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Principali patologie di degrado

- Distacco del paramento dal nucleo cementizio

- Sgretolamento dell'intonaco

- Le murature possono subire alterazioni in termini di degrado non strutturale (dovuti ad agenti chimici o fisici) che provocano effetti distruttivi sul materiale.

Altre denominazioni (per esempio regionali o antiche): Opus vittatum, opus listata

Materiale interessato (per esempio: tipo di pietra, laterizio, conglomerato o malta, legno, ecc.): Malta, calce spenta e pozzolana, caementa (pietre grezze o schegge di pietra come tufo o travertino, o ancora schegge di selce o pezzi di mattone e tegole rotti).

Lavorazioni impiegate per realizzare l'elemento (trattamenti superficiali, taglio, apparecchiatura, ecc.): Il conglomerato veniva gettato tra due paramenti di pietra o mattoni. Per realizzare il tutto veniva usata una struttura lignea temporanea di sostegno per gli operai.

Periodi e aree di massima diffusione: La diffusione della tecnica a opera listata si inizia a diffondere con...

maggioreregolarità a partire dal 250 d. C. e se necominciano a trovare esempi ad Ostia. Quila presenza di blocchetti di materialilapidei (tufo) soli o disposti alternatamentea laterizi aumentò poi nel corso del IV enella prima metà del V. A Roma la diffusione della tecnica simanifestò prima in casi sporadici nellaseconda metà del III per poi diffondersidefinitivamente sotto Massenzio sia inmolti edifici della via Appia che nelrecupero funzionale delle Mura aureliane. SCHEDA N. 2 – TECNICHE TRADIZIONALI 2/3 Descrizione sintetica dell’evoluzione dell’elemento nella storia La diffusione dell’opus caementicium nell’edilizia romana avvenne in concomitanza con la diffusione del calcestruzzo romano(calce, pozzolana e caementa), materiale che rivoluzionò la metodologia costruttiva dell’antichità, grazie a tempi di costruzionerelativamente brevi con materiali di facile reperibilità. I romani realizzavano il

calcestruzzo a partire dalla calce viva, bruciando pietra calcarea a 900 ˚C ca. Una volta sottoposta a spegnimento con acqua, la calce veniva mescolata con la cenere vulcanica (pozzolana). La malta che ne risultava veniva ancora mescolata col tufo vulcanico e poi posta in appositi casseri, mentre l'acqua di mare innescava immediatamente una reazione chimica a caldo. La calce veniva idratata, incorporando molecole di acqua nella sua struttura, e reagiva con la cenere per cementare l'intera miscela in un unico insieme. L'opus caementicium presentava una grande flessibilità costruttiva in particolar modo per quanto riguarda i paramenti che venivano realizzati con diverse tecniche e diversi materiali reperibili sul posto.

I muri così realizzati presentavano:

  • Un anima interna fatta di pozzolana e lapilli, calce, acqua, sabbia e inerti
  • Due faccie a vista realizzate con differenti tecniche (nel caso dell'opus vittatum i paramenti erano costituiti da filari alternati

dilaterizi e blocchi di tufo)Descrizione dei principali meccanismi di alterazione e di degradoLe cause possono essere endogene, dovute quindi alle caratteristiche costruttive dei muri come difetti di costruzione, sovraccaricoumano, pressione generata da componenti naturali, modifica degli sforzi all'interno della struttura, deformazione delle pareti: perflessione delle pareti snelle, eccesso di acqua porosità e umidità.Ulteriori immagini, informazioni e commentiAlcuni dettagli di paramenti realizzati in Opus Vittatum della villa di MassenzioRiferimenti bibliografici e sitografici(riportare i testi e i siti effettivamente utilizzati, per i siti la data di consultazione)Tecniche costruttive murarie - Daniela Espositohttps://it.wikipedia.org/wiki/Opus_vittatum SCHEDA N. 2 - TECNICHE TRADIZIONALI 3/3G.P.E. - Tecniche per il recupero e il restauro dell'edilizia (Prof. Fabrizio De Cesaris) A. A.2018-20193 TECNICHESCHEDA TECNICAOPERATIVECOGNOME: Brienza

NOME: Mauro Matricola: 1106720 Tecnica d'intervento attuale o di diagnostica: (denominazione della tecnica oggetto di studio) Iniezioni a bassa pressione di cemento naturale prompt Esempio in località: (città) Indirizzo: (indicare il Tipo di fabbrica: Usi / Funzioni:riferrimento se noto) (l'edificio è adibito Borgo di S. Stefano di Sessanio a ....) Santo Stefano di Sessanio (AQ) Torre di proprietà comunale Tabella di descrizione sintetica Patologie interessate: (indicare le patologie che comportano l'adozione della tecnica oggetto di studio) Nel 2009 la torre è stata fortemente danneggiata a seguito del terremoto; della fabbrica antica è rimasto in piedi una porzione della muratura perimetrale piuttosto esigua. Localizzazione e diffusione dell'intervento (descrivere la porzione interessata all'interno del sito o del manufatto): La torre di proprietà comunale è posizionata sulla parte più alta del

borgo di Santo Stefano diSessanio. La funzionalità nei secoli precedenti era quella di torre di avvistamento.

Rischi di invasività o di incompatibilità (eventuale influenza rispetto alla conservazione di materiali esistenti, ad aspetti formali o alla tutela dell'ambiente circostante):

Il progetto di ricostruzione della torre accetta la condizione operativa della perdita rilevante dell'abbazia antica e assume i caratteri di un'operazione di restituzione e riproduzione di memoria, nella direzione della conservazione e della tutela del suo valore storico e testimoniale per l'intero borgo.

Descrizione sintetica dell'operazione di intervento:

L'intervento mira a ridefinire per analogia l'immagine architettonica della torre e a riconfigurare la sua originale spazialità interna, conservando il lacerto murario e ricostruendo la "fabbrica" attraverso un sistema costruttivo murario che recupera e reimpiega il materiale originale.

Questa azione si traduce in due indirizzi di progetto: uno legato alla riparazione del danno e al miglioramento sismico dell'edificio e l'altro alla restituzione dei suoi caratteri spaziali e alla riorganizzazione dei contenuti funzionali.

Operazioni preliminari correlate (ad es. rilievi di dettaglio, puntellatura, diserbo, pulitura ad aria, pre-consolidamento ecc.)

La prima fase di studio ha riguardato la definizione di un modello in grado di restituire le caratteristiche metriche, dimensionali e proporzionali della torre, attraverso l'analisi e il confronto della documentazione grafica e fotografica della fase pre-sisma, mediante la validazione metrologica e tramite la documentazione dell'archivio della Soprintendenza B.S.A.E. per l'Abruzzo.

La seconda fase di conoscenza ha riguardato il complesso degli studi e delle analisi sulla muratura in elevazione non crollata e sul sistema fondale (profondità e caratteristiche del terreno), al fine di individuare

modi e tipi di consolidamento e restauro del lacertomurario e di ricostruzione della parte mancante. Potenzialità in sintonia con i principi del restauro (compatibilità / reversibilità / minimo intervento / autenticità / attualità espressiva) La riedificazione della torre di Santo Stefano si inquadra, coerentemente con i contenuti del Piano di Ricostruzione, come volano di una nuova fase di ripresa e di sviluppo del piccolo centro, ripartendo proprio dall'edificio che ne ha segnato la genesi fondativa e che più lo rappresenta in termini simbolici ed iconografici. Il progetto di ricostruzione della torre assume i caratteri di un'operazione di restituzione e riproduzione di memoria, nella direzione della conservazione e della tutela del suo valore storico e testimoniale. La ricostruzione della torre può definirsi un'azione di "conservazione attiva" che si traduce in due indirizzi di progetto: uno legato alla riparazione.del danno e al miglioramento sismico dell'esistente e l'altro alla restituzione dei suoi caratteri spaziali e allariorganizzazione dei contenuti funzionali.
  1. Patologia di degrado su cui la tecnica interviene:
  2. Restauro, consolidamento, riparazione del danno, miglioramento sismico del lacertomurario, riedificazione delle porzioni crollate e recupero funzionale.

  3. Materiale interessato (per esempio: tipo di pietra, laterizio, conglomerato o malta, legno, ecc.):
  4. Pietra

  5. Elemento interessato (all'interno del sito o del manufatto, per es.: settomurario, pilastro, trave, ecc.)):
  6. Intera struttura

  7. Circostanze ambientali (interno/esterno, orientamento, soleggiamento, venti, inquinamento):
  8. La Torre si trova nel punto più alto del paese e quindi soggetta a continua esposizione al sole evento.

  9. Descrizione sintetica del fenomeno e dei meccanismi di alterazione:
  10. Il fenomemo di alterazione della struttura originaria risulta considerevole, infatti circa ¾ del volume originario è

crollato. Dell'originale volume della struttura prima dell'intervento era evidente un solo lacerto murario che nella scelta progettuale è stato conservato e dal quale è iniziato l'intervento di ricostruzione della "fabbrica" attraverso un sistema costruttivo murario che recupera e riutilizza il materiale originale. Cause palesi e possibili cause occulte Le cause di alterazione della struttura originaria sono di natura esogena, infatti la torre è andata quasi del tutto distrutta a seguito del sisma che nel 2009 ha interessato i territori abruzzesi; a restare in piedi è solo un grosso lacerto murario con altezza variabile. Il materiale del crollo è stato recuperato e conservato, sia per il materiale sciolto delle pietre in bozza, che per le parti lapidee lavorate di beccatelli, mensole e imbotti di porte e finestre. Descrizione dettagliata della procedura esecutiva MATERIALI E STRUMENTI UTILIZZATI Materiali: microemulsioneacquosa e idrofobizzante (formazione di barriere chimiche orizzontali contro l'umidità di risalita), maltacementizia strutturale, cemento naturale prompt. Strumenti: cordino, trapano, pompa a bassa pressione La tecnica di intervento è ideale per manufatti che presentano problemi strutturali il cui consolidamento avviene per riempimento di vuoti e fessure tramite l'iniezione a bassa pressione di miscele di leganti e acqua, e talvolta di aggregato fine. Fase 1 Nella fase preliminare viene tracciata una linea orizzontale ad un'altezza di circa 10-15 cm dal piano del pavimento attraverso l'utilizzo di un cordino teso per le due estremità ed una semplice matita. Lo scopo di tale operazione è quello di definire un riferimento, una linea guida per poter eseguire le forature in modo coerente ed omogeneo. Fase 2 Nella fase successiva vengono
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A.A. 2019-2020
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maubri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di tecniche per il recupero e il restauro dell'edilizia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof De Cesaris Fabrizio.