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Tra i numerosi riconoscimenti internazionali ottenuti si ricordano: il Pritzker Prize (1998) e il

Wexner Prize (2001); la medaglia d'oro dal RIBA (Royal Institute of British Architects) di

Londra (1989) e il premio speciale della Cultura 1992 della Presidenza del Consiglio dei

ministri per il settore Architettura in Italia. È stato anche insignito dei titoli di architetto

dell'Accademia di San Luca (1999) e di Officier de l'Ordre national de la Légion D'honneur

(2000). Nel 2008 ha ottenuto la medaglia d'oro dell'AIA (American Institute of Architets).

Tra le opere di maggiore rilievo, su scala nazionale e internazionale, vanno ricordati:

- padiglioni per la Triennale di Milano (1966) e per l'Esposizione di Osaka (1970);

- laboratorio elettromeccanico PAT a Cambridge (1976);

- Centre G. Pompidou (1971-77) e ampliamento dell'Institut de Recherche et

Coordination Acoustique/Musique (IRCAM), completato con la torre realizzata nel 1989

a Parigi;

- progetto UNESCO di riabilitazione con laboratorio di quartiere sperimentale a Otranto

(1978);

- laboratorio di quartiere (Japigia, 1980) a Bari;

- Menil Collection a Houston, Texas (1981-83);

- centro commerciale di Bércy, Parigi (1986-90);

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- strutture per le celebrazioni colombiane a Genova (recupero dei Magazzini del cotone e

del Deposito Franco, realizzazione del Grande Bigo, dell'Acquario e altri fabbricati

minori, 1986-92); stadio San Nicola a Bari (1988-89);

- aeroporto di Kinsai nella Baia di Osaka (1988-94);

- ristrutturazione a uso pubblico dello stabilimento del Lingotto a Torino (1991-94).

Dal 1985 è attivo il Renzo Piano building workshop.

Tra le altre opere si ricordano:

- il Centro culturale J.-M. Tjibaou, Nouméa (1991-98);

- la Torre Debis e il Centro Stile della Daimler Benz, Berlino (1992-2000);

- l'Auditorium, Roma (1994-2000);

- gli uffici e il centro congressi della Cité Internationale, Lione (1995);

- il Museo della scienza e della tecnica, Amsterdam (1997);

- il completamento e la sistemazione del Porto antico, Genova (1999);

- la ristrutturazione del Centre G. Pompidou, Parigi (2000).

Tra gli altri progetti realizzati agli inizi degli anni Duemila si segnalano:

- il convento dei Frati minori cappuccini, a San Giovanni Rotondo (1991-2004);

- il Museo Paul Klee, a Berna (1999-2005);

- la ristrutturazione della Morgan Library, a New York (2000-06), la nuova sede del New

York Times, a New York (2007);

- Il Vulcano Buono, centro commerciale a Nola, Napoli (2007), il City Tech Tower, il

grattacielo più alto di Brooklyn, a New York (2007);

- la California academy of sciences a San Francisco (2008), nuova struttura museale

costruita secondo i criteri della sostenibilità ambientale;

- lo Shard, il grattacielo più alto d'Europa, a Londra (2009-2012);

- il nuovo Tjuvholmen Art Museum di Oslo, inaugurato nel 2012;

- il nuovo Auditorium dell'Aquila, anch'esso ultimato nel 2012;

- il Muse, nuovo museo della scienza di Trento, inaugurato nel 2013;

- la nuova sede del Whitney Museum a New York, aperta al pubblico nel 2015. Delle

mostre dedicate alla sua attività sono degne di nota: Out of the blue (Kunst-und

Ausstellungshalle, Bonn, e Villa Pignatelli, Napoli, 1997; MA Gallery, Tokyo, 1998);

- Renzo Piano: Architekturen des Lebens (Neue Nationalgalerie, Berlino, 2000);

- Installazione, 7 (Biennale di architettura, Venezia, 2000);

- Renzo Piano building workshop. Le città visibili (Triennale di Milano, 2007).

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1. The Shard: dagli antefatti alla costruzione

The Shard, in italiano “La Scheggia”, è il

grattacielo più alto d’Europa situato nel

cuore del London Bridge Quarter (LBQ),

dove fino al 2008 sorgeva la Southwark

Towers:, un edificio di circa 28 piani che è

stato demolito per volontà del proprietario,

Irvine Sellar, in quanto desiderava

realizzarvi qualcosa di estremamente

spettacolare dal punto di vista

architettonico e che potesse catturare

l’immaginazione.

Nella primavera del 2000, Sellar volava a

Berlino per incontrare l'architetto italiano,

Renzo Piano, per il pranzo.

Durante il pasto Piano gli parlò del suo

1

disprezzo per i grattacieli convenzionali ,

prima di voltare il menu del ristorante e

disegnare una scultura a forma di guglia

che emergeva dal Tamigi e che aveva una

notevole somiglianza con l’edificio attuale.

Nel luglio 2002 l'allora vice-Primo Ministro,

John Prescott, ordinò un'inchiesta di

pianificazione dopo che ai piani di sviluppo

della Shard si erano opposti la

Commission for Architecture and the Built

Environment e diversi organi storici di

tutela del patrimonio nazionale, tra cui la

Royal Parks Foundation ed English

Heritage. L'inchiesta servì per valutare

l'impatto che un simile grattacielo avrebbe

avuto sulla città storica e sui suoi abitanti,

al fine di evitare di turbare eccessivamente

lo stile metropolitano di Londra. L'indagine

ebbe luogo tra aprile e maggio 2003 ed il

19 novembre dello stesso anno, l'Ufficio Figura 1. Inquadramento urbano della Shard.

del Vice Primo Ministro annunciò che il

progetto era stato pienamente approvato Figura 2. Schizzo di Renzo Piano della Shard.

ed era stato dato il consenso all'avvio dei

1 “Lo sai, io odio i grattacieli, sono arroganti e aggressivi come le fortezze”, Renzo Piano durante l’incontro

con Sellar. 6

lavori.

I lavori iniziarono solo nel 2009, grazie anche all’aiuto di potenti sponsor che riuscirono a

superare le difficoltà economiche che un’opera del genere richiedeva. 2

Oggi per l’80% la società che gestisce l’edificio è in mano a investitori provenienti dallo

stato del Qatar. Le polemiche pubbliche da parte di una buona fetta della popolazione

londinese erano dovute al fatto che appariva troppo elevato il contrasto tra vecchio e

nuovo. In realtà, appena terminati i lavori, molti si sono ricreduti, incominciando a sentire lo

Shard così come soprannominato dai londinesi (scheggia di cristallo), come qualcosa di

estremamente importante per l’economia e l’immagine della città di Londra, e soprattutto

stanno incominciando a considerare il grattacielo come parte integrante delle attrattive

della città.

Gli anni di duro lavoro e ingegno sono andati a buon fine e giunti al termine nel 2012,

quando The Shard è stata completata e inaugurata ( 5 luglio 2012) da Sheikh Hamad Bin

Jassem Bin Jabor Al Thani, Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri del Qatar e SAR il

Duca di York KG, in un evento che ha segnato il completamento fisico dell'esterno

dell'edificio e ha rappresentato il culmine di un viaggio durato ben 12 anni per costruire un

nuovo punto di riferimento significativo sullo skyline di Londra. L'inaugurazione è stata

animata anche da un favoloso spettacolo di luci e laser che illuminava l’edificio.

Figura 3. Vista notturna dell’edificio, durante l’inaugurazione.

2 “Con i suoi 310 metri, The Shard sarà uno dei grattacieli più alti dell’Europa dell’ovest. Comunque, per me,

l’altezza della Shard sarà una qualità secondaria. Ciò che è importante è il solido e persistente rapporto tra

due nazioni: Qatar e Gran Bretagna, il quale è stato di fondamentale importanza per la realizzazione di

questo progetto.”, Sheikh Abdullah Bin Saoud Al Thani, governatore della Qatar Central Bank.

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Rimasto fedele alla visione originale di un "Vertical City" l’edificio è in grado di ospitare una

notevole molteplicità di occupanti, molti dei quali opereranno 24 ore al giorno, tra cui gli

alberghi, le attrazioni turistiche, le residenze, i vari negozi, i ristoranti, e gli uffici.

Oggi, The Shard è un edificio dinamico, pieno di energia. Il suo orgoglio si siede accanto

al vicino edificio, The News Building, ora sede di News UK. Questi due edifici, progettati

entrambi dall’architetto Piano, saranno occupati da 12.500 persone che costituiranno una

nuova comunità per il London Bridge Quarter.

Figura 4. Vista diurna dell’edificio. 8

2. “La città verticale”

Prendendo ispirazione dalle guglie delle

chiese di Londra e gli alberi delle alte navi

raffigurati dal pittore veneziano del XVIII

secolo Canaletto, Renzo Piano ha

progettato la Shard come una scultura

guglia che emerge dal Tamigi. 3

La forma piramidale slanciata è una scelta

architettonica non dettata dal caso ma è in

linea con la varietà e il decrescente peso

delle funzioni (uffici, hotel, appartamenti)

che l'edificio contiene.

Nel suo insieme, The Shard è una sorta di

città verticale, “pensata fin da subito con

spazi aperti a tutti” spiega l’architetto, e altri

più conviviali.

L’edificio è caratterizzato da una vetrata che

avvolge l’anima centrale in cemento armato

in cui trovano posto i 44 ascensori che

connettono i piani ai vari ingressi

dell’edificio. Figura 5. Sezione (a sinistra il fascio ferroviario della

London Bridge Station).

Tra le “fratture” in cui si articola il volume

sono stati ritagliati giardini d’inverno ventilati

naturalmente che offrono a uffici e

residenze uno spazio vitale spesso negato

in edifici di questo tipo.

L’edificio ospita gli uffici fino al ventottesimo

piano, immediatamente sopra si trovano i

ristoranti e i bar che occupano il

trentaduesimo e trentatreesimo piano.

L'hotel occupa la sezione centrale

dell’edificio dal trentaquattresimo al

cinquantaduesimo piano, e assieme con gli

appartamenti privati, dal cinquantatreesimo

al sessantacinquesimo piano, godono di

una notevole vista da tutti i lati sull’intera

città .

I piani finali ospitano le gallerie pubbliche, Figura 6. Schema di concetto della zona ristoranti a

tripla altezza, collocata al 31° piano.

3 “La forma piramidale segue il decrescente peso delle funzioni (uffici, hotel, appartamenti) e ricorda le guglie

a spirale delle chiese di Londra costruite dall’architetto di St. Paul, Christopher Wren, come precisi segnali

urbani nella ricostruzione della città dopo il grande incendio del 1666 ”, Renzo Piano.

9

situate a circa 204 metri sopra il livello

della strada, dalle quali è possibile

ammirare la città.

Le gallerie presentano il massimo della

tecnologia con mappe multimediali di tutto

ciò che circonda la Shard. Si possono

quindi vedere foto e filmati delle maggiori

attrattive della città e sentire l’audio di

presentazione di diversi personaggi che

hanno fatto la storia di Londra.

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Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher albertocrobe di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Groblewski Michael.
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