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L'equazione di equilibrio nei mercati finanziari
L'equazione di equilibrio nei mercati finanziari si presenta come: M/P = YL(i)
M/P indica l'offerta reale di moneta, ovvero lo stock di moneta in termini di beni, YL(i) è la domanda reale di moneta, che dipende dal reddito e dal tasso di interesse. È chiaro quindi che l'equilibrio nel mercato finanziario si consegua quando la domanda di moneta eguaglia l'offerta di moneta.
Possiamo ora rappresentare la funzione della domanda aggregata come segue: Y = Y(M/P, G, T)(+, +, -)
La produzione Y è una funzione crescente dei saldi monetari reali M/P, e della spesa pubblica G, mentre è una funzione decrescente delle imposte T.
Data la politica monetaria e fiscale (cioè dati M, G, T) un aumento del livello dei prezzi riduce i salari monetari reali M/P e fa diminuire la produzione.
*grafico IS-LM / AS-AD*
Supponiamo che il governo decida di attuare una politica fiscale mirata alla riduzione del disavanzo di bilancio, ad esempio, riducendo la spesa pubblica G.
parità di imposte. Ipotizziamo che la produzione sia inizialmente al suo livello naturale, per cui l'economia si trova nel punto A. La riduzione della spesa pubblica, da G a G', fa muovere verso sinistra la curva di domanda aggregata, da AD ad AD'. Ciò comporta che nel breve periodo l'economia si muova da A ad A', la produzione diminuisca da Y e il livello di prezzi diminuisce da P a P'. L'effetto iniziale della riduzione del disavanzo, quindi, è quello di far diminuire la produzione. Finchè la produzione rimane inferiore al suo livello naturale, sappiamo che la curva SD continuerà ad abbassarsi, l'economia si muoverà lungo la curva AD' fino a quando AS'' non raggiungerà il punto A''. In quel momento, la recessione iniziale terminerà e la produzione sarà tornata al suo livello naturale Y. Il livello dei prezzi e del tasso di interesse saranno inferiori.
rispetto alla situazione iniziale. TRACCIA 4: Ricavata algebricamente e graficamente la curva LM, si spieghino gli effetti di una politica monetaria espansiva e restrittiva sul tasso di interesse. La curva LM è la funzione di equilibrio del mercato monetario. La funzione di equilibrio del mercato monetario è detta LM poiché identifica le condizioni di uguaglianza tra la domanda di moneta (L) e l'offerta di moneta (M). Per costruire la curva LM è necessario partire dall'equilibrio sul mercato monetario, tale condizione si verifica quando l'offerta di moneta (M) eguaglia la domanda di moneta (L). M = €YL(i) M indica lo stock nominale di moneta. A destra dell'uguale ci si riferisce alla domanda nominale di moneta, che è una funzione del reddito nominale €Y, e del tasso di interesse nominale i. La funzione di equilibrio del mercato monetario può essere rappresentata sul diagramma cartesiano ponendo il tasso di interesse.sull'asse delle ordinate e il reddito sull'asse delle ascisse. La rappresentazione grafica della funzione è conosciuta come curva LM. Per determinare graficamente la curva LM si riscriva l'equazione come uguaglianza tra offerta reale di moneta e domanda reale di moneta, dividendo entrambi i lati dell'equazione per P si ottiene: M/P = YL(i), dove M/P è l'offerta reale di moneta e YL(i) è la domanda reale di moneta. Graficamente, la domanda reale di moneta M, disegnata per un dato livello di reddito Y, è inclinata negativamente perché un tasso di interesse più elevato corrisponde a una minor domanda di moneta. L'offerta reale di moneta è rappresentata dalla retta verticale M. L'equilibrio è nel punto A, in cui domanda ed offerta si equivalgono e il tasso di interesse è pari a i. Consideriamo un aumento del reddito, da Y a Y', che induce gli individui a aumentare la loro domanda di moneta.per esempio, possono influenzare il tasso di interesse e quindi la domanda di moneta. Se la banca centrale decide di aumentare il tasso di interesse, ciò ridurrà la domanda di moneta e potrebbe portare a una diminuzione della produzione. Al contrario, se la banca centrale decide di abbassare il tasso di interesse, ciò aumenterà la domanda di moneta e potrebbe portare a un aumento della produzione. È importante notare che la curva LM rappresenta l'equilibrio nel mercato monetario, ma non tiene conto di altri fattori che possono influenzare la domanda di moneta, come ad esempio le aspettative degli agenti economici o le politiche fiscali. Pertanto, è necessario considerare anche questi fattori per avere una visione completa dell'interazione tra tasso di interesse, domanda di moneta e produzione.detti anche operazioni di mercato aperto, sono strumenti nelle mani degli agenti monetari atti a modificare l'offerta di moneta mediante l'acquisto e la vendita di titoli nel mercato dei titoli. Se l'obiettivo è quello di aumentare la quantità di stock di moneta circolante, avverrà un acquisto di titoli, se invece l'obiettivo è quello di diminuire la quantità di moneta circolante, allora si procederà alla vendita di titoli. Si proceda ora a determinare l'effetto di una politica espansiva, si supponga che la banca centrale aumenti lo stock nominale di moneta M, mediante un'operazione di mercato aperto. Avendo ipotizzato un livello dei prezzi costante, l'aumento dello stock nominale di moneta provoca un incremento dello stesso ammontare nella quantità reale di moneta M/P. L'aumento dell'offerta di moneta conduce a un tasso di interesse inferiore. A sua volta, questo stimola gli investimenti e,un livello di produzione e domanda inferiore Y”. Il testo formattato con i tag html è il seguente:Attraverso il moltiplicatore, aumentano domanda e produzione. Graficamente, la curva LM si muove lungo la curva IS verso il basso, l'equilibrio si modifica da A ad A'. Questo spostamento determina un passaggio dal tasso di interesse iniziale i a un tasso di interesse inferiore i'; anche la produzione si modifica da Y a Y'.
Allo stesso modo, anche una politica monetaria di tipo restrittivo influenza il tasso di interesse. Si ipotizzi, ad esempio, che la banca centrale decida di vendere titoli al fine di ridurre la quantità di stock di moneta circolante. Questo determina un incremento del tasso di interesse e una diminuzione degli investimenti, che a sua volta determina una diminuzione della produzione e della domanda. Graficamente, la curva LM si muove lungo la IS verso l'alto, determinando uno spostamento del punto di equilibrio da A ad A". A questo nuovo punto di equilibrio corrispondono un tasso di valore più elevato i" e un livello di produzione e domanda inferiore Y".
un livello di produzione Y” inferiore rispetto alla situazione iniziale.
TRACCIA 5: Si determini l’equazione dei salari e dei prezzi per giungere alla definizione di tasso di disoccupazione naturale, livello di occupazione naturale e livello naturale di produzione.
L’equazione dei salari si presenta con la forma: eW=P F(u,z)(-,+)
Essa indica che il salario nominale aggregato W, dipende da tre fattori: il livello atteso dei prezzi P , il tasso di disoccupazione u e una variabile generica z che rappresenta tutte le altre variabili che influenzano la determinazione dei salari.
Il livello atteso dei prezzi ricopre un ruolo fondamentale nella determinazione dei salari in quanto lavoratori ed imprese sono interessati ai salari reali e non a quelli nominali, ad esempio, se le aspettative per i prezzi futuri prevedono che questi raddoppino, i lavoratori chiederebbero un aumento proporzionale dei salari e le imprese, che contarebbero di poter vendere i propri prodotti al doppio del prezzo,
sarebbero disposte a raddoppiare i salari nominali. Il livello atteso dei prezzi è quindi così importante perché generalmente i salari vengono fissati in anticipo anche di alcuni anni, quindi coloro che devono fissare i salari devono tenere conto del possibile livello atteso dei prezzi e non del livello corrente. Come è indicato dal segno meno sotto u, un aumento del tasso di disoccupazione riduce i salari in quanto un alto livello di disoccupazione fa diminuire la forza contrattuale dei lavoratori. In quanto alla variabile generale z, essa include vari fattori come ad esempio l'indennità di disoccupazione, il livello di protezione dei lavoratori, il salario minimo legale garantito dalla legge. Il segno algebrico positivo sotto la variabile z indica che un livello maggiore di questi fattori si traduca in un livello dei salari più elevato. Per determinare l'equazione dei prezzi si consideri inizialmente che l'unico fattore utilizzato.delle imprese per produrre beni sia il lavoro. La funzione di produzione è quindi: Y=AN. Y è la produzione, che è uguale al prodotto tra la produttività del lavoro A e l'occupazione N. Per semplificare, si ipotizzi che il parametro A sia costante e uguale a 1, in modo tale che un singolo lavoratore produca una sola unità di prodotto; la funzione diventa: Y=N. Questa relazione implica che il costo marginale di un'unità di prodotto sia equivalente al costo di assumere un lavoratore in più e, quindi, uguale al salario nominale W. È ragionevole supporre che il prezzo fissato delle imprese segua l'equazione P=(1+μ)W. Il termine μ viene denominato markup e indica il ricarico del prezzo sul costo di produzione ed ha valore positivo, non trovandoci in una situazione di concorrenza perfetta. Il markup inoltre è una funzione positiva del grado di regolamentazione del mercato dei beni e dipende negativamente dal grado.La diconcorrenza in tale mercato (µ=f(Pmr) ). Pmr=product market regulation. Un basso livello di regolamentazione del mercato dei beni dovrebbe associarsi a più elevati salari reali. Ne è esempio ciò che è successo in particolare in Spagna, Francia e Italia tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio del Duemila, quando in tutta Europa si è verificato un aumento dei salari collegati alla diminuzione della regolamentazione del mercato.
Si proceda ora alla determinazione del salario reale dividendo primo e secondo membro dell'equazione dei salari per il livello dei prezzi P e si ottiene: W/P=F(u,z) 6
La determinazione dei salari implica una relazione negativa tra il salario reale W/P e il tasso di disoccupazione u, in quanto maggiore è il tasso di disoccupazione e tanto minore sarà il salario reale scelto da chi fissa i salari.