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INTRODUZIONE
dell’educazione
Il tema è emerso in forma sempre più forte in questi ul-
timi tempi, a fronte del quadro inquietante dei comportamenti giovanili, co-
definito “emergenza educativa” che coinvolge tutti:
sì da essere la società
civile, lo Stato e la Chiesa. Benedetto XVI la definisce «ineludibile priorità,
1
e l’intera società».
grande sfida per la comunità cristiana
E’ evidente che la persona non può far a meno dell’educazione, sia co-
me individuo sia come essere sociale, allo stesso modo la società ha biso-
gno di educare le giovani generazioni, per la propria conservazione e il pro-
l’educazione “pro-
prio sviluppo. In questo senso, possiamo considerare un
cesso di personalizzazione”, di “socializzazione” “inculturazione”.
e
processo di personalizzazione, l’educazione
Come è realizzazione pro-
gressiva di sé come persona, se così non fosse, si ridurrebbe a manipolazio-
ne dell’individuo da parte di altri soggetti. Tale processo non avviene fuori
dal contesto ambientale, si accompagna a un processo di socializzazione,
d’inserimento progressivo della persona nella comunità, e si avvale del pro-
d’inculturazione,
cesso con graduale acquisizione del linguaggio, dei valori,
2
delle conoscenze proprie della società di appartenenza.
1 http://www.ratzingerbenedettoxvi.com/viterboebagnoregio.htm
2 Cfr. http://www.alessandromammucari.net/atti/090403_fondamenti_x_unapedagogia_della_
persona_e_della_relazione.pdf 1
I
LA FINALITÀ
DELL’AZIONE EDUCATIVA
Il fine dell’azione educativa:
1. 1 formazione integrale della persona
Il processo educativo coinvolge la totalità dell'individuo, la sua intera
persona, esso deve garantire ai ragazzi la possibilità di sviluppare armoni-
camente le proprie doti fisiche, morali, intellettuali e spirituali, mediante
l’integrazione di ogni elemento del costitutivo umano-spirituale.
Un obiettivo per definirsi educativo, deve armonizzare la componente
cognitiva, funzionale e valoriale, per cui compito dell’insegnante è stimola-
re l’acquisizione delle conoscenze, favorire lo sviluppo delle attitudini e
coltivare in loro il campo dei valori. La maturità della persona umana è
l’obiettivo primario dell’educazione, ossia il traguardo nella formazione
della personalità. Possiamo dire che una persona è matura, quando ha rag-
giunto una determinata completezza intellettuale, sociale, morale, fisica e
affettiva. è quindi un’attività specifica,
L’educazione posta al servizio dello svi-
dell’inserimento di questa nella comunità socio-
luppo della persona umana,
culturale (socializzazione) e storico-civile (civilizzazione), attraverso moda-
2
lità proposte dalla ricerca pedagogica: «La vera educazione deve promuove-
re la formazione della persona umana sia in vista del suo fine ultimo, sia per
il bene dei vari gruppi di cui l'uomo è membro e in cui, divenuto adulto, a-
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vrà mansioni da svolgere».
Per poter educare, bisogna conoscere la dinamica psico-affettiva che ca-
ratterizza l’educando, quali condizionamenti bio-psico-sociali interferisco-
circostante, quello naturale, mo-
no nel suo processo evolutivo. L’ambiente
rale, sociale (famiglia e società) influisce sullo sviluppo della personalità,
per cui dalla conoscenza oggettiva del soggetto, si possono trarre le indica-
zioni pedagogiche appropriate a ogni caso.
dei vari aspetti della persona,
L’educazione varia da soggetto a sogget-
to, ogni ragazzo possiede un ritmo personale di crescita. Il metodo psico-
pedagogico più collaudato è il colloquio personale, di fondamentale impor-
un’immagine
tanza nella conoscenza del ragazzo, perché permette di farsi
reale del soggetto, utile per cogliere gli elementi più consoni allo sviluppo
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multilaterale della personalità dell’individuo.
La prassi educativa, deve poggiare sulla centralità dell’alunno, questo
“rapporto
implica un educativo” a carattere di comunicazione interpersona-
La finalità dell’educazione è aiutare il
le. ragazzo a far uscire (exducere),
mediante la sua buona volontà, quelle potenzialità insite nella sua natura,
3 Dichiarazione sull’educazione cristiana
C V II, Gravissimum Educationis (28
ONCILIO ATICANO
ottobre 1965), in Enchiridion Vaticanum,1, Dehoniane, Bologna 1993, n.1.
4 Cfr. A M , Pedagogia. Educare oggi, La Scuola, Brescia 1997, 185-186.
NDREA ERCATALI 3
armonizzando tendenze e capacità, che se ben orientate lo condurranno ad
5 L’educazione, pertanto, pur rivolta al
assumere una propria personalità.
gruppo di educandi, mira a far emergere la personalità del singolo.
l’educazione
1. 2 Come concretizzare globale della persona
s’intende
Abbiamo detto che per educazione globale, quel processo che
nella sua finalità e nella sua dinamica, non trascura nessuna dimensione
6
dell’essere umano:
Il primo aspetto che affiora di questa realtà umana è l’organismo del ra-
Le scienze dell’educazione riservano questo campo “fisiologia
gazzo. alla
dell’educazione”, il funzionamento dell’organismo,
poiché influisce sul
funzionamento della psiche del ragazzo, sul rendimento scolastico e sul suo
comportamento sociale. Particolare attenzione si dà ai bambini deboli di u-
legati all’educazione sono quelli della
dito e di vista. Altri problemi fisici
dell’affaticamento
nutrizione, e dello sviluppo.
ai valori umani
L’educazione (affettivi, etici e religiosi), per portare il
ragazzo a uno sviluppo morale, determinato dalla sua libera volontà, che li-
alla luce dell’intelligenza orientata
beramente aderisce (grazie al vero) ai
7
principi di etica universali.
5 A M , Pedagogia. Educare oggi, 143.
NDREA ERCATALI
6 Cfr. I , 190.
VI
7 Cfr. I , 195-197.
VI 4
Educazione dell’intelletto, curare la dimensione intellettuale-cognitiva, in
modo che l’alunno, sia portato a conseguire una crescente capacità di ragio-
l’apprendimento.
nare, accrescendo il gusto per la ricerca e per Importante è
formare la ragione del ragazzo in maniera critica e costruttiva, che lo rende-
rà capace di intuire le necessità del proprio tempo e organizzarsi per aiutare
8 ragione è di aiuto all’uomo nel distinguere,
la collettività a soddisfarli. La
fra i valori che il mondo propone, ciò che è illusorio da ciò che è duraturo,
senza lasciarsi sedurre dall’apparenza
all’impegno,
Educazione non vi può essere apprendimento vero senza
impegno serio, che richiede applicazione di energie e sforzo di volontà, ciò
lo aiuterà a superare le difficoltà. Il ragazzo deve imparare che un mondo
migliore lo costruisce l’uomo, quando non cede di fronte alle contrarietà,
ma le supera sapendo cogliere nel presente, quegli stimoli che interpellano
9
il suo senso di responsabilità umana e sociale.
Educazione alla socialità, alla cooperazione e solidarietà, i giovani devo-
no essere educati a superare l’individualismo, a saper instaurare rapporti in-
terpersonali costruttivi, a condividere le difficoltà, a saper assumere i propri
doveri con senso di responsabilità; deve imparare a convivere con persone
8 Cfr. I , 199-200.
VI
9 Cfr. I , 198.
VI 5
etnicamente diverse, consapevoli che non esistono culture superiori o infe-
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riori ma culture diverse.
Educazione alla religiosità. La religiosità della persona, è la sua capacità
di afferrare il mistero che avvolge l’uomo e il creato, percependo e ammet-
tendo l’esistenza di un essere supremo, che regola l’universo con bontà e
sapienza; essa è la naturale conseguenza di un bisogno inscritto nella sua
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stessa condizione di essere corporeo-spirituale.
Come docenti di religione siamo chiamati a coltivare la dimensione eti-
ca-religiosa-spirituale per formare delle coscienze rette, capaci di valutare,
di decidere, di interrogarsi sul senso ultimo della vita, confrontandosi con i
valori evangelici; a indicare la strada per incontrare Dio; a favorire la matu-
razione di valori umani e spirituali, perché ognuno possa realizzare nella vi-
ta, quel piano provvidenziale che Dio ha assegnato a ogni creatura.
Educazione all’ecologia, affinchè diventino cittadini consapevoli delle
proprie azioni, nel rispetto della terra. L'informazione sugli effetti che ogni
nostra azione produce sull'ambiente, è fondamentale per creare una co-
scienza ambientalista, non contraria al progresso scientifico, purché sia un
progresso rispettoso dell'ambiente, per prevenire gli effetti negativi che tutti
12
conosciamo: inquinamento, effetto serra e altri.
10 Cfr. I , 201-203.
VI
11 Cfr. I , 204-205.
VI
12 Cfr. I , 190-206.
VI 6
dell’educazione:
1. 3 Compito formare alla vita e per la vita
Compito fondamentale dell’educazione, è quello di preparare
l’individuo ad affrontare la vita, nella piena maturità della sua personalità,
consapevole delle proprie capacità, dei suoi limiti, capace di prendere deci-
sioni e fare scelte personali che si basano su una visione realistica della re-
altà, capace di fare scelte altruistiche e non più egoistiche. Diverse sono le
tappe che segnano questo itinerario:
Nella prima infanzia, i genitori sono i primi e quasi esclusivi educatori,
essi devono aiutare il proprio figlio a far emergere le potenzialità insite nel-
scuola dell’infanzia
la sua natura; mentre la è abilitata, più che a sostituire
la famiglia, a promuovere la socializzazione del bambino, promuovendo
l’espansione della sfera emozionale del bambino verso legami extrafamilia-
ri, con una prima educazione alla socialità e al mondo esterno.
Poi mediante gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie, si passa a
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promuovere l’integrazione della persona nella compagine sociale.
L’educazione agendo su di un individuo inserito in una comunità socia-
deve mirare all’integrazione dell’individuo nel proprio
le, ambiente socio-
culturale. Gli educatori operando come interpreti del presente, li preparano
all