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-BADL
CASO CLINICO NUMERO 23: 35 anni
COLPO DI FRUSTA = lesione che si produce in seguito a iperflessione o iperestensione del collo.
Lese le strutture posteriori. Collare si mette per far “riposare” muscolatura colpita e per prevenire i
casi (rari) in cui c’è instabilità delle vertebre ma a lungo termine non serve perché fa lavorare di
meno i muscoli che quindi si indeboliscono. Complicanze: stiramento radici nervose, disturbi
equilibrio (si muove qualche otolita nell’equilibrio).
Specifico patologico: colpo di frusta, 20 giorni fa, dimessa da PS con collare. Vertigini con episodi
acuti di nauesea. La lordosi cervicale è rettilineizzata.
Obiettivi e trattamento: dopo 20 gg toglie collare
Breve termine:
-mobilizzazione passiva a lettino: aumentare mobilità articolare
-pompage: rilassare muscolatura, aumentare articolarità
-strecthing, massaggio e terapie fisiche (tens dolore, termoterapia) sui muscoli contratti per ridurre
il dolore
Medio termine:
-esercizi per equilibrio in stazione eretta
-movimenti attivi del collo
Lungo termine:
-educazione posturale
-ritorno BADL
CASO CLINICO 6: AMPUTATO
Specifico patologico: Donna 83 anni, amputato terzo inferiore femore destro per arteriopatia
ostruttiva, dolori al moncone, arto fantasma, ferita non ancora ben cicatrizzata, moncono
edematoso, ipostenico, ipotrofico, usa carrozzina, la vediamo 15 gg dopo intervento.
Esame obiettivo funzionale: guardo come si presenta, valuto cicatrizzazione, forza, edema, dolore,
dopo faccio esame articolare e muscolare moncone dell’arto colpito e contro laterale, valuto PP.
PROTOCOLLO AMPUTATO:
Obiettivi e trattamento:
Breve termine:
-ridurre edema moncone: tramite bendaggio elastico, linfodrenaggio
-conformazione moncone: bendaggio e cuffia in silicone
-mantenimento articolarità: mobilizzazione passiva
- prevenzione retrazioni: mobilizzazione e allungamento muscolare del
moncone e contro laterale e: soprattutto cercando l’estensione d’anca per
evitare che stando tanto a letto il moncone stia in flessione
-mobilizzazione moncone e arto controlaterale
-prevenzione terziarismi
-riab respiratoria
-corretto allineamento
-rinforzo muscolare in isometria
- rieducazione PP (letto carrozzina)
Medio termine:
-rinforzo muscolare (del moncone, dell’arto contro laterale e degli arti superiori)
- preparazione moncone a protesi: bendaggio apposta per creare la forma a “cono”.
-trattamento cicatrice
- stazione eretta con ausili
- impostare deambulazione a canguro (con salto) con girello antibrachiale
- uso di specchi (mirror therapy)
-educazione PP seduto – stazione eretta
Lungo termine
-supponiamo che abbia la protesi
- autonomia nelle badl
-imparare a fare fasciatura e indossare pt
-autonomia nei pp e trasferimenti
-autonomia nella deambulazione con ausilio
-scale
-imparare a cadere
FRATTURA PIATTO TIBIALE: CASO CLINICO 13. Paziente 24 anni.
stampelle
Osservazione (come arriva ausili e carico sfiorato: vedere tipo di cammino, tutore
donjoy), PP, valutazione articolare ginocchio (rom nella norma), valutazione muscolare
confrontando sempre con contro laterale (ne risulta ipostenia quadricipite). Valutare cute, edema e
dolore. Incidente stradale 40 giorni fa.
Obiettivi e trattamento per questo caso:
-mobilizzazione articolare: se è nella norma ok
- rinforzo muscolare , in particolare quadricipite: inizialmente isometrica poi normale
-propriocettiva: tavolette oscillanti da seduto e controllare una pallina sopra (da seduto perché
carico sfiorante), esercizi di riconoscimento di posizioni e superfici (perfetti)
-QUANDO CARICO SARO’ CONCESSO :
esercizi di training del carico, due stampelle passo crociato, una stampelle, deambulazione senza
ausili.
continuare rinforzo (aumento pesi, elastici)
propriocezione in piedi con tavolette
ritorno all’attività sportiva.
Strategia riabilitativa: convincere paziente a fare esercizi in autonomia a casa, inserire esercizi in
un contesto funzionale, balance board.
DISTORSIONE CAVIGLIA:
CASO CLINICO 25: paziente 22 anni, professione barista
Esiti distorsione tibio-tarsica destra. Trauma 10 giorni fa. Rottura parziale legamento perone
astragalico e peroneo calcaneare, si presenta con tutore, deambula con 1 canadese. (distorsione di 2°
grado di caviglia)
specifico patologico: arto edematoso, debolezza muscolare, dolore
Obiettivi e trattamento: durante riabilitazione tolgo tutore
Breve termine:
-riduzione edema
-controllo dolore
-mobilizzazione distretti non interessati
-esercizi in isometrica: senza provocare dolore sollecitando il legamento lesionato.
-iniziare un progressivo abbandono del tutore durante la giornata
Medio termine:
-mobilizzazione passiva per particolarità all’interno di un range non doloroso: importante non
sollecitare troppo e non allungare il legamento lesionato (perché si deve prima riparare e se lo
allungo subito diventa lasso)
-tavoletta propriocettiva da seduta per articolarità
-rinforzo attivo in isometrica, stando attendi a direzione lesione
-propriocezione
-iniziare rieducazione sul carico
-impostare schema del passo senza ausilio
Lungo termine
-ritorno BADL
-carico completo, schema passo corretto senza ausili
-attività sportiva
CASO CLINICO 20: 48 anni
SINDROME DI DE QUERVAIN: si intende una forma particolare di tendinite (infiammazione del tendine),
caratterizzata da restringimento (stenosi) o tumefazione dell'estensore breve e dell'abduttore lungo
del pollice. Riguarda la guaina dei tendini estensori del pollice, che si trova a livello della stiloide radiale, si
avrà una discrepanza tra contenente e contenuto per cui il tendine non riuscirà più a scorrere liberamente
creando dolore nei movimenti di estensione del pollice.
il test di Finkelstein che consiste nell'ulnarizzazione forzata del polso, da cui un aumento della
sintomatologia. (stiri il tendine)
Specifico patologico: algia polso/mano destra associata a tumefazione e impotenza funzionale.
Polso tumefatto, caldo, dolore a pressione sullo stiloide radiale, segno di filkenstein, deficit stenico,
recidiva di sindrome di de quervain, presenza di due encondroni a carico della P1 del quarto dito.
Intervento chirurgico a canale interosseo dorsale del 1 dito, innesto osseo al 4 dito, dimessa con
tutore di posizione per 2 mesi. Da rimuovere dopo 1 mese solo per fkt.
Obiettivi e trattamento:
Breve termine:
-riduzione edema: mobilizzazione, terapie fisiche
-riduzione dolore: fans, terapie fisiche
-recupero articolarità: mobilizzazione passiva e allungamenti
-recupero mobilità del polso e delle metacarpo falangee, in particolare del pollice: attivi passivi e
attivi assisti.
Medio termine:
-esercizi attivi per recupero forza muscolare e dei movimenti funzionali della polso e della mano
- attività funzionali (prensione, manipolazione)
- esercizi eccentrici per i muscoli estensore lungo e l’abduttore del pollice (perché con la tendinite si
lavora in eccentrica)
Lungo termine:
-rimozione definitiva tutore
-ritorno BADL
Riguarda sul clarkson esame muscolare pollice
EPICONDILITE: infiammazione dell’inserzione dei muscoli estensori del polso (estensore ulnare
carpo, est radiale carpo, estensore lungo dita). Inserzione è sull’epicondilo laterale dell’omero.
CASO CLINICO 15: donna 30 anni, epicondilite laterale, valva gessata in flessione con polso
posizione neutra, si presenta da noi dopo aver rimosso gesso, esame articolare ok, esame muscolare
3 in tutto, dolorosa.
Guardo: atteggiamento braccio (se atteggiamento di protezione),anamnesi, valutazione funzionale,
scala VAS per dolore, esame muscolare (soprattutto di estensori gomito).
Obiettivi e trattamento:
Medio termine:
-riduzione dolore: tramite mobilizzazioni passive nel range non doloroso, terapie fisiche, taping
-rinforzo muscolare: iniziando in isometrica
-educazione all’igiene posturale (utilizzo corretto gomito per svolgere attività)
Lungo termine:
-recupero completo forza
-BADL (completa autonomia)
CASO CLINICO 26: donna 63 anni, frattura capitello radiale destro composta a seguito di caduta
a causa di sindrome vertiginosa 1 mese e mezzo fa. Tenuto gesso per 35 giorni. Dolore costante e
impotenza funzionale quasi completa. Grave limitazione articolare gomito, polso, dita. Edema
diffuso, cute calda e arrossata. Si presenta da noi 1 settimana dopo rimozione gesso.
Obiettivi e trattamento:
Medio termine:
-riduzione edema: mobilizzazione, linfodrenaggio
- riduzione dolore: terapia farmacologica, mobilizzazione
-recupero articolarità: mobilizzazione passiva, allungamenti nel range libero da dolore
-recupero forza: esercizi isometrici e attivi assistiti
Lungo termine:
-attività funzionale prensione mano e polso
-raggiungimento rom completo
-raggiungimento forza completa
CASO CLINICO 22: 57 anni donna, frattura composta apofisi stiloide radio e metafisi radiale.
Porta gesso per 35 giorni. Edema da metà avambraccio fino a polso, mano, tutte e 5 dita. Arto non
utilizzato mantenuto in intrarotazione, flessione avambraccio, pronazione polso e sostiene polso dita
con mano contro laterale. Dolore diffuso a palpazione e mobilizzazione anche per pochi gradi di
mobilizzazione.
Articolarità: limitazione prono supinazione, possibile solo primi gradi dita e pollice,
Esame muscolare non effettuabile. Movimenti volontari possibili per primi gradi polso mano.
Complicanze possibili: rigidità articolari, retrazioni muscolare, compressioni nervose periferiche
(per gesso), sudek.
Per trattamento edema: ginnastica vascolare, acqua calda/fredda (1 minuto in calda, 2 minuti in
fredda), tenere arto sollevato, kinesiotape.
Obiettivi e trattamento:
Breve termine:
-riduzione edema
-mobilizzazione passiva nel range libero da dolore
- rinforzo in isometrica
Medio termine:
-rinforzo muscolare
-recupero completo rom
Lungo termine:
-manualità fine
-BADL
TRATTAMENTO LOMBALGIA:
Valutazione: osservare postura (curve fisiologiche come sono, se ci sono shift), localizzazione
dolore (a che livello di colonna, se centrale, se laterale, se irradia), se ci sono fattori peggiorativi o
migliorativi per la sintomatologia (stare seduto, stare in piedi), com’è l’andamento del dolore
durante la giornata, esame dei movimenti (vedere se ci sono movimenti limitati), vedere se c’è una
preferenza direzionale (se migliora/peggiora facendo un movimento piuttosto di un altro) con test
dei movimenti ripetuti, vedere se irradia. Valutare se il dolore non derivi da altri distretti
(sacro-iliaca, anca), osservazione della cute, come sono i muscoli.
CASO CLINICO NUMERO 16: 22 anni, muratore, blocco lombare acuto, sovrapp