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Soggetto cinematografico.
Titolo: al di là della mia terra.
Durata: 105/115 minuti
Genere: Drammatico
Autore: Disca Salvatore
1961. Sicilia-Milano. Francesco rosi, poco più che vent’enne,
proveniente da paesino remoto dell’entroterra siculo, terzo di
due fratelli più grandi, non vuole percorrere la strada che
quest’ultimi hanno intrapreso, cioè quella di diventare
contadino. Il padre, Giuseppe, è una persona dal carattere
duro, che rispetta i valori familiari caratteristici della
cultura siciliana. Dopo un’accesa discussione, il padre si
dimostra rigorosamente contrario alla scelta di emigrare da
parte di Francesco, che non vede alternativa se non quella di
evadere, per raggiungere Palermo. Riesce a salire sul treno
grazie ad un ragazzo di nome Andrea. I due diventano subito
amici. Arrivati a Milano si trovano increduli ai loro occhi,
sembra di essere in un mondo parallelo. Gente che cammina
freneticamente per andare a lavoro, palazzi alti e modernità.
Cercano di ambientarsi al luogo, invano. Hanno problemi di
comunicazione. Parlano dialetto stretto siciliano. Tutto
cambia quando incontrano una splendida ragazza dal nome
Isabella, in un ristorante del centro, dove ella lavora.
Francesco se ne innamora all'istante. Anche Isabella è presa
da Francesco, e inizia ad aiutarlo proponendolo come
lavapiatti al ristorante dove lei lavora. Durante il suo
lavoro come lavapiatti Francesco scopre la passione per il
cibo. Osserva sempre lo chef Armando, ma si fa licenziare
perché utilizza, all’insaputa di esso, la cucina, facendo