Partendo quindi dalla formula (f1.0) andiamo a ricavare g(accelerazione di gravità) fino ad
arrivare alla formula (f1.1)
Ora sappiamo che l’inerzia di un sistema è data dalla distanza di una massa moltiplicata con
la distanza al quadrato della massa rispetto al punto di rotazione (f 1.2).
Dato che la massa del filo è trascurabile, la sua inerzia verrà considerata uguale a 0
In questo modo andiamo a concludere che g è uguale a (f 1.3).
Notiamo subito che l’accelerazione di gravità è indipendente dalla massa e lega in rapporto
la lunghezza del filo e il tempo di oscillazione tramite un rapporto di proporzione diretta.
Descrizione del metodo
Materiale necessario
- Biglia di metallo sferica (m=0.048 kg)
- Filo inestensibile (l=0,120 m)
- Barra a L utilizzata come sostegno
Strumenti di misura
- Cronometro ( =0.01s)
t
- Metro estensibile ( =0.001m)
X
- Bilancia ( =0.001 Kg)
m
- Goniometro ( =1°)
ɑ
Principi di Misure
Sappiamo che ogni misura T è affetta da errore, l’errore può essere sistematico (errori non
controllabili dall’operatore come un errore nella costruzione di un metro o di una bilancia)
oppure errori casuali (errori dati da fattori esterni come per esempio la stanchezza
dell’operatore, l’errore di parallasse, questo genere di errori sono errori non prevedibili
durante l’esperimento)
Data la piccola entità del tempo di oscillazione è stato scelto di fare le misurazioni del tempo
su 10 oscillazioni per attenuare l’errore dato dai naturali riflessi umani; inoltre per riuscire ad
avere una approssimazione più precisa delle misure, tutte le misure di una stessa lunghezza
del pendolo sono state prese 20 volte.
Per essere più precisi possibile inoltre abbiamo utilizzato un goniometro per misurare ogni
volta un angolo di apertura costante di 5°±1°.
In seguito per ogni lunghezza è stato calcolato il valore medio della misura (f2.0) e diviso per
10 oscillazioni in modo da ottenere la misura media di una singola oscillazione.
Inoltre è stato calcolato lo scarto quadratico medio (f2.1) per capire di quanto si
discostassero mediamente i valori dalla media ed eventualmente eliminare dalla raccolta dei
dati quei valori fuori dal range medio.
Inoltre l’errore medio percentuale (f2.2) per poter valutare la percentuale di errore del nostro
set di misure.
É stata costruita poi una tabella di raccolta dati in formato Excel per facilitare sia la raccolta
che l’elaborazione dei dati.
Per l’elaborazione dei dati è stato calcolato per ogni misura l’accelerazione di gravità tramite
la formula (f 1.3)
Per ogni set di forza di gravità calcolate poi è stata calcolata anche qui la deviazione
standard (f 2.1) , e l’errore percentuale (f2.2) per gli stessi motivi espressi sopra.
Uguale procedimento inoltre è stato seguito per effettuare una misurazione di controllo con
la lunghezza del pendolo uguale ad 1 [m] per un totale di 100 misure. Inoltre questo
permette di dimostrare quanto l’errore statistico si riduce all’aumentare del numero di
misure.
Tabelle di raccolta dati
Tabella 1.1, 1.2, 1.3, 1.4 Tabelle di raccolta dei dati di 4 lunghezze del filo diverse da un
metro, ognuna di queste composta da 20 misurazioni su 10 periodi.
Tabella 2.0 tabella riguardante i dati per le misurazioni da 1 mt
Tabella 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.7, 2.8, 2.9, 2.10, 2.11, 2.12 2.13, 2.14, 2.15, 2.16, 2.17,
2.18, 2.19, 2.20
Tabelle di raccolta dati sulla lunghezza di un metro composta ognuna da 5 misurazioni su 10
periodi.
Nelle suddette tabelle sono già stati calcolati le incertezze, gli errori percentuali, gli errori
relativi, gli errori assoluti e lo scarto quadratico medio (deviazione standard).
Si noti che in queste tabelle (2.1 fino a 2.20) i dati sono stati segnati a colori a seconda del
range in cui si trova la misura. Questo è stato fatto con lo scopo di costruire l’istogramma
(grafico 1.0).
Tabelle di elaborazione dati e grafici e formule
- formulario
1
ω= 1. 0 = ∑ τ 2. 0
=0
2
= 4π 1. 1 2. 1
2
2 −τ
= 1. 2 = · 100 2. 2
%
2
= 4π 1. 3
2
Le formule sono state divise per
- 1.x formule relative allo scopo dell’esperimento
- 2.x formule relative al calcolo dell’errore