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Metodo dimostrativo
Tutti gli esseri umani sono mammiferi.
Io sono un essere umano.
Io sono un mammifero.
Questo esempio dimostra che la scienza epistemica ci permette di giungere a conoscenze vere che non
cambiano mai. Il metodo dimostrativo nasce dalla deduzione sillogistica che ricava da premesse vere delle
conseguenze altrettanto vere.
Metodo ipotetico-deduttivo
Anni fa ho avuto un compito scolastico che mi dava la base di un triangolo lunga 30 cm, la sua altezza di 40
cm e mi chiedeva di trovare l’area.
Rifacendomi all’esempio svolto in classe dove c’era la base lunga 60 cm e l’altezza lunga 80 cm e l’area di
2400 cm² ottenuta applicando la formula “base per altezza diviso 2”, ho trovato l’area del problema di
compito applicando la sessa formula.
Questo esempio dimostra che si riduce un problema di cui non si conosce ancora la soluzione ad un altro
problema simile di cui , invece, si conosce già la soluzione.
Metodo dialogico-confutativo
Dialogo avvenuto tra me e mia madre quando ero alle elementari.
Elisa: mamma, più tardi farò i compiti, adesso preferisco giocare.
Mamma: ma non è meglio che prendi il diario e guardi almeno quanti sono?
E : No, li guardo quando inizierò a farli.
M: se poi scopri che sono pochi li farai?
E: si certamente.
M: e se scopri che sono molti li dovrai finire comunque!
E: è vero.
M: e se non riuscirai a finirli per cena, cosa farai?
E: li finirò dopo cena.
M: e se dopo cena sarai stanca e ti verrà sonno come farai a finirli?
E: non lo sò.
M: allora non è meglio guardare subito quanti sono? Così eventualmente puoi iniziare prima.
E: si è vero, guardo subito.
Questo esempio dimostra che non è sufficiente dedurre in maniera rigorosa le conseguenze di una certa
premessa ritenuta vera. Per essere sicuri della verità di una tesi servirebbe dedurre in maniera rigorosa le
conseguenze della tesi opposta, cosicché la premessa le cui conseguenze risultassero contraddittorie
rispetto al punto di partenza sarà dimostrata senza ombra di dubbio falsa.
Metodo induttivo
Quando ero piccola avevo visto un libro dove il leone maschio era marrone chiaro raffigurato con la
criniera più scura.
Pensai che tutti i leoni maschi fossero tutti così e rimasi stupita quando andai per la prima volta ad un parco
faunistico e vedi dei leoni completamente bianchi con la criniera bianca.
Da allora seppi dell’esistenza di leoni che potevano essere di un altro colore.
Questo esempio dimostra come l’evidenza osservativa non potrà mai autorizzare una generalizzazione o
una previsione che siano certe, necessarie e universali. Infatti ogni generalizzazione di casi particolari darà
soltanto conoscenze probabili.
Compito 2
Introduzione
In questa relazione ho iniziato con l’analizzare analogie e differenze tra le scienze dell’educazione e
passare all’analisi
la pedagogia per poi spiegare nello specifico educazione e pedagogia ed infine
del caso.
Analogie e differenze tra le scienze dell’educazione e la pedagogia
Le Scienze dell’Educazione si dividono in varie discipline, neurofisiologia, biologia, anatomia,
psicologia, paleontologia, sociologia, antropologia, ecc…,tutte queste discipline partono
dall’esperienza umana che è “già accaduta così come è accaduta”, quindi si rivolgono al “passato”,
al “perfetto”, è uno sguardo retro-spettivo, per scoprire il logos generale.
scienze dell’educazione
Le utilizzano il lógos per trovare una regola generale da applicare ai
diversi casi.
Infatti il lógos, mediante la formulazione di ipotesi e il metodo della loro verifica, va alla ricerca di
ciò che non si dà nell’esperienza ma che la spiega,ricerca delle “cause” e la “pre-dice”.
Anche la pedagogia, parte dal passato, dal perfetto, dall’accaduto, dall’avvenuto nell’esperienza per
scoprirne il lógos generale, però la pedagogia,pur partendo dal passato, è sempre rivolta verso il
futuro. Essa non usa il logos per trovare una regola generale da applicare a tutti i casi, infatti la
pedagogia sa che ogni soggetto e caso sono unici e irripetibili, per questo la stessa regola non può
funzionare per tutti.
Come dicevano i Greci,il futuro dei “casi singoli” ha due caratteristiche fondamentali:
l’ineluttabilità ontologica l’imperscrutabilità o imprevedibilità gnoseologica.
e
Del “caso singolo” si possono “dare le ragioni” del suo passato,ma è impossibile “dare le ragioni”
del suo futuro, perché non è ancora successo.
tentativo degli uomini di “domare”, “divinare”, “propiziare” il futuro del “caso
Da qui il continuo
singolo”,per esempio, tramite la creazione di miti, magia, religione. Perfino la scienza moderna e le
scienze dell’educazione sono state spesso usate come un surrogato della magia.
I Greci, tuttavia, capirono subito che le difficoltà poste al trattamento dei casi singoli, in particolare
umani, dalle caratteristiche ontologiche e gnoseologiche del futuro diminuivano in maniera
direttamente proporzionale alla distanza dal tempo presente ammaestrato dal tempo perfetto.
Da qui la messa a punto di due strategie per accompagnare l’educazione “che sta avvenendo, che
del soggetto singolo:
non è ancora avvenuta, che av-verrà”
la téchne o razionalità tecnica;
la phrónesis o razionalità pratica.
La razionalità tecnica è il modo umano più sicuro di “controllare” ,sul piano sia ontologico sia
gnoseologico, le possibilità future.
Tornando alle scienze dell’educazione, esse sono caratterizzate da: linguaggio,oggetto e metodo.
pedagogia utilizza queste caratteristiche per “dare ragione” delle esperienze educative
Mentre la
relative al soggetto in crescita evolutiva nel mondo e nella società.
Le scienze dell’educazione intendono l’uomo come un numero frazionario, a differenza della
che considera l’uomo come un intero-assoluto,
pedagogia cioè una persona.
la pedagogia adopera le scienze dell’educazione che, analizzando le
Quindi, possiamo dire che
esperienze passate, danno ragioni del presente e trovano spiegazioni generali o teorie che valgono
anche per il futuro fino a che numerose prove di esperienza contrarie costringeranno a cambiarle.
La pedagogia adopera le razionalità tecnica e pratica per orientare le proprie azioni su quanto
al caso singolo a riguardo alla sua “buona” educazione, nel
avviene, sta avvenendo o avverrà
contesto in cui cresce e nella situazione in cui si trova. In questo senso, la pedagogia è una scienza
quanto assume lo sguardo delle scienze dell’educazione,
non solo teoretica,in ma anche pratico-
poietica.
Le “ragioni” fornite dalle dell’Educazione
Scienze
Le Scienze dell'educazione si dividono nei seguenti campi: neurofisiologia, biologia, anatomia,
psicologia, paleontologia, sociologia, antropologia, ecc.
Ognuna di queste discipline da una propria definizione dell'Intero dell'esperienza, ad esempio lo
la definizione di “Mente”, assume caratteristiche diverse a seconda della
stesso oggetto, infatti
disciplina che interpreta il concetto. Questa differenza di concetto tra le molteplici discipline, anche
in riferimento ad uno stesso oggetto, è dovuta alle differenze di linguaggio e metodo tra i differenti
e specializzati campi di sapere.
scienza dell’educazione
Possiamo vedere che ogni è caratterizzata da:
trasforma le cose in oggetti, un “tutto”, un’unità
un oggetto di studio,ciascuna disciplina
complessa in un punto di vista di parziali proprietà.
e strumenti di indagine coerenti con l’esplorazione dell’oggetto caratterizzato
un metodo
dalle proprietà assegnate.
un linguaggio specifico , cioè svariati termini hanno significati diversi a seconda delle
discipline.
L’oggetto, delle scienze dell’educazione, è l’uomo come “numero frazionario”, ossia dipendente
dal modo con cui viene costituito dalle diverse scienze.
dell’educazione l’uomo viene considerato,
Quindi secondo le scienze dal punto di vista del suo
una “cosa” trasformata in un oggetto di studio
essere, come prima della zoologia e poi, a mano a
mano, dell’antropologia culturale, della paleontologia, della genetica, della fisiologia, della
neurologia ecc., con i metodi e i linguaggi di ciascuna di queste scienze, non può che essere soltanto
natura, frutto dell’evoluzione storica della natura e indagabile dalle scienze che lo studiano con
strumenti altrettanto storico-naturali.
dell’educazione
Le Scienze intendono produrre conoscenze e abilità tecniche che permettano la
formulazione di leggi, teorie di spiegazione e di controllo della realtà. Cercano di trovare
definizioni che dichiarano qualcosa di affidabile e certo che valga per tutti e per sempre, date le
medesime situazioni . ovviamente questo è impossibile, dato che ogni singolo caso è diverso e deve
essere trattato in maniera differente.
Il fine dell'uomo, secondo le Scienze dell'educazione, è da ricercare nel suo passato, ma per
determinarne le cause e inserirlo in determinate e affidabili categorie concettuali, per fare questo,
occorre rivolgersi alla razionalità teoretica e tecnica, e indagare così la sua esperienza fisica ed
empirica vissuta.
Le “ragioni” fornite dalla Pedagogia
È sempre stato molto difficile definire la pedagogia come una “scienza”, e non solo nel senso
“classico” del termine, ossia la scienza di Aristotele, ma anche in quello “moderno”, ovvero dalla
scienza di Galileo in avanti. Questa difficoltà è dovuta a ricorrenti problemi di: linguaggio, oggetto
e di metodo da utilizzare.
lo possiamo vedere quando all’interno della pedagogia non ci sono delle
Il problema linguistico
definizioni chiare e precise sul significato di determinati vocaboli, come ad esempio i vari concetti
di educazione e formazione.
Per alcuni pedagogisti i concetti di educazione e di formazione possono essere considerati come
sinonimi, nonostante alcune differenze interne.
L’educazione è concepita sulla base di tre significati: educare,nel senso di allevare ,addestrare,
edocere, nel senso di istruire e dare modelli di organizzazione delle conoscenze a cui attenersi per
poter imparare e, infine, educere, nel senso di “tirar fuori ” la forma,la natur