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TEORIE PLURALISTE DEL POTERE

In contrapposizione alle teorie che vedono il potere nelle mani di un’élite, ci sono le teorie

pluraliste, le quali sostengono una pluralità di élite in competizione tra loro.

Due sono le teorie pluraliste più importanti

- Pluralismo degli interessi, che sottolinea la presenza di vari “gruppi di interesse”, ovvero

insieme di persone che si aggregano nel tentativo di influenzare le decisioni politiche

diventando così “gruppi di pressione”.

Il governo opera delle negoziazioni e cerca di compensare i vari interessi dei gruppi.

- Pluralismo delle élite, che sottolinea come le élite in realtà non siano coese tra loro, ma

differenziate e in competizione

Riguardo ai “gruppi di interesse” e specificatamente alle varie associazioni e sindacati,

vi sono due visioni contrapposte: da una parte c’è chi pensa siano espressione di libertà

e dall’altra chi vede negativamente l’associazionismo come un ostacolo alla collettività, in quanto

determinati interessi di associazioni rischiano di prevalere sugli interessi della collettività.

Con il termine “lobby” si indicano quei gruppi di interesse, economici o meno che interagiscono

con i politici o con dirigenti pubblici, nel tentativo di tutelare i propri interessi partecipando alle

decisioni politiche. LA CITTADINANZA

La Cittadinanza, in termini giuridici, indica la relazione tra un individuo e lo Stato e i diritti e doveri

che questa relazione comporta.

A livello sociologico, Marshall definì la Cittadinanza come “uno status conferito a coloro che

fanno parte di una comunità e che hanno perciò uguali diritti e doveri”

Marshall pone una distinzione tra tre tipi di diritti collegati alla Cittadinanza:

1. Diritti Civili, riferiti alle libertà degli individui nei confronti del potere dello Stato (ad esempio

libertà di pensiero, di opinione, di culto) 63

2. Diritti Politici, riferiti ai diritti di partecipare sia in modo attivo che passivo alla sfera politica.

3. Diritti Sociali, riferiti al diritto di usufruire di beni e servizi assicurati dallo Stato ai cittadini (ad

esempio l’istruzione, la sanità, le pensioni ecc...)

CITTADINANZA E GLOBALIZZAZIONE:

IL DUPLICE VOLTO DELLA CITTADINANZA

Il legame tra Cittadinanza e Nazione è fondamentale ma è allo stesso tempo controverso.

Infatti, se da una parte la Cittadinanza implica appartenenza ed uguaglianza, dall’altra implica

esclusione di coloro che non sono considerati cittadini.

Il concetto di Cittadinanza quindi unisce i cittadini ma li divide da coloro che non lo sono.

Questa esclusione diventa un problema nei termini in cui, sempre in maggiore quantità, numerosi

individui stranieri risiedono in un territorio ma ne sono di fatto esclusi perché non possiedono la

cittadinanza.

Dunque, considerati gli effetti della Globalizzazione e della circolazione delle persone, la

Cittadinanza ha subito diverse modifiche, come ad esempio

- la Naturalizzazione degli stranieri, ovvero il riconoscimento della cittadinanza a stranieri

residenti da diversi anni

- la Doppia Cittadinanza, indicata dal “trattino”, come ad esempio “italo-americano”

- il Diritto di Voto dall’Estero, ad esempio i cittadini italiani residenti all’estero potranno votare

per le elezioni locali ed Europee ma anche per quelle che riguardano il proprio paese d’origine.

LA CITTADINANZA COME UN PROCESSO CHE PARTE DAL BASSO

Un altro aspetto riguardante la cittadinanza, è che questa non va considerata come un qualcosa di

statico e imposto dall’alto, ma va intesa come un processo che parte dalle azioni delle persone, non

più viste come beneficiarie passive ma come parte attiva nella costruzione stessa della propria

cittadinanza.

Infatti, si parla di “atti di cittadinanza”, ovvero tutti quegli atti che una persona può compiere

costituendosi come cittadino, seppur non sia in possesso della “cittadinanza formale”.

Esempi di tali atti possono essere partecipazione ad assemblee, iscrizioni a partiti/associazioni,

candidarsi per la rappresentanza della propria università.

I DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UOMO

Abbiamo definito la Cittadinanza come una relazione tra l’individuo e lo Stato, che comporta

determinati diritti e doveri per il cittadino.

Se, quindi, il Cittadino deve adempiere a determinati doveri (come rispettare la legge o pagare le

tasse), gli sono anche riconosciuti determinati diritti dallo Stato.

Partendo da una definizione, possiamo dire che i Diritti sono

delle pretese legittime affinché qualcuno faccia o si astenga dal fare qualcosa. 64

Fino alla Seconda Guerra Mondiale

questi Diritti erano legati all’appartenenza nazionale.

In relazione a ciò, Hannah Arendt parlò di come la perdita di cittadinanza aveva effetti tragici e

toglieva agli individui “il diritto di avere dei diritti”.

Solo successivamente, nel 1948 con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,

i Diritti smettono di dipendere dalla nazionalità, e vengono riconosciuti alle persone non in

quanto cittadini ma in quanto, semplicemente, persone.

Questi Diritti sono superiori e prioritari rispetto alle attività e agli interessi degli Stati.

La sovranità dei Diritti Umani è tutelata e controllata da determinati organi, che intervengono nel

caso questi non vengano rispettati.

Per quanto riguarda l’Europa, quest’organo di controllo è la Corte di Strasburgo, che è intervenuta

ad esempio, sanzionando l’Italia per il sovraffollamento delle carceri.

Negli ultimi anni,

i Diritti Umani tendono sempre più ad essere specifici e a riferirsi a situazioni e gruppi particolari.

Se infatti prima si tendeva a rivendicare un’uguaglianza totale, ora l’accento viene posto sulla tutela

di gruppi minori e dunque risulta necessaria ed utile una differenziazione dei Diritti.

Pertanto, esistono ad esempio diritti dei minori, diritti dei malati eccetera.

LA SOCIOLOGIA ANALIZZA I DIRITTI UMANI

IN DUE SENSI:

1) Innanzitutto si guarda al problema dell’effettiva attuazione dei Diritti. Così, la sociologia

cerca di analizzare in che misura questi diritti vengono veramente attuati concretamente.

Dagli studi emerge che in molti paesi a livello mondiale, il riconoscimento sulla carta di questi

diritti non è stato seguito da una loro attuazione pratica.

Inoltre, per paura di guerre o di compromettere relazioni o rapporti commerciali, gli altri Stati

difficilmente intervengono in questi paesi per prendere le necessarie misure.

2) In secondo luogo la sociologia si interessa alla costruzione dei Diritti Umani, ovvero in che

modo e da quali basi si formano.

Dagli studi emerge che esiste un nesso tra mutamenti sociali e affermazione dei diritti.

Inoltre risulta che la formazione dei diritti parta dal basso in un processo che inizia con l’esprimere

delle esigenze e si conclude con vere e proprie rivendicazioni che portano poi ai Diritti.

In quest’ambito risulta di fondamentale importanza il ruolo di Movimenti e associazioni nelle

rivendicazioni. LA GLOBALIZZAZIONE

Con il termine “globalizzazione” si indicano un insieme di fenomeni collegati all’aumento

dell’integrazione economica, sociale e culturale delle diverse aree del mondo.

La globalizzazione si sviluppa grazie soprattutto a una grande mobilità e autonomia economica dei

paesi e, a livello culturale, allo sviluppo delle nuove tecnologie come TV e internet, che consentono

la diffusione di informazioni a livello globale.

La globalizzazione non va intesa come un processo lineare ma un processo che dipende dai rapporti

tra politica ed economia, notiamo infatti vari fasi di globalizzazione corrispondenti a periodi in cui

l’economia ha margini più ampi di autonomia. 65

La globalizzazione che sta avvenendo ai giorni nostri è comunque più potente di quelle avvenute in

ere passate, grazie soprattutto agli sviluppi tecnologici che rendono più semplice lo spostamento di

capitali e altre operazioni economiche.

Risulta anche molto facile rispetto al passato per le aziende spostare i propri stabilimenti in altri

paesi dove ad esempio i costi di manodopera sono più bassi o le leggi sull’inquinamento sono più

blande.

Le istituzioni politiche al giorno d’oggi regolano sempre più difficilmente il processo di

globalizzazione, dati i grandi margini di autonomia dell’economia.

CONSEGUENZE DELLA GLOBALIZZAZIONE

Se da una parte, questo processo di globalizzazione ha permesso lo sviluppo economico e

industriale di molti paesi soprattutto Asiatici; dal lato culturale non è così semplice il processo.

Da una parte infatti la globalizzazione porta all’espansione a livello globale di stili di vita e mode

nordamericane, dall’altra però ci sono comunque le tradizioni e culture locali che provano a

resistere contro questo processo di globalizzazione culturale.

Si parla di “glocalizzazione” in riferimento alla compresenza sia della cultura globale che di quella

locale. STUDI SOCIOLOGICI DELLA GLOBALIZZAZIONE

Vari sociologi hanno studiato e fatto dibattiti riguardo la globalizzazione e le sue conseguenze

sociali. Le prospettive più importanti sono quelle di Castells, Harvey, Giddens, Beck e Bauman.

1) Castells e la “società in rete”. Secondo Castells, ci ritroviamo in una società in cui i

progressi tecnologici permettono una comunicazione non più vincolata da confini spaziali o

temporali. La società in rete però non annulla i “luoghi fisici” bensì li connette tra loro.

Nella società descritta di Castells non esistono confini spaziali, però esistono confini basati

sulla possibilità o meno di usufruire della tecnologia.

2) Harvey e la compressione spazio-temporale. Secondo Harvey la riduzione della distanza a

livello spaziale e temporale per cui il mondo sembra essersi rimpicciolito ad un unico

“villaggio globale”.

3) Giddens e le relazioni a distanza. Giddens ha posto l’accento sul fatto che le relazioni e le

diverse pratiche sociali nella società attuale tendono ad essere svincolate da contesti locali,

pertanto crescono sempre più le relazioni sociali a distanza.

4) Beck e la “i rischi globali”. Secondo Beck, una conseguenza della globalizzazione è la

nascita di rischi globali (come crisi ecologiche, finanziare e pericoli terroristici) che

difficilimente verranno controllati a causa di politiche ancora ancorate ad una dimensione

nazionale e non globale. Se il mondo infatti è andato avanti, secondo Beck le istituzioni

sono rimaste indietro.

5) Bauman e la “società liquida”. Bauman descrive la società attuale come “liquida”

Dettagli
A.A. 2015-2016
70 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Benedettaprati94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di scienze sociali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Antonini Erica.