Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
EDIFICIO CON FONDAZIONE A PLATEA - VERIFICA DI CAPACITÀ PORTANTE -
INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA.
Esercitazione 6
Dati dell’esercitazione. ......................................................................................................... 2
1. Soluzione del “Quesito 1” .............................................................................................. 3
1.0. Trattazione teorica e considerazioni preliminari ...................................................... 3
1.1. Soluzione numerica del “Quesito 1” ........................................................................ 6
2. Soluzione del “Quesito 2” ............................................................................................ 10
2.0. Considerazioni preliminari e trattazione teorica .................................................... 10
2.1. Soluzione numerica del “Quesito 2” ...................................................................... 12
3. Soluzione del “Quesito 3” ............................................................................................ 16
Esercitazione N°6
EDIFICIO CON FONDAZIONE A PLATEA - VERIFICA DI CAPACITÀ PORTANTE -
INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA.
Esercitazione N°6
Edificio con fondazione a platea - Verifica di
capacità portante - Interazione terreno-
struttura.
Dati dell’esercitazione.
Quesito 1
Si consideri il caso di un edificio a telaio con fondazione a platea (vedi figura). Il carico
verticale medio di progetto applicato sul piano di fondazione è stato valutato pari a 160
kPa.
Il terreno di fondazione è costituito da un banco di sabbie limose (γsat = 21 kN/m3, =
γd
17 kN/m3) sovrapposto ad un basamento di rocce calcaree; si conosce l’andamento del
modulo elastico con la profondità (E = 22 +3.2∙z, modulo espresso in MPa).
Verificare la sicurezza allo SLU di rottura del terreno di fondazione (ad esempio, con
l’approccio di calcolo DA2), tenendo conto anche della possibile rottura per
punzonamento, assumendo che la resistenza a taglio delle sabbie sia puramente attritiva,
con = 32°.
φ’k
Quesito 2
Valutare gli effetti dell’interazione terreno-struttura (rigidezza relativa piastra-terreno)
sull’andamento dei cedimenti differenziali del piano di fondazione e sul momento flettente
massimo nella platea di fondazione.
Per il calcestruzzo della piastra, di spessore t = 1.2 m, si può assumere un modulo elastico
Er = 20 GPa; il coefficiente di Poisson del calcestruzzo (νr) si può assumere pari a 0.3. Il
coefficiente di Poisson del terreno (νs) si può assumere pari a 0.15.
Quesito 3
• Quesito 3a) Si consideri ancora il caso del precedente quesito. E’ possibile
analizzare gli effetti dell’interazione terreno – struttura utilizzando un modello di
terreno alla Winkler (ad esempio in un modello agli elementi finiti, tipo SAP)?
• Quesito 3b) Si può considerare anche in questo caso una distribuzione di carico
uniforme sulla piastra oppure occorre considerare, ad esempio, i carichi trasmessi
dai singoli pilastri, setti della sovrastruttura? Valutare la costante di sottofondo k del
letto di molle alla Winkler appropriata per il caso in esame.
Esercitazione N°6
EDIFICIO CON FONDAZIONE A PLATEA - VERIFICA DI CAPACITÀ PORTANTE -
INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA.
Figura 1 - Schema della fondazione e del terreno sottostante
1. Soluzione del “Quesito 1”
1.0. Trattazione teorica e considerazioni preliminari
La trattazione teorica applicata per la risoluzione del problema del carico limite di una
fondazione superficiale è stata tratta dal testo “Fondazioni” di Carlo Viggiani.
Esercitazione N°6
EDIFICIO CON FONDAZIONE A PLATEA - VERIFICA DI CAPACITÀ PORTANTE -
INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA.
Il problema si riduce alla ricerca di un valore (Q ) che rappresenta il valore del carioco
lim
applicato per il quale la curva delle deformazioni ha un asintoto verticale (comportamento
elasto-plastico ), come è ovvio tale andamento non è univopcamente definito ma dipende
dalla tipologia di terreno e dalla geometria della fondazione.
Figura 2 - Curva carico-cedimenti
Il meccanismo di rottura generale è caratterizzato dalla formazione di una superficie di
scorrimento, il terreno sottostante alla fondazione rifluisce lateralmente e verso l’alto; nella
zono circostante alla fondazione si osserva quindi un sollevamento del terreno stesso con
la fuoriscita della superficie di scorrimento.
A questo cinematismo è associato un comportamento di tipo plastico-fragile con il valore
del carico limite univocamente determinato.
Al punzonamento invece è associato un meccanismo di rottura con spostamento verticale
della fondazione e grandi deformazioni del terreno, non è possibile quindi determinare un
carico limite ben definito.
La distinzione quindi tra condizioni drenate e non drenate implicherebbe la formazione di
diversi meccanismi privilegiando le compressioni nel primo caso e le distorzioni nel
secondo, ma si è osservato che lo scorrimento è sempre la condizione principale legata
alle deformazioni delle fondazioni superficiali.
La definizione che segue è la formulo fornita da Terzaghi con i coefficienti correttivi di
Brinch-Hansen
L’espressione del carico limite è composta di 3 componenti:
• Il primo tiene conto a resistenza attritiva del peso proprio del terreno all’interno della
superficie di scorrimento;
• Il secondo il ruolo della coesione lungo la superficie di scorrimento;
• Il terzo l’effetoi stabilizzande del terreno ai lati della fondazione,
Esercitazione N°6
EDIFICIO CON FONDAZIONE A PLATEA - VERIFICA DI CAPACITÀ PORTANTE -
INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA.
L’influenza della falda nella valutazione del carico limite entra in gioco nella riduzione delle
tensioni efficaci del terreno, in particolare si possono distinguere diversi casi al variare
della posizione della falda e delle dimensioni della fondazione.
Il meccansimo di rottura sopra definito, mediante cioè dei cunei e delle superfici di
scorrimento si sviluppa per una determinata profondità funzione della geometria della
fondazione, la presenza della falda alla diverse quote determina differenze nel terzo
coefficiente della formula di terzaghi introducendo una sorta di “media pesata” del peso di
volume del terreno immerso.
Figura 3 - Posizioni della falda per la determinazione dei coefficienti corretivi
Nella rottura a punzonamento, invece il terrenho viene assimilato ad un mezzo elasto-
plastico perfetto e la rottura per carico limite all’espressione di una vavità cilindrica
indefinita. Il fenomeno è rappresentato tramite l’introduzione di un indice di rigidezza:
Dove G rappresenta il modulo di taglio del terreno e una tensione litostatica media che si
σ
assume alla quota Z=D+B/2.
La teoria appena definita è stata introdotta da Vesìc e non è altro che una differente
espressione del carico limite.
È necessario inoltre, moltiplicare Ir per dei coefficienti moltiplicativi che sono funzione
dell’angolo di attrito, della forma della fondazione e del valore dell’indice di rigidezza.
La fondazione sarà verificata per valori di Ir maggiori di quello critico:
Esercitazione N°6
EDIFICIO CON FONDAZIONE A PLATEA - VERIFICA DI CAPACITÀ PORTANTE -
INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA.
Figura 4 - coefficienti corretivi per la verifica al punzonamento
1.1. Soluzione numerica del “Quesito 1”
La risoluzione del problema del carico limite è stata ottenuta mediante l’utilizzo del
software di calcolo “Mathematica”
Sono stati per prima cosa inseriti i parametri del terreno e i coefficienti di normativa:
Esercitazione N°6
EDIFICIO CON FONDAZIONE A PLATEA - VERIFICA DI CAPACITÀ PORTANTE -
INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA.
Successivamente determinati i coefficienti correttivi:
Esercitazione N°6
EDIFICIO CON FONDAZIONE A PLATEA - VERIFICA DI CAPACITÀ PORTANTE -
INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA.
Infine detrminato l’andamento delle tensioni e la capacità portante:
Esercitazione N°6
EDIFICIO CON FONDAZIONE A PLATEA - VERIFICA DI CAPACITÀ PORTANTE -
INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA.
L’ultimo passo sono le verifiche al punzonamento e della capacità portante:
Esercitazione N°6
EDIFICIO CON FONDAZIONE A PLATEA - VERIFICA DI CAPACITÀ PORTANTE -
INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA.
2. Soluzione del “Quesito 2”
2.0. Considerazioni preliminari e trattazione teorica
La soluzione del problema del carico limite di una fondazione tenendo in considerazione
l’interazione terreno-struttura differisce da quella fornita da Terzaghi ed applicata nel
quesito1 per le assunzioni effettuate:
• La sovrastruttura non viene considerata esplicitamente nell'analisi e i carichi da
essa trasmessi alla fondazione vengono determinati assumendo che essi non siano
influenzati dai cedimenti della fondazione stessa. Essi vengono pertanto determinati
attraverso un'analisi della sovrastruttura supposta a vincoli fissi, oppure con una
semplice analisi dei carichi per aree di influenza;
• Le sollecitazioni al contatto tra fondazione e terreno sono solo tensioni normali
(ipotesi di "fondazione liscia"). In realtà sulla superficie di contatto fra fondazione e
terreno si generano anche tensioni tangenziali, come conseguenza di spostamenti
orizzontali sia del terreno, sia della fondazione; tuttavia numerose ricerche hanno
mostrato che la mancata considerazione di tali azioni comporta un errore sulle
caratteristiche della sollecitazione di qualche unità per cento, ed a vantaggio di
sicurezza;
• Il contatto tra fondazione e terreno viene supposto agire come un vincolo bilaterale,
e cioè capace di resistere anche a trazione, oltre che a compressione. Questa
ipotesi, chiaramente infondata dal punto di vista fisico, non ha in genere rilievo
pratico perché, nella maggioranza dei casi, le tensioni di contatto risultano di
compressione per fondazioni correttamente progettate.
Il metodo di calcolo utilizzato alla base delle assunzioni di cui sopra è quello di Fraser e
Wardle, esso consente la definizione di una rigidezza “media” tra le superfici di contatto
piastra-terreno e quindi la determinazione di un coefficiente K con il quale si valuteranno
(tramite abachi di calcolo) i coefficienti da inserire nella formulazione del carico limite.
Il nodo centrale del problema è la valutazione della rigidezza del terreno, inizialmente è
solo possibile ipotizzare un modulo elastico equivalente del complesso terreno struttura,
mediante p