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29. AMANTE DELLO STARE IN GRUPPO
30. SOLITARIO
PROVA A DESCRIVERE COME ,SECONDO TE , TI VEDONO I TUOI INSEGNANTI,
TENENDO CONTO DELLE CARATTERISTIHE SOPRAELENCATE.
PROVA A DESCRIVERE COME, SECONDO TE ,TI VEDONO I TUOI AMICI TENEDO
CONTO DELLE CARATERISTICHE SOPRAELENCATE.
PROVA AD INDIVIDUARE UN LAVORO ADATTO ALLE TUE CARATERISTICHE.
Esercitazione n.2
Prova ad elaborare un progetto di orientamento scolastico per studenti delle scuole superiori
seguendo il seguente schema:
-Premessa
-obiettivi
-metodologia utilizzata
-strumenti utilizzati Svolgimento
PROGETTO ORIENTAMENTO
Istituto Comprensivo V. Cianciulli 4
anno 2016/2017
Premessa
L’orientamento aiuta ad individuare e ad indagare le proprie risorse e i propri vincoli, questo è utile
non solo per la scelta scolastica, ma in generale nelle scelte che la vita costantemente propone.
Riuscire ad affrontare la transizione fra cicli di studio ed inserirsi positivamente nel nuovo ciclo
scolastico accresce l’autostima, aumenta la fiducia di essere in grado di affrontare altri compiti e
rende più facile il proseguire del percorso scolastico.
Diviene quindi importante elaborare un progetto per il proprio domani.
In base alle elaborazioni degli anni Novanta e soprattutto degli ultimissimi anni, oggi è possibile
operare una ulteriore e più approfondita distinzione tra:
• Competenze orientative generali finalizzate principalmente ad acquisire una cultura ed un
orientativo”. Si apprendono durante l’età evolutiva (scuola, agenzie formative, famiglia)
"metodo
“attraverso esperienze spontanee in cui l’obiettivo consapevole è quello di contribuire al processo di
orientamento” e/o “attraverso azioni intenzionali finalizzate a sviluppare una mentalità o un metodo
orientativo.
• Competenze orientative specifiche finalizzate alla risoluzione di compiti definiti e circoscritti
che caratterizzano le diverse esperienze personali (orientamento scolastico/professionale). Esse “si
sviluppano esclusivamente attraverso interventi intenzionali gestiti da professionalità competenti”,
cosiddette “azioni orientative”.
attraverso cioè le
Obiettivi
Tutti i docenti nelle proprie discipline cercheranno soprattutto di individuare e valorizzare le
motivazioni, le attitudini e gli interessi degli studenti, mirando a favorire capacità di scelte
autonome e responsabili. La conoscenza disciplinare diviene così strumento per lo sviluppo di
capacità trasversali, non solo cognitive, ma anche comunicative, operative, relazionali, emotive,
metacognitive e infine orientative.
Per questo ci si pone come obiettivi di :
Favorire negli alunni la conoscenza di sé per iniziare il cammino di orientamento e di
scoperta delle proprie attitudini;
Scoprire il proprio valore in quanto persone;
Far capire ad ogni alunno che può essere parte attiva del suo processo di crescita, del suo
futuro ruolo nella società;
Offrire occasioni che stimolino la partecipazione attiva dell’alunno e il rinforzo
motivazionale per mezzo di esperienze di apprendimento diversificate;
Rafforzare basilari processi di apprendimento;
scolastico e formativo;
Favorire la conoscenza dell’obbligo
Per cercare di seguire le seguenti finalità:
Sviluppare attività integrate fra le scuole del territorio, con organizzazione di staff di docenti
che possano valorizzare e mettere in comune le risorse disponibili.
Sviluppare percorsi che prevedano nuove forme di partecipazione alla vita della scuola di
alunni, famiglie, territorio.
Progettare e realizzare moduli didattici per l’orientamento in ingresso e formativo degli
studenti. 5
Metodologia
Il modello teorico di riferimento attraverso il quale le diverse attività vengono sviluppate è il
modello è quello globalistico-interdisciplinare, che considera l'esigenza di orientamento come
espressione dell'interazione di una molteplicità di fattori personali, familiari, esperienziali,
socioeconomici e culturali. Questo modello tiene conto della globalità della persona in termini di
interessi, bisogni, attitudini, insieme a tutti i fattori sociali che devono essere conosciuti dal soggetto
per ritrovare una propria identità personale e professionale. L’orientamento è visto come sintesi di
due elementi interagenti: da un lato i bisogni, gli interessi e le attitudini personali per favorire il
pieno sviluppo della persona, dall’altro la conoscenza della realtà esterna e le competenze
necessarie per consentire il suo inserimento attivo nel contesto sociale.
Strumenti
Gli strumenti utilizzati saranno principalmente di tre tipi:
Strumenti didattici e formativi, che utilizzati all’interno del percorso di orientamento,
consentono la sperimentazione di se stessi e la conoscenza di attività in ambiti e aree di
competenza specifiche;
Schede, questionari, test per attività individuali e di gruppo sulla conoscenza di sé;
Materiali e guide informative sugli studi universitari.
La scuola identifica all’interno dell’attività di Orientamento tre ambiti formativi nei quali le diverse
discipline potranno operare:
a) Costruzione del sé
b) Relazione con gli altri
c) Rapporto con la realtà naturale e sociale
Ciascun ambito verrà riproposto in tutto il percorso scolastico ed elaborato in base alle esigenze dei
ragazzi.
Fase attuativa del progetto
Il progetto che viene delineato prevede nella sua attuazione due momenti correlati fra loro: uno di
carattere formativo da realizzare nel gruppo classe, l’altro di tipo informativo generale.
Fase formativa
Alla luce delle considerazioni generali sopra esposte viene formulato un percorso orientativo di
carattere formativo articolato nelle tre classi della scuola media:
Formazione orientativa accanto alle discipline: specifiche azioni in attività aggiuntive di
gruppo e individuali (competenze orientative specifiche) anche in integrazione con esperti
esterni.
Orientamento formativo nelle discipline: attività di orientamento integrate con gli
insegnamenti disciplinari (competenze orientative generali attraverso l'orientamento
formativo o la didattica orientativa). 6
Lezione 47
Esercitazione n.3
Dopo aver letto la relazione del primo colloquio ipotizzare quali aree andare ad indagare nel
secondo colloquio.
In base alle relazioni del primo colloquio le aree da indagare sono:
• Area eventi fondamentali dell’infanzia ;
• Area costellazione famigliare;
• Area delle relazioni sociali;
• Area situazione attuale.
Esercitazione n.4
Schematizzare 3 capitoli a scelta del testo "Ti picchio, ti rompo" Il bullismo un fenomeno alla
deriva. Svolgimento
Cap.1 Aspetti Neurologici del comportamento aggressivo
Nel 900 Walter R. Hess (Nobel) apre la strada allo studio del comportamento aggressivo
Aggressivo” dal punto di vista biologico:
Definizione "comportamento è un comportamento
volto ad arrecare un danno di qualsiasi natura , ad un altro individuo per tarane un vantaggio.
focalizza gli studi su un’are ben precisa del sistema limbico “cervello Emozionale”
Hess
l’ipotalamo (Fa esperimenti su gatti, stimolando aree ben precise e inducendo comportamenti
aggressivi)
L’ipotalamo : ha un ruolo nel comportamento offensivo al disotto del talamo e pesa 7g, principale
punto di congiunzione tran mente e corpo, in esso sono racchiusi:
- Centri della fame
- Sazietà
- Stato di veglia
- Risposte corporali alle emozioni
Diviso in due parti simmetriche, ogni semi parte si può suddividere in:
Laterale: Legata a comportamenti aggressivi
Mediale: sentimenti di avversione e aggressivo difensivo
Paraventricolare: aggressivo offensivo
Le strutture modulatrici del comportamento aggressivo sono:
L’ippocampo:
- forma a cavalluccio Marino, costituito da 7 starti cellulari ed è responsabile
di memorizzazione (se danneggiato Morbo Alzheimer e amnesia)
L’amigalda :responsabile
- comportamento aggressivo irritativo(causa risposta aggressiva
non può essere fatta risalire ad un soggetto), divisa in:
Zona Anteriore: regola le risposta di fuga
Zona Posteriore regola comportamenti aggressivi difensivi e offensivi
Intervento di amigdalectomia totale riduce la risposta a stimoli minacciosi, è responsabile
di comportamenti aggressivi come il bullismo 7
- Il giro del cingolo: struttura telencefalica situata tra il corpo calloso e il lobo temporale è
connessa al talamo da cui riceve gli impulsi e con le zone corticali a cui invia gli impulsi , ed
è in contatto con l’ippocampo e costituisce parte del circuito di papez, regola sia i livelli di
attenzione sia i livelli di ansia.
- Aree Talamiche
- Corteccia olfattiva e prefrontale: sono molto attive nei comportamenti aggressivi, struttura
antica, dalle cavità nasali partono le fibrre sensitive che vanno al bulbo olfattivo , l’impulso
prende 2 vie ,:
Verso il talamo e si dirige alle strutture corticali che elaborano l’informazione
Verso il sistema limbico: amigdala ed ippocampo per arrivare alle strutture corticali
che elaborano l’informazione, per tale via si legano determinati odori ed emozioni al
comportamento aggressivo.
Circuiti del comportamento aggressivo:
L’ipotalamo Registra il segnale di avversione e lo invia al sistema limbico,trasmesso alla corteccia
prefrontale si genera ansia,
Collega l’ippocampo all’ipotalamo al talamo e alla corteccia
Circuito di Papez:
Meccanismi cellulari alla base del comportamento Aggressivo
Tutti gli organismi viventi sono costituiti da cellule,
la cellula neuronale è costituita da:
una zona centrale “Soma”
-
- estroflessioni di due gruppi
Dentriti : raccolgono l’informazione sotto forma di impulso e la portano al some,
maggiori spine dentritche sono correlate alla memorizzazione
l’assone: molto lungo permette la propagazione centrifuga di uno stimolo nervoso.
I neurotrasmettitori: sono un composto chimico in grado di trasportare un informazione da una
cellula nervosa efferente a una afferente.
La sinpasi: è il meccanismo che adotta il sistema nervoso per trasmettere la informazione.
Il gluttamato: è un amminoacido che funge da neurotrasmettitore eccitatorio da esso derivano
- NMDA: recettori a cui si lega il glutammato a questi sono legati risposte aggressive
derivanti dall’utilizzo di alcool
- GABA: amminoacido inibitorio del sistema nervoso centrale su di esso agiscono farmaci
come i barbeturici che rilassano l’individuo diminuendo i livelli di ansia.
Le Ammine Biogene: importanti nella reg