vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Catalogo si occupa di ricercare, catalogare e tutelare tutti i beni presenti nel territorio
delle provincie di Parma e Piacenza. Oltre ai beni presenti nei musei, nelle chiese e
nelle fondazioni pubbliche o private che siano, il Catalogo deve tenere sotto stretto
controllo anche tutti i beni appartenenti a privati ma sottoposti a vincolo, in questo è
chiaro con quanti soggetti diversi debba interfacciarsi questo ufficio. La
Soprintendenza quindi lavora quotidianamente con i soggetti presenti sul territorio,
come ad esempio il Comune o la Provincia, con altri soggetti culturali ma nel sito
ufficiale della Soprintendenza di Parma tutto questo lavoro viene assolutamente
tralasciato.
Pur operando in collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado (Scuola in Galleria)
e con l’Università degli Studi di Parma, sul sito non sono presenti link utili a chi volesse
approfondire questa collaborazione. Non vengono date le coordinate necessarie per
partecipare a Scuola in Galleria, non viene presentata la Convenzione, attiva da anni,
tra Soprintendenza e Università per lo svolgimento dei Tirocini Curriculari: non
vengono fornite le informazione necessarie alla conoscenza e fruizione di questa
istituzione.
Non essendo banche dati o link di riferimento non è possibile trovare riferimenti a
normative o standard di settore. Nemmeno nella sezione dedicata all’Ufficio Catalogo
si fa menzione degli standard catalografici di riferimento con cui si lavora al momento
della catalogazione. Siccome però è nelle intenzioni di questo ufficio aggiornare le
pagine e i servizi web che lo riguardano è possibile che queste mancanze vengano
presto colmate.
Non vi sono contenuti speciali per l’utenza come la ricostruzione di laboratori o
complessi virtuali, non sono possibili visite virtuali al museo.
La formazione e la ricerca scientifica non vengono valorizzate con la creazione di
contenuti appositi per la ricerca, non vi sono contenuti appositi a sostegno del turismo
culturale, manca totalmente un archivio delle attività svolte in passato.
I servizi didattici vengono maggiormente curati, anche se dal sito non se ne ha notizia.
La fruizione scolastica della Galleria Nazionale viene assicurata dall’Ufficio didattica e,
da quest’anno dall’Associazione culturale Artificio, che si occupa di creare percorsi
diversi a seconda delle fasce d’età e dei gradi scolastici, a partire dalle scuole
elementari, all’interno di Scuola in Galleria. Ecco alcuni esempi di percorsi proposti per
le scuole elementari e medie:
Pizzi, Merletti e gioie preziose: vestirsi in pittura
In Galleria…a caccia di animali!
I luoghi della città e le loro immagini
Orientati al Museo
A tu per tu con l’opera d’arte
Gli angeli: una presenza in luce
e per le scuole superiori:
Vis à vis: la negazione della bellezza
L’opera in restauro
Noioso come un museo? Sfida ad un pregiudizio
Vengono anche elaborati percorsi tematici particolari come quello sulle monete
italiane in occasione dei 150 anni della Repubblica Italiana. Sul sito non sono presenti
percorsi didattici interattivi, bibliografie specifiche, riviste elettroniche e guide alla
consultazione.
Non sono presenti archivi delle attività scientifiche svolte, né bibliografie specialistiche
e soprattutto non sono presenti materiali scaricabili o consultabili direttamente in rete.
Ai professionisti del settore non vengono dedicate pagine specializzate con contenuti
specialistici o utili ad eventuali collaborazioni anche di carattere lavorativo.
Dal sito non è possibile prenotare on line i biglietti della Galleria Nazionale, né
prenotare visite guidate. Non è presente un e – shop.
Notiamo una certa discrepanza tra la denominazione del sito
http://www.artipr.arti.beniculturali.it/ e la ricerca svolta sul motore di ricerca Google
con il termine Soprintendenza, tra l’altro la denominazione del sito web potrebbe
anche essere Ministero per i Beni e le attività culturali, il termine Soprintendenza
proprio non compare nella denominazione del sito.
La dichiarazione della missione è intuibile ma non è specificatamente enunciata in
quanto non è molto chiaro il fatto che ci troviamo sul sito della Soprintendenza ai Beni
storico artistici e demoetnoantropologici della Provincia di Parma e Piacenza.
Il sito si presenta solamente in lingua italiana, non è possibile consultarlo in altre
lingue.
Non è possibile risalire al creatore del sito né alla figura che si occupa delle
manutenzione. Non sono presenti animazioni virtuali o presentazioni informative.
Non essendo possibile fruire il sito scaricando immagini, o consultandole sul web, non
vi sono problemi di download o di proprietà intellettuale.
Gli utenti del sito non possono interagire con esso tramite forum o interrogazioni
dirette o fare ricerche su argomenti di interesse personale.
Il sito web funziona con ogni browser.
Non esiste un codice di comportamento per l’utente finale, essendo inesistente la
possibilità per l’utente di interrogare il sito non vi sono problemi legati alla
riproduzione illegale di materiale e di copyright.
Il sito non usa estensioni o tecnologie particolari.
L’interazione offerta dal sito è oggettivamente molto scarsa, di conseguenza si
potrebbe pensare che anche fisicamente interagire con la Galleria Nazionale e con la
Soprintendenza sia molto complesso e quasi impossibile. In realtà le cose sono molto
più semplici ma i canali da utilizzare per contattare gli uffici, che possono essere utili
alla ricerca scientifica, sono ancora estremamente tradizionali.
Al di là dei problemi del sito facendo una visita in Galleria è possibile venire a
conoscenza di tutti i dati importanti che la riguardano. Ho avuto modo di visitare la
Galleria Nazionale accompagnata dalla Dott.sa Quagliotti, la quale mi ha illustrato le
considerazioni che vengono sviluppate in questa tesina. Di conseguenza tutte quelle
informazioni che non sono reperibili dal sito mi sono state fornite dal personale della
Galleria e dell’Ufficio catalogo.
III. In cosa si concretizza l’attività di sinergia tra la Galleria Nazionale
e l’Ufficio Catalogo?
Innanzitutto tutte le opere presenti in Galleria sono state inventariate, catalogate e
documentate dal Catalogo. Non esiste lavoro svolto sull’opera che non passi per
l’ufficio, ad esso bisogna fare riferimento in tutte quelle occasioni che riguardano la
vita di un’opera, ad esempio: prestito ad altri musei, in questo caso l’ufficio registra a
quale museo l’opera viene prestata, in occasione di quale mostra e in che luogo;
pubblicazioni bibliografiche: l’ufficio provvede ad aggiornare la sezione bibliografia
prevista nella scheda di catalogo; restauro: l’ufficio acquisisce tutta la documentazione
prodotta dal laboratorio di restauro della Soprintendenza o da laboratori esterni e con
queste informazioni aggiorna la scheda di catalogo alla sezione restauri; campagne
fotografiche: il Catalogo acquisisce il materiale prodotto dal laboratorio fotografico e lo
integra nella scheda di catalogo. Da ciò emerge che la Galleria Nazionale si configura
come una facciata aperta al pubblico, dietro alla quale si svolge l’intenso lavoro
dell’Ufficio. Questo è molto importante perché il Catalogo, in questo modo, promuove
un rapporto privilegiato con la Galleria, di cui è il “direttore responsabile”, non vi è una
direzione autonoma della Galleria. La Galleria è la rappresentazione visibile del lavoro
del Catalogo, delle sue scelte e delle sue iniziative operate in accordo con gli altri della
Soprintendenza. Ciò avviene anche perché, all’interno degli uffici della
Soprintendenza, il personale spesso si muove da un ufficio all’altro garantendo sempre
una visione di insieme e un lavoro di sinergia. Per fare un esempio la responsabile
attuale dell’Ufficio catalogo Dott.sa Quagliotti è stata per molto tempo inserita
nell’ufficio didattica, di conseguenza conosce e cerca di incrementare tutte quelle
attività che rendono la Galleria un luogo aperto a tutti.
Può sembrare strano che tra un museo e un ufficio, che si occupa di catalogare e
conservare tutti i beni artistici delle provincie di Parma e Piacenza, ci sia un rapporto
così stretto ma ciò avviene perché il primo è fondamentale all’esistenza del secondo.
Quindi abbiamo un ufficio che svolge un lavoro di conservazione e tutela nei confronti
della Galleria e che contemporaneamente, insieme alla Didattica, si occupa della
promozione del museo in questione e delle attività ad esso collegate.
Per questo il mio lavoro si è svolto con il supporto del personale dell’Ufficio catalogo
che mi ha accompagnato anche nella visita alla Galleria.
IV. Analisi di un gruppo omogeneo di opere del Correggio
Ora vedremo come si possono acquisire informazioni su alcune delle opere
fondamentali conservate in Galleria, ovvero il gruppo delle opere del Correggio che
comprende:
Martirio dei santi Placido, Flavia, Eutichio e Vittorino (1524-1525)
Madonna di San Gerolamo (1527-1528)
Madonna della Scala (1522-1523)
Madonna della scodella (1524-1530)
Deposizione (1524)
È un gruppo di opere abbastanza ristretto, vediamo com’è possibile per un fruitore
interessato alla ricerca scientifica, entrare in contatto con le informazioni riguardanti
queste opere.
Dal sito della Soprintendenza abbiamo solo la proposta di alcuni percorsi che però non
parlano in specifico delle opere presenti in Galleria.
Le informazioni sono molto scarse, cerchiamo di recuperarle in altro modo.
Uno strumento molto utilizzato sul web è certamente Wikipedia che pur nella sua
superficialità si rivela molto spesso un interessante punto di partenza per una ricerca
che voglia poi perfezionarsi ed approfondirsi. Ecco i risultati a cui giungiamo con una
ricerca su Wikipedia:
Entra maggiormente nel dettaglio il sito principe del Web 2.0 creato dall’utenza della
rete e implementato quotidianamente dagli stessi utenti che il sito ufficiale
dell’istituzione che conserva queste opere.
Da questa pagina di Wikipedia cliccando sui collegamenti ipertestuali si accede a
pagine specifiche delle singole opere.
Un altro valido aiuto, soprattutto per la ricerca di immagini e di informazioni base
riguardo le opere, è rappresentato dal sito della Fondazione Zeri di Bologna
http://www.fondazionezeri.unibo.it/default.htm che, attraverso il Catalogo on-line della
fototeca, permette di trovare tutte le immagini delle opere che ci interessano,
mettendo a disposizione più fotografie delle diverse opere appartenenti a campagne
fotografiche diverse.
. Essendo un archivio molto vasto sono possibili diversi l