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Processi industriali e rappresentazione
I processi industriali, secondo le norme internazionali di unificazione e rappresentazione possono essere rappresentati nei seguenti modi:
- Diagramma a blocchi: rappresenta lo schema più semplice e mette in evidenza la successione degli stadi o delle fasi del ciclo operativo mediante l'utilizzo di rettangoli senza però indicarne il numero esatto di apparecchiature.
- Schema tecnologico semplificato: rappresenta anch'esso uno schema semplificato dell'impianto ma rispetto al diagramma a blocchi è in grado di fornire un'idea sulla forma e sul funzionamento delle apparecchiature.
- Diagramma a fiume: uno schema che offre un'idea sull'andamento del processo e sulle portate presenti durante il processo.
- Schema di processo: ha lo scopo di fare comprendere con una certa immediatezza le caratteristiche proprie di un impianto.
- Schema di marcia: risulta essere il più completo tra gli schemi di rappresentazione dei processi industriali.
Le varie rappresentazioni e fornisce indicazioni sull'esercizio dell'impianto. In questo schema sono presenti tutte le apparecchiature con relative sigle e funzioni, linee di processo e di servizio, linee di avviamento; svuotamento; spurghi; smaltimento prodotti da rielaborare, strumentazione completa, valvole; dispositivi di sicurezza e By-Pass.
QUESITO N. 2
QUESITO N. 3
La valvola LV-1 sarà una Failure Open in quanto in caso di malfunzionamento il liquido presente all'interno del reattore dovrà convogliare al suo esterno evitando di rimanere all'interno dell'apparecchiatura. La valvola PV-1 sarà una Failure Open in quanto in caso di aumento di pressione l'apertura di questa valvola farà fuoriuscire il gas in eccesso scongiurando un'esplosione dell'apparecchiatura. La valvola FV-1 sarà una Failure Closed in quanto dovrà bloccare l'arrivo di nuovo reagente all'interno dell'apparecchiatura.
Infine la valvola TV-1 sarà Failure Open in quanto essendo che la funzione del liquido refrigerante è quella di tenere la reazione isoterma una valvola del tipo F.O. manterrebbe comunque questa caratteristica facendo così svuotare l'apparecchiatura da eventuali reagenti rimasti all'interno. QUESITO N. 4 I servomotori tipici per l'attivazione delle valvole di regolazione utilizzate nell'industria di processo si possono distinguere in due principali categorie, in base all'azione che si esercita sulla valvola e avremo quindi ad azione diretta quando la valvola si apre in assenza di energia di comando e ad azione inversa quando si chiude in assenza di energia di comando. L'altra categoria è quella in funzione dell'energia utilizzata, a questa categoria appartengono quelle pneumatiche (a membrana, a stantuffo o a motore pneumatico rotante), quelli idraulici (a stantuffo e a motore idraulico rotante) ed infine quelli elettrici (a- solenoide
- elettropneumatici
- a motore elettrico rotante
QUESITO N. 5
Nella scelta di un tubo commerciale le variabili che caratterizzano la tubazione, secondo le norme UNI, sono:
- la pressione nominale (PN) ossia la pressione a cui il tubo resiste alla temperatura ambiente e ad un fluido non aggressivo che in base alla temperatura potrà variare secondo una tabella
- il diametro nominale (DN) che verranno distinti in tubi lisci e tubi GAS che avranno estremità filettate e dimensione relativamente grandi
Potremo però a loro volta suddividere in 5 classi di qualità (A, B, C, D ed E) in base a se si tratti di tubi commerciali, industriali o speciali.
Per quanto invece riguarda le norme USA vi saranno altri due parametri da rispettare differenti da quelli visti precedentemente che sono il diametro nominale (DN) e lo schedule 100 ∙ P Schedule Number = number che si potrà calcolare con la formula dove P rappresenterà la pressione K effettiva interna e K
è uguale al carico di sicurezza del materiale alla temperatura ambiente.
QUESITO N. 6
La normativa internazionale attualmente in vigore in materia di sicurezza di sicurezza nei siti industriali arischio di incidente rilevante è la SEVESO II entrata in vigore con il DLgs 334/99 e la SEVESO III entrata invigore con il DLgs 238/05.
QUESITO N.7
Le fasi attraverso cui si articola l’analisi del rischio di un’attività industriale sono:
- Individuazione degli eventi accidentali che consiste nell’individuazione dei possibili incidenti chepotrebbero avvenire all’interno dell’industria. Questo passaggio può essere effettuato in varimodalità ossia utilizzando dati storici, HazOp. FMEA e facendo ricorso ad una check list.
- Valutazione della probabilità attribuibile agli eventi la quale può avvenire mediante l’utilizzo di datistorici o nel caso in cui ci si trovi davanti ad impianti industriali di una certa
Determinazione della magnitudo ossia l'intensità che dell'evento. Per la realizzazione di questa fase dovremmo seguire dei passi logici come l'individuazione della sorgente del guasto, l'individuazione dei fenomeni da esso scaturito e la valutazione del danno.
Accettazione del rischio nel quale si decide se accettare o meno il rischio analizzato nelle fasi precedenti. Uno deglistrumenti utilizzati in questa fase è la matrice frequenza-conseguenze, la quale si tratta di una tabella nella quale all'interno si trova la probabilità che avvengano degli eventi e la magnitudo con la quale potrebbe verificarsi quel determinato evento. Questa matrice ci consentirà quindi una maggiore visualizzazione del rischio.
QUESITO N. 8
Iniziamo con dire che gli obiettivi di un'analisi HazOp sono quelli di esaminare gli ambienti di lavoro e identificare i pericoli presenti in questi ambienti a cui sono esposti i lavoratori. Per poter svolgere questo tipo di analisi bisognerà effettuare e seguire 4 fasi che sono:
- Definizione degli obiettivi dello studio che sono quelli di verificare la progettazione e verificare se eventuali modifiche all'impianto possano aggravarne la sicurezza ma non solo, infatti altri obiettivi sono quelli di aumentarne la sicurezza e valutarne le procedure operative e la loro adeguatezza.
- Costituzione del gruppo di lavoro di
persone che abbiano delle esperienze e delle conoscenze tali da poter rispondere a eventuali dubbi che potrebbero sorgere in ambito tecnologico, processuale, chimico e strumentalista. Inoltre nel gruppo di lavoro sarà presente un HazOp leader che porrà le varie domande al team e sintetizzerà le varie informazioni e da un segretario che invece verbalizzerà la discussione.
3. Reperimento della documentazione necessaria al gruppo di lavoro.
4. Decomposizione dell'impianto nei suoi nodi fondamentali che rappresenta la suddivisione in nodi dell'impianto. In questa fase sarà proprio l'HazOp leader che effettuerà la suddivisione sulla base dei nodi stessi e sul PFD, pertanto la suddivisione non potrà essere proposta dal team stesso.
N. Deviazione Rif. Cause Rif. Conseguenze (I) Indicazioni Rif. Azioni
Nodo Parametro N. N. implicazioni (P) Protezioni N. Raccomandazioni(C) Controllori
1 -P linea di 1 Apertura valvola 1.1. Quantità
di By-pass: Lucchettare chiusa l'alimentazione By-Pass liquido valvola LV- valvola di By-Pass insufficiente 2 all'interno dell'apparecchiatura E12 -P in E1 4 Carenza di fluido 2.4. Carenza di C'è il PIC-1 Inserire allarme di riscaldante prodotto B basso livello LAL che allerta l'operatore che può aprire la valvola di fluido riscaldante1 Carenza di liquido L 2.1. Assenza di C'è il PIC-1 Inserire allarme di liquido da basso livello LAL che vaporizzare allerta l'operatore all'interno dell'evaporizzatore E13 -P linea Gas 2 Apertura della 3.2. Fuoriuscita di C'è il PIC-1 Inserire allarme che valvola PSV-1 Gas B in allerta l'operatore atmosfera che la valvola risulta aperta4 -P linea fluido 4 Apertura valvola 4.4. Liquido non C'è l'FT-1 Inserire allarme di riscaldante By-Pass sufficiente a che può basso livello LAL che riscaldare segnare allerta l'operatore l'evaporator assenza di chela valvola risultae E1 fluido in apertaingressoall'evaporatore2 -L in E1 1 Chiusura valvola V2 2.1. Aumento C'è il LIC-1 Lucchettare aperta ladella valvola V2pressionesulla linea dialimentazione2 +L in E1 1 Eccesso di liquido L 2.1. Rischio di C'è il LIC-1 Inserire allarme disversamento alto livello LAH chedi liquido L allerta l'operatoreche può chiudere lavalvola V1.II PROVA INTERMEDIA DEL CORSO DIPRINCIPI DI SICUREZZA INDUSTRIALE E AMBIENTALEAA 2019/202020 MAGGIO 2020
1. Commentare il Diagramma di Francis relativo alla stabilità degli idrocarburi, facendoun confronto tra due differenti idrocarburi a scelta.
2. Indicare e commentare le principali proprietà di un combustibile che ne indicano lapericolosità.
3. In base alla normativa (Dlgs 52/1997), indicare come sono definiti l'idrogeno e ilpropanolo (infiammabili,
facilmente infiammabili o estremamente infiammabili).4. Qual è la differenza tra deflagrazione e detonazione?
5. Nel diagramma d'infiammabilità del metano, leggere la composizione della miscela indicata dalla punta della freccia e scegliere, specificandola, una composizione di miscela infiammabile in aria e una di miscela infiammabile in ossigeno puro?
6. Quali sono i principali scenari incidentali associabili all'emissione accidentale di un fluido infiammabile?
7. Qual è la soglia di danno da considerare per valutare la magnitudo associata a un BLEVE?
8. Quali sono e cosa indicano le due direttive ATEX?
9. Come sono classificate le zone a rischio esplosione secondo la direttiva ATEX 99/92/CE?
10. Leggere la seguente marcatura ATEX: CE Ex II 1G Ex d IIA T3 Gc
QUESITO N. 1
Il diagramma di Francis è un diagramma il quale