ERP AREA LOGISTICA
89. Descrivere i concetti base di un Sistema Informativo Aziendale che
implementa l'organizzazione della Logistica.
La parte del sistema informativo rivolta all’area logistica si occupa di svolgere
diversi compiti:
- definire le caratteristiche gestionali degli articoli trattati dall’azienda;
- controllare la movimentazione degli articoli;
- fornire analisi di disponibilità e giacenza degli articoli;
- fornire valutazioni inventariali con relative valorizzazioni.
Nei sistemi più evoluti, inoltre, sono disponibili ulteriori procedure per:
- identificare le ubicazioni fisiche degli articoli;
- tracciare le origini e le destinazioni di gruppi di articoli (lotti) o di singoli
articoli (matricole);
- operare con movimentazione parzialmente o completamente
automatizzata.
Per quanto riguarda la definizione delle caratteristiche gestionali degli articoli
trattati dall’azienda, il sistema si occupa di definire le anagrafiche degli
stessi articoli (cioè la descrizione dei prodotti su cui lavora l’azienda).
Gli articoli devono essere identificati in modo chiaro e preciso, sia
all’interno del sistema informativo, sia nelle normali attività aziendali. Nei
sistemi di logistica più semplici si utilizza una numerazione progressiva,
sufficiente da un punto di vista strettamente informatico, ma che
presenta una notevole difficoltà da parte degli operatori umani a
interpretare numeri e a distinguere così gli articoli. Per questo motivo si
ricorre quasi sempre ad un piano di codifica, cioè un modello
organizzativo che definisce il codice di un elemento in modo più
comprensibile e idoneo.
I sistemi informativi raggruppano nell’anagrafica prodotti tutte le
informazioni necessarie. I dati anagrafici sono numerosi e variamente
organizzati, a seconda dell’architettura dei sistemi e delle funzioni
disponibili. Le informazioni base contenute nell’anagrafica prodotti sono:
- il codice dell’articolo (inserito manualmente o generato
automaticamente);
- la descrizione dell’articolo (costruita manualmente o automaticamente),
che spesso può essere fornita in più lingue;
- unità di misura, in cui è movimentato il magazzino, ovvero l’unità di
misura logistica (nei sistemi più evoluti, per ogni flusso può essere
definita un’unità di misura diversa);
- imballo e confezione (specificano il tipo di imballo usato per l’articolo e
la modalità di composizione);
- approvvigionamento (specifica la metodologia di approvvigionamento
dell’articolo, cioè se è un articolo d’acquisto o di produzione);
- politica di gestione (identifica la politica con cui l’articolo è trattato
all’interno del sistema informativo e, più in generale, in azienda),
solitamente “a scorta” o “a fabbisogno”;
- movimentazione (definisce se l’articolo viene effettivamente usato dalla
logistica, quindi se ha regolare movimentazione o se è presente per pura
informazione anagrafica);
- stato, che identifica lo stato in cui si trova l’articolo (in esaurimento,
esaurito, di budget);
- attributi statistici e gestionali, che dipendono dalla struttura del
prodotto e lo qualificano meglio (dimensioni, peso netto, peso lordo e
volume, categoria merceologica e tipologia);
- scheda tecnica (spesso è possibile associare una o più schede
descrittive libere).
I sistemi ERP rendono disponibili anche altre informazioni di
approvvigionamento e produttive, a livello di anagrafica di prodotti:
- lead time, spesso chiamato tempo di approvvigionamento: è il tempo
necessario affinché l’articolo sia disponibile dal momento in cui viene
richiesto l’approvvigionamento;
- scorta minima: se la politica di gestione è a scorta, rappresenta la
quantità che serve a far fronte ad eventuali picchi di richiesta che
eccedono l’assorbimento medio;
- livello di riordino: se la politica di gestione è a scorta, rappresenta la
quantità di materiale sufficiente a coprire i consumi durante un periodo
lungo come il lead time (punto di riordino = scorta minima + livello di
riordino);
- scorta di sicurezza: se la politica di gestione è a fabbisogno, tale
quantità comunque è utilizzata per definire scorte di sicurezza e far
fronte a richieste immediate del mercato;
- lotto economico: è il lotto minimo di approvvigionamento considerato
economico per i processi aziendali;
- altri parametri di pianificazione: si tratta di una serie di parametri legati
alla definizione delle modalità operative con cui lavorano le procedure di
pianificazione. La funzione di questi parametri è di servire da eccezione
per i parametri standard scelti per il resto dell’azienda.
Se l’articolo è d’acquisto, vanno specificati i fornitori possibili con le loro
caratteristiche:
- fornitore che può approvvigionare l’articolo;
- codice articolo (spesso i fornitori richiedono l’identificazione dell’articolo
con il proprio codice);
- percentuale di assegnazione;
- lead time (il tempo di approvvigionamento generale dell’articolo può
variare a seconda del fornitore);
- lotto minimo.
Se l’articolo è di vendita, bisogna tener conto di alcune particolarità
logistiche che dipendono dai clienti:
- codice articolo (spesso i clienti richiedono l’identificazione dell’articolo
con il proprio codice);
- descrizione articolo (spesso i clienti richiedono per particolari articoli
descrizioni proprie);
- imballi/confezioni speciali per il cliente;
- informazioni per etichettature tipiche del cliente.
Ci sono anche dati anagrafici che hanno rilevanza amministrativa:
- aliquota IVA a cui è soggetto l’articolo;
- nomenclatura combinata (standardizzata a livello CEE);
- contropartite contabili in vendita (utilizzate dai sistemi automatici di
vendita nel generare i movimenti contabili relativi);
- contropartite contabili in acquisto (simmetriche alle precedenti per i
flussi passivi).
Per quanto riguarda la movimentazione logistica, essa traccia i fenomeni
transazionali che vengono effettuati sugli articoli: indica che articolo
viene movimentato, il deposito da cui esce o in cui entra l’articolo, la
data dell’evento che genera il movimento, la quantità movimentata
espressa nell’unità di misura logistica. Indica anche se l’operazione è in
ingresso o in uscita e identifica la causale del movimento, con eventuali
informazioni.
L’analisi e le valutazioni della giacenza di ogni articolo avviene valutando
i movimenti di ingresso e di uscita per ogni deposito.
La movimentazione di magazzino ha, nella maggior parte dei casi, una
logica di partita semplice e i casi più comuni sono:
- ingresso per acquisto;
- uscita per vendita;
- ingresso per denuncia di produzione (ingresso di un articolo prodotto
dall’azienda);
- uscita per scarico di produzione (uscita di un articolo utilizzato in un
processo produttivo e che concorre alla creazione di un altro articolo);
- ingresso per movimentazione interna;
- uscita per movimentazione interna.
Le informazioni base presenti nel movimento sono:
- articolo movimentato;
- deposito movimentato;
- data movimento;
- quantità del movimento nell’unità di misura principale;
- tipologia, causale del movimento, descrizione aggiuntiva;
- riferimenti ai documenti che generano il movimento (i movimenti da e
verso l’esterno hanno documenti fiscali collegati, mentre i movimenti
interni, come quelli legati a un trasferimento fra due depositi interni
all’azienda, non necessitano di documenti effettivi;
- valore del movimento (per gli acquisti, il valore comprende il costo del
bene e i costi accessori collegati, mentre per la produzione, il valore
totale è dato dal valore delle componenti più il valore delle lavorazioni
effettuate);
- apertura/chiusura inventariale (usati per snellire le operazioni di analisi
di giacenza);
- numero e tipo giornale di magazzino.
I sistemi informativi per la logistica offrono procedure per il trattamento
delle informazioni anagrafiche degli articoli e per l’alimentazione
dell’archivio di movimentazione.
procedure di trattamento anagrafico,
Per quanto riguarda le esse sono
procedure interattive che permettono l’inserimento, la modifica e la
cancellazione di tutte le informazioni relative all’anagrafica degli articoli.
procedure di alimentazione,
Per quanto riguarda le invece, sono:
- interattive (dispongono di funzioni autonome di trattamento dei
movimenti).
La movimentazione di magazzino è, concettualmente, in partita semplice
e le casistiche di partita doppia sono spesso risolte con procedure
interattive per il trattamento accoppiato dei movimenti (movimenti
simmetrici). Un caso diverso è quello dei movimenti complessi, in cui a
un movimento ne sono collegati diversi altri;
- automatiche: la quasi totalità dei movimenti di magazzino viene
generata dai flussi operativi aziendali. Il flusso attivo genera
automaticamente i movimenti di uscita materiali collegati al documento
di trasporto per vendita, mentre il flusso acquisti genera i movimenti di
ingresso materiale collegati alla registrazione del documento di trasporto
del fornitore. Un’altra fonte di movimenti è il processo produttivo
(schematicamente a ogni passaggio del processo vengono scaricati i
componenti utilizzati e vengono caricati gli articoli prodotti).
Il sistema informativo offre anche diverse procedure di verifica delle
giacenze (onde evitare errori che potrebbero causare l’inevadibiltà delle
richieste o giacenze maggiori del necessario). Nei sistemi più semplici i
controlli sono limitati al reporting, mentre negli altri vengono offerte
procedure di verifica inventariale che permettono di pareggiare
automaticamente i dati disponibili sul sistema e quelli risultanti dal
conteggio fisico degli articoli.
Il layout aziendale ci permette ci avere informazioni per quanto riguarda
disponibilità e giacenze. In generale è possibile conoscere informazioni
quantitative di un articolo, solo quando esso è collegato almeno ad un
deposito. A livello di sistema informativo, i depositi hanno diversi
parametri che permettono il loro trattamento nei processi aziendali:
- codice identificativo;
- descrizione;
- deposito interno (in aree di proprietà dell’azienda) o esterno;
- utilizzo nelle valorizzazioni (spesso in azienda si gestiscono depositi che
non si desidera inventariare);
- utilizzo nei calcoli gestionali (ci sono depositi che non sono significativi<
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