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MANIFESTO DEL TERZO PAESAGGIO

Gilles Clément

POLITECNICO DI TORINO Corso di Urbanistica Professoressa Anna Todros Studenti: Stefano Bernardo, Matteo Corallo, Davide Cordani

Gilles Clément

Architetto del paesaggio, agronomo e scrittore francese, Gilles Clément è tra i più noti paesaggisti del mondo. Padre del giardino planetario, del giardino in movimento e del concetto di Terzo Paesaggio, nati dall'osservazione che il paesaggio naturale non è mai fisso e immobile, ma è un continuo fluire a cui il giardiniere, molto attento, deve lasciare spazio e fiducia.

“Puor faire un jardin il faut un morceau de terre et l'éternité!..”

Le jardin en mouvement. Paris, 1991.

Eloge de la friche. Avec huit pointes sèches de François Béalu, graveur. Paris, 1994.

Les libres jardins de Gilles Clément. Paris, 1997.

Le jardin planétaire. Paris, 1999.

Manifeste du Tiers-Paysage. Paris, 2004.

Tessuto

"Ogni organizzazione razionale del territorio produce un residuo"

Il residuo è direttamente collegato al principio di organizzazione razionale del territorio, la pianificazione urbana di tali zone conduce a due fenomeni, il riavvicinamento urbano, con uno sviluppo controllato, oppure una valorizzazione dell’ecosistema ormai progredito nella zona tramite un programma di cura e controllo delle biodiversità.

Sviluppo del tessuto urbano per figure concentriche; all’interno, i residui sempre di maggior estensione e numero verso le periferie.

Durata

La durata della vita di un residuo è determinata o dagli eventi naturali evolvendo nella dipendenza biologica oppure è stabilita dall’azione dell’uomo che si pone come il Giardiniere. Quest’ultimo può decidere se organizzare la crescita del sistema o eliminarlo per la realizzazione di nuove opere. In entrambi i casi determina la fine del residuo.

“Il Terzo paesaggio non evolve secondo curve temporali semplici ma secondo le modalità biologiche dell’ambiente”

I residui possono svilupparsi secondo due sequenze temporali

  • Il processo di evoluzione costante interrotto da momenti di shock è di tipo darwiniano, è caratterizzato da cambiamenti rapidi e violenti
  • Il processo evolutivo inconstante accompagnato da trasformazioni è di tipo lamarckiano, caratterizzato da modificazioni lente e modulate

Il processo generale dell’evoluzione può essere pensato come una successione di fenomeni più rapidi e più lenti che toccano i sistemi

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