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Procedura di montaggio dell'estensimetro

La procedura di montaggio dell'estensimetro si divide in 3 parti:

  1. Preparazione della superficie
  2. Applicazione dell'estensimetro
  3. Incollaggio e saldatura dei terminali

Nella prima parte, si prepara la superficie di applicazione tramite abrasione con della carta vetrata e successiva pulizia della stessa superficie.

Nella seconda parte, si posizionano gli estensimetri da utilizzare. Una volta decisa la posizione di installazione, vengono applicati tramite adesivo.

sulla superficie stessa, esercitando una pressione permettendo unacorretta tenuta dell'adesivo. Infine, una volta effettuata l'installazione, si procede conla saldatura ed il fissaggio di coppie di fili sui terminali dei rispettivi estensimetri con ilsuccessivo passaggio di un materiale protettivo su questi ultimi. Descrivere i metodi fondamentali per la misura di forza Esistono diversi metodi per la misurazione della forza, essi sono in tutto 6: - Bilanciando la forza da misurare con una forza gravitazionale che agisce su unamassa campione, sia in forma diretta, sia attraverso leveraggi. E' il principio deimisuratori di forza peso, cioè delle bilance meccaniche. - Misurando l'accelerazione di un corpo di massa nota alla quale è applicata la forzaincognita. - Bilanciando la forza da misurare attraverso una forza magnetica nota. - Utilizzando la forza sconosciuta per mettere in pressione un fluido e quindi misurarnela pressione. - Applicandola forza applicata sulla massa e più la deformazione sarà grande. La funzione di risposta in frequenza di una cella di carico basata su un sistema massa-molla-smorzatore dipende dalla frequenza di oscillazione della massa e dalla sua ampiezza. La funzione di risposta in frequenza può essere rappresentata graficamente con un diagramma che mostra l'ampiezza e la fase della risposta in funzione della frequenza. Nel diagramma, l'asse delle ordinate rappresenta l'ampiezza della risposta, mentre l'asse delle ascisse rappresenta la frequenza. La curva di risposta in frequenza mostra come l'ampiezza della risposta varia al variare della frequenza. La fase della risposta indica lo sfasamento tra la forza applicata e la risposta del sistema. Può essere rappresentata graficamente con un diagramma che mostra l'angolo di fase in funzione della frequenza. In generale, la funzione di risposta in frequenza di una cella di carico basata su un sistema massa-molla-smorzatore presenta un picco di ampiezza a una certa frequenza di risonanza. Al di sopra di questa frequenza, l'ampiezza della risposta diminuisce gradualmente. La fase della risposta può variare in funzione della frequenza, ma di solito è negativa.cella è sensibile. 2. Descrivere il principio di funzionamento di una cella di carico estensimetrica a compressione. Considerare il caso di ponte intero. Disegnare il circuito a ponte di Wheatstone e lo schema della cella di carico sollecitata a compressione su cui siano riportati gli estensimetri in maniera coerente con le resistenze disegnate sul circuito. Le celle di carico sfruttano elementi elastici, come anelli o diaframmi, la cui deformazione, proporzionale alla forza applicata, viene misurata mediante un trasduttore di deflessione. I sensori utilizzati sono spesso estensimetri, trasformatori differenziali o potenziometri. Nel caso di una cella di carico a compressione, si utilizzano 4 estensimetri (a ponte intero) incollati sul provino di trazione: 2 estensimetri sono incollati con l'asse sensibile orientato secondo la direzione assiale e gli altri due con l'asse sensibile orientato secondo la direzione trasversale. Sfruttando un circuito a ponte intero si ottengono compensazioni rispetto alla temperatura e alle variazioni di resistenza degli estensimetri. Di seguito è riportato il disegno del circuito a ponte di Wheatstone e lo schema della cella di carico sollecitata a compressione: Circuito a ponte di Wheatstone Schema della cella di carico sollecitata a compressionetemperatura e la flessione. Quando viene applicata la forza F il provino subisce una deformazione assiale e trasversale. Lezione 0351. Descrivere il principio di funzionamento di un torsiometro estensimetrico. Considerare il caso di ponte intero. Disegnare il circuito a ponte di Wheatstone e lo schema della barra sottoposta a torsione su cui siano riportati gli estensimetri in maniera coerente con le resistenze disegnate sul circuito. I torsiometri estensimetrici o celle di torsione sono simili alle celle di carico. Essi consistono in un elemento elastico (un albero cilindrico, in genere) e uno o più sensori (degli estensimetri elettrici a resistenza). Gli estensimetri possono essere 2 o 4 montati su due eliche perpendicolari orientate a 45° rispetto alle generatrici del cilindro. Gli estensimetri 1 e 3 sentono una deformazione positiva, 2 e 4 negativa; essendo montati su rami opposti, i loro effetti si sommano. Lezione 0361. Descrivere i metodi per effettuare la misura di potenza a

seconda che siconsideri di misurarla su macchina operatrice o macchina motrice.In genere per effettuare misure di potenza occorrono due misure separate di C(coppia) e ω (omega) (velocità angolare). Per la misura di velocità angolare si possonousare degli encoder o ruote dentate calettate sull’albero e sensori di prossimità. Per lamisura di coppia occorre distinguere se la potenza è misurata sul generatore(macchina motrice) o sull’utilizzatore (macchina operatrice) che assorbe potenza.Nelle misure su macchina motrice, occorre utilizzare un dispositivo che sia capace diassorbire la potenza erogata: FRENI. I freni sono dei dispositivi con carcassa libera,ovvero che hanno la possibilità di ruotare attorno ad un asse coincidente con quellodell’albero motore di cui si vuol conoscere la coppia trasmessa.In tal modo, impedendo alla carcassa di ruotare e misurando con una cella di carico laforza di reazione F necessari a impedire la

rotazione e, noto il braccio b costante al quale è applicata F, si può misurare la coppia o momento torcente: M=Fb. Nelle misure su macchina operatrice si usano i TORSIOMETRI. Un elemento cilindricotorcente viene posto in rotazione solidale con l'albero del motore. La misura può essere effettuata direttamente sull'albero motore qualora questo sia sufficientemente cedevole da subire torsioni rilevabili. La misura dell'angolo di torsione può essere realizzata con sensori di prossimità a correnti parassite che misurano l'angolo di torsione con una risoluzione proporzionale al numero di denti realizzati sulle ruote dentate.

Lezione 0371. Descrivere la procedura di taratura statica di sensori di pressione mediante il banco a pesi diretti. Nel banco a pesi diretti alcune masse vengono caricate sullo stantuffo mobile, posto dentro un cilindro in cui si trova olio in pressione. L'accoppiamento stantuffo-cilindro è accuratamente

realizzato per consentire il libero moto con gioco ristretto. Per mezzo di una pompa a vite è possibile aumentare la pressione nella camera opposta allo stantuffo fino a sollevare quest'ultimo portandolo in posizione di equilibrio. Nella procedura di taratura, si porta lo stantuffo a fine corsa prima di montare il manometro da tarare. Si effettua il carico con il peso campione e si aziona il volantino della pompa a vite, fino al sollevamento dei pesi stessi. Successivamente si effettua la rotazione del disco pesi e si legge il valore sul manometro da tarare. In fine si applica un nuovo carico e si ripete l'azione sul volantino della pompa a vite. Lezione 0381. Descrivere il principio di funzionamento dei manometri differenziali a colonna di liquido e le problematiche di applicazione (effetti della capillarità). Descrivere anche le tecnologie costruttive volte a migliorare l'accuratezza di misura (manometro a braccio inclinato, manometro a pozzetto). Il manometro

Il differenziale a U è costituito da un tubo trasparente in vetro parzialmente riempito di fluido manometrico. L'equazione di equilibrio tra fluido A e fluido manometrico dipende dalla densità dei vari fluidi e dalla temperatura in cui la misura viene effettuata. Se tra i due rami ad U non vi è perfetta simmetria (uguali diametri e stessi fluidi a contatto) occorre tener conto del fenomeno di capillarità. Tale fenomeno è generato dalle forze di tensione superficiale, le quali inducono nei tubi di diametro non infinito un innalzamento o abbassamento del liquido rispetto alla superficie libera. In assenza di capillarità la sensibilità del manometro non dipende dalla sezione del tubo. Per aumentare la sensibilità di un manometro differenziale a U si usa inclinare un braccio in modo tale che a parità di differenza di pressione (p1-p2) la lettura L sia maggiore di h. L'aumento di sensibilità dello strumento è

proporzionale all'angolo di inclinazione.

Lezione 0391. Descrivere il principio di funzionamento dei trasduttori di pressione elastica (il tubo di Bourdon, i diaframmi o soffietti) e le problematiche di applicazione.

I trasduttori di pressione a deformazione elastica sfruttano la deformazione di un elemento elastico che viene misurata con sensori di spostamento o di deformazione. L'uscita del trasduttore è una tensione o una corrente proporzionale alla pressione applicata. Il tubo di Bourdon è formato da un elemento sensibile, un tubo di sezione ellittica, il quale può esser piegato in diverse forme, ad esempio a C, ad elica, aspirale. La pressione viene applicata all'estremità aperta e, bloccata mentre l'altra estremità viene lasciata livera di muoversi. Per effetto della pressione interna il tubo, da ovale, tende a diventare circolare, aumentando così il raggio di curvatura dell'arco del cerchio. La deformazione produce uno

spostamento dell'estremità libera, che può essere amplificato e misurato mediante degli indicatori. I manometri a soffietto possono misurare pressioni differenziali ed assolute. Per misurare la forza applicata sul lato dedicato del soffietto alla rilevazione della pressione imposta sul dispositivo, al suo interno viene montata una molla di contrasto per contrastare la forza prodotta dalla pressione applicata. I problemi legati agli elementi sensibili utilizzati in questi dispositivi sono: isteresi, non linearità, resistenza meccanica. I trasduttori di pressione piezoelettrici usano un cristallo piezoelettrico come elemento elastico e sensore. Il quarzo è il materiale piezoelettrico più usato perché ha alto
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Publisher
A.A. 2021-2022
17 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/12 Misure meccaniche e termiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Carlo9898 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Misure meccaniche e termiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Arnesano Marco.