Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
V
- Configurazione intermedia:
P(t)
V = (0.52 · 6.89) mm/s = 3.58 mm/s
P(r) P(a)
= 3.58 mm/s V = 0.82 mm/s
V
Passiamo adesso all’analisi delle accelerazioni.
Supposta costante, è nota l’accelerazione di qualsiasi punto del membro 1, in quanto ogni
ω
1
punto avrà solo accelerazione normale, che dipende solo dalla velocità angolare e dalla posizione
dei punti stessi. Analizziamo adesso il membro 2, in particolare il punto P in cui il moto viene
trasmesso dal membro 1 al membro 2. Così come per le velocità, anche per le accelerazioni è
necessario sfruttare i moti composti, in quanto in P è presente una coppia superiore di
strisciamento: P(a) P(r) P(t) P(c)
a a a a
= + + P(r)
V
x (P-C ) 2ω x
ὠ
2 1
2
2,12 2,12 12
n
ω
-ω (P-C ) - D -ω (P-C )
2,1 2,1 1
Le componenti normali delle accelerazioni sono tutte note, in quanto dipendono da parametri
cinematici di velocità e dalle posizioni, così come nota è la velocità di Coriolis. L’accelerazione
di C è anch’essa nota, o per meglio dire predeterminabile, basta infatti determinare la
2,1
circonferenza dei flessi. Per fare ciò è necessario determinare almeno 3 punti di tale
circonferenza, uno dei quali, C , è già noto. Sfruttiamo poi il fatto che nel moto del membro 2
2,1
rispetto al membro 1 la retta verticale solidale al membro 2 e passante per P inviluppa un profilo
Ω, Ω
noto, in particolare una circonferenza di centro per cui appartiene alla circonferenza dei
regressi e il suo simmetrico rispetto a C appartiene alla circonferenza dei flessi. Inoltre anche
2,1
l’asse del chiavistello nel moto del membro 2 relativamente al membro 1 inviluppa una
circonferenza, di centro però in O , per cui O appartiene alla circonferenza dei regressi e il suo
1 1
simmetrico rispetto a C appartiene alla circonferenza dei flessi.
2,1
P(a)
a
Infine di è nota la direzione, che, per la presenza della coppia prismatica, non può che essere
diretta lungo l’orizzontale passante per P. Per cui abbiamo 4 vettori noti e una direzione e il
poligono si chiude.
- Configurazione intermedia: 2 2
D = 3.53 mm a = ( 3.53 · 0.27) mm/s = 0.95 mm/s
2,1 C ,
2 1 2 2
P(r) | = (0.27 · 6.71) mm/s = 1.81 mm/s
a n
P(t) P(c)
2 2 2 2
a = (0.27 · 6.89) mm/s = 1.86 mm/s a = (2 · 0.52 · 3.58) mm/s = 3.72 mm/s
P(a) 2
= 0.76 mm/s
a Configurazione iniziale:
- 2
D = 3.53 mm a = 0.95 mm/s
2,1 C2,1
P(r) 2 2
a | = (0.27 · 6.08) mm/s = 1.64 mm/s
n
P(t) P(c)
2 2 2
a = (0.27 · 6.56) mm/s = 1.77 mm/s a = 3.72 mm/s
P(a) 2
= 0.25 mm/s
a Configurazione di apertura:
- 2
D = 3.53 mm a = 0.95 mm/s
2,1 C2,1
P(r) 2 2
a | = (0.27 · 7.03) mm/s = 1.90 mm/s
n
P(t) P(c)
2 2 2
= (0.27 · 7.05) mm/s = 1.9 mm/s a = 3.72 mm/s
a
P(a) 2
a = 1.02 mm/s
E’ da notare che il diametro della circonferenza dei flessi rimane costante nelle tre configurazioni
o per meglio dire la circonferenza dei flessi non cambia nelle tre configurazioni. Quindi ciò
significa che i punti che appartengono a tale circonferenza hanno in ogni configurazione sempre
solo accelerazione tangenziale. Per cui siamo arrivati a delle conclusioni di carattere generale
osservando solo tre configurazioni, senza complicati calcoli. Ciò era prevedibile se si osserva che
Ω ΩC
durante il moto resta costante la distanza di da O e che i segmenti e O C sono sempre
1 2,1 1 2,1
perpendicolari, per cui se questi 3 punti appartengono alla circonferenza dei regressi, la distanza
ΩO non può che rappresentare proprio il diametro della circonferenza dei regressi, che resta
1
quindi costante. Poiché poi la circonferenza dei flessi altro non è che il simmetrico rispetto al
punto C della circonferenza dei regressi, anche il suo diametro resterà costante e ciò significa
2,1 è costante.
che anche a
C 2,1
4) INDIVIDUAZIONE DEL CENTRO DI CURVATURA
Per individuare il centro di curvatura della traiettoria del punto di contatto nel moto relativo,
che la circonferenza dei flessi, è sufficiente applicare la formula:
poiché sono noti sia C 2,1 2,12
PF · PO = PC
dove F altro non è che il punto d’intersezione tra la retta passante per P e C e la circonferenza
2,1
dei flessi (punto di flesso della normale alla traiettoria di un punto).
- Configurazione di apertura: - Configurazione iniziale
PO = (36.97/8.63) mm = 4.28 mm PO = (56.1/10.51) mm = 5.34 mm
- Configurazione intermedia:
PO = (45.4/9.89) mm = 4.59 mm
- Configurazione iniziale
PO = (36.97/8.63) mm = 4.28 mm
Esercitazione n°3 di Meccanica Applicata alle Macchine.
COGNOME
NOME
MATRICOLA
PAGINE TOTALI
Analisi cinematica:
Il meccanismo è costituito da 7 membri, collegati tra loro mediante 9 coppie inferiori e una coppia
superiore, per cui: g.d.l. = 3m - 2i - s = 21 - 18 - 1 = 2
Essendo presenti 2 gradi di libertà, possiamo ipotizzare che il membro 2 rotoli sul membro 3.
Analizziamo innanzitutto la cinematica del meccanismo. Applicando ripetutamente il teorema di
Kennedy possiamo trovare i centri delle velocità di ogni membro e i versi delle velocità angolari.
Per quanto riguarda il membro 1, per via della coppia prismatica, esso può solo traslare nella
direzione della guida, per cui la sua velocità angolare è nulla e il suo centro del moto si trova
all’infinito lungo la direzione perpendicolare all’asse della guida. Applicando Kennedy al membro
2 otteniamo: = + = +
ω ω ω ω ω
2 1 2,1 3 2,3
per cui C si trova all’intersezione tra la retta diretta perpendicolarmente all’asse della guida e
2
passante per A (che coincide con C ) e la retta passante per O , centro del moto del membro 3, e P
2,1 3
. Inoltre e devono necessariamente
che, per l’ipotesi di puro rotolamento, coincide con C ω ω
2 2,1
2,3
avere lo stesso verso, mentre, ed saranno discordi in quanto C si trova fuori dalla
ω ω
3 2,3 2
e C ma dalla parte di C , per cui sarà concorde a
congiungente C ω ω
2 2,3.
3 2,3 2,3
Passiamo adesso al membro 4: = + = +
ω ω ω ω ω
4 3 4,3 7 4,7
per cui C si trova all’intersezione tra la retta passante per O e B, che altro non è che il centro del
4 3
moto relativo del membro 4 rispetto al membro 3, e la retta passante per il centro del moto del
membro 7, ovvero O , e C , che coincide con C. Poiché C si trova fuori dalla congiungente O e
7 4,7 4 3
e saranno discordi e in particolare sarà concorde ad .
B, ω ω ω
ω 3 4,3 4 4,3
Analogamente sarà concorde ad , discorde ad .
ω ω ω
4 4,7 7
Passando al membro 6 otteniamo: = + = +
ω ω ω ω
ω
6 7 6,7 5 6,5
è nulla, in quanto, per la presenza della coppia prismatica, il membro 6 può solo traslare
ω
6,7
rispetto al membro 7, per cui C si trova all’infinito nella direzione perpendicolare all’asse del
6,7
sarà nulla in quanto il membro 5 può solo traslare lungo l’asse della guida e
martinetto. Anche ω 5
C si trova quindi all’infinito nella direzione perpendicolare all’asse della guida. Ciò implica che
5 = = e che C si trova all’intersezione tra la retta passante per O e diretta
ω ω
ω
6 7 6,5 6 7
perpendicolarmente all’asse del martinetto e la retta perpendicolare all’asse della guida in cui si
muove il membro 5 e passante per D, centro delle velocità nel moto relativo di 6 rispetto a 5.
Analisi cinetostatica - condizioni ideali:
Fattore di scala: 1 N = 8 unità di disegno
Supponiamo che nel martinetto vi sia una pressione di 1 bar, per cui sul membro 6 sarà applicata
una forza resistente pari a -3 2
F = 1 bar · (5.91 · 10 m) = 10.97 N
π
R F F
Partiamo dall’analizzare le forze agenti sul membro 6. Su di esso agiscono: , nota, , diretta
R 7,6 F ,
perpendicolarmente all’asse del martinetto, ma di cui non è noto il punto di applicazione; 5,6
F deve
applicata in D, ma di cui non è nota la direzione. Tuttavia, per l’equilibrio del membro 5, 5,6
necessariamente essere diretta orizzontalmente, per cui, note le direzioni delle tre forze è possibile
chiudere il triangolo di equilibrio: F F 0
F + + =
R 7,6 5,6
F = 11.48 N F = 3.42 N
5,6 7,6 F , applicata in O ma di cui non conosciamo
Passiamo adesso al membro 7. Su di esso agiscono: T,7 7
F
F , uguale e opposta ad , per il principio di azione e reazione, e avente la stessa
la direzione; 6,7 7,6
F F
retta d’azione; , applicata in C e, per l’equilibrio della biella, essendo uguale e opposta alla ,
4,7 7,4
R’ F
F , uguale e opposta ad , dovuta alla pressione del fluido.
diretta lungo l’asse della biella; R R’
R F F
Pertanto possiamo considerare la risultante delle due forze note, ovvero ed , che sarà
6,7
applicata nel punto d’intersezione delle rette d’azione delle due forze componenti. Nota pertanto la
direzione di tale forza, sappiamo che affinchè vi sia equilibrio tra i momenti, la retta d’azione di
F oltre che per il punto O , deve anche passare per il punto d’intersezione della retta d’azione di
T,7 7
R F .
con la retta d’azione di 4,7
Per cui anche il triangolo d’equilibrio del membro 7 si chiude:
F F R 0
+ + =
T,7 4,7
F = 9.94 N F = 4.00 N
T,7 4,7 F
Affinchè il membro 4 sia in equilibrio, come già detto, le uniche due forze su di esso agenti, ed
7,4
F , devono necessariamente essere uguali, opposte, ed avere la stessa retta d’azione, che coincide
3,4
con l’asse della biella: F F 0
+ =
7,4 3,4
F = F = F = 4.00 N
3,4 7,4 4,7 F , che per il principio di azione e reazione
Analizziamo adesso il membro 3. Su di esso agiscono: 4,3
F F
è uguale e opposta ad , avente la stessa retta d’azione; , applicata in O ma di cui non è nota
3,4 T,3 3
F
la direzione; , applicata in P ma di cui non è nota la direzione.
2,3 F ,
Per ottenere maggiori informazioni analizziamo allora il membro 2. Su di esso agiscono: 3,2
F
applicata in P ma di cui non è nota la direzione; , applicata in A ma di cui non è nota la
1,2
d