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I bot per le app di messaggistica

I bot per le app di messaggistica sono considerati dai più entusiasti come il futuro dell'interazione tra l'uomo e lo smartphone, mentre per altri l'ennesima sconfitta tecnologica. L'incertezza si presenta a volte quando, senza una buona intelligenza artificiale su cui basarsi, i bot sembrano pianificati solo per funzionare all'interno di percorsi prestabiliti e poco flessibili, rendendo le conversazioni artificiali e monotone.

I bot possono distinguersi in due grandi categorie: buoni e cattivi. I bot buoni sono quelli che in diversi modi aiutano la comunicazione all'interno del mondo digitale, come ad esempio i bot commerciali, i quali inducono e finalizzano transazioni sulla base dei precedenti acquisti; i bot detective, utilizzati dai browser per analizzare la validità delle pagine e dei siti; e i bot sociali, come ad esempio i terremotibot, un'applicazione che avvia un tweet che comunica in maniera automatica l'allerta.

sismica. I bot cattivi si differiscono da quelli buoni per lo scopo fraudolento che celano dietro alla loro diffusione. Un esempio di questi possono essere i bot cosiddetti "falsari", ovvero quelli che assumono corrispondenze false per sfuggire alle misure di sicurezza e agli antivirus; i bot copioni, impiegati per sottrarre dati tramite il reverse engineering; i bot disturbatori, chiamati anche "spambot", gli inquinatori delle conversazioni social e dei forum che pubblicano link; Assistente virtuale sviluppato da Apple Inc.; Assistente virtuale sviluppato da Google; [link](https://www.wsj.com/); [link](https://terremotibot.it/); Breve testo pubblicato nei microblogging (Twitter); Ingegneria inversa, ovvero lo studio delle funzioni e della progettazione di un oggetto che è stato recuperato; malvagi; infine, i bot hacker, i quali studiano i siti con lo scopo di trovare vulnerabilità e malfunzionamenti da utilizzare per azioni criminali. Uno dei bot più pericolosi.si trova all'interno dei social e ha lo scopo di illudere e manipolare gli individui. All'interno dei social network, i bot vengono utilizzati per creare profili falsi che mettono i "like", commentano, retweettano, creano delle discussioni e dissuadono le persone da alcuni pensieri, soprattutto con lo scopo di propaganda politica. I social bot creano delle vere e proprie relazioni con gli utenti reali, fingendosi di essere uno di loro, simulando emozioni o punti di vista differenti. Uno degli esempi più eclatanti dell'epoca moderna riguarda il social network canadese Ashley Madison fondato nel 2001 dall'azienda Avid Life Media, creato con lo scopo di mettere in contatto le persone sposate e dare vita a una relazione extraconiugale, specificandolo fin da subito attraverso lo slogan "La vita è breve. Concediti un'avventura". Per iscriversi il sito chiede di inserire i propri dati personali, come indirizzo e-mail, nome, cognome.

E varie informazioni sull'aspetto fisico. L'iscrizione è gratuita, ma per compiere determinate azioni all'interno del social, come, ad esempio, iniziare una conversazione con un'altra persona, servono dei crediti, e, attraverso essi, Ashley Madison trova i fondi per continuare il suo operato.

Nel 2015 il social dichiara di avere 38 milioni di account registrati, ma ben presto iniziarono a calare. Intorno a luglio, l'azienda iniziò a ricevere dei messaggi da parte di un gruppo hacker, chiamato "The Impact Team", che minacciava di rendere pubblici molti dati degli utenti registrati nel social network. Questo gruppo si dichiarava contro l'infedeltà coniugale, per cui il 17 agosto del 2015 pubblicò sul dark web i dati degli account registrati con il messaggio "Time's up" su Twitter.

L'hackeraggio, oltre a esibire le informazioni appartenenti a chi era iscritto al sito d'incontri, mostrava un

Dato curioso: il 90% degli iscritti erano uomini. Questo dato iniziò a destare qualche sospetto, in quanto il sito dichiarava di avere un'assoluta parità tra uomini e donne, ma si arrivò alla conclusione che molti account femminili erano stati registrati con e-mail appartenenti al dominio di Ashley Madison e altri erano catalogati con il localhost di As.M.12

Seguendo l'indagine compiuta dalla giornalista Annalee Newitz per il blog Gizmodo viene dimostrato che solo una piccola parte degli account femminili13 era attiva e reale all'interno del social. La maggior parte delle donne, le cosiddette "fembot", erano state create dai dipendenti dell'azienda per cercare di adescare più uomini possibili. Newitz sostiene che gli uomini pagavano per...

Fonti:

  1. https://www.ashleymadison.com/it-it/
  2. http://www.avidlifemedia.com
nascosto.12 Nome affiliato all'indirizzo di loopback, ovvero una scheda di rete.13 https://gizmodo.com/14 https://www.urbandictionary.com/define.php?term=fembot15 Un'ulteriore prova dell'esistenza delle fembot proviene da una denuncia compiuta nel 2012 da un'ex dipendente dell'azienda canadese che sostiene di aver subito lesioni da sforzo ripetitivo (LSI) a fronte della creazione di mille falsi profili femminili in tre settimane per attirare gli uomini brasiliani. L'ex dipendente afferma che nel momento in cui gli è stato chiesto di una fantasia che gli permetteva di uscire mentalmente dalla loro relazione coniugale. I social bot sono molto pericolosi e possono essere automatizzati, come nel caso di Ashley Madison e degli spambot, i quali una volta progettati inviano automaticamente i link che rinviano l'utente a siti maligni; oppure possono essere ibridi, chiamati anche cyborg, caratterizzati da una programmazione automatizzata e da un controllodi gioco online è un grave problema che mette a rischio la sicurezza e l'integrità delle piattaforme digitali. La collusion, ovvero la collaborazione fraudolenta tra giocatori, e la creazione di account falsi sono solo alcune delle tattiche utilizzate per truffare e ottenere vantaggi illeciti. La sentenza della Corte Suprema di Sheffield nei confronti di Darren Woods è un esempio lampante di come queste pratiche possano danneggiare non solo gli altri giocatori, ma anche l'intera comunità di gioco online. Woods è stato condannato a 15 mesi di reclusione e al pagamento di un milione di sterline come risarcimento per la sua truffa ai danni delle piattaforme di poker online. Ciò che rende ancora più preoccupante questo caso è il fatto che Woods sia riuscito a creare account falsi utilizzando documenti d'identità di persone reali e a connettersi da computer e indirizzi IP diversi. Questo dimostra quanto sia importante per le piattaforme digitali adottare misure di sicurezza efficaci per prevenire e contrastare queste pratiche fraudolente. La cybersecurity è un elemento fondamentale per garantire un ambiente di gioco online sicuro e affidabile. Le piattaforme digitali devono investire nella protezione dei propri utenti e nella prevenzione di frodi e truffe. Solo così si potrà garantire un'esperienza di gioco equa e trasparente per tutti i giocatori.

mondo odierno è sempre più diffuso, soprattutto nei siti di e-commerce, in cui i Sybil commentano con recensioni positive un determinato prodotto, in modo tale da migliorare la reputazione e aggirare la lamente del consumatore che si fida delle recensioni compiute da persone apparentemente differenti ed esistenti. Tuttavia i Sybil o sockpuppets vengono utilizzati anche come supporto nelle discussioni online, soprattutto quelle politiche. Ci sono diversi casi in cui i politici comprano molti Sybil supporters, i quali hanno la capacità di commentare positivamente un post da lui pubblicato, oppure i Sybil dissenters, che commentano in maniera negativa il post e che nello scontro con lo stesso proprietario mostrano fragilità nell'argomentare le proprie affermazioni, facendo guadagnare l'ammirazione del pubblico all'autore del post. Un ulteriore fenomeno preoccupante che si è diffuso nel mondo del social e utilizza un'identità falsa.

È il sextortion. Esso tramite la creazione di un profilo con un'identità femminile falsa cerca di attirare un utente in chat privata, dove lo convince a praticare atti sessuali virtuali che comportano l'utilizzo della webcam. Quando la vittima si spoglia, il proprietario del profilo falso svela le sue intenzioni reali di truffa minacciando il soggetto di pubblicare il video che lo eseguire i profili falsi ha pensato che fosse una normale pratica commerciale del settore, un atteggiamento che porta a pensare che in molti siti e social network è una pratica considerata normale per scopi puramente economici.

16 Esisteva già prima del gioco online, quando i giocatori corrompevano gli altri per farsi rivelare le carte da gioco.

17 Salvaguardia reti, programmi e sistemi dagli attacchi informatici.

18 Persone che simulano di avere più identità in modo da compromettere una parte del sistema.

19 Metafora che indica i burattini che si indossano con un guanto.

come le identità che fingono di possedere una propria personalità si ritrovano nude di fronte alla fotocamera. I bot che utilizzano gli autori della truffa sono simili a quelli utilizzati nella piattaforma di Ashley Madison, ovvero profili femminili, con immagini inventate tramite programmi ormai divenuti famosi come Photoshop, giovani e con molti amici o followers, tutte informazioni che possono sembrare veritiere. Al giorno d'oggi risulta difficile riuscire a riconoscere alcune fake identity, a meno che non siano create in malo modo, ovvero con indirizzi IP che risalgono all'autore, con immagini troppo computerizzate oppure con una lista di amici che non hanno nulla a che fare con il soggetto. Nell'epoca moderna esiste però un'enfatizzazione nella creazione di queste false persone, come ad esempio il fenomeno Instagram di Lilmiquela, una ragazza bot, completamente creata da un computer, che condivide post, canta, balla, parla alla telecamera facendole

“storie ”, proprio come se fosse una persona vera. Le persone ormai hanno21la consapevolezza di considerare quest’utente come “falsa persona”, macomunque appare una vera e propria influencer. Si deve pensare che seLilmiquela fosse utilizzata per scopi maligni potrebbe fare qualsiasi cosa, comecreare una carta di credito, accedere allo Spid , fare una videochiamata e altre22mille azioni che si possono compiere comodamente tramite uno schermo,soprattutto nella situazione pandemica che stiamo vivendo, doveun’autorizzazione, anche bancaria, può essere compiuta tranquillamente dacasa utilizzando la webcam. Attraverso un qualsiasi video di un social bot sipuò fare qualsiasi cosa ed è per questo che bisogna porre maggiore attenzionee sensibilizzare l’argomento soprattutto ai giovani che si interfacciano inquesto mondo sempre di più e anche ai cosiddett

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ele.osti_98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicofisica e percezione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Stucchi Adolfo Natale.