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IAGET E LA SCUOLA DI INEVRA LEZIONE

Jean Piaget è in assoluto uno dei più importanti scienziati del XX secolo. Ebbe una formazione di biologo (studiava i molluschi) e fu un prodigio in questo campo, i suoi primi studi furono pubblicati all'età di 11 anni. Nel 1921 entrò all'Istituto J.J. Rousseau di Ginevra, e fu successore nel 1932 di Claparede come direttore dell'istituto. Piaget fu anche professore di psicologia genetica alla Sorbona, fu direttore del Bureau International de l'Education ed ebbe moltissimi incarichi accademici. Nel campo dell'educazione introdusse l'insiemistica nei programmi di insegnamento primario della matematica. Al centro della teoria di Piaget vi è il problema dello sviluppo dell'intelligenza e della percezione, identificando quattro stadi dello sviluppo dei processi mentali dei bambini: 1. Sensomotorio (0-2 anni): il bambino si dimostra progressivamente capace di combinare in modo nuovo deglischemi già acquisiti; il pensiero si costruisce sulla base di schemi di azione che vengono progressivamente interiorizzati (io apprendo lo schema d'azione della pressione di determinati oggetti ed esso, man mano che lo esercito, progressivamente è interiorizzato e saranno questi schemi di azione interiorizzati che costituiranno i mattoni dell'edificio del mio pensiero).- All'inizio di questo stadio ci sono solo azioni singole che vengono combinate in schemi più complessi e articolati. Si tratta di comportamenti che compaiono in forma completa e non per prove ed errori—> distacco nel modo di vedere l'evoluzione del bambino rispetto ai comportamentisti, secondo i quali i meccanismi fondamentali di costruzione dell'attività del comportamento infantile era quello per prove ed errori. Secondo Piaget questo modo è angusto ed errato, può andare bene per organismi di livello inferiore ma nel bambino i comportamenti

appaiono strutturati per come saranno definitivamente. Questo vuol dire che il bambino comincia ad avere la comparsa di un'attività rappresentativa, e cioè la capacità di capire la permanenza degli oggetti anche al di là della percezione diretta -> l'oggetto che sparisce dalla vista del bambino a un certo punto diventa permanente, sa che esiste anche se non lo vede direttamente- Si comincia a usare il linguaggio per riferirsi a una realtà solo rappresentata

Preoperatorio 2. (2-6 anni): il bambino comincia a sviluppare e interiorizzare schemi in modo più complesso ma sempre legati a operazioni concrete legate all'ambiente

Operatorio concreto 3. (6-12): compaiono nuove operazioni di pensiero legate anche allo sviluppo di attività logico-matematiche; compaiono le operazioni legate alla conservazione (di quantità, di numero..).

Operatorio formale 4. (12+): compare il pensiero ipotetico-deduttivo; il bambino può

Ogni stadio può essere suddiviso in sottostadi; la successione è abbastanza rigida ma consente dei decalages: all'interno di uno stadio si possono presentare comportamenti che sono tipici di uno stadio differente.
Piaget ha impostato in modo diverso il problema di innatismo ed empirismo; secondo lui lo sviluppo dell'intelligenza va visto in una continua ricerca di equilibrio nell'adattamento dell'individuo all'ambiente -> intelligenza non è altro che la capacità di adattarsi all'ambiente. Sono due i meccanismi fondamentali di questo adattamento:
- accomodamento: continua modifica degli schemi di pensiero
- assimilazione: i dati dell'esperienza vengono incorporati negli schemi
Sono concetti che ci sembrano quasi banali, ma in realtà per il periododi come vengono acquisiti e sviluppati nella mente del bambino. Piaget ha dedicato gran parte della sua ricerca allo studio dello sviluppo cognitivo dei bambini. Ha osservato che i bambini passano attraverso diverse fasi di sviluppo, durante le quali acquisiscono nuove abilità cognitive e modi di pensare. Queste fasi sono chiamate stadi di sviluppo e includono lo stadio sensorimotorio, lo stadio preoperatorio, lo stadio delle operazioni concrete e lo stadio delle operazioni formali. Durante lo stadio sensorimotorio, che va dalla nascita all'età di circa 2 anni, i bambini imparano attraverso i loro sensi e le loro azioni. Iniziano a sviluppare la consapevolezza di sé e delle loro azioni, e a comprendere che le cose esistono anche quando non le vedono. Nello stadio preoperatorio, che va dai 2 ai 7 anni, i bambini iniziano a utilizzare il linguaggio e a pensare in modo simbolico. Sono ancora molto egocentrici e non riescono a comprendere i punti di vista degli altri. Nello stadio delle operazioni concrete, che va dai 7 agli 11 anni, i bambini iniziano a pensare in modo più logico e a comprendere le relazioni causali. Sono in grado di risolvere problemi concreti e di comprendere le operazioni matematiche di base. Infine, nello stadio delle operazioni formali, che inizia intorno all'età di 11 anni, i bambini sviluppano la capacità di pensare in modo astratto e di ragionare in modo logico su concetti complessi. Sono in grado di comprendere le ipotesi, le deduzioni e i ragionamenti scientifici. L'epistemologia genetica di Piaget ha avuto un impatto significativo sulla psicologia dello sviluppo e sulla pedagogia. Ha contribuito a comprendere meglio come i bambini apprendono e come si sviluppa il loro pensiero. La sua teoria ha anche evidenziato l'importanza del gioco e dell'interazione sociale nello sviluppo cognitivo dei bambini.

In cui il bambino riesce a svilupparli man mano che costruisce le pietre della sua conoscenza attraverso gli stadi di sviluppo. Piaget viene scoperto negli Stati Uniti solamente negli anni '50, grazie alla traduzione della sua opera, e il fatto che sia stato scoperto negli Stati Uniti significa che ha cominciato a esistere nella psicologia scientifica; ne segue un successo straordinario e la considerazione di Piaget come autore a buon diritto cognitivista -> parliamo degli anni '50 anni della rivoluzione cognitivista, questa corrente attacca le altre grandi scuole e fornisce modelli di spiegazione del comportamento diversi, ma anche un campo di indagine psicologica diversa. Per i cognitivisti ciò che conta non è l'apprendimento del comportamento (come invece era per i comportamentisti) ma piuttosto i processi cognitivi. Contemporaneamente si ha la scoperta di Vygotskij morto in Russia negli anni '30, aveva segnato un momento di innovazione della

La psicologia russa era caratterizzata dalla riessologia, che era una specie di comportamentismo. Vygotskij ha cambiato il modo di vedere le cose rispetto alla riessologia. Ne è seguita una polemica tra i sostenitori delle due scuole: la controversia riguarda soprattutto il ruolo del linguaggio nello sviluppo cognitivo e il concetto di egocentrismo. Secondo Vygotskij, il pensiero è guidato dall'azione e dal linguaggio come stimolo per l'interazione sociale, e il linguaggio egocentrico è un momento di interiorizzazione del linguaggio, che diventa la struttura portante del pensiero. Per Piaget, invece, il linguaggio nasce come linguaggio egocentrico e non ha rilevanza sociale; col tempo verrà esteriorizzato e diventerà uno strumento di comunicazione sociale, ma inizialmente è solo un'attività rappresentativa (rappresenta ciò che non è immediatamente percepito ma è nella mente del bambino ed è una delle forze).

Fondamentali che struttura le attività rappresentative del bambino è gli da questo supporto importantissimo al consolidarsi delle strutture dell'intelligenza. *Peraltro gli stessi allievi di Piaget con Inhelder hanno preso le distanze da questo modo di vedere lo sviluppo. Si è detto che la sua era la teoria del bambino "epistemico" e non "psicologico" -> critica anche accettata dai suoi allievi: il bambino di Piaget era astratto, sviluppava delle categorie epistemiche di conoscenza della realtà, sostanzialmente uguale tra tutti i bambini e in modo rigido. Si è in questo modo un po' persa la struttura infarinare del modello stadiale (divisione di stadi molto rigido). Ginevra assomiglia oggi meno a Piaget, che rimane forse un po' ingombrante sullo sfondo, e più a qualsiasi altro luogo psicologico nel mondo; Piaget è tutt'ora il punto di riferimento, reale, ma anche ingombrante.

H I P (18) =

Elaborazione delle informazioni nell'uomo

Il cognitivismo è una corrente tutt'ora dominante che nasce negli anni '50/60, grazie a due fattori:

  • metafora del computer: mente come processore
  • declino del comportamentismo: che aveva escluso dalla sua teoria l'esistenza di processi mentali

L'elaborazione delle informazioni è un concetto generale applicabile sia a sistemi umani sia alle macchine; l'affermarsi della metafora del computer è legata ai primi calcolatori (molto grandi) creati negli ambiti scientifici, economici...che svolgono operazioni e fanno calcoli, allo stesso modo come noi compiamo processi mentali nel cervello organico. L'idea di avvicinare la macchina da calcolo alla mente umana è tipica di molti autori, ma in particolare ricordiamo Kenneth Craik, uno studioso di Cambridge, che propone come modello generale della mente alcune

concezioni che poi rimangono come parte fondamentale del cognitivismo contemporaneo. Nel suo saggio di natura filosofica "the nature of explanation" propone una concezione della mente come produttore di micro modelli del mondo, cioè come un luogo in cui metaforicamente si costruiscono rappresentazioni degli eventi che accadono del mondo, incluse le azioni che l'organismo può svolgere all'interno dell'ambiente; questi micro modelli hanno la funzione di rendere il comportamento più efficiente e gestire meglio le interazioni. Un altro contributo è quello di George Miller, in un articolo del 1956 denominato "il magico numero sette più o meno due", che dice che in tanti compiti diversi di memoria, percezione, c'è una limitazione delle capacità di elaborare le informazioni intorno a questo numero 7. In realtà ci possono essere differenze tra gli individui, ma vale la pena porre delle ipotesi; questo scatena una serie di studi e ricerche che hanno portato a sviluppare ulteriormente la teoria cognitiva.dietro ai comportamenti umani complessi come il linguaggio. Chomsky propone invece l'idea di una grammatica universale innata, che permette agli individui di generare infinite combinazioni di parole e frasi. Questo dibattito tra Skinner e Chomsky ha avuto un impatto significativo nello sviluppo della psicologia cognitiva, che si concentra sull'elaborazione delle informazioni e sui processi mentali che stanno alla base dei comportamenti umani. In sintesi, mentre Skinner sosteneva che il linguaggio umano fosse il risultato di un apprendimento basato sul rinforzo, Chomsky sottolineava l'importanza di meccanismi innati e universali nella produzione del linguaggio. Questo dibattito ha aperto la strada a nuove ricerche e teorie sulla comprensione e l'elaborazione dell'informazione nell'uomo.sotto i fenomeni manifesti. Compito dello psicologo cognitivista dell'HIP è quello di inferire i processi mentali partendo da esperimenti ben strutturati; questo
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A.A. 2019-2020
39 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fede.bal di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Origini e storia della psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica internazionale UNINETTUNO di Roma o del prof Lagioia Bianca.