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FEMORE
La frattura del collo del femore rappresenta una considerevole causa di
ricovero in ospedale, tale Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale
infatti propone, di uniformare quanto piu
possibile le procedure di
gestione della persona con frattura del collo del femore, implementando
il modello organizzativo della rete intra ed extra ospedaliera al fine di
ridurre complessivamente la durata media della degenza, si intende
stabilire le modalita
di presa in carico, gestione clinico-assistenziale
della persona, pianificazione della dimissione dall'Ospedale e
conseguente continuita
delle cure riabilitative per la persona con frattura
del collo del femore.
Definizione: Il collo del femore unisce la testa, sferica, alla dia fisi femorale, sopportando
quindi il carico che si trasmette al terreno. Esso viene a formare un angolo di 125° con il
corpo del femore ed è leggermente ruotato verso l’avanti. Verso la base del collo
s’inserisce la capsula articolare, che unisce il femore al bacino, mantenendo fissa la testa
nell’acetabolo. La capsula articolare è molto robusta perché deve sopportare i limiti
estremi dell’estensione articolare, aiutata da appositi legamenti anteriori e posteriori, e
contiene la quasi totalità dei vasi che nutrono la testa del femore. Esiste anche un corto e
robusto legamento che si inserisce sulla testa, il legamento rotondo, ma il sangue che
arriva alla testa per tale via serve a nutrire una porzione molto piccola di questo importante
osso. È proprio tale particolare situazione circolatoria a creare le maggiori dif ficoltà nella
riparazione delle fratture a carico del collo del femore. In relazione specialmente alla
situazione circolatoria della testa del femore, le fratture del collo del femore si dividono in
due gruppi assolutamente diversi fra loro per quanto riguarda la diagnosi, la terapia e gli
esiti: le fratture intracapsulari e quelle extracapsulari. Del primo gruppo fanno parte le
fratture sottocapitate (appena sotto la testa) e mediocervicali (del collo vero e proprio) del
secondo, le basicervicali (dove termina il collo) e le pertrocanteriche (al limite fra il collo e
la dia fisi femorale). Le fratture del collo femorale sono discretamente frequenti (10% di
tutte le fratture) e lo diventano ogni giorno di più per il continuo prolungarsi dell’età media
di vita.Tipiche delle persone anziane, possono essere provocate da un trauma diretto a
livello della regione trocanterica o più spesso da una violenta sollecitazione in eccessiva
apertura o chiusura dell’arto inferiore.Subito dopo la f. il femore, per azione dei potenti
muscoli glutei inseriti sul trocantere e non più bilanciato dalla continuità del collo, ruota
all’esterno, risale in alto e si sposta verso il lato opposto. Il piccolo frammento costituito
dalla testa ruota invece in basso, in dentro e indietro. Si perdono cioè quasi
completamente i contatti fra la testa e il collo femorale. Il dolore di solito è vivo ma può
essere anche modesto può esistere una deformità della regione inguinale il paziente non
riesce a sollevare l’arto dal piano del letto.
Aspetti Epidemologici in Italia: Nelle persone anziane la frattura del femore
interessa generalmente l'estremità superiore ed è causa di notevole limitazione della
mobilità dell'arto. La frattura del femore è considerata un evento traumatico estremamente
grave; infatti, quasi un terzo delle persone anziane che si procurano tale frattura muore
entro un anno dall'evento. Si deve poi considerare che circa la metà di questi soggetti
andranno incontro alla perdita parziale o totale dell'autosuf ficienza.La frattura del femore è
molto più frequente nei soggetti di sesso femminile (75% dei casi circa) e, secondo le
stime più recenti, è in notevole aumento il numero dei casi annui. Per quel che riguarda il
nostro Paese, si stima che ogni anno si veri fichino dai 70.000 ai 90.000 casi di fratture
femorali. In base alle stime effettuate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2050
si veri ficheranno circa 6,3 milioni di fratture del femore, circa 4,6 milioni in più rispetto al
1990. La frattura del femore nell'anziano è, senza ombra di dubbio, la conseguenza più
temuta delle cadute. La propensione delle persone anziane a subire questo evento è
correlata alla maggiore prevalenza di patologie, ai cambiamenti psico fisici legati all'età
avanzata, all'osteoporosi e al progressivo declino dei ri flessi di protezione. Nei soggetti
giovani e adulti le fratture del femore sono generalmente localizzate a livello della dia fisi
oppure nella parte distale. Come già accennato nella parte iniziale dell'articolo, la frattura
del femore in persone giovani o comunque non anziane è un evento abbastanza raro ed è
solitamente legato ad eventi traumatici particolarmente violenti come, per esempio, gli
incidenti stradali. Ancor più raramente può veri ficarsi come conseguenza di traumi di tipo
banale (quando questo accade, generalmente, i soggetti interessati sono affetti da
patologie congenite oppure sono malnutriti o anoressici) oppure in seguito a carichi ripetuti
e prolungati nel tempo.
Segni e Sintomi: Una frattura del femore può essere composta o scomposta; si parla di
frattura composta nel caso in cui l'osso conservi il suo normale allineamento, mentre si ha
frattura scomposta quando i due capi ossei perdono tale allineamento. Le fratture
scomposte possono essere esposte se uno o più frammenti ossei fuoriescono in seguito
alla perforazione dei tessuti muscolare e cutaneo. Nelle fratture del femore di tipo laterale
(meno gravi delle mediali in quanto la zona interessata dal problema è maggiormente
irrorata), i sintomi principali sono extrarotazione e accorciamento dell'arto, dolore nella
zona esterna dell'anca e impotenza funzionale totale. Nella frattura del femore di tipo
mediale i sintomi principali sono il dolore inguinale e una ridotta impotenza funzionale. La
diagnosi di frattura del femore si basa sull'osservazione dei segni clinici citati
precedentemente che dovranno poi essere confermati dagli esami radiogra fici i quali
vengono effettuati in diverse proiezioni. Le radiogra fie consentono una rapida
individuazione delle fratture scomposte, mentre per quelle composte è necessaria una
lettura più attenta.
Prognosi: All’ingresso in ospedale vengono di regola effettuati le seguenti operazioni:si
controlla il meccanismo lesivo per capire se esiste il sospetto di frattura femorale. Se i
sintomi corrispondono, l’esame clinico mostra una gamba più corta ed extra-ruotata per
via della trazione esercitata dai muscoli e dalla gravità. Il test fisico più indicato per queste
fratture è la flessione più rotazione interna passiva, quando è positivo evoca molto dolore.
La radiogra fia è l’esame diagnostico più adatto per veri ficare la presenza di una frattura
femorale. Le lastre mostrano eventuali interruzioni di continuità dell’osso. In caso di
piccole infrazioni, è possibile che il giorno stesso del trauma non si veda ai raggi X, ma
dopo 2/3 giorni, la rima di frattura diventa più visibile perché tende ad espandersi. In caso
di microfrattura, può essere necessaria una risonanza magnetica o una scintigra fia ossea
per confermare la diagnosi perché sono più precise e hanno una risoluzione maggiore
della radiogra fia.
Fattori di rischio: I fattori di rischio delle fratture del collo del femore si distinguono in
ambientali e clinici. Fattori ambientali: collegati all’habitat, e possibile (e utilissimo)
identi ficarli e rimuoverli. I principali sono: Pavimenti a cera scivolosi o bagnati. Tappeti con
bordi sollevati o che non aderiscono stabilmente al pavimento. Oggetti sparsi sul
pavimento (scarpe, cavi elettrici, ecc.). Locali con scarsa illuminazione. Scale non fornite
di corrimano o con gradini di diverse dimensioni. Mobili troppo alti che comportano il dover
salire su scale o sedie. Bagni con tazze troppo basse, sprovvisti di maniglie di sostegno e
con piatto doccia o vasca da bagno scivolose. Fattori clinici: dovuti a malattie concomitanti
che compromettono la stabilita e l'equilibrio, favorendo le cadute. I principali sono:
Improvviso calo della pressione arteriosa. Disturbi del ritmo cardiaco. Malattie croniche
invalidanti a carico dell'apparato locomotore (artrosi, artrite reumatoide, ecc.). De ficit della
vista. Scarsa coordinazione dei movimenti. Alterazione dello stato cognitivo. Alterazione
dell'equilibrio. Uso di farmaci in grado di alterare lo stato di vigilanza (sedativi, ipnotici,
antidepressivi, ecc.) o di alcool.
Criteri di accesso al PDTA: Il paziente che accede al pronto soccorso (PS) con la
tipica sintomatologia sospetta per frattura di femore (dolore all’inguine, arto accorciato ed
extra ruotato, impossibilita alla mobilizzazione) insorta dopo eventi traumatici minori o
anche semplici spostamenti, viene accettato in codice giallo e avviato a visita presso il PS
traumatologico, se attivo, o presso il PS generale.I pazienti con sospetta frattura di femore
devono comunque essere tempestivamente valutati dal medico di PS in modo da poter
essere trasferiti in reparto entro e non oltre le prime 4 ore dall’accesso al PS. In ospedale
l'esecuzione di una radiogra fia dell'anca confermerà la diagnosi, mostrando se sia una
frattura mediale, che ha scarse possibilità di guarigione, perché intrarticolare, o laterale. Il
trattamento è sempre chirurgico perché è necessario ridurre per quanto possibile
l'allettamento dei pazienti anziani, che altrimenti vanno incontro alle complicanze da
ipomobilità. Prima dell'intervento è necessario che il paziente sia ben valutato, ed
eventualmente riequilibrato, dall'anestesista.
Mappatura del percorso di
massima 0giorni:MMG e medico
specialista
Valutazione clinica e
raccolta di dati
anamnestici,
INGRESSO rilevazione dei
parametri vitali,
indice di massa
corporea,
informazioni su
abitudini alimentari,
fumo, alcol, attività
f isica.
___________________
1 giorni: MMG e
infermiere
VALUTAZIONE/STADIAZIONE Esecuzione
emocromo.
Consulenza
specialistica per
valutazione e
stadarizzazione da
parte del radiologo.
Esecuzione RX.
___________________
TRATTAMENTO 1giorni:MMG,medico
specialista e
infermiere
Impostazione
terapeutica
Intervento chirurgico
___________________
15 giorni: medico e
infermiere
counseling
MONITORAGGIO individuale
parametri vitali
gestione ferita
chirurgica
impostazione
riabilitazione
___________________
follow-up 3/6