrezzarvi un porto fluviale, di realizzare una

linea ferroviaria anulare intorno al Linienwall e di riorganizzare la rete viabilistica. In altri progetti,

il Ring corre aderente alla città vecchia e, verso sud, la disposizione degli isolati tutti eguali è

regolarizzata, al punto che il gomito del Wien viene opportunamente ammorbidito; oppure è

integrato a spazi verdi. Nessuno dei tre progetti vincitori è accettato integralmente, ma le loro

indicazioni formano la base per una rielaborazione esecutiva affidata all'architetto Lohr, affiancato

da una commissione della quale fanno parte i tre vincitori e alcuni funzionari statali. Pag. 15

La versione esecutiva, redatta nel 1859, approvata dall'imperatore quello stesso anno, risente

fortemente del piano di Förster, che viene corretto tenendo conto di questioni di difesa militare.

Il sistema anulare, che enfatizza la circolazione attorno alla città vecchia è completato al suo

interno con importanti edifici rappresentativi spostati diverse volte in sede progettuale, su e giù

per il Ring, a testimonianza di una certa indifferenza localizzativa. La loro realizzazione

architettonica fa appello con disinvoltura a un ampio repertorio di revivals stilistici, coerente con la

funzione ospitata. La tipologia edilizia dominante per la residenza è rappresentata da un palazzo

uniforme, tanto nella facciata quanto nella distribuzione interna, una casa ad appartamenti, alta 4-

6 piani, di regola con 16 unità abitative. Altstadt e Ring sia pure fortemente interdipendenti dal

punto di vista fisico e funzionale, sono urbanisticamente distaccati: tra le due parti, non si

stabiliscono collegamenti stradali di qualche rilievo, né punti di veduta. La realizzazione, oggetto di

accese polemiche fra il governo e la municipalità non è né rapida, né continua.

Planimetria di Vienna alla fine dell'Ottocento. In nero i

principali edifici pubblici costruiti sul Ring.

La costruzione dei viali del Ring di Vienna fu un capolavoro urbanistico. I lavori di costruzione

durarono più di mezzo secolo. Oggi il quest’operato è considerato uno dei viali più belli al mondo.

Nel dicembre 1857 apparvero sul quotidiano Wiener Zeitung le parole dello storico proclama

dell'imperatore Francesco Giuseppe: "È mia volontà …". I sobborghi di Vienna dovevano essere

collegati con il centro del potere imperiale. In un periodo di oltre 50 anni sorsero così questi

grandiosi viali , con una lunghezza di 5,3 chilometri, che ancora oggi non ha eguali nel mondo.

Pag. 16

Nello stesso anni viene bandito un concorso, come già accennato, prevedeva: una grande area per

esercitazioni militari; la localizzazione di due acquartieramenti militari a nord-ovest e a sud-est

della Altstadt; la sistemazione a parco dello spazio antistante il Palazzo Reale; edifici pubblici,

musei, un teatro dell'Opera nella zona sud del Ring; una migliore integrazione nel contesto della

Karlskirche e della Votivkirche. Nei contenuti del bando, nella decisione di destinare i 4/5 dei

terreni del Glacis ai monumenti, agli spazi e agli edifici pubblici, alle strade, ai parchi, e di riservare

solo 1/5 agli edifici privati (i cui contributi serviranno a finanziare parte dell'operazione pubblica),

nei risultati della commissione e nella risolutezza con cui si iniziano i lavori, si esprime una chiara

determinazione a fare di Vienna una grande e solenne "capitale imperiale". Il progetto approvato

ha come elemento centrale un amplissimo viale alberato anulare sede di linee di trasporto

pubblico, lungo il quale si collocano spazi ed edifici monumentali con forme e stili diversi, isolati o

raggruppati in sequenze o da esplicite simmetrie, tra loro collegati da spazi aperti le cui alberature

e sistemazioni a terra sono accuratamente disegnate e costituiscono, per così dire, il tessuto

connettivo di un sistema la cui unitarietà e significatività alla scala urbana è indiscutibile, tale da

configurare un vero e proprio "modello" di progetto urbano.

Rispetto all’intervento di Haussmann a Parigi il tracciamento del Ring ha un impianto assai meno

distruttivo. Sebbene vengano demoliti gli antichi bastioni, il tessuto della città vecchia (Innere

Stadt) non viene intaccato che assai marginalmente. La nuova arteria, al contrario, si caratterizza

come un importante viale di circonvallazione che, grazie ad una fitta rete di altre strade minori,

disimpegna la Innere Stadt collegandola adeguatamente con la Vienna moderna, già

precedentemente estesasi al di fuori del circuito murario.

Il Ring costituirà a sua volta il punto di partenza per ogni successivo sviluppo urbanistico cittadino.

Negli ultimi decenni del secolo, infatti, esso verrà duplicato da un più vasto semi-anello esterno, il

Pag. 17

Gürtel, che propriamente significa cintura. Ad esso sarà affidata la funzione di collegare le stazioni

ferroviarie meridionale e occidentale fungendo contemporaneamente anche da circonvallazione

nord-sud per i nuovi quartieri di ulteriore espansione della città.

Veduta aerea del Ring verso est.

Le finalità iniziali di realizzazione del Ring, comunque, sono affini a quelle parigine:

- la prima, di tipo economico, consiste nel favorire gli investimenti privati (spesso al limite della

speculazione edilizia) mobilitando una gran massa di capitali e determinando un vigoroso e

generalizzato rilancio economico dei settori edilizio e commerciale;

- la seconda, di tipo sociale, era quella di costruire una nuova area della Vienna borghese ed

imprenditoriale, desiderosa di proporsi come una nuova capitale morale e culturale d’Europa

accanto a Parigi;

- la terza

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
37 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher xj6-600 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Iacomoni Andrea.