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FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA

Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica per Immagini

e Radioterapia

Radiografia dell’omero: controllo

radiografico in 4 proiezioni di

frattura della diafisi con fissatore

esterno

Abstract

This work describes the procedures that the radiographer carries out one month after

undergoing surgery, for the treatment of a patient with spiroid fracture of the right humerus

treated with external fixator. The various stages of the examination will be discussed,

including the outcome of the study. In fact, from this project the radiologist has noticed the

separation of the bone fracture and the absence of affixing reparative callus.

In this work, some hints of anatomy and pathology, together with a brief explanation of the

method of synthesis, will be explained.

Key words

Spiroid humerus fracture, x-ray, external fixator, radiographic view, orthostatism, direct

radioghraphy; x-ray department; radiographer; radiographic views;

“ STUDIO RADIOLOGICO DELL’OMERO “

Analisi quesito

Il presente elaborato ha lo scopo di descrivere il percorso diagnostico di un paziente

collaborante di competenza dell’area radiologica e tutte le procedure che il tecnico di

radiologia medica deve adottare nei suoi confronti per portare a compimento la

prestazione, dalla chiamata alla dimissione.

Il caso considerato è un controllo di frattura scomposta spiroide dell’ omero destro, in

mese dall’operazione.

trattamento con fissatore esterno dopo un

Le diverse considerazioni sono frutto delle conoscenze acquisite durante il tirocinio svolto

presso l’Azienda Ospedaliera “CTO-MARIA ADELAIDE - Centro Traumatologico di

Torino”.

Percorso del paziente in segreteria dell’Unità

Nel giorno prefissato per la prestazione il paziente giunge

Operativa di Radio Diagnostica Centrale, dalla quale viene accettato e consegnato un

numero che, per la Legge sulla privacy, è indispensabile al riconoscimento dello stesso nel

suo percorso.

Da questo momento viene inserito in una work list, che lo porterà successivamente a

raggiungere le diverse sale radiologiche a tal scopo utilizzate e, grazie ad un ordine

programmato, all’esecuzione dell’indagine radiologica richiesta.

Il Tecnico Sanitario di Radiologia Medica è un professionista che oggi deve rispondere

direttamente dell'atto radiologico, per la parte a lui demandata, pertanto deve applicare

tutte le conoscenze e le capacità tecniche, per produrre la migliore immagine radiografica

possibile, ponendola quindi a disposizione del clinico per la diagnosi.

Il risultato è ottenibile rispettando tre fasi:

1- adeguata anamnesi professionale;

2- corretta preparazione del paziente;

3- corretta esecuzione tecnica dell'esame.

Nella prima fase il tecnico di radiologia procede chiamando per numero il paziente. Una

volta ricevuta l’impegnativa o richiesta medica dallo stesso ed entrati nella sala radiologica

si procede con l’identificazione. Se di sesso femminile e in età fertile, è necessario chiedere

se sussiste un possibile stato di gravidanza, se la risposta è positiva sarà il medico a

decidere lo svolgimento dell’esame valutandone i rischi-benefici. In caso di dubbio di una

possibile gravidanza si farà svolgere l’apposito test.

Letta la richiesta medica che richiede un omero in 4 proiezioni con fissatore esterno, si

deve porre particolare attenzione alla ragione dell’esame per scegliere le proiezioni più

idonee e il miglior metodo per ottenerle. Si procede quindi con l’Anamnesi prendendo

visione anche di eventuali precedenti esami radiografici.

Anamnesi e clinica

L’anamnesi è la raccolta dalla viva voce del paziente (o dei famigliari se questo non è in

grado di esprimersi) della storia clinica relativa alla malattia in atto e degli eventi

Con l’anamnesi si

fisiologici e patologici più significativi antecedenti alla malattia stessa.

trasmette al Radiologo ogni elemento utile alla conduzione dell'indagine radiologica.

Dall’esame obiettivo il paziente si presenta calmo ed a suo agio, e dall'anamnesi svolta si è

evidenziato che il paziente è arrivato in pronto soccorso il mese precedente, presentando

una frattura spiroide del tratto medio diafisario destro di omero per una caduta dalla moto.

ha subito l’operazione d’impianto

In seguito del fissatore esterno, con annessa una prima

indagine radiologica nell’immediato post-operatorio. A distanza di un mese esegue l’esame

di controllo per verificare la presenza di callo osseo riparativo.

Al termine dell'anamnesi il paziente viene accompagnato nello spogliatoio e gli viene

chiesto di rimuovere la camicia per controllare l’esistenza di eventuali segni sulla pelle e,

quindi, evitare proiezioni sul radiogramma di oggetti radiopachi presenti sulla spallina

della camicia.

Mentre il paziente rimuove in modo appropriato gli indumenti, il tecnico seleziona la

postazione di lavoro, che in questo caso è uno stativo verticale che adotta un sistema DR, e

lo porta alla giusta altezza. Prima di posizionare il paziente vengono impostati i corretti

dati d’esposizione controllando, l’accoppiamento del tubo con lo stativo.

inoltre, Dato che

l'apparecchiatura utilizzata è una DR, non si sceglie la cassetta radiografica, che nel caso di

CR sarebbe stata di formato 35x43 (fig.1).

omerale, che si osservano soprattutto nell’adulto, sono riconducibili

Le fratture della diafisi

a uno shock diretto sul braccio, o indiretto per caduta sul gomito; talvolta sono causate

anche da una contrazione muscolare. Il trattamento è innanzitutto chirurgico, con fissatore

esterno, che riduce notevolmente i tempi di recupero; è invece ortopedico quando il

disallineamento è di lieve entità. Anche in caso di paralisi delle regioni dell’avambraccio e

della mano innervate dal nervo radiale, il trattamento è chirurgico. Se dopo 4 mesi non si

osserva alcun segno di recupero, si può optare per la riparazione chirurgica del nervo (per

esempio con sutura).

Dall’anamnesi si evince che questa frattura è stata provocata da uno shock diretto e con

una lesione da stiramento associata del nervo radiale con conseguente paralisi

dell’estensore del carpo e delle dita, quindi, anche se si tratta di una visita di controllo ad

un mese, visto il tempo medio di guarigione del nervo (6 mesi) si dovrà procedere con

cautela nel posizionamento dell’arto. In questo caso poiché si tratta di una frattura spiroide

che non poteva essere allineata opportunamente con bendaggio contenitivo, è stata svolta

un’operazione chirurgica con fissatore esterno. Quest’ultimo è un dispositivo ortopedico

montato all’esterno del corpo che viene fissato all’osso mediante pins (perni) o wires (fili

metallici) che trapassano la cute. Il sistema è concepito per provvedere alla stabilizzazione

e al mantenimento in posizione dei frammenti ossei fino alla guarigione della frattura (fig.

2).

L’ultima fase riguarda il corretto svolgimento dell’esame, il quale comprende delle regole

di buona tecnica. Quindi l’impostazione dei corretti dati d’esposizione, la distanza fuoco

film, l’utilizzo dell’effetto Heel, della griglia antidiffusione quando necessario e la corretta

scelta di fuoco fine e grosso. In questo caso sono stati utilizzati 60 kV 100mA e 0,33s, il

fascio dalla parte del catodo diretto alla spalla, è stata utilizzata la griglia con dfp di 110

cm ed è stato scelto d’utilizzare il fuoco fine.

È fondamentale spiegare subito con chiarezza la procedura in generale, per ridurre l’ansia

e mettere a suo agio il paziente nonché evitare movimenti durante lo scatto radiografico,

rendendolo più collaborante.

Dopo la spiegazione si è continuato facendo indossare al paziente il grembiule piombato di

in modo da ridurre al minimo l’esposizione

protezione per le gonadi e il paratiroide (fig.1),

tenendo sempre in considerazione che i pazienti vanno sempre radioprotetti quando

possibile; successivamente lo si conduce al tavolo radiologico. Lo si posiziona per la

prima radiografia identificando il lato in esame ( in questo caso si trattava del destro) con

una lettera di PB a fianco del segmento. Controllata la direzione del raggio centrale con la

e diaframmatura, si procede all’effettuazione dell’esame spiegando

relativa centratura

prima la corretta respirazione e invitandolo a stare ben fermo; poi osservandolo da dietro la

finestra piombata mentre si “scatta”. ha con il torace, l’esame deve essere

Vista la connessione che il cingolo scapolo-omerale

eseguito in apnea respiratoria per evitare artefatti da movimento.

La collimazione dev’essere sui lati dei tessuti molli del braccio, della spalla e del gomito

per evitare un aumento della dose al paziente soprattutto alla tiroide e alla sterno, i quali

sono gli organi più prossimi e molto radiosensibili e per ridurre la radiazione diffusa.

Una volta completato l’esame vengono controllati i criteri di correttezza e la qualità

iconografica, fatto questo si può procedere con il congedo del paziente dando tutte le

indicazioni per il ritiro del referto e delle immagini radiografiche.

Cenni anatomia (fig. 3)

L’Omero è un osso lungo che prossimalmente si articola con la scapola e distalmente con il

radio ed ulna. È composto da un corpo e due estremità quella superiore e quella inferiore. Il

corpo è cilindrico nella metà superiore, prismatico in basso ove mostra una torsione sul

proprio asse all'altezza del terzo medio inferiore. L'estremità superiore mostra una larga

superficie articolare a forma sferica (1/3 di sfera) che si articola con la cavità glenoidea

della scapola. Ai lati della testa omerale troviamo due sporgenze la tuberosità maggiore

(trochite) ed il tubercolo minore (trochine). Nella estremità inferiore si nota una porzione

slargata che prende il nome di paletta omerale. La faccia anteriore della paletta è divisa in

due parti a forma di Y capovolta. La porzione mediale prende il nome di epicondilo

anteriore dell’estremità distale si

mediale, quella laterale, epicondilo laterale. Sulla faccia

trova la fossa coronoidea nella quale, durante la flessione dell’avambraccio sul braccio, si

pone il processo coronoideo dell’ulna. Sulla faccia posteriore della stessa estremità si trova

l’olecrano ulnare durante l’estensione dell’avambraccio.

la fossa olecranica che accoglie

La fossetta radiale si trova anteriormente, al di sopra del condilo e vi si porta il capitello

del radio nella flessione dell’avambraccio.

I muscoli dell’arto supe

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andre1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Radiologia tradizionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Napoli Roberto.