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K
di crescita T
E G30 = H ∙ " &, ℎ = 2,2 ∙ 25,245 = 55,54 ??
F F
E G200 = H ∙ " &, ℎ = 2,8 ∙ 25,245 = 70,69 ??
F F
E G500 = H ∙ " &, ℎ = 3,1 ∙ 25,245 = 78,26 ??
F F 10
3.1.2 Va.Pi. Piene
Il Va.Pi. Piene interessa solo la Puglia Settentrionale in quanto solo in tale zona sono presenti le stazioni
di misura delle portate (tabella 4).
tabella 4 – Statistiche delle serie dei massimi annuali delle serie considerate.
E(x)
I valori di variano significativamente in relazione all’estensione del bacino idrografico. I parametri
C C
e sono più stabili rispetto alla media.
a v
Sulla base di tali considerazioni, per quanto riguarda il primo livello di regionalizzazione, possono essere
Θ* Λ*
assunti unici per tutta l’Italia meridionale i valori di e e sono:
Θ*= 2,654 Λ*= 0,35 Λ
Nel secondo livello, invece, bisogna tenere conto della dipendenza del parametro dalla superficie del
1
bacino, rappresentata dalla curva in figura 11. 11
Λ A).
figura 11 – Relazione tra ed area dei bacini, conseguente alla regressione (C ,
1 v
2
Considerando l’estensione superficiale del bacino in esame di 10,64 km , dalla curva sopra raffigurata è
Λ
stato estratto il corrispondente valore di :
1 Λ =3
1
Λ
Noto il valore del parametro , è stato possibile estrapolare dalle curve in figura 12 i valori del fattore
1
K T=
di crescita inerenti ai tempi di ritorno 30, 200 e 500 anni:
T
K (T=30) = 3
T
K (T=200) = 5
T
K (T=500) = 6,5
T 12
figura 12 – Distribuzione di probabilità regionalizzata dei massimi annuali delle portate al colmo di piena adimensionalizzati
Λ
rispetto al loro valor medio, in funzione di .
1 E(x)
Per quanto riguarda il terzo livello di regionalizzazione si è calcolato il valore medio con riferimento
t C*,
all’area del bacino e alle caratteristiche morfologiche e tramite la seguente formula:
r
K & ∙ C ∙ M
L ∗
!" = 3,6
Nel caso idrologico in esame si vuole studiare la correlazione tra le piogge medie massime annuali e le
portate medie massime annuali, a tale scopo è stato preso in considerazione il tempo di ritardo e non il
t
tempo di corrivazione (per definizione è il massimo dei tempi di risposta del bacino).
c
t
Il tempo di ritardo è lo scostamento temporale che intercorre tra il baricentro di uno ietogramma di
r
pioggia e il baricentro di un’onda di piena: intervallo medio di tempo che passa tra il centro di massa di
una pioggia e il centro di massa di una piena.
t
Il tempo di ritardo (lag-time) è stato calcolato con la seguente equazione:
r :,; :,;
& = 0,344 ∙ C = 0,344 ∙ 10,64 = 1,12 ℎ
L
I(t ),
Il valore medio, dei massimi annuali delle intensità di pioggia puntuali di durata pari al tempo di
r h(T )/t
ritardo caratteristico del bacino è stato calcolato dal rapporto .
r r 13
C*
Il coefficiente probabilistico di piena racchiude la dipendenza statistica tra il valore medio delle piene
e il valore medio dei massimi annuali di intensità di precipitazione e assume valori compresi tra 0 (100%
di pioggia assorbita) e 1 (100% di scorrimento superficiale).
Per il calcolo di C* abbiamo utilizzato la formula fornita dal Va.Pi. Piene per i bacini non strumentati:
M ∗= 0.09 + 0.471(1 − S!)
PE=percentuale relativa alle zone ad elevata permeabilità (PE+PM+I=100%) PM=media permeabilità,
I=impermeabilità.
Per l’individuazione delle aree è stato preso in considerazione lo “shape-file” dal SIT Puglia della litologia
del suolo. permeabilità area
litologia %
attribuita (kmq) PE
depositi sciolti a componente sabbioso-ghiaiosa elevata 1.08 0.101
unità costituite da alternanze di rocce PM
media 9.48 0.891
a composizione e/o granulometria variabile I
depositi sciolti a prevalente componente pelitica impermeabile 0.08 0.008
tabella 5 – Calcolo percentuale delle classi di permeabilità del suolo.
M ∗= 0.09 + 0.471 1 − 0.101 = 0.513
I valori medi ottenuti sono:
E[x] (T=30) = 75,03 m /s
3
E[x] (T=200) = 95,50 m /s
3
E[x] (T=500) = 105,73 m /s
3
E[x] K
Moltiplicando i valori medi per i fattori di crescita sono state calcolate le portate massime al
T
colmo di piena:
X (T=30) = 225,10 m /s
3
T
X (T=200) = 477,49 m /s
3
T
X (T=500) = 687,24 m /s
3
T 14
3.2 SCS – CN (Soil Conservation Service)
Il metodo del Soil Conservation Service è una procedura che consente la ricostruzione delle piene nei
bacini idrografici. Il metodo consente sia la semplice determinazione del volume della piena o della sua
portata al colmo sia la completa ricostruzione dell’idrogramma di piena, e si basa sulle seguenti formule:
U V
=
S W
5
V P W
avendo indicato con il volume di ruscellamento, con la precipitazione netta, con l’invaso del
n S
suolo (volume idrico effettivamente immagazzinato nel suolo) e con il valore massimo del suddetto
invaso. P I .
La precipitazione netta si ottiene sottraendo alla precipitazione totale le perdite iniziali La
a
precipitazione netta si ripartisce completamente tra il volume di deflusso superficiale e l’invaso del suolo:
S = S − K = U + V
5 /
W
Sostituendo nella precedente il valore di ricavato dal quest’ultima, si ottiene:
51
S
U= S + W
5
Le perdite iniziali sono espresse dalla relazione costante per ogni tipo di bacino:
K = 0,2 ∙ W
/
S = S − K
e tenendo conto che , si ottiene:
5 / 1
(S − 0,2 W)
U= S + 0,8 W P,
L’applicazione dell’espressione ottenuta presuppone, oltre la conoscenza della precipitazione totale la
S
stima del massimo invaso del suolo che, teoricamente, può assumere tutti i valori positivi compresi tra
0 (superficie perfettamente impermeabile) e infinito (nessuna formazione di deflusso superficiale).
S
La valutazione di è condotta mediante la seguente relazione:
1000
W = 25,4 − 10
MX
CN
Per la valutazione del parametro è stato adottato un approccio di tipo concentrato: attraverso la
consultazione delle mappe litologiche (figura 13) e di uso del suolo (figura 14) sono stati ricavati i valori
CNII
del relativi alle varie zone omogenee del bacino. Successivamente è stata effettuate la media tra i
CNII
valori al fine di ottenere un medio di tutto il bacino analizzato. 15
figura 13 – Mappa litologica del bacino.
figura 14 – Mappa di uso del suolo del bacino. 16
Per lavorare in maniera più dettagliata sono state intersecate, tramite il software ArcView-GIS, le due
mappe (figura 15). figura 15 – Mappa intersecata (litologica – uso del suolo).
CN
I valori del sono stati ricavati dalla tabella 6 ed assegnati alle zone omogenee del bacino (tabella 7).
tabella 6 – Valori CN. 17
TIPO CLASSE DESC_ CN AREA_METER
Depositi sciolti a prevalente componente pelitica D boschi di latifoglie 83 47660,819
Depositi sciolti a prevalente componente pelitica D cespuglieti e arbusteti 81 3595,610
Depositi sciolti a prevalente componente pelitica D seminativi semplici in aree non irrigue 81 28938,139
Depositi sciolti a prevalente componente sabbioso-ghiaiosa A boschi di latifoglie 45 9988,677
Depositi sciolti a prevalente componente sabbioso-ghiaiosa A seminativi semplici in aree non irrigue 62 28007,926
Depositi sciolti a prevalente componente sabbioso-ghiaiosa A aree a pascolo naturale, praterie, incolti 30 26968,576
Depositi sciolti a prevalente componente sabbioso-ghiaiosa A boschi di latifoglie 45 377038,763
Depositi sciolti a prevalente componente sabbioso-ghiaiosa A boschi misti di conifere e latifoglie 45 32,027
Depositi sciolti a prevalente componente sabbioso-ghiaiosa A cespuglieti e arbusteti 62 5992,173
Depositi sciolti a prevalente componente sabbioso-ghiaiosa A insediamenti produttivi agricoli 62 5301,839
Depositi sciolti a prevalente componente sabbioso-ghiaiosa A reti stradali e spazi accessori 98 3956,540
Depositi sciolti a prevalente componente sabbioso-ghiaiosa A seminativi semplici in aree non irrigue 62 620415,938
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C aree a pascolo naturale, praterie, incolti 71 1249523,440
e/o granulometria variabile
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C aree sportive (calcio, atletica, tennis, etc) 90 20482,828
e/o granulometria variabile
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C boschi di conifere 77 8983,786
e/o granulometria variabile
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C boschi di latifoglie 77 2451030,248
e/o granulometria variabile
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C boschi misti di conifere e latifoglie 77 1083342,188
e/o granulometria variabile
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C cespuglieti e arbusteti 78 141545,997
e/o granulometria variabile
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C insediamenti produttivi agricoli 78 29297,200
e/o granulometria variabile
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C insediamento industriale o artigianale con spazi annessi 91 583,788
e/o granulometria variabile
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione reti ed aree per la distribuzione, la produzione e il
C 91 6782,911
e/o granulometria variabile trasporto dell'energia
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C reti stradali e spazi accessori 98 77456,531
e/o granulometria variabile
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C seminativi semplici in aree non irrigue 78 4405108,115
e/o granulometria variabile
Unità costituite da alternanze di rocce a composizione C uliveti 78 3437,110
e/o granulometria variabile tabella 7 – assegnazione del CN.
CN, CNII
Infine si è effettuata la media ponderata, in base alle aree, dei per ottenere il dell’intero bacino:
MXKK = 74,75
Essendo la presente relazione inerente l’ambito progettuale e non l’aspetto della previsione in tempo
reale, non sono state considerate le condizioni di umidità del suolo relative ai cinque giorni precedenti un
CNII,
dato evento meteorico, ma ci si è riferiti, tramite l’uso del al comportamento atmosferico generale
della zona considerata. tabella 8 – Tabella classi AMC (Antecedent Moisture Condition) 18
Poiché le dimensioni del bacino in questione sono relativamente ridotte, si è preferito porsi a vantaggio
CNIII.
di sicurezza adottando il parametro Tale scelta