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ORIGINI E STORIA DELLA PSICOLOGIA
ESERCITAZIONE DI VERIFICA
DOMANDE FINALI PER AMMISSIONE ALL'ESAME
Questi esercizi devono essere consegnati 20 giorni prima dell’appello d’esame cui si intende
partecipare. La consegna avviene tramite caricamento in piattaforma. Vi prego di rinominare il file
inserendo il vostro cognome, es. Esercitazione di verifica-ilvostrocognome.doc
Congiuntamente alla consegna deve essere inviata una mail al tutor contenente la richiesta di iscrizione
all’esame. L’oggetto della mail deve essere: Storia-Esercitazione di verifica. Il tutor procederà con la correzione
e valutazione dell’esercizio e comunicherà la conseguente ammissione all’esame.
Raccomandazione: Leggere con attenzione il testo delle domande e rispondere in maniera
appropriata.
1) Il rapporto tra mente e sistema nervoso: descrivere le principali teorie, facendo particolare riferimento alla
legge di Bell e Magendie;
2) W. Wundt: Illustrare la “Psicologia dei popoli”;
3) Teorie dell’apprendimento sociale: Descrivere la teoria dell’apprendimento sociale di Bandura,
concentrandosi sul concetto di modellamento;
4) La Psicoanalisi: Illustrare le teorizzazioni di S. Freud sullo sviluppo psicosessuale;
5) La scuola di Ginevra: Illustrare gli stadi dello sviluppo infantile introdotti da Piaget.
Il rapporto tra mente e sistema nervoso, nella sua più ampia accezione di relazione fra
1) mente e corpo, fu affrontata sin dall’antichità con differenti posizioni , a seconda della
concezione che il singolo popolo aveva con il divino e il trascendente. Nel mondo
Occidentale, l’affermazione del Cristianesimo, in epoca medievale ha fortemente
ostacolato qualsiasi indagine sull’uomo, sulla sua corporeità con il divieto di
dissezionare i cadaveri e ancor più nell’affrontare il tema del pensiero. Un elemento di
innovazione fu quello apportato nel XVI secolo da Cartesio che distinse l’uomo in una
res extensa, la materia corporea, e una res cogitans, materia pensante, consentendo in
questo modo un approccio scientifico all’aspetto fisiologico dell’uomo senza incorrere
nella censura e/o nella condanna del Sant’Uffizio. Nel 1751 Whyatt (riconosce che le
attività riflesse non necessitano del cervello ma del midollo spinale) effettua
esperimenti sulle rane e riconosce che i nervi afferenti consentono la motilità
muscolare solo se collegati al midollo spinale, anche in assenza del cervello. E’ questo
il primo passo per l’identificazione dell’arco riflesso: ciascun nervo ha due terminali,
uno afferente che dalle estremità sensoriali giunge al midollo spinale e un secondo,
efferente, che dal midollo giunge al muscolo relativo.
Successivamente, e in modo autonomo, l’uno dall’altro, Bell, nel 1811 e Magiendie,
nel 1822, stabilirono che i nervi periferici (sensoriali) sono differenti dalle fibre
motorie. I primi sono nervi afferenti, le seconde nervi efferenti. Da tali osservazioni
nasce la neurofisiologia. Di quegli anni è anche l’enunciato, “Principio di energia
specifica”, di Mueller: la natura degli impulsi non dipende dallo stimolo ricevuto ma
dalla natura del nervo stimolato. Per esempio, se viene stimolato elettricamente un
nervo ottico, l’impulso ricevuto sarà un impulso ottico, un flash. Helmholtz da questo
principio sviluppò la teoria della percezione dei colori e la teoria della percezione