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SPERIMENTAZIONE 6.1 – SINTESI DELL’ASPIRINA PER ACETILAZIONE DELL’ACIDO
SALICILICO
Obiettivo: sintetizzare l’aspirina e calcolarne la resa teorica, effettiva e percentuale.
Materiali: Beaker
Pallone a due colli da 100
ml
Punto di fusione analogico
Ricadere
Pipette
Termomanto
Filtro di Buchner
Piastra
Acido salicilico C H O Acqua H O
7 6 3 2
Acido solforico H SO Anidride acetica C H O
2 4 4 6 3
Alcool etilico CH CH OH Termometro
3 2
Teoria
L’acido acetilsalicilico è comunemente conosciuto come aspirina e si forma dalla seguente
reazione, detta di acetilazione:
L’acetilazione è una reazione in cui viene introdotto il gruppo CH CO-. L'anidride acetica viene
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usata come reagente per questo tipo di reazioni; essa è un'anidride organica, ottenuta per
condensazione di due molecole di acido acetico (CH COOH).
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L’acido solforico agisce da catalizzatore: velocizza cioè la reazione abbassandone l’energia di
attivazione, ovvero l’energia oltre la quale gli urti tra le particelle sono efficaci per formare molecole
di prodotti.
Procedimento: 4,99 g di acido salicilico sono stati messi in un pallone a due colli nel quale poi
sono stati aggiunti 7 ml di anidride acetica e, sotto agitazione, 5 gocce di acido solforico
concentrato. Il pallone è stato in seguito dotato di termometro e ricadere ed è stato posto all’interno
di un termomanto. La soluzione è stata riscaldata a 50°-60° per circa 15 minuti. Una volta
raggiunto il tempo limite è stata posta a raffreddare sempre sotto agitazione. Sono stati dunque
aggiunti circa 75 ml di acqua e la soluzione è stata filtrata su Buchner. Il solido bianco era aspirina
grezza, che doveva essere purificata: è stata dunque sciolta in un beaker in 15 ml di alcool etilico
precedentemente riscaldato su piastra e versata in circa 40 ml di acqua calda. Il becher è stato
posto nuovamente su piastra con lo scopo di far dissolvere i pochi cristalli solidi formatisi con
l’aggiunta di acqua e alcool. In poco tempo la dissoluzione era completa e la soluzione è stata
posta a raffreddare. Dopo circa tre quarti d’ora l’acido acetilsalicilico si era cristallizzato ed è stato
recuperato tramite una nuova filtrazione su Buchner. Il solido recuperato è stato posto in un becher
e messo in stufa ad essiccare per 30 minuti. Alla fine è stata effettuata la prova di purezza
(misurando il punto di fusione) con l’apposita strumentazione.
C H O H O H SO C H O
+C
7 6 3 4 6 3 2 4 9 8 4
→
m 4,99 g
n C H O
( ) = = =0,0362mol
7 6 3 PM g
138 mol
m 7,5 g
n C H O mol
( ) = = =0,0735
4 6 3 PM g
102 mol
Dato che il rapporto tra il prodotto ed entrambi i reagenti è di 1:1, si può facilmente dedurre che il
limitante è l’acido salicilico. Le moli teoriche risultanti dalla reazione sono dunque 0,0362 mol.
Peso lordo tara peso netto
59,77 g 54,27 g 5,5 g
m 5,5 g
n C H O mol
( ) = = =0,0305
9 8 4 PM g
180 mol
La resa percentuale è dunque
moli effettive 0,0305 mol
∙100= ∙ 100=84
moliteoriche 0,0362 mol
Riscaldamento della soluzione tramite Aspirina sintetizzata su filtro di Buchner
termomanto
Osservazioni: non è stato possibile effettuare il test di purezza del prodotto, calcolandone il punto
di fusione, in quanto nonostante la mezz’ora in stufa il campione non era completamente
essiccato. L’operazione di inserimento del campione nel capillare è stata difficoltosa e durante la
misurazione del punto di fusione la sostanza si è fusa intorno ai 90 °C. Non è stato possibile
reinserire il campione in stufa ed effettuare una nuova misurazione per la mancanza di tempo e
l’affollamento attorno ai punti di fusione analogici forniti dal laboratorio.
SPERIMENTAZIONE 6.2: PREPARAZIONE NYLON 6 – 10 (POLICONDENSAZIONE)
Obiettivo: esecuzione di una reazione di policondensazione, svolta con catalisi a trasferimento di
fase, tra il bicloruro di un diacido ed una diammina.
Materiali:
beaker da 50 ml
beuta da 25 ml
Bacchetta di vetro
Pinzetta in metallo
Pipetta a stantuffo
Bilancia analitica
Cloruro di Sebacoile (MW 239.14, d 1,121 g/mL, bp
168 °C/12 mm Hg)
Esametilendiammina (MW 116.2, d 0,89 g/mL, mp
42-45 °C)
Azobenzene
CH Cl
2 2
NaOH
Acqua demineralizzata
Teoria della reazione di policondensazione
La policondensazione consiste nella formazione di macromolecole mediante ripetute reazioni di
condensazione e con eliminazione di molecole d’acqua, d’idracidi, e così via. Per poter avere
policondensazione fra due sostanze occorre che esse abbiano due o più funzioni reattive, come,
per esempio, hanno gli acidi bibasici, i glicoli, le diammine e le dialdeidi. Si hanno casi nei quali
una molecola contiene due funzioni reattive diverse; le molecole di questo tipo da sole possono
dare origine a una reazione di policondensazione. Talvolta la reazione di policondensazione vera e
propria è preceduta dalla formazione di prodotti di addizione che possono considerarsi come veri e
propri monomeri polifunzionali. Un sistema avanzato di policondensazione consiste nel disciogliere
le due sostanze con funzioni reattive diverse in due liquidi immiscibili; se le due soluzioni vengono